«Grazie all’EMBA oggi so affrontare l’emergenza mascherine»

PierPaolo Zani, alumnus del MIP e general manager di BLS, azienda produttrice di dispositivi a protezione delle vie respiratorie, ci racconta l’impatto che il coronavirus ha avuto sul business a livello umano e organizzativo. Spiegando che, con basi solide e una mission chiara, anche lo stress test più duro può offrire delle opportunità

Può un momento di grande stress, per un’azienda, tradursi in un’opportunità? Sì, se l’impresa ha basi organizzative solide e una chiara visione strategica del proprio business. In una situazione di di questo tipo si è ritrovata, nel giro di poche settimane, BLS, azienda italiana produttrice di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, più comunemente noti come “mascherine”. «Già a fine gennaio, prima che il contagio da Covid-19 si estendesse all’Italia e al resto del mondo, gli ordini avevano subito un’impennata fino a quel momento impensabile», racconta PierPaolo Zani, general manager di Bls e alumnus dell’EMBA Part Time presso il MIP Politecnico di Milano. «Fino a pochi mesi fa la richiesta di mascherine era legata alla necessità di proteggersi da agenti inquinanti, all’interno delle industrie e i nostri clienti erano legati a quell’ambito. Questo ci ha posto un problema: come fare, in questo momento, a soddisfare la domanda dei nostri clienti consolidati, e al contempo far sentire la nostra vicinanza alla Protezione civile e al Paese?»

La sfida di BLS tra emergenze di oggi e tendenze di domani

Un dilemma non da poco, su cui Zani e il suo team hanno dovuto riflettere a fondo prima di prendere una decisione: «Siamo riusciti a trovare un equilibrio. E ci siamo riusciti rifacendoci alla nostra mission aziendale: proteggere le persone, e farlo bene». L’impennata di ordini rischiava di generare una serie di difficoltà organizzative: «Devo dire, però, che avevamo cominciato a osservare la situazione già da un po’ di tempo. È fondamentale porre un’estrema attenzione a tutti i segnali che potrebbero avere un impatto sul proprio business, anche quando si tratta di segnali minimi».

Sempre in un’ottica strategica, poi, diventa necessario prendere in considerazione i cambiamenti che potrebbero derivare dall’epidemia di Coronavirus: «Non sappiamo quanto durerà questa emergenza, a livello globale. Sappiamo però che l’utilizzo delle mascherine in Occidente potrebbe seguire quello che è il modello asiatico, caratterizzato da una maggiore diffusione a livello consumer di questi dispositivi, a prescindere dalla pandemia. Per tutto questo periodo, la sfida sarà tenere la barra dritta, ma a guidarci avremo sempre i principi della nostra mission». Ed è possibile farlo, chiarisce Zani, anche perché l’azienda ha compiuto delle scelte lungimiranti: «Abbiamo lavorato molto per stipulare dei contratti a lungo termine, che assicurano la nostra operatività, e possiamo contare sui nostri fornitori di back-up. Questa situazione è un autentico stress test: ma le basi sono solide, per questo stiamo reggendo».

Ma per Zani c’è un elemento che è ancora più importante, quello che fa davvero la differenza: «Le persone. Mai come ora veniamo ripagati dalla nostra etica, che ci impone di proteggere tanto le persone in generale, tanto quelle che lavorano con noi. In questa fase è fondamentale stabilire un dialogo con la produzione, rafforzare le norme d’igiene, assicurare un luogo di lavoro sicuro».

Un EMBA per mettere alla prova la propria dedizione

Zani, d’altra parte, ha sempre avuto un forte interesse nel ruolo che l’elemento umano svolge nell’impresa. «È stato questo, forse, l’aspetto che più di tutti mi ha spinto a iscrivermi all’EMBA Part Time del MIP. Sentivo l’esigenza di un miglioramento. Mi servivano strumenti nuovi, più efficaci, più approfonditi. Dovevo approfondire i principi del comportamento organizzativo. E sotto tutti questi punti di vista il master mi è stato davvero di grande aiuto». Non solo; il formato part time dell’EMBA ha messo anche alla prova l’impegno e la dedizione di Zani. Una sorta di piccolo stress test personale: «Il consiglio che do a chi si avvicina a questo master è di affrontarlo con il massimo impegno. Può essere impegnativo trovare un equilibrio tra vita lavorativa, privata e accademica; ma il ritorno, poi, in termini di competenze e opportunità di carriera, è altissimo. Vale davvero la pena dedicarcisi con tutte le proprie forze. Mi fa piacere poi ricordare che BLS ha un rapporto strettissimo con il Politecnico di Milano, con il quale stiamo supportando la nascita di una startup, spin-off dell’ateneo, e con cui abbiamo già collaborato per diversi workshop. E guardiamo sempre con molta attenzione ai talenti che incontriamo in aula», conclude Zani.

Flessibilità, competenze, intelligenza artificiale: la sfida di Logol nasce dal MIP

Marco Farina, alumnus del Flex EMBA 2015, racconta come è nata Logol e che cosa ha appreso dalla partecipazione al master. A partire dalla capacità di lavorare a distanza, usando le nuove tecnologie

Perché intorno alla tecnologia, spesso, è ancora diffuso un sentimento negativo? E perché non si abbracciano appieno le sue potenzialità? Sono le domande da cui è partito Marco Farina, alumnus del Flex EMBA 2015 presso il MIP Politecnico di Milano, per fondare Logol, società svizzera che dal 2017 opera nel campo dell’intelligenza artificiale. «La mia idea», spiega Farina, «è che troppo spesso i servizi di trasformazione digitale siano gestiti in maniera improvvisata. L’obiettivo era e rimane quello di portare competenze vere all’interno delle aziende, competenze che possono tradursi in un reale valore aggiunto per il business. E in questo processo l’intelligenza artificiale gioca ormai un ruolo fondamentale».

I pilastri operativi di Logol

Sono quattro i pilastri su cui si regge il business model di Logol, racconta Farina: «Siamo innanzitutto degli advisor. Il nostro primo obiettivo è sostenere le aziende nel loro avvicinamento all’IA». Il secondo pilastro, invece, si ricollega all’idea da cui Logol è nata: «Nasciamo come una società senza un ufficio fisico. Lo smart working fa parte della nostra mentalità, ed è lo stesso atteggiamento che vogliamo esportare nelle aziende che si rivolgono a noi. Questo processo passa soprattutto dalla migrazione delle infrastrutture dai server al cloud. Nel passaggio di questi dati sensibili, l’aspetto della data security è fondamentale, e l’IA aiuta ad accrescere il livello di sicurezza».

Il terzo pilastro riguarda le business application. «Oggi le aziende devono essere snelle, se vogliono essere competitive. L’oro di oggi sono i dati, quindi la progettualità di un sistema informativo va pensata usando applicativi moderni che permettano di avere una visione olistica dell’azienda».

L’ultimo pilastro riguarda l’IA pura. «Dopo aver razionalizzato le tecnologie e i processi dell’azienda, applichiamo l’intelligenza artificiale alla tecnologia di riferimento, che si tratti di un chatbot, dell’ottimizzazione di uno stock di magazzino o dell’engagement del cliente nell’ecommerce».

Logol fa della flessibilità uno dei suoi punti di forza e opera sia con imprese medio-piccole sia con aziende più grandi: «Nel mondo dello small e medium business ci poniamo come unici interlocutori, perché andiamo a ridisegnare totalmente il loro approccio tecnologico», spiega Farina. «Nel rapporto con le imprese più grandi, con cui non abbiamo un rapporto esclusivo, esprimiamo le nostre competenze in ambiti più specifici».

L’esperienza Flex Emba: prove generali di flessibilità

Prima di fondare una realtà di business così innovativa, Marco Farina ha frequentato il Flex EMBA. Un’esperienza che gli è stata utile da diversi punti di vista: «Innanzitutto sentivo il bisogno di irrobustire il bagaglio delle mie competenze. Presso il Politecnico avevo già studiato ingegneria informatica, ma dovevo ancora acquisire le nozioni necessarie alla comprensione e alla gestione dei processi aziendali». Il master ha anche permesso a Farina di stringere relazioni importanti con i suoi colleghi: «Il rapporto con loro era fantastico, e lo è ancora, visto che siamo ancora in contatto. Ad accomunarci, ora come allora, è la voglia di metterci continuamente in gioco con l’obiettivo di migliorare. La possibilità di confrontarsi con persone dai background formativi molto diversi, adottando così punti di vista sempre nuovi, era un vero e proprio valore aggiunto». Il formato FLEX si sposava poi alla perfezione con le esigenze di quel particolare periodo della sua carriera: «Era un momento decisamente impegnativo, la flessibilità era fondamentale». Una flessibilità che si è tradotta in un banco di prova importante, su cui sviluppare quelle modalità di lavoro smart su cui poi sarebbe nata Logol: «Per due anni ci siamo abituati a interagire da remoto come se fossimo uno di fronte all’altro. Questo è fondamentale: si tratta di pratiche che noi, come imprenditori e dirigenti, dobbiamo trasmettere ai collaboratori. I lavoratori del futuro saranno persone che interagiranno in questo modo».

Inspirational EMBA Saturday

Sabato 28 settembre alle 10.30 ripartiranno gli appuntamenti con i Contemporary Tales. Durante questo primo evento incontreremo CEO, Professori, Executive Manager e Alumni EMBA che ci racconteranno come affrontano le loro sfide di business attraverso la gestione della complessità e del cambiamento.
Gli Alumni EMBA fondatori di BrightNet | Hub for Ideas condivideranno com’è nato il progetto che li ha portati a fondare l’associazione e introdurranno l’Inspirational CEO Panel in cui Emanuela Trentin CEO di Siram by Veolia, Dario Scaffardi CEO di Saras e Stefano Ricotti CEO di DALTER SPA si confronteranno sul tema “La Gestione della complessità e del cambiamento”.
Dopo un light lunch di networking, Mariano Corso, Full Professor di Leadership e Innovation alla School of Management del Politecnico di Milano, approfondirà il tema di Change Management con l’intervento e la testimonianza pratica di un altro CEO: Giorgio Ferraris CEO di Fine Foods & Pharmaceuticals.

Agenda:
  • 10:30: Registrazione e caffè di benvenuto
  • 11:00: Presentazione di BrightNet | Hub for Ideas e Intro della giornata
  • 11:15: Inspirational CEO Panel con Emanuela Trentin CEO di Siram by Veolia, Dario Scaffardi CEO di Saras e Stefano Ricotti, CEO di DALTER SPA
  • 12:30: Q&A
  • 13:00: Networking light lunch
  • 14:30: BrightNet | Hub for Ideas con Mariano Corso, Professore Ordinario di Leadership e Innovation del Politecnico di Milano e Giorgio Ferraris CEO di Fine Foods & Pharmaceuticals
  • 17:00: Chiusura lavori e saluti

L’evento è rivolto agli allievi dei master Executive MBA, agli Alumni della School of Management del Politecnico di Milano, ai membri di BrightNet e a tutti i professionisti interessati a partecipare.

Per registrarti, clicca qui.

Informazioni utili:

Quando: 28 settembre, ore 10.30
Dove: Aula Magna Carassa e Dadda, Building BL28, via Lambruschini 4, 20156 Milano

Vela e management: il MIP Politecnico di Milano organizza a fine maggio a Capri la Alumni Business Cup 2019

L’iniziativa si inserisce nel quadro di eventi dedicati ai 40 anni della Scuola

Il MIP Sailing Cup ha vinto nel 2018 l’MBA Sailing League, manifestazione velica in cui l’ABCup rientra e che vede coinvolte blasonate business school di tutto il mondo

Sarà il MIP Sailing Club, il “club velico” del MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, a organizzare il 24 e 25 maggio a Capri la ventiseiesima edizione della ABCup (Alumni Business Cup), la regata storica dedicata agli Alumni e Studenti gestita dalle business school francesi INSEAD e HEC. L’iniziativa si inserisce nel quadro di eventi dedicati ai 40 anni della Scuola.

Navigare a vela è una delle attività preferite per chi cerca modi coinvolgenti per fare team building, perché portare un equipaggio alla vittoria sfidando le avversità e gli imprevisti in mare richiede l’applicazione pratica di molte tecniche che si studiano nelle business school. Un’occasione per mettersi alla prova e provare le proprie abilità di lavorare in gruppo, ma anche per fare networking.

E’ anche per questo che il MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business ha dato vita nel 2010, grazie a un gruppo di studenti, al MIP Sailing Club, un’organizzazione sportiva che negli anni ha coinvolto 250 tra Studenti e Alumni e preso parte a 35 regate nazionali e internazionali.

E vincendo. Nel 2018 infatti è stato il MIP Sailing Club ad aggiudicarsi la prestigiosa MBA Sailing League, la manifestazione velica a cui prendono parte le più blasonate Scuole di tutto il mondo, come London Business School, INSEAD, Bocconi, Cranfield, Istituto de Empresa, HEC, Harvard, Yale, MIT, Warwick, RSM.

Quest’anno, al MIP Sailing Club spetta dunque l’onore di organizzare una delle quattro gare che costituiranno l’MBA Sailing League 2019, appunto la ABCup  (le altre saranno a Lanzarote, Isle of Wight, Solent, Porto e Santa Margherita).

Nello scenario impareggiabile del Golfo di Napoli venerdì 24 e sabato 25 maggio verranno disputate diverse regate per definire la classifica generale, che premierà i tre equipaggi con i migliori piazzamenti su due divisioni di barche: la A sarà costituita da una flotta monotipo di ESTE 24, mentre alla B parteciperanno barche Cruiser di stazza più grande. Due giornate che offriranno occasione di divertimento, sport e networking in un ambiente internazionale.

I premi per i vincitori sono stati realizzati appositamente dal pittore e scultore napoletano Lello Esposito, interprete della “napoletanità” famoso per i suoi Pulcinella, simbolo reinventato ed elevato a oggetto d’arte: per la ABCup 2019 l’artista ha impresso sulla vela del trofeo la caratteristica maschera napoletana. Supporto alla regata è stato offerto anche dalle aziende SLAM, che produce abbigliamento tecnico per velisti, e SAMI, che realizza cavi ad alta tecnologia.

Per il MIP parteciperanno gli equipaggi composti da Giulia Zucchetti (skipper), Otello Costa, Michele Albertini e Mario Aquino (divisione A) e da Davide Casola (Skipper), Hugues Bartnig, Claudio Marconi, Francesco Vagnoni, Giampaolo Mercati, Filippo Croce, Maria Cristina Rossi (divisione B).