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23 maggio 2019 Condividi

Global Student Challenge Management Engineering

Il Team della School of Management vince la Global Student Challenge 2019

Raffaello Barri, Alberto Midali, Andrea Napolitano e Alessio Pedrazzoli, studenti della Laurea Magistrale in Management Engineering, hanno vinto la finale mondiale della Global Student Challenge, la più importante competizione studentesca internazionale di Supply-Chain Finance.
Ogni anno la Challenge preseleziona team di studenti da Business School e Università di tutto il mondo e le fa sfidare simulando la direzione di un’azienda alla ricerca del “Top Talent in Supply Chain Management and Finance”. Nella settimana della finale, che si è svolta dal 28 aprile al 3 maggio 2019 alla Windesheim University of Applied Sciences nei Paesi Bassi, il team della School of Management si è classificata prima su 27 squadre presenti, con studenti provenienti da 15 paesi e di 24 nazionalità diverse, aggiudicandosi una borsa di studio di 10.000€ e la possibilità di entrare in un CV book dato ad imprese multinazionali di rilievo.
Li abbiamo incontrati per saperne di più su questa esperienza.

Cosa vi ha spinto a partecipare alla Challenge?

La voglia di competere e in generale l’entusiasmo per l’opportunità di metterci alla prova in una competizione internazionale ci hanno spinto a partecipare e a fare del nostro meglio.
Per questo ci teniamo a ringraziare la professoressa Antonella Moretto che ha introdotto la competizione all’interno del corso Supplier Relationship Management, dandoci poi la possibilità di competere alla Regional Final dove ci siamo guadagnati l’unico biglietto italiano per le finali mondiali nei Paesi Bassi.
La competizione aveva come obiettivo dirigere un’azienda virtuale rialzandone le sorti economiche applicando nuove strategie di business.

Che difficoltà avete incontrato?
Le simulazioni su cui si basa la competizione erano due, una focalizzata sulla parte Operations e l’altra sulla parte Finance; ogni simulazione era costituita da tre round, ogni round aveva una durata di un’ora e mezza. E’ stato difficile gestire le proprie emozioni e le proprie risorse avendo a disposizione un tempo limitato che scorre molto in fretta. In questo senso è stata una vera sfida sia dal punto di vista delle hard che delle soft skills.
Nella prima simulazione, dopo un iniziale 21º posto, siamo riusciti a rimontare fino a conquistare il 4º, mentre nella seconda ci siamo inseriti subito nelle prime posizioni. La posizione nella classifica finale è stata definita dalla media dei due risultati.

E così avete sbaragliato altre 27 squadre da tutto il mondo, qual è stata la vostra marcia in più?
Siamo studenti del Politecnico di Milano! Scherziamo ovviamente, ma non troppo… Ci siamo confrontati con il gruppo di studenti che aveva partecipato alla Challenge nel 2018 e ci troviamo d’accordo sul fatto che è stato il buon senso acquisito in università a fare la differenza. Errori ne abbiamo commessi, ma la nostra marcia in più è stata avere dimestichezza con i numeri e capire quali erano le priorità di gestione, prendendoci certamente dei rischi che tuttavia sapevamo di poter gestire.
Poi una buona comunicazione all’interno del team è stata fondamentale. Noi la diamo per scontato ma abbiamo notato che negli altri team non era proprio così semplice.

Cosa farete del premio e quali sono i programmi per il futuro?
Ognuno di noi ha idee chiare su come spendere il premio: viaggiare, investire nei propri hobby, tenerlo da parte per progetti futuri. Per ora siamo tutti alla fine del nostro percorso universitario e molto concentrati per concluderlo al meglio.
Aggiungere questa esperienza alla nostra carriera accademica è stata la ciliegina sulla torta: torniamo a casa non solo con l’assegno con la cifra più alta, ma consapevoli di aver imparato moltissimo e delle nuove e consolidate amicizie, molto probabilmente il più alto valore aggiunto che ci ha dato questa esperienza.


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