STORIE DI SUCCESSO
Nicola Altobelli
| Author: Bendetto Buono, Alumnus MBA
Oggi incontriamo Nicola Altobelli, Classe 1979, Executive MBA presso il MIP Politecnico di Milano.
Dopo il diploma di laurea in Relazioni Industriali, lavora da subito nell’azienda di famiglia Eceplast srl, dove attualmente ricopre il ruolo di direttore commerciale e si occupa dello sviluppo di nuovi mercati..
Da Maggio 2014 è Sherpa della delegazione italiana di GI Confindustria al G20YEA, e dallo scorso luglio Presidente dei GI Confindustria Foggia.
In cosa consiste esattamente il tuo lavoro e quali sono le sfide maggiori che devi affrontare ogni giorno?
Fondamentalmente mi occupo di gestire i rapporti con i nostri principali clienti nel mondo e attraverso lo scambio continuo di informazioni ed esperienze, provo a sviluppare soluzioni nuove per qualificare costantemente l’offerta della mia azienda, in modo da anticipare le esigenze dei clienti e battere la concorrenza sul tempo. In un epoca in cui tutto è sempre più veloce e connesso, i ritmi sono elevatissimi e le probabilità di insuccesso molto alte, ma non penso potrei mai fare un lavoro più stimolante e appagante. Più recentemente sto dedicando una quota crescente del mio tempo e delle mie energie allo sviluppo della forza vendita; certamente è questa la sfida più importante che un imprenditore deve vincere, costruire una squadra di successo che vada oltre le proprie capacità personali.
Quale è stato il momento professionale più bello e quello più difficile che hai vissuto?
Parto dal più difficile. Lavorando nel packaging industriale la sfida del contenimento dei costi è un fattore chiave che molto spesso spinge anche i clienti più affezionati a provare soluzioni low-cost. Circa 4 anni fa, il mercato europeo è stato perturbato da offerte in dumping clamorose e noi ci siamo ritrovati a perdere quote consistenti di mercato. La scelta era tra abbassare del 30% i prezzi di vendita oppure provare a resistere e presentare ai clienti soluzioni innovative che portassero risparmi in altra forma. Devo ammettere che sono stati mesi duri, ma ci hanno insegnato a valorizzare meglio la nostra offerta e mostrato una nuova via per lo sviluppo. Tant’è che oggi in particolare stiamo uscendo con prodotto rivoluzionario, che speriamo riesca a cambiare davvero il mercato, e che potrebbe consentirci di scalare il nostro modello business anche in altri continenti. Certamente vedere la faccia sorpresa dei miei clienti ogni volta che eseguo una dimostrazione pratica di questa nuova soluzione tecnica è davvero una gran soddisfazione per me.
Cosa significa per te il termine “leadership” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno del tuo ambiente lavorativo?
La leadership è la capacità di guidare gli altri all’ottenimento dei risultati che ci si prefigge come gruppo e come singoli. Io non mi ritengo una persona con doti di leadership naturale o carismatica, ma certamente sono dotato di determinazione e, tendenzialmente la gente che mi sta vicino, mi riconosce una buona capacità di visione, di programmazione e forse ancor di più di “execution”. Credo sia una buona base di partenza e tutto sommato i risultati sono abbastanza dalla mia parte. Ammiro tanto i grandi leader, in ogni settore, ma credo sia davvero una questione di doti naturali che non si possono costruire o imparare. Per quanto mi riguarda cerco semplicemente di dare il buon esempio attraverso impegno e risultati. Una ricetta semplice, anche un po’ antica, ma che secondo me funziona.
Cosa significa per te il termine “innovazione” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno del tuo ambiente lavorativo?
Nel recente restyling del nostro logo aziendale in occasione dei 20 anni di attività, ho voluto che fosse inserito anche un nuovo pay-off: “bulk packaging innovators”. Credo sia esattamente ciò che qualifica la nostra offerta sul mercato, noi siamo gli innovatori nel nostro settore e tutta la storia aziendale è costellata di momenti chiave in cui una innovazione ha generato nuove opportunità. Vi porto alcuni esempi concreti: Mio padre nel ’95 fu in grado di avviare l’azienda dal garage di casa grazie a una tecnologia produttiva di sua invenzione (innovazione tecnologica), quando tutti i nostri competitors delocalizzavano noi abbiamo investito nello sviluppo di un processo più automatizzato aumentando il nostro livello di servizio al cliente invece che cercando il costo più basso (innovazione di processo). Quando i clienti ci hanno chiesto di ridurre i prezzi siamo riusciti ad offrire prodotti che portavano vantaggio di costo ma non intaccavano la nostra marginalità; Eceplast è basata in provincia di Foggia, in un contesto sociale abbastanza complicato e certamente molto lontano dalle aree più industrializzate, noi abbiamo sempre investito sulla crescita delle persone e introdotto sistemi di incentivazione aziendale per aumentare la produttività (innovazione organizzativa). Oggi puntiamo a un modello di sviluppo basato sul “open innovation” creando una community attorno ai nostri prodotti più innovativi.
Insomma come diceva S.Jobs “innovation is the only way to win” e noi ci crediamo sul serio.
La tua citazione preferita?
Ce ne sono diverse, ma probabilmente la famosa frase di Henry Ford “Se avessi chiesto ai miei clienti cosa volevano, mi avrebbero risposto: cavalli più veloci” è quella che in questo momento storico più rappresenta la fase di transizione che stiamo vivendo in Eceplast.
Puntare a rinnovare la nostra offerta sul mercato attraverso una value proposition che non è più legata alla qualità dei nostri manufatti, ma alla capacità di sviluppare soluzioni innovative che creano valore per i nostri clienti è una sfida che mi appassiona e che sento abbiamo le carte in regola per giocare. Ford è riuscito a cogliere l’essenza della domanda latente dei sui potenziali clienti e ha prodotto loro una soluzione che non si aspettavano, certamente più costosa di un cavallo, ma non comparabile. In definitiva vorrei riuscire a far riconoscere Eceplast come un partner di valore e non un semplice fornitore di prodotti.
Grazie mille Nicola per il tempo dedicatoci e per l’interessante conversazione.