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28 giugno 2021 Condividi

Digital DBI international relations

Digital DBI: un viaggio nelle eccellenze italiane (a distanza)

Dal luxury all’industria 4.0: le imprese italiane si raccontano agli studenti stranieri attraverso gli strumenti digitali. «Ma non si tratta di semplici lezioni», come spiega il professor Tommaso Agasisti, che ha curato l’iniziativa

Replicare in digitale un’esperienza concepita per essere fruita in prima persona. È la sfida delle Digital DBI, esperienze rivolte agli studenti delle università partner del MIP Politecnico di Milano, che portano gli alunni stranieri a confrontarsi con la realtà del business italiano. «Le DBI, ossia Doing Business in Italy, sono delle visite di studio di tre, cinque, dieci giorni presso aziende e organizzazioni. La pandemia ci ha costretto a ripensare il modello di queste iniziative per continuare a garantire agli iscritti la possibilità di adottare uno sguardo internazionale nel proprio percorso formativo, portandoli a contatto con la realtà economico-sociale del nostro Paese», racconta il professor Tommaso Agasisti, Associate Dean for Internationalization & Quality.

Molto più di un corso online

L’impegno del MIP nello sviluppo di modelli di formazione a distanza è di gran lunga precedente all’emergenza Covid, ma in questo caso la sfida ha richiesto un approccio diverso. «Un conto è un corso online», precisa Agasisti, «un altro è replicare un’esperienza che include eventi virtuali, interviste con uomini d’azienda, lavori di gruppo e business game. È la prima volta che uniamo questi elementi in un formato diverso dal tradizionale corso online».

Le DBI, infatti, si contraddistinguono per un carattere di “immersione” profonda nel contesto locale. «Questa è stata la sfida più grande: replicare a distanza questa sensazione. Lavorando con i nostri partner siamo riusciti a sviluppare formati digitali di qualità in grado di raccontare a fondo le realtà delle imprese coinvolte, salvaguardando la forma dell’incontro e scongiurando così il rischio di una fruizione passiva dei contenuti».

In questo modo la Digital DBI crea una nuova opportunità: le company visit, infatti, finora erano possibili solo in presenza, ma l’impiego del digitale, e l’utilizzo di contenuti sviluppati appositamente per sfruttarne a pieno le possibilità, consente anche a chi non può partecipare dal vivo di “immergersi” completamente nella realtà aziendale, replicando l’esperienza live.

Un formato che guarda al futuro

Il nuovo formato apre a nuovi sviluppi per il prossimo futuro. «Posso immaginare un’evoluzione naturale che ci porterà a combinare esperienze digitali più brevi rivolte a un numero di studenti più ampio, che magari non ha la possibilità di effettuare una visita “on campus”. E penso che, al contempo, questi appuntamenti potrebbero costituire anche degli incontri preliminari per chi è intenzionato a venire in Italia in un periodo successivo – spiega Agasisti -. L’idea è che le study visit siano progettate per vedere come si traducono, nel concreto, i contenuti studiati nel corso delle lezioni. Costruiamo i programmi sulla base di un fitto dialogo con le università partner, così siamo in grado di comprendere le esigenze formative e possiamo disegnare iniziative non standardizzate, ma legate a specifiche richieste. L’Italia, con le sue eccellenze, è vista come un’ottima opzione e poterla “visitare” anche senza spostarsi fisicamente è un’opportunità in più».

Le eccellenze italiane per gli studenti internazionali

Tra le prime Digital DBI troviamo “The secrets of luxury brand management” e “The new frontiers of industry 4.0”, due ambiti in cui l’Italia rappresenta l’eccellenza. «L’expertise del made in Italy rappresenta un elemento di grande attrattività anche nei confronti delle business school e per questo abbiamo intenzione di concentrare la nostra attenzione verso tutto quello che coinvolge tech, innovazione e design. Ad esempio, abbiamo in programma Digital DBI sul fintech, sulla gestione dell’innovazione e sulla transizione digitale».

In conclusione, che cosa porteranno con sé gli studenti, in termini formativi, dopo questo percorso? «Innanzitutto un modo diverso di studiare, perché si entra in contatto con un mondo differente da quello frequentato fino a quel momento. Secondo, la possibilità di ampliare le proprie conoscenze grazie all’incontro con persone, storie e imprese: è l’occasione per capire come mettere in pratica i concetti appresi durante lo studio. Terzo, si può sviluppare una nuova modalità di acquisizione dei contenuti attraverso un utilizzo intelligente del digitale».


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