Knowledge

13 Marzo 2025 Condividi

supply chain

Dalla pandemia alle tensioni geopolitiche: come cambiano i rischi nella filiera farmaceutica

Crisi sanitarie, instabilità geopolitica e carenza di materie prime stanno ridefinendo le priorità del settore farmaceutico. Uno studio della POLIMI School of Management analizza come le recenti turbolenze globali abbiano trasformato la percezione e la gestione del rischio nella supply chain farmaceutica, evidenziando l’urgenza di strategie integrate, nuove tecnologie e una maggiore collaborazione tra gli attori della filiera.

 

Negli ultimi anni, il settore farmaceutico si è trovato di fronte a sfide senza precedenti. La Brexit, il COVID-19, le tensioni geopolitiche e la crisi delle materie prime hanno messo a dura prova la filiera farmaceutica, dimostrando quanto sia cruciale una gestione efficace dei rischi per garantire la continuità della produzione e della distribuzione dei farmaci.

Una recente ricerca condotta da Claudia Ciceri, Camilla Borsani, Michela Guida, Marco Farinelli e Federico Caniato della POLIMI School of Management del Politecnico di Milano analizza in profondità queste problematiche. Pubblicata sul International Journal of Operations & Production Management la ricerca si intitola “Impact Pathways: Navigating Risks in the Pharmaceutical Supply Chain – A Multi-Actor Perspective” e fornisce una panoramica sui rischi che colpiscono la filiera farmaceutica e su come vengono percepiti dai diversi attori coinvolti.

Secondo lo studio, i recenti eventi geopolitici hanno cambiato la percezione dei rischi più rilevanti. Se prima le fonti di rischio più severe erano quelle legate a ritardi nella logistica o fluttuazioni dei costi, dopo gli ultimi eventi dirompenti emergono nuove priorità dettate dal contesto globale in continuo cambiamento. Tra i fattori oggi più rilevanti spiccano la scarsità di materie prime, la capacità produttiva insufficiente e le complesse normative di conformità. Inoltre, i diversi attori della filiera hanno percezioni diverse e adottano strategie spesso frammentate per la gestione dei rischi, aumentando la vulnerabilità del settore. Lo studio propone quindi delle nuove direzioni di ricerca per rispondere a esigenze reali e non soddisfatte nell’ambito della gestione del rischio della catena di fornitura farmaceutica.

Innanzitutto, emerge l’importanza di sviluppare modelli di valutazione del rischio che integrino probabilità di accadimento e impatti economici e sociali, consentendo alle aziende di allocare in modo più efficace le risorse per la mitigazione del rischio.

Emerge cruciale il ruolo delle tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale, la blockchain e l’internet of things, che potrebbero migliorare la tracciabilità e il monitoraggio della catena di fornitura, aumentando la trasparenza e la reattività agli imprevisti.

Inoltre, l’analisi sottolinea l’importanza di includere nella gestione del rischio l’analisi di fattori macroeconomici e geopolitici, come conflitti internazionali e politiche commerciali, per anticipare possibili interruzioni nella supply chain farmaceutica.

Infine, lo studio vuole incoraggiare gli enti regolatori a includere nelle loro iniziative tutti gli attori coinvolti all’interno della filiera, i quali potrebbero fornire esperienza sul campo per un approccio più integrato alla gestione del rischio. Infatti, attraverso un approccio sistemico, è possibile costruire una supply chain più resiliente e capace di affrontare le sfide future.

La ricerca apre quindi nuove strade per la gestione del rischio, stimolando il dibattito tra accademici, industria ed enti regolatori per affrontare al meglio le sfide di domani.

Per leggere l’articolo completo:  https://doi.org/10.1108/IJOPM-06-2024-0458


Tags:
Condividi

Accreditations, Rankings & Memberships

  •