Il Platform Thinking come leva di innovazione per le imprese consolidate: evidenze dall’Italia

Il Platform Thinking è una leva strategica per l’innovazione nelle imprese consolidate, permettendo di creare ecosistemi di valore e sfruttare gli effetti di rete. Un recente studio ha analizzato l’adozione di questo approccio tra le aziende italiane del FTSE MIB.

 

Il Platform Thinking si sta affermando come una strategia cruciale per le imprese consolidate che vogliono innovare e competere in un mercato sempre più digitalizzato. Questo approccio, ispirato ai modelli di business delle grandi piattaforme come Uber, Airbnb e Amazon, permette alle aziende di orchestrare ecosistemi di valore, scalare attraverso gli effetti di rete e sfruttare asset sottoutilizzati.

Uno studio condotto dal Platform Thinking HUB della POLIMI School of Management del Politecnico di Milano, guidato dai professori Daniel Trabucchi e Tommaso Buganza, ha analizzato lo stato dell’adozione del Platform Thinking tra le principali aziende italiane del FTSE MIB, l’indice della Borsa Italiana relativo alle 40 aziende più capitalizzate del Paese. I risultati mostrano che l’88% delle imprese ha avviato iniziative di piattaforma, ma solo il 22% ha realmente adottato un modello multi-sided capace di generare valore attraverso effetti di rete e co-creazione con gli utenti.

Il lavoro di ricerca ha evidenziato tre principali benefici del Platform Thinking per le aziende tradizionali:

  1. Miglioramento dell’efficienza delle transazioni esistenti– Come nel caso di Klöckner, che ha trasformato la vendita di acciaio con una piattaforma digitale aperta anche ai concorrenti.
  2. Abilitazione di nuove transazioni– Come il modello di AXA, che utilizza dati e collaborazione esterna per migliorare la gestione dei rischi aziendali.
  3. Utilizzo strategico dei dati– Come dimostrato da John Deere, che ha sviluppato una piattaforma per l’analisi dei dati agricoli, creando valore per gli agricoltori e nuove opportunità di business.

Tuttavia, lo studio sottolinea anche tre errori comuni che le imprese devono evitare quando adottano il Platform Thinking: trattare i clienti come semplici fornitori, gestire la piattaforma in modo lineare senza sfruttare gli effetti di rete, e investire nella tecnologia senza una chiara strategia di creazione di valore.

L’analisi condotta dalla POLIMI School of Management conferma che il Platform Thinking non è solo un trend, ma una vera e propria opportunità strategica per le imprese consolidate che vogliono innovare. Per avere successo, le aziende devono adottare un approccio consapevole, sfruttando il potenziale delle piattaforme non solo per migliorare l’efficienza, ma per ridefinire il proprio ruolo nell’ecosistema economico.

Questi risultati sono stati recentemente pubblicati nell’edizione di marzo di Harvard Business Review Italia, sottolineando l’importanza del Platform Thinking per il futuro dell’innovazione aziendale.

L’industria a supporto dell’insegnamento: la collaborazione tra Chateau d’Ax e la School of Management del Politecnico di Milano

Chateau d’Ax e la School of Management del Politecnico di Milano hanno realizzato un project work nel quale gli studenti hanno risposto con progetti e strategie ad una challenge reale proposta dalla storica azienda nel settore dell’arredamento. L’azienda ha selezionato i tre migliori progetti tra i 258 realizzati.

 

La collaborazione tra università e aziende è di importanza strategica sia per l’occupabilità dei futuri laureati, sia per le aziende che sempre più si rivolgono agli atenei per ottenere analisi e proposte di tipo strategico e innovativo. La challenge organizzata ogni anno all’interno del corso di Laurea Magistrale di Strategy & Marketing di Ingegneria Gestionale è un esempio concreto che permette ai laureandi di confrontare le competenze maturate durante il percorso di studi con le attività delle imprese: una sfida lanciata dall’azienda a cui gli studenti devono rispondere progettando soluzioni innovative  utilizzando a supporto gli elementi teorici appresi durante il corso.

Per quest’anno accademico, la School of Management ha scelto di collaborare con Chateau DAx. “Abbiamo deciso di coinvolgere Chateau dAx e il settore dellarredamento – spiega Francesca Capella, project manager del progetto e research fellow del Politecnicoperché si tratta di uno dei settori ai quali la pandemia ha richiesto maggiormente di reinventarsi, di definire nuove strategie di posizionamento e un nuovo approccio al mercato per rimanere competitivi nonostante il momento di difficoltà.”

Sono più di 250 i project work sviluppati dagli studenti per Chateau D’Ax che hanno preso in considerazione gli ambiti di maggior interesse per lo sviluppo dell’azienda all’interno di un mercato complesso e in rapido mutamento: materie prime e sostenibilità, economia circolare, innovazione di prodotto, esposizione del prodotto e, infine, comunicazione.

Abbiamo aderito volentieri alla proposta del Politecnico di Milano perché crediamo molto nella collaborazione tra industria e università e che il suo sviluppo possa contribuire concretamente a formare una classe dirigente migliore e più preparata. – racconta Alessandro Colombo, direttore generale di Chateau d’Ax – Abbiamo condiviso con gli studenti gli ambiti nei quali si sviluppa la nostra strategia e abbiamo lasciato liberi i ragazzi di sviluppare le loro visioni”.

“Abbiamo selezionato 10 progetti su un totale di 258 – prosegue Capella – in base all’innovatività dell’idea, alla struttura della proposta sviluppata e alla capacità di utilizzare tool e costrutti teorici applicati ad una challenge di business reale. I progetti sono stati presentati dagli studenti stessi al management di Chateau d’Ax che li ha commentati ad uno ad uno dando agli studenti preziosi consigli di esperienza di vita aziendale”.

Continua Alessandro Colombo: “Da questi 10 progetti abbiamo selezionato i 3 migliori per l’articolazione della struttura, la comprensione delle opportunità derivanti dall’attuale scenario economico, ad esempio il Recovery Fund, e gli economics analizzati. Infine, la nostra valutazione si è basata anche sulla presentazione dei progetti in video call e sull’approccio più o meno spigliato che hanno manifestato gli studenti.”

Questo incontro ravvicinato tra Chateau d’Ax e la School of Management  è importante sia per l’azienda, perché permette di incontrare i futuri manager con uno strumento di employer branding efficace, sia per gli studenti, perché hanno l’opportunità di confrontarsi con una realtà aziendale in continua evoluzione.

Per i futuri laureati che hanno presentato i 10 progetti più in linea con la strategia aziendale, Chateau d’Ax offrirà dei percorsi di “training&job” per accompagnare gli studenti verso l’acquisizione di conoscenze e lo sviluppo di capacità personali funzionali per l’avvio di una carriera professionale in diversi ambiti aziendali.