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7 febbraio 2019 Condividi

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Premio Richard R. Nelson: congratulazioni a Chiara Franzoni

Chiara Franzoni, docente di Economia e Organizzazione aziendale, è stata premiata con il premio Richard R. Nelson 2018 per la sua ricerca sulla “crowd science“.

Che cos’è la crowd science?

Il termine si riferisce a progetti scientifici che consentono a cittadini di qualunque età e grado di istruzione di contribuire attivamente ai progetti di ricerca scientifica condotti dai ricercatori.
La partecipazione su larga scala dei cittadini è in genere organizzata tramite piattaforme online. Le attività possono spaziare dalla visione di immagini di laboratorio per rintracciare nuovi pianeti, ad ‘giochi’ logico-visuali che sfruttano le abilità dei giocatori per comprendere le forme tridimensionali delle molecole, alla risoluzione collettiva di teoremi di matematica.
La crowd science, anche detta “citizen science“, ha prodotto risultati eclatanti, sia dal punto di vista della partecipazione diffusa e del contributo alla popolarizzazione della scienza, sia dal punto di vista scientifico. Ad esempio, alcuni studi hanno portato a scoperte di nuovi corpi celesti mai osservati prima, detto ‘quasar light echos’ e a pubblicazioni su riviste del calibro di Nature Molecular Biology.

 

La ricerca

Lo studio premiato, di cui è co-autore anche Henry Sauermann, Professore Associato di Strategy presso ESMT di Berlino, ha avuto il merito di introdurre questa nuova forma di organizzazione della scienza nelle scienze manageriali.

Il lavoro è stato pubblicato su Research Policy nel 2014, ed ha fornito il quadro concettuale per comprendere e potenziare l’applicazione della crowd science su scala più vasta.
Come lo studio prevedeva, la citizens science si è espansa rapidamente, interessando pressoché ogni disciplina e sperimentando nuove tecniche di coinvolgimento dei cittadini.
Lo studio inoltre suggerisce che la libertà di partecipazione e la condivisione libera (open science) dei risultati intermedi sono le caratteristiche chiave che distinguono la crowd science dalla scienza “tradizionale”.

All’interno del panorama scientifico esiste una vasta gamma di approcci diversi, che lo studio ha classificato in due assi principali: competenze richieste ai volontari che intendono partecipare e complessità/interdipendenza delle attività dei partecipanti.
Mentre alcuni progetti, come “Galaxy Zoo“, hanno reclutato oltre 250.000 volontari che non avevano un background scientifico specifico e che hanno potuto lavorare in autonomia, altri progetti richiedono un livello di competenza ed interazione che limita il numero a pochi esperti. “Polymath“, ad esempio, coinvolge matematici sia professionisti che non, i quali discutono in piccoli gruppi per risolvere quesiti di matematica che ciascuno di loro non sarebbe in grado di risolvere da solo. Come lo studio prevedeva, i progetti del primo tipo rimangono quelli largamente più diffusi.

Poiché i cittadini sono una risorsa preziosa e a basso costo per i gruppi di ricerca, la crowd science è particolarmente interessante perché fornisce importanti contributi ‘in natura’ che complimentano o sostituiscono finanziamenti monetari. Inoltre, questo tipo di progetti fornisce anche maggiori benefici generali per il progresso della scienza attraverso la divulgazione aperta dei risultati intermedi che possono stimolare la successiva innovazione.

Spiega la Prof.ssa Franzoni: “Un ulteriore valore aggiunto della Citizens Science è quello di avvicinare gli studenti, gli appassionati ed i cittadini comuni alla scienza, abbattendo le barriere all’ingresso.
Ad esempio esistono molti progetti interessanti, che spaziano dallo studio delle migrazioni degli uccelli, alla comprensione del linguaggio delle balene, alla ricerca sul cambiamento climatico, che i docenti delle scuole di ogni grado (dalla primaria in poi) possono svolgere con le loro classi di alunni. Un modo intelligente e coinvolgente di far capire anche ai più piccoli il lavoro meticoloso che è alla base del progresso scientifico.”

In una ricerca successiva, Franzoni e Sauermann hanno quantificato alcuni di questi benefici, dimostrando il potenziale della crowd science nell’accelerazione del progresso della scienza.

 

Il premio

Il premio Richard R. Nelson viene assegnato ogni due anni per il miglior articolo selezionato pubblicato o sulla rivista “Reasearch Policy” o sula rivista “Industrial and Corporate Change”, entrambe specializzate in studi sull’innovazione. Il premio 2018 ha preso in considerazione gli articoli della rivista Research Policy nel periodo 2013-2017. La cerimonia di consegna del premio avverrà alla presenza di Richard R. Nelson, lo scienziato al cui merito scientifico è intitolato il premio, nel giugno 2019 presso l’università di Berkeley.

 


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