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18 marzo 2021 Condividi

#MIPexperience emba

Dall’azienda di famiglia al MIP, e ritorno: «Così innoviamo il settore delle trasfusioni»

Barbara Sala, ad di Delcon, racconta il suo percorso formativo e professionale, che l’ha portata alla guida dell’impresa fondata dal padre. «Il nostro obiettivo è rendere più efficiente la filiera: usando il design e ascoltando chi ci lavora»

Innovare, a volte, significa cambiare prospettiva. Come ha fatto Delcon, l’azienda italiana produttrice di dispositivi medici guidata dall’amministratrice delegata Barbara Sala. Un salto in avanti che sarebbe stato più rischioso, o che forse non sarebbe proprio avvenuto, se l’azienda non avesse avuto un purpose a orientarne le scelte: «Soprattutto tenendo conto del settore in cui operiamo, che ha una forte valenza etica», ci spiega Sala. «Avere un obiettivo nobile permette di rischiare qualcosa in più per conseguirlo, adottando una prospettiva di lungo periodo».

Diversificare le esperienze: un valore aggiunto

Prima di arrivare alla guida dell’azienda fondata dal padre, però, Barbara Sala ha percorso diverse strade: dopo la laurea in relazioni pubbliche, ha esplorato le vie del marketing e della tecnologia, lavorando con aziende come Microsoft, Fujitsu-Siemens, Banca Intesa. E anche tentando la via della startup, dando vita al portale turistico AllUCanItaly, che si proponeva di presentare ai turisti l’Italia nella sua forma più autentica e genuina. «Finché, nel 2011, non ho capito che era arrivato il momento di portare in Delcon il valore di tutte queste esperienze. Con il tempo, la diversità delle mie esperienze dopo la laurea si è rivelata un valore aggiunto», racconta Sala. «L’ingresso in Delcon è stata una scelta professionale e di vita decisamente importante, nonché lo stimolo per continuare a formarmi e poter rispondere così alle esigenze che i miei ruoli richiedevano».

La formazione al MIP

Nel 2014, infatti, Sala ha portato a termine il suo Emba presso il MIP Politecnico di Milano. «Un’esperienza che consiglierei a chiunque. Io scelsi il MIP per il background ingegneristico e per la sua attenzione al tema dell’innovazione», spiega Sala. «Ma al di là dell’aspetto formativo, cruciale, mi rimasero impresse anche le grandi possibilità di networking. È stata un’esperienza che mi ha aperto la mente, garantendomi empowerment e un importante boost professionale. Investire in formazione è la scelta migliore che ognuno di noi possa fare, perché il ritorno è immenso».

Il design che nasce dall’uso

Forte dei nuovi strumenti professionali acquisiti, e desiderosa di innovare, Sala ha studiato una strategia di diversificazione per Delcon: «Non è stato facile. Operiamo in un settore che è fortemente normato. Tutti i macchinari e le tecnologie impiegati nella raccolta del sangue devono rispondere a una serie di criteri stringenti. Finora, quindi, la produzione di queste tecnologie partiva sempre dalla normativa». Delcon, a un certo punto, ha deciso di tentare una strada diversa: «Insieme a Cefriel, una società consortile fondata dal Politecnico che segue le aziende innovative, e al New York Blood Center, abbiamo dato vita alla bilancia Milano. Invece che partire dalle norme, abbiamo pensato di intervistare chi in prima persona adopera questi strumenti. Quali erano le loro esigenze? Sulla base delle risposte, abbiamo cominciato a pensare al design della bilancia, perché fosse, oltre che perfettamente a norma, anche funzionale». L’efficienza dello strumento e la sua comodità d’uso, però, non sono stati gli unici criteri che hanno portato alla nascita di Milano: «Abbiamo lavorato anche per creare uno strumento con un design meno asettico rispetto ai tipici prodotti ospedalieri. Ci piace pensare che questi prodotti rendano più accoglienti gli spazi dedicati alle trasfusioni».

Credere nel purpose

Il nuovo approccio di Delcon ha portato anche a una piccola rivoluzione interna, soprattutto dal punto di vista dell’hiring: «La nostra missione era portare innovazione in un’industria che ha sempre avuto difficoltà da questo punto di vista e rendere più efficiente la filiera. E abbiamo capito che a fare la differenza sono quelle persone che aderiscono al nostro progetto con entusiasmo, con convinzione. Per questo, spesso, ci capita di assumere i candidati più per il loro atteggiamento che per il loro curriculum. Cerchiamo persone coraggiose, che come noi abbiano a cuore il futuro di questo settore, così delicato e così importante per tutti», conclude Sala.


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