Knowledge

26 marzo 2019 Condividi

industria 4.0

Manufacturing 4.0. Il futuro è adesso

Se c’è un errore di percezione più o meno diffuso sull’Industria 4.0, è quello di considerarla come una rivoluzione imminente, ma ancora di là da venire. Niente di più sbagliato: l’Industria 4.0 è adesso. Le trasformazioni sono già in atto, e se da una parte sono molte le aziende che stanno adottando le tecnologie più innovative e ripensando i confini e le forme del proprio business, c’è chi ancora resiste al cambiamento.

“Non si può non intraprendere questa trasformazione”, ha spiegato il professor Sergio Terzi, Direttore della Management Academy del MIP e Co-direttore dell’Osservatorio di Industry 4.0, introducendo la tavola rotonda Industry 4.0: How companies are evolving, tenutasi presso il MIP Politecnico di Milano nel corso dell’MBA Day del 9 marzo.

L’evento, durante il quale sono stati approfonditi i diversi formati MBA del MIP (International Full Time MBA, International Part Time MBA, Distance Learning MBA), ha visto gli interventi di Antonio Bosio, Head of Product and Solutions presso Samsung, e Ilker Ahmet Kalali, Head of Industrial Engineering and Smart Manufacturing presso Pirelli Tyre.

Entrambi hanno spiegato come queste due aziende di primaria importanza stanno rimodellando le proprie strategie, e quali nuove opportunità e sfide offre l’Industria 4.0. Samsung, ad esempio, sta puntando molto sul B2B2C (business to business to consumer). Siamo abituati a pensare alla multinazionale coreana come un’azienda che produce smartphone ed elettrodomestici per un mercato consumer. “In realtà collaboriamo molto con le aziende”, ha spiegato Bosio. “Sviluppiamo tecnologie che nascono sì per l’ambito domestico, ma che poi possono essere adottate in business molto diversi tra loro. È la consumerization. Pensiamo, ad esempio, ai wearable come gli smartwatch, che oggi percepiamo come dei gadget, ma che in realtà hanno già delle applicazioni importanti nel settore industriale, semplificando i processi produttivi e contribuendo all’incremento della produttività”.

Spazio anche alla realtà aumentata: “Stiamo sperimentando una tecnologia che permette ai clienti di sfogliare cataloghi virtualmente infiniti e di provare diversi modelli senza indossarli fisicamente”.

Una tecnologia che, però, è utile anche negli impianti produttivi, come ha spiegato Kalali: “La realtà aumentata offre una vera e propria guida in tempo reale agli operai, mostrando loro in diretta gli output dei vari passaggi da compiere”.

L’idea di personalizzazione, altro pilastro dell’Industria 4.0, è poi cruciale anche per Pirelli Tyre: “Oggi i clienti esigono sempre più dei prodotti concepiti sulle loro specifiche esigenze, estremamente personalizzati. Questo è ancora più vero, anche per Pirelli, quando ci si rivolge ai segmenti di mercato di fascia alta. L’azienda deve dimostrarsi predittiva prima ancora che reattiva, e per farlo deve puntare su due aspetti: la connettività e l’analisi dei dati. Due strumenti che, insieme a un approccio scientifico di analisi comportamentale, possono portare a grandi risultati. E, soprattutto, alla creazione di valore aggiunto”.

La sfida è grande, anche perché, come spiega sempre Kalali, non si può prescindere dalla sostenibilità, di cui le aziende devono essere le prime promotrici.

L’Industria 4.0, per conciliare tutti questi aspetti, deve “capire, innovare e ottenere risultati”, come sintetizza Bosio. L’ingegneria da sola non basta più, ma deve essere accompagnata dalla creatività e dalla grinta. O, per usare le parole di Kalali, “ha sempre più bisogno di cervelli, e non solo di muscoli”.

 


Tags:
Condividi

Accreditations, Rankings & Memberships

  •