Networking: liberare il “genio” dalla lampada e guidarlo con metodo per il proprio successo

Questa è l’immagine che ho voluto utilizzare, anche per il mio sito, per trasferire l’essenza e complessità di gestire il proprio network, vero e proprio asso nella manica per il nostro successo professionale.

Il networking è il nostro capitale sociale, il più grande e intangibile asset che ognuno di noi ha e oggi, mai come prima nella storia dell’umanità, è in grado di fornirci risorse cruciali per la nostra vita, professionale (oltre che personale).

Per comprenderne la “potenza” mi fermerei un attimo a pensare a quanta ricchezza possiamo attingere grazie al sistema, spesso complesso, delle relazioni in cui siamo inseriti: possiamo apprendere, arricchirci in termini di nuove informazioni, acquisire nuove idee/stimoli, attingere a nuove risorse cui non avremmo mai pensato, conoscere interlocutori che potrebbero diventare cruciali per la nostra crescita, creare sinergie/alleanze/partnership, trovare risorse e la lista… potrebbe proseguire di molto.

La metafora del genio della lampada è emblematica: abbiamo la necessità di guardare dentro il nostro contenitore di relazioni, comprenderne l’essenza e le logiche e capire come sbloccarne l’enorme potenzialità.

Se non liberiamo il genio – cioè il potenziale delle reti sociali intorno a noi – tutto rimane immobile e si rimane spettatori passivi e dormienti, incapaci di creare valore per sé e il nostro ecosistema.

La prevalenza delle persone non è consapevole della potenzialità e ricchezza delle relazioni intorno a sé, non mappa le relazioni/circuiti che ha e ancora meno lo fa con quelle del proprio interlocutore, non cogliendo gli invisibili “dot” che sono lì per essere connessi e creare nuove sinapsi/opportunità.

A noi la responsabilità e il “potere” di utilizzare al meglio le nostre relazioni, ma per ottenere di più dobbiamo avere una visione più alta e non meramente utilitaristica/opportunistica.

Se la vita personale/professionale non ci sta dando le esperienze che desideriamo vuole dire che dobbiamo fare nuove scelte relazionali e cambiare approcci e creare nuova energia relazionale intorno a noi.

Oggi per la prima volta nella storia dell’umanità abbiamo a disposizione un secondo braccio armato del networking, quello online: viviamo in un contesto trainato dai social e accelerato in modo esponenziale dal digitale e in questa faticosa (in alcuni casi dolorosa) fase post pandemica ci siamo “finalmente” resi conto di quanto siamo profondamente interconnessi e interdipendenti.

I social e LinkedIn ci hanno dato la possibilità di superare, con un semplice click, i vincoli cognitivi che caratterizzano le dimensioni umane: se Dunbar ci dice che possiamo mantenere fino a 150 relazioni stabili continuative (che poi è la dimensione media dei gruppi sociali nella storia dell’umanità) i social ribaltano il paradigma e ci raccontano qualcosa di profondamente diverso.

Nelle piattaforme le relazioni cosiddette deboli, oltre ad essere di gran lunga le prevalenti, non solo non si spezzano ma si rinnovano e possono rimanere sempre attive: con un altro click posso collegarmi con chiunque e trasformare un collegamento online con uno/a sconosciuto/a prima in un caffè e poi in una solida relazione professionale grazie ai contenuti, valori e interessi che ogni giorno si espongono in vetrina e che richiamano un pubblico che ha affinità e/o interessi vicini ai nostri.

Tenere relazioni sui social non è a costo zero perché richiede la risorsa più preziosa che abbiamo, il tempo, il più bel dono che possiamo fare alla nostra rete.

E allora doniamo del tempo per fare networking e diamoci del tempo per rafforzare questa metacomptenza: aspettarci che la crescita del nostro network dipenda dagli altri è l’errore più grave che potremmo commettere.

Per prepararsi ad un 2022 ricco di valore qui di seguito 5 pillole per un lifelong networking journey e per mantenere elasticità e aggiornata questa meta competenza.

  1. Stabilisci connessioni nuove, periodicamente, con cadenza regolare regalando sempre gentilezza/sorrisi alle persone che incontri e ricambia i doni ricevuti;
  1. Coltiva ogni giorno il tuo network e ingaggia la tua rete, sii sempre pronto a raccontare la tua storia con occhi nuovi e a raccogliere feed back e input preziosi;
  1. Cura la tua immagine e brand, attraverso la tua rete: se non sei tu ad andare verso gli altri, saranno loro a venire da te e questo grazie ai contenuti di valore che promuovi e pubblichi, vera calamita per l’attenzione del tuo pubblico;
  1. Costruisci la tua tribe di sostegno e confronto e sii sempre “open” network per cogliere le infinite possibilità che si celano nella tua rete;
  2. Segui e circondati di persone che fanno networking, osservandone modalità e approcci e poi crea il tuo stile.

E se l’universo relazionale non è mai qualcosa di fisso e immutabile ma una dinamica fluttuante tra più persone è bene ricordarsi che il dono è il più potente abilitatore di nuove alchimie relazionali.

Sul concetto di Opportunità nel mondo del lavoro

Per scelta, nel mio percorso professionale, mi sono occupata delle carriere delle persone, prima supportando le imprese a identificare il candidato ideale, e ora, lavorando a servizio di chi ha deciso di investire su di sé per la propria crescita lavorativa.

Ho usato spesso la parola opportunità per presentare, in qualità di selezionatrice, una job description ai miei candidati o per offrire un feedback nel mio ruolo di Career Coach rispetto a bivi professionali da intraprendere.

Spesso oggi, e ancora di più con il dipanarsi dell’emergenza, ho sentito usare  dalle persone questa parola – opportunità- con i significati più disparati- Spesso alludono proprio a un’assenza di opportunità, come se queste fossero semplici commodity da acquistare, senza invece chiedersi se ciascuno di noi può essere un generatore di “finestre sul mondo” per sè stessi,  per la propria azienda e per la comunità.

È raro che la parola opportunità venga pronunciata senza ricadere nel cliché motivazionale. Viene spesso usata per palesare un desiderio, in cui sovente manca  un vero e proprio disegno strategico relativo al proprio percorso di carriera, oppure per evidenziare scenari forieri di criticità.

In questo scenario, parlare di opportunità significa cambiare  paradigma. Dobbiamo  accogliere un sistema che contempli la responsabilità del singolo e non solamente delle organizzazioni e delle imprese come unici player capaci di cambiare la sorte professionale di professionisti e manager.

L’opportunità, per diventare massima espressione della possibilità umana, non può essere considerata come uno stato finito e non ripetibile, una condizione statica in cui si crea un connubio fatto di occasione fortuita unito a serendipità.  .

E in un momento di complessità di mercato come questo, in cui le caselle degli organigrammi non si moltiplicano ma si trasformandola domanda da porci è: “in che modo possiamo creare valore e contribuire attraverso i servizi di consulenza di carriera (per fare leva sul classico ciclo “demand and supply”?”

In questa direzione si inserisce la nuova struttura del programma di orientamento e sviluppo professionale, e dei relativi Career Services, costruito all’interno del MIP, la Business School del Politecnico.

L’approccio adottato implica dover ripensare il concetto di employability e e di “placement” – ovvero il candidato giusto al posto giusto.

Nello specifico, l’innovazione consiste nel dare agli studenti un ruolo in prima linea. Grazie allo sviluppo e il rinforzo di un set di competenze specifico, le “Career Management Skills”. Oggi anche la  comunità EU, riconosce queste skill quali capisaldi per governare con successo la dinamicità del mercato del lavoro, che in momenti di crisi come l’attuale pandemia, evidenzia il suo essere imprevedibile.

La sfida di “muoversi” in modo efficace entro un contesto, come quello del mercato del lavoro, in continuo cambiamento, mette la forza lavoro- professionisti, manager, executive/imprenditori – di fronte all’esigenza non solo di affrontare i cambiamenti, ma di apprendere a leggere e anticipare scenari evolutivi al fine di costruire, , “alternative di carriera”. In tutto questo gli studenti giocano un ruolo attivo, partecipando all’individuazione disentieri non ancora battuti e potenziando le “occasioni” di incontro create dal MIP con il mondo delle imprese.

Vedere spiragli di possibilità da trasformare in vantaggio competitivo, generare condizioni per costruire un passo verso il cambiamento, intuire l’invisibile e usare ciò che si ha a disposizione in modo strategico ha a che fare molto con i concetti di visione, imprenditorialità e leadership. In particolar modo questo implica poter applicare all’individuo quei metodi rigorosi, come strategia e design thinking, che vengono solitamente riservati al business.

Imprenditore non è solo colui che dà vita ad una azienda; può esserlo ognuno di noi, nei diversi ruoli disponibili. Imprenditore è chi costruisce contributi di valore per i propri interlocutori, dirige le attività che lo coinvolgono arrivando a traguardi che sembravano impossibili.

Le persone con cui ho lavorato e che sono riuscite a interiorizzare questi principi come linee guida per un continuous improvement di sé hanno fatto germinare meravigliosi fiori in campi aridi sui quali nessuno avrebbe investito nemmeno una semina senza certezza del raccolto.

Opportunità è anche questo: navigare nell’incertezza del risultato continuando a dare forza alla linea direttrice che abbiamo intravisto, essere disposti ad ogni sforzo, moltiplicando occasioni o gettando ponti per spingersi verso orizzonti mai esplorati.

Be a Responsible #CareerLeader

Sergio Terzi, Associate Dean for Students Engagement and Supporting Services, ed Erika Ortu, Career Development Center Manager, presentano un nuovo progetto editoriale tutto dedicato sullo sviluppo di carriera.

Scopriamo di più attraverso le loro parole:

”Cari Lettori,

Con l’auspicio di continuare a essere un punto di riferimento come Business School per lo sviluppo e la crescita professionale di chi investe in un percorso di formazione, siamo lieti di presentarvi l’avvio di una rubrica editoriale che vuole ispirare i professionisti di oggi e del futuro fornendo contenuti, caratterizzati da rigore metodologico, su tematiche, tecniche e trend di carriera.

Il concetto di carriera si è evoluto nel corso degli ultimi 30 anni e, non ultimo, con il dipanarsi della pandemia. Quello che si è evidenziato è uno spostamento di significato da progressione lineare, gerarchico-retributiva, costituita da tappe predefinite, caratterizzate da stabilità e sicurezza, a percorso di sviluppo non predefinito da ruoli-status, attività e posizioni in organigramma, ma connotato da competenze e responsabilità individuali.

Nel XXI secolo, globalizzazione, cambiamenti economici, continue sfide e instabilità sono stati gli elementi chiave dello scenario del mercato del lavoro. Questi hanno messo in evidenza l’importanza di individuare modalità efficaci per affrontare con successo le sfide professionali, ormai diventate una costante quotidiana del professionista e del manager, con l’obiettivo di configurare opportunità e crescita in modo diffuso, attraverso il potenziamento del singolo.

In questa direzione, si inserisce il recente contributo della Comunità EU che ha evidenziato la necessità di sviluppare le Career Management Skills, un set di competenze, specifico e complementare alle note hard, soft e digital skills. Questo pone l’accento sull’importanza di acquisire  competenze per la gestione della propria carriera formativa e professionale, volte a favorire la capacità di esplorare quotidianamente molteplici opportunità, individuare nuovi piani di sviluppo professionale e giocare un ruolo attivo nella costruzione di alternative e di carriere di senso e di significato per il singolo.

Il tema delle “carriere” è caratterizzato da una certa complessità, che può essere rappresentata solo con una polifonia.  Nei prossimi articoli vi offriremo lo sguardo privilegiato di Career Professional esperti, al fine di aiutare le persone ad orientarsi nel mare magnum delle opportunità professionali tramite strumenti che consentono di governare con sistematicità la propria crescita.

Tramite la voce dei nostri autori, esploreremo con degli appuntamenti mensili il significato di “Career Leader”.  Partendo dalla ridefinizione del concetto di opportunità professionale, affronteremo questo tema attraverso, metodi e tecniche per la definizione di un obiettivo professionale rigoroso unito a strategie ed action plan, l’utilizzo del personal branding e networking quali leve strategiche per lo sviluppo, e il concetto di carriere socialmente responsabili e sostenibili per favorire l’employability.”