Dall’energia all’arte: il successo di Itisartime

L’esperienza di due alumni del Master in Energy Management che gestiscono insieme Itisartime, pagina Instagram da mezzo milione di follower. Dall’incontro tra i banchi del MIP allo sviluppo di una mentalità imprenditoriale, seguendo i concetti di progresso, innovazione e mutamento.

Che relazione c’è tra il Master in Energy Management del MIP Politecnico di Milano e una pagina Instagram da oltre 450mila follower che parla di arte? Apparentemente nessuna, ma in realtà il legame c’è, e va oltre il fatto che gli animatori di Itisartime, Alessandro Brunelli e Andrea Del Moro, siano entrambi degli alumni del MEM. «Arte ed energia condividono il concetto di progresso. L’arte è creatività per definizione, e a sua volta la creatività è innovazione e mutamento. E quali sono le parole oggi più diffuse nei congressi sull’energia? Progresso e rivoluzione», spiega Brunelli.

Un progetto in divenire

L’esperienza di Itisartime parte da lontano. «In parte coincide con la mia storia personale», racconta Brunelli. «A 19 anni cominciai a collezionare piccoli pezzi d’arte che sembravano parlare di me; mostrarli a tutti attraverso i social mi sembrava un modo innovativo di raccontare me stesso». Una visione che pian piano si è espansa: «Quando mi sono reso conto che il mondo dell’arte era sconfinato, ho deciso di andare oltre quella limitazione e ripostare invece tutte quelle opere che si distinguevano rispetto alle altre. Quello è stato il vero atto di nascita di Itisartime, un progetto che ha visto la luce nel 2015».
Il successo della pagina, che ha portato i due anche all’Affordable Art Fair di Milano, inizialmente ha colto Brunelli di sorpresa. «Non avrei mai pensato di sfiorare il mezzo milione di persone». Grandi numeri che impongono qualche riflessione sul futuro del progetto. E anche da questo punto di vista il Master in Energy Management un ruolo importante l’ha giocato: «Lì ho conosciuto Andrea, che si è quindi unito al progetto in una fase successiva. Ha ottime doti comunicative, un’ampia visione commerciale e di progetto. Per tutti questi motivi è salito a bordo, per trasformare Itisartime in una realtà più solida. Aspiriamo a diventare un riferimento per il settore», rivela Brunelli.

Cinque idee per l’arte in Italia

Sullo stato dell’arte in Italia, e su ciò che riguarda la sua comunicazione e diffusione al grande pubblico, Brunelli ha le idee chiare: «Il potenziale del nostro Paese è enorme, lo sappiamo. Ci sono iniziative che secondo me hanno costituito degli importanti passi avanti. Penso a Domenicalmuseo, ad esempio, che avvicina molte persone ai luoghi dell’arte. Ma anche il connubio tra arte e cinema può destare interesse in chi magari è stanco delle solite mostre». Non mancano, ovviamente gli ambiti in cui sarebbe possibile fare qualcosa in più: «Bisognerebbe mantenere e incrementare le sovvenzioni ai fondi come il Fai o agli spazi espositivi privati, come l’Hangar Bicocca o la Fondazione Prada, per fare degli esempi. L’appeal tra i giovani crescerebbe. In secondo luogo, qualsiasi iniziativa dovrebbe essere veicolata attraverso un canale informativo e divulgativo. Infine, provare a trasformare i problemi in soluzioni. Penso alla street art e all’urban art: investire su progetti a tema potrebbe trasformare gli atti di vandalismo in opere d’arte, grazie alle quali magari riqualificare zone periferiche».

Il valore aggiunto del Master in Energy Management

Tra queste e altre suggestioni, Itisartime guarda al futuro. E lo fa grazie anche ad alcuni insegnamenti che Brunelli e Dal Moro hanno appreso durante il Master in Energy Management: «Io ho una formazione di tipo ingegneristico, Andrea di tipo economico. La prima cosa che fa il master è mettere in relazione persone con percorsi diversi: è dal confronto tra punti di vista ed esperienze differenti che nascono le buone idee. È stato un incontro davvero fortunato, se pensiamo che adesso collaboriamo in un settore così avulso dalle nostre esperienze formative. Il master ci ha poi fornito spunti di miglioramento professionale e più in generale di personal development. Se oggi valutiamo le occasioni lavorative legate a Itisartime con una mentalità imprenditoriale, il merito è del MEM», conclude Brunelli.

Bip e MIP presentano la XIV edizione del Master in Energy Management

“Il Piano Energia Clima: la transizione energetica al 2030”

  • 75% di aumento complessivo della potenza da fonti rinnovabili installata
  • Mercato eolico: potenza installata raddoppiata rispetto al 2017
  • Mercato fotovoltaico: si punta a raggiungere 2,5 volte l’installato attuale

 

Bip – Business Integration Partners, multinazionale di consulenza, e MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, hanno presentato la XIV edizione del Master in Energy Management (MEM), iniziativa di alta formazione che si propone di avviare la preparazione di futuri manager nel settore dei servizi di pubblica utilità (energia, gas, etc.) e di consentire alle aziende sponsor dell’iniziativa di inserire nel proprio organico professionalità con competenze e potenzialità di particolare interesse.

Carlo Capè, co-fondatore e Amministratore Delegato di Bip, nonché membro del CdA del MIP, e Vittorio Chiesa, Direttore del MEM, hanno presentato i contenuti e gli obiettivi del Master nel corso della Tavola Rotonda “Il Piano Energia Clima: la transizione energetica al 2030”, un’occasione di confronto sul futuro del settore tra manager e studenti sul tema delle strategie dell’Italia al 2030 in merito a efficienza energetica, autoconsumo e generazione distribuita, sicurezza energetica ed elettrificazione dei consumi.

Tema infatti della Tavola Rotonda è il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima pubblicato dal MISE a Dicembre 2018, che determina le strategie dell’Italia per il periodo 2021‐2030 in merito a decarbonizzazione, efficienza energetica, autoconsumo e generazione distribuita, sicurezza energetica ed elettrificazione dei consumi.

L’analisi presentata, che ha evidenziato gli obiettivi di potenza installata per le diverse fonti rinnovabili al 2030, ha mostrato chiaramente come si punti fortemente su eolico – quasi il doppio rispetto al 2017 – e su fotovoltaico – 2,5 volte l’installato attuale -, con un aumento complessivo della potenza da fonti rinnovabili installata pari al 75%.

Per quanto riguarda la generazione elettrica si prevede che un aumento del 65% rispetto ad oggi, arrivando a coprire oltre il 55% dei consumi nazionali.

Il MEM ha negli anni formato oltre 250 studenti, con un placement vicino al 100%. La quasi totalità degli allievi è stata inoltre assunta dall’azienda in cui ha svolto il periodo di stage. Ad approfondire inoltre il tema degli sviluppi occupazionali del settore, sono intervenuti alcuni dei principali player del settore energetico, quali Stefania Battaglino, Head of Employer Branding and Young Generation di Edison e Alessandro Camilleri, Direttore Sviluppo, Formazione e Organizzazione del Gruppo Hera.

Il Master, in partenza il prossimo mese di ottobre, è un percorso di 12 mesi, full time, e prevede 6 mesi d’aula e fino a 6 mesi di stage presso una delle aziende partner o presso Bip – Business Integration Partners per acquisire esperienza all’interno delle società del settore, dimostrando allo stesso tempo il proprio talento e capacità.

“Il grande successo finora raggiunto dal MEM – commenta Carlo Capè, Amministratore Delegato di Bip – attraverso la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di ormai centinaia di giovani professionisti, è la conferma della validità della scelta di collaborare con un partner autorevole e strategico come il MIP.
Siamo riusciti nell’intento di innescare una rivoluzione nel settore che ci rende orgogliosi e ci stimola a continuare a lavorare in questa direzione, con l’obiettivo di consolidare un settore – quello energetico – che necessita di competenze valide e complete.”

Nel 2018 si è aggiudicato il primo posto nella classifica stilata da EdUniversal Best Masters Ranking nella nuova categoria “Energy and natural resources” nella regione Western Europe. – commenta Vittorio Chiesa, Direttore del MEM.
La nuova edizione del MEM è stata profondamente innovata con l’inserimento di nuovi corsi e contenuti per fornire competenze sulla digital transformation, le ultime tecnologie e i trend che stanno cambiando anche il settore Energy.
Gli studenti acquisiranno non solo competenze manageriali volte a gestire il cambiamento, ma sapranno cogliere criticità e opportunità dal mercato di riferimento conoscendone le ultime tendenze in ambito Blockchain, Big Data, Intelligenza Artificiale, Smart Houses, e-mobility.”