Al via l’Executive PhD in Innovation in collaborazione con Tsinghua University

Al via in questi giorni un nuovo progetto che rafforza la presenza della School of Management in Cina; si tratta dell’Executive PhD in Innovation,  programma che si inserisce all’interno del China-Italy Design Innovation Hub, il più grande polo dell’innovazione europeo, che vede come protagonisti il Politecnico di Milano e Tsinghua University, nella ricerca e formazione di talenti e di innovative leaders del futuro.

Una collaborazione quella tra il Politecnico di Milano e Tsinghua University che, dopo l’avvio ufficiale a febbraio 2017 con l’istituzione del China-Italy Design Innovation Hub alla presenza di Sergio Mattarella e di Xi Jinping, è maturata negli anni, fino a portare oggi all’avvio di questo Executive PhD.

Questo Executive PhD è capace di riunire le eccellenze accademiche di Cina e Italia in un programma innovativo, pensato per insegnare ai profili senior a unire in modo creativo l’esperienza maturata negli anni con la ricerca applicata per generare idee e soluzioni innovative, ma anche per far crescere imprenditori e manager che promuovono l’innovazione integrando competenze manageriali e pensiero scientifico.

Il 10 settembre, alla presenza del Prof. Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, del Prof. Giuliano Noci, Pro-Rettore per la Cina e del Prof. Paolo Trucco, Direttore del progetto, si è tenuta la cerimonia di apertura.
Un’occasione per sottolineare l’importanza della collaborazione tra i due Atenei e ricordare i momenti salienti delle relazioni tra Italia e Cina.

 

 

Fintech e Project Management: al via nuovi Master in collaborazione con WINTOP

Dopo il lancio di un MBA nel 2019 dedicato al pubblico cinese in collaborazione con WINTOP – una delle leading Training Agency in Cina, la collaborazione tra le due istituzioni raggiunge quest’anno un nuovo livello.

Hanno infatti preso il via l’11 settembre due nuovi master in collaborazione con WINTOP, il TOPWIN Master in Fintech e il TOPWIN Master in Project Management.

Rivolti a giovani managers che vogliono dare un’accelerazione alla propria carriera o a chi vuole sviluppare le skill necessarie per entrare nei settori del Fintech e del Project Management, i Master si svolgono in un formato blended, che combina momenti in presenza in Cina con i nostri docenti e online.

Nello specifico, il TOPWIN Master in Fintech ha l’obiettivo di sviluppare competenze avanzate in ambito di financial technology, finanza quantitativa e applied analytics, concentrandosi sulla costruzione di metodi solidi, la comprensione a 360° dell’evoluzione del mercato e lo sviluppo di un approccio applicativo con focus specifico ai mercati di riferimento, quali baking, contratti B2B etc.

Quello invece in Project Management ha l’obiettivo di sviluppare competenze avanzate nell’ambito della gestione dei progetti, con un focus specifico sulle metodologie agili, sui casi applicabili ad ogni tipo di progetto, come per esempio lo sviluppo di nuovi prodotti, EPC, progetti complessi, progetti di innovazione o di digital transformation, e sugli approcci applicativi.

 

3D Business Game Experience

Digital Workplace

The current pandemic situation led to significant changes in terms of working relationships and communication, team collaboration, people commuting and office locations.

Do you have a disruptive idea, based on which you would like to open a consulting/start-up company that offers services to companies to cope efficiently with the current situation?

Then, the 3D Business Game Experience is the perfect challenge for you!

3D Business Game Experience is a 7-week business game powered by Ekip Reply and launched by MIP that aims at generating disruptive ideas concerning Digital Workplace topics.

Every week participants will be able to challenge themselves, while sharing ideas with peers and experts.

Take part to the international competition and get ready to enter the virtual world of avatars: we’re looking forward to listening to your ideas!

Join us on March 15th to discover how to participate in the Business Game organized by MIP with Ekip Reply.

Please, note that the 3D Business Game Experience is open only to MIP and current students.

Cambio ai vertici della nostra Business School

 

L’Assemblea dei soci odierna ha ratificato il cambio ai vertici della nostra Business School a partire dal 1/1/2020: Andrea Sianesi, designato dal Senato e dal CdA dell’Ateneo come nuovo Presidente di Fondazione Politecnico di Milano, lascia la Presidenza a Vittorio Chiesa e l’incarico di Dean a Federico Frattini.

Ad Andrea Sianesi va la riconoscenza di tutta la Scuola per il lavoro svolto in questi ultimi anni.

Infatti il MIP sotto la sua guida ha contribuito in maniera sostanziale e fondamentale all’ottenimento di importanti successi della School of Management in termini di accreditamenti internazionali (EQUIS 5 anni, AMBA 5 anni, EOCCS per 2 corsi Flex EMBA e l’oramai prossimo AACSB) e risultato nei ranking (ad es. 7 al Mondo in QS – Online MBA), che permettono oggi di posizionale la School of Management tra le migliori Scuole di management al mondo che appartengono ad un’Università tecnica.

Sempre sotto la sua guida si è compiuto un percorso di progressiva integrazione del MIP all’interno dell’Ateneo, che, assieme alla forte spinta all’internazionalizzazione, all’innovazione di prodotti e formati ed all’applicazione sempre più spinta delle tecnologie digitali all’erogazione dei percorsi formativi, ha permesso di ottenere una crescita notevole sia di fatturato, sia di redditività, generando risorse che sono state impegnate per la crescita della faculty del Dipartimento di Ingegneria Gestionale o per il supporto di progetti strategici dell’Ateneo (finanziamento a supporto dello sviluppo delle attività in Cina e della residenza Gianluca Spina) o infine per la realizzazione di progetti innovativi di applicazione delle tecnologie digitali (A.I.) al life long learning (progetto FLEXA).

Ad Andrea quindi un grande grazie ed un augurio di successo anche nella sua futura sfida professionale.

Alessandro Perego a nome di tutta la School of Management del Politecnico di Milano

Le nuove competenze per la carriera: le digital skills ricercate dalle aziende

 

Con l’obiettivo di aiutare gli allievi a sviluppare tutte le competenze necessarie a gestire in modo efficace il proprio percorso di carriera, la Scuola programma regolarmente attività, eventi, seminari e workshop di approfondimento su varie tematiche.

Il mese scorso, per esempio, le aule MBA ed Executive MBA hanno avuto occasione di approfondire il tema delle Digital Skill durante una tavola rotonda che ha visto coinvolti Giuseppe Busacca, Group Director of Customer Operations di TeamSystem, Matteo Sola, People and Culture Manager, Digital HR a Talent Garden, Maurizio Marchini, Chief Operating Officer di Alpenite e Giorgio Crainz, Senior Manager, Ernst & Young.

In questa occasione i partecipanti hanno potuto scoprire di più su quali sono le Digital Hard Skills & Digital Soft Skills più ricercate dalle aziende e riflettere sull’impatto della trasformazione digitale sul mondo delle Risorse Umane. La conoscenza delle nuove tecnologie, infatti, è una di quelle competenze che le aziende ritengono ormai fondamentale ed è importante trasferire agli allievi informazioni aggiornate sui trend di mercato e sulle aspettative dei potenziali employer.

La conoscenza delle nuove tecnologie, infatti, è una di quelle competenze che le aziende ritengono ormai fondamentale ed è importante trasferire agli allievi informazioni aggiornate sui trend di mercato e sulle aspettative dei potenziali employer.

Questo è evidente anche in FLEXA, la nuova piattaforma di continuous learning che sfrutta l’intelligenza artificiale, che aiutata gli allievi del MIP a valutare non solo le proprie hard e soft skill, ma anche quelle digitali.

Siete pronti per la FLEXA experience?

 

La Digital Innovation è uno dei temi centrali della nostra Scuola. Tutto è iniziato nel 2014 con il lancio del Flex EMBA, il primo Executive MBA in distance learning. Da allora il nostro impegno nell’innovazione nel campo della formazione è cresciuto in modo esponenziale. Infatti, abbiamo appena lanciato FLEXA, la nuova piattaforma di Intelligenza Artificiale sviluppata in partnership con Microsoft, volta ad assicurare un apprendimento continuo a studenti, Alumni e – presto – professionisti.

Come funziona?

FLEXA valuta le hard, soft e digital skill dell’utente, con l’obiettivo di individuare le lacune da colmare e disegnare il percorso verso i propri obiettivi professionali.

Una volta identificati i gap da riempire, il tempo a disposizione e gli interessi, FLEXA segnala all’utente proprio quei contenuti utili per migliorare la propria conoscenza, selezionando da fonti certificate materiali di alto livello, come webinar, eventi ed articoli.

“La grande varietà di articoli e di fonti fornite da FLEXA mi sta aiutando a rafforzare le mie competenze di management; leggere articoli interessanti e ragionare sugli spunti forniti dai leader di tutto il mondo è un’esperienza che mi arricchisce e che mi aiuta a migliorare la mia conoscenza del management”, spiega Alessandro Fadda, Alumnus MIP e utente FLEXA.

Tuttavia, FLEXA offre molto di più.

Gli studenti, per esempio, possono arricchire il proprio percorso di sviluppo di carriera sfruttando le potenzialità di FLEXA. Avranno infatti la possibilità di mostrare – del tutto o in parte – il proprio profilo alle aziende – che entreranno presto su FLEXA, di vedere le offerte di lavoro e di ricevere indicazioni su quali temi approfondire per rendere il proprio profilo più interessante per una specifica azienda.

Questo è reso ancora più efficace dal coinvolgimento delle aziende, che possono registrarsi su FLEXA per pubblicizzare le proprie posizioni aperte, per le quali la piattaforma restituisce una lista di candidati in linea, basandosi su una serie di filtri che l’azienda può impostare.

Inizia subito la tua esperienza su FLEXA, accedi alla piattaforma!

 

 

Tiresia Impact Outlook 2019

I capitali per l’impatto sociale in Italia superano gli 8 miliardi di euro, in crescita gli asset gestiti dagli operatori equity.

Presentato il Tiresia Impact Outlook 2019 realizzato dall’omonimo Centro di ricerca di innovazione e finanza per l’impatto sociale della School of Management.

Il 2019 è stato l’anno d’oro per la finanza per l’impatto sociale. I temi legati alla sostenibilità sono diventati centrali nella coscienza collettiva e nel sistema economico e finanziario tradizionale: la famosa lettera di Larry Fink, amministratore delegato di Blackrock, il manifesto della Business Roundtable e la prima pagina del Financial Times su tutti hanno sancito la necessità di ripensare il capitalismo, hanno segnato la definitiva consacrazione dell’imperativo dell’impatto.

La ricerca Tiresia Impact Outlook 2019, realizzata dall’omonimo Centro di ricerca di innovazione e finanza per l’impatto sociale della School of Management e presentato la scorsa settimana, offre una descrizione aggiornata dello stato dell’arte della finanza per l’impatto sociale in Italia e alcune riflessioni sulle sue possibili traiettorie di sviluppo. L’analisi è basata su 58 interviste strutturate a operatori sia dal lato dell’offerta sia della domanda di capitali.

“Lo studio restituisce l’immagine di un settore ancora piccolo, in grande trasformazione – commenta Mario Calderini, docente di Social Innovation e direttore di Tiresia – nel quale gli operatori stanno via via strutturando modelli e strumenti. Una enclave che tuttavia potrà giocare un ruolo prezioso nel contaminare virtuosamente l’industria finanziaria, il suo processo di trasformazione, verso modelli più sostenibili e inclusivi”.

La metodologia poggia su una definizione inclusiva di finanza per l’impatto: un’ampia gamma di investimenti e finanziamenti basati sull’assunto che i capitali privati, talvolta in combinazione con i fondi pubblici, possano intenzionalmente contribuire a creare impatti sociali positivi e, al tempo stesso, rendimenti economici. Gli operatori così identificati sono stati profilati in base alle loro caratteristiche e all’approccio utilizzato nelle loro attività riconducibili alla finanza per l’impatto, descritto attraverso una triade di elementi qualificanti, la cosiddetta triade dell’impatto: intenzionalità, misurabilità e addizionalità.

Il capitale per l’impatto impiegato dal 2006 in Italia è circa 8 miliardi di euro. Di questi, gli investimenti in equity effettuati dai soggetti intervistati dal momento del loro ingresso nell’industry è di 1.263,4 milioni di euro (15,7% del totale degli impieghi). Il totale dei finanziamenti erogati dagli intervistati, sotto forma di credito alle organizzazioni ad impatto sociale, è di 6.767,8 milioni di euro (84,3% del totale degli impieghi). Nel 2019, il totale degli asset gestiti dagli operatori equity è di 1.824,75 milioni e crescerà del 19% nel prossimo anno.

Rispetto alle aree di impatto sociale, obiettivo degli investimenti e dei finanziamenti, classificate secondo i 17 SDGs delle Nazioni Unite, prevale l’obiettivo “Buona occupazione e crescita economica” (73,7% degli operatori) seguito da “Imprese, innovazione e infrastrutture” (65,8%).

Per quanto riguarda i rendimenti attesi, il 60% degli intervistati dichiara aspettative di rendimento inferiori rispetto ai normali valori di mercato. Per il 73% degli investitori equity i rendimenti attesi si attestano tra il 2% e il 5%. Per chi opera nel mercato del credito, i rendimenti attesi sono prevalentemente in linea con gli ordinari tassi di mercato.

Circa il rischio finanziario associato alle operazioni di finanza per l’impatto, l’insieme di intervistati ha dato risposte eterogenee: il 45,5% dichiara un rischio maggiore delle operazioni ordinarie, mentre il 42,4% in linea ed un 15,2% inferiore. È rilevante osservare che la percezione di maggiore rischiosità è sensibilmente differente tra investitori equity e operatori sul mercato del credito, essendo questi ultimi più orientati ad una percezione di rischio minore.

Tra i criteri di screening adottati dagli operatori per l’impiego del capitale, il più utilizzato è l’analisi del modello di business (83,3%) seguito dal potenziale del progetto imprenditoriale di rispondere a un bisogno sociale (66,7%) e dalle competenze manageriali e tecniche del team (30%). Da ciò si evince che per un terzo degli operatori l’impatto sociale rappresenta una condizione di eleggibilità dell’operazione finanziaria ma non un criterio di screening vero e proprio.

Tra le strategie di exit, riconosciute come un possibile ostacolo agli investimenti, prevalgono l’acquisizione delle quote da parte di altri investitori e il management buyout, mentre ancora irrilevante è l’aspettativa della possibile nascita di mercati organizzati per i titoli a impatto sociale. Dal punto di vista delle barriere che ostacolano lo sviluppo dell’industry, prevalgono la mancanza di competenze finanziarie dei soggetti investiti, debolezza dei social business model e un’assenza di politiche pubbliche.

Specularmente, tra le azioni necessarie a sviluppare l’industry, viene segnalata una necessità di azioni di capacity building tra le imprese che perseguono obiettivi di impatto sociale, lo sviluppo di azioni pubbliche volte alla semplificazione, nuovi schemi di partenariato pubblico-privato, la modellizzazione e l’omologazione dei processi e dei metodi utilizzati nei processi di investimento.

Coerentemente, il 60% degli intervistati considera il settore pubblico l’attore decisivo nell’imprimere un’accelerazione all’industry.

Il presente studio descrive un ecosistema che, seppur ancora di nicchia, contiene caratteristiche antropologiche, valori, modelli e strumenti che potranno giocare un ruolo decisivo nel fecondare una transizione dell’industria finanziaria mainstream verso un modello compatibile con le grandi sfide ambientali e sociali emergenti. Un laboratorio di innovazione e trasformazione che si propone come esempio per il ripensamento dei modelli di gestione di triliardi di asset affinchè possano generare insieme valore economico e sociale ristabilendo un rapporto più positivo con la società, con le comunità, con gli individui.

Il report completo è scaricabile dal sito www.tiresia.polimi.it

 

MBA Recruiting Day

Il prossimo 24 gennaio aziende e candidati MIP si incontreranno in occasione del prossimo MBA Recruiting Day  presso il MIP Politecnico di Milano, nel Campus Bovisa.
A partire dalle ore 10.00 le aziende potranno accogliere i candidati ai propri desk, allestiti in un’area dedicata in in base al settore aziendale: Technology & Digital | Industrial & Energy| Retail & Consumer Goods| Luxury, Fashion & Lifestyle| Consulting & Finance.
La mattinata terminerà con il networking lunch, riservato ai recruiter coinvolti la mattina e ai responsabili del Talent Acquisition delle aziende partecipanti.

L’MBA Recruting Day è dedicato agli studenti del nostro Master MBA Internazionale, disponibili da Maggio 2020 per opportunità di project work in azienda.

I candidati MBA hanno un background internazionale ed una esperienza lavorativa di 3-7 anni in settori eterogenei e aree funzionali quali: Sales & Business Development, Strategy, Operations, Marketing&Communication, Analytics and Big Data, PM, Legal, Digital Transformation.

L’MBA Recruting Day è riservato agli employer che avranno opportunità di:

  • selezionare candidati MBA internazionali ad alto potenziale per stage o posizioni aperte in diverse aree e funzioni aziendali
  • testare il talento di uno o più candidati offrendo un progetto strategico ad alto impatto sul business
  • confrontarsi con altri employer del network MIP durante i momenti di networking

Inoltre, le aziende avranno l’opportunità, una volta confermata la loro partecipazione, di pubblicare project work, annunci di stage o posizioni aperte prima dell’evento e ricevere direttamente le application dei candidati che incontreranno on campus. Ulteriori dettagli in merito alla pubblicazione degli annunci verranno condivisi a valle della registrazione.

Agenda
  • 9.00 – 9.30 Company Registration
  • 9.30-10.00 Welcome Coffee for Recruiters
  • 10.00- 13.00 Stand Opening and One to One Interviews
  • 13.00- 14.00 Networking Lunch for Recruiters
Modalità di partecipazione

La partecipazione all’evento – da confermare entro il 27 novembre 2019 –  è riservata ad un numero limitato di aziende del network MIP. Le adesioni verranno confermate fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per maggiori informazioni si prega di contattare la Unit Company Engagement& Partner Care (Company&PartnerCare@mip.polimi.it)
T. 02 2399 2832 – 2847 – 4898

Informazioni utili

24 Gennaio 20120| h 9.00 – 13.30
Politecnico di Milano – Campus Bovisa| Edificio BL 28 Glass Room 1 Piano
Via Raffaele Lambruschini 4B, Milano 20156

 

Il gruppo Prada presenta “Shaping a Sustainable Future Society”

Il Gruppo Prada annuncia che l’8 novembre 2019 si terrà a New York la conferenza “Shaping a Sustainable Future Society”, la terza edizione delle conversazioni del Gruppo che offrono spunti di riflessione sui cambiamenti più significativi della società contemporanea.

L’evento di quest’anno esplora il concetto di sostenibilità sociale nel tentativo di dare una definizione esaustiva di questo termine. In una giornata di interventi e discussioni all’insegna del pensiero dialettico e della pluralità di prospettive, i relatori rifletteranno sulla responsabilità delle imprese e delle istituzioni di promuovere un ambiente che incoraggi libertà, uguaglianza e giustizia. In linea con il formato ormai affermato delle conferenze “Shaping a Future”, un contributo rilevante sarà fornito dai partner accademici dell’evento.

La mattinata sarà aperta da un keynote speech del noto architetto Sir David Adjaye OBE, seguito da una tavola rotonda che analizzerà le sfide affrontate quotidianamente dalle aziende sui più urgenti temi globali; la conversazione sarà moderata dal professor Gianni Riotta, giornalista e Vicepresidente Esecutivo del Consiglio per le Relazioni Italia-USA.

Il gruppo di partecipanti alla tavola rotonda, vario per competenze ed esperienze, include Richard Armstrong, direttore della Solomon R. Guggenheim Foundation e del Solomon R. Guggenheim Museum di New York; Amale Andraos, preside della Columbia University Graduate School of Architecture, Planning and Preservation; Mariarosa Cutillo, Chief of Strategic Partnerships dello United Nations Population Fund (UNFPA); Amanda Gorman, poetessa e attivista; Kent Larson, direttore del gruppo di ricerca City Science del MIT Media Lab; Livia Pomodoro, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ex magistrato ed ex presidente del Tribunale di Milano. Alla tavola rotonda seguirà il contributo del campione paralimpico Simone Barlaam.

L’evento proseguirà con l’intervento dei due partner accademici, le Schools of Management della Yale University e del Politecnico di Milano, per approfondire il tema della conferenza integrandolo con le loro prospettive. Lo Yale Center for Customer Insights presenterà una ricerca sviluppata in collaborazione con il Gruppo Prada che analizza quanto le tematiche sociali influenzino scelte e comportamenti dei consumatori. Seguirà una discussione, moderata dal professor Gianni Riotta, tra la professoressa Raffaella Cagliano della School of Management del Politecnico di Milano
e la professoressa Kate Crawford, scrittrice, compositrice e produttrice, su come le tecnologie digitali, inclusa l’intelligenza artificiale, stiano ridisegnando la nostra vita quotidiana, e su come la società si trovi a dover anticipare e gestire i rischi di un uso interessato o disonesto delle tecnologie digitali.
Le osservazioni conclusive della giornata saranno affidate a Rula Jebreal, giornalista pluripremiata, scrittrice ed esperta di politica estera.

La conferenza sarà trasmessa in diretta su www.pradagroup.com a partire dalle 9.30 EST / 15.30 CET. Sarà possibile seguire contenuti dell’intera giornata su @Prada con il live tweeting dell’evento e alimentare la discussione con l’hashtag #ShapingASustainableSociety

Il programma della giornata e la panoramica dei relatori sono disponibili sul sito web del Gruppo Prada in una sezione dedicata.

Le conferenze “Shaping a Future”

Dal 2017 il Gruppo Prada organizza ogni anno una conferenza allo scopo di offrire spunti di riflessione sui cambiamenti più significativi in corso nella società contemporanea. Anche nelle due precedenti edizioni Prada ha collaborato con le Schools of Management della Yale University e del Politecnico di Milano.
Nel 2017 la prima conferenza, intitolata “Shaping a Creative Future”, ha esplorato le connessioni tra creatività, sostenibilità e innovazione. La seconda, “Shaping a Sustainable Digital Future”, nel 2018 ha indagato il rapporto tra sostenibilità e innovazione digitale.
Il formato della serie di conferenze si compone di keynote speeches, tavole rotonde e promuove contest studenteschi.