Istituto Marangoni e MIP Politecnico di Milano insieme per un master esclusivo dedicato ai professionisti del lusso

Il mercato del lusso sta vivendo negli ultimi anni una trasformazione radicale sulla spinta dei grandi cambiamenti dettati dall’innovazione tecnologica, dal mondo digitale e da una nuova sensibilità verso i processi produttivi e di distribuzione da parte delle giovani generazioni, ovvero da parte di coloro che sono la forza motrice dei consumi a livello globale e che possono influenzare il successo di una marca.

Diventa quindi fondamentale per i professionisti del settore sviluppare conoscenze e skill che uniscano capacità di analisi dei dati e dei piani di marketing anche un approccio visionario e “creativo”, attento all’evoluzione dei trend legati al digitale e alle nuove forme di comunicazione.

Per formare professionisti di alto livello e pronti a sostenere le dinamiche di un settore fortemente competitivo, Istituto Marangoni – leader a livello internazionale nell’alta formazione nella moda, arte e design – e MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business – istituzione storica nella formazione manageriale – hanno unito competenze e best practice per realizzare un Global Master for Luxury Business Professionals; un programma della durata di 12 mesi a partire da giugno 2022, sviluppato in forma ibrida (ovvero con lezioni in classe ma anche on line), alla fine dei quali verrà assegnato il titolo di Master di 1° livello da parte del MIP e un Diploma da parte di Istituto Marangoni.

I temi trattati dal Master spaziano dal marketing alla trasformazione digitale, dalla sostenibilità alla supply chain e a tutti gli aspetti economico-finanziari, per creare brand di successo capaci di ripensare le proprie strategie generando valore.

Nel Master sono previste tre settimane “esperienziali” nelle scuole di Istituto Marangoni a Milano, Londra e Parigi, gli epicentri della moda e del lusso, dove i partecipanti al corso potranno vivere una vera immersione nella bellezza, creatività e unicità di queste città che rappresentano delle vere e proprie vetrine per i brand del lusso. Inoltre durante questi soggiorni, i partecipanti potranno partecipare a delle lecture e workshop da parte di importanti professionisti del settore nei paesi di riferimento.

Secondo Paolo Meroni, Istituto Marangoni Academic and Q&A Director” Il corso permette di rispondere in maniera innovativa alle richieste del mercato del luxury business attraverso un approccio teorico pratico ma anche esperienziale che porterà i partecipanti nel cuore delle principali capitali della moda e del lusso mondiali. Istituto Marangoni e MIP, due istituzioni riconosciute tra le migliori realtà formative a livello internazionale, hanno fuso le loro specificità per formare una nuova figura professionale in grado di affrontare le sfide che il mercato del lusso globale incontrerà nel prossimo futuro.”

Federico Frattini, Dean del MIP, aggiunge: “La digital transformation, le nuove dinamiche del retail su scala globale e uno scenario economico in continua evoluzione hanno portato il settore del lusso a vivere un momento di profonda trasformazione. In un contesto come questo, per i brand potersi avvalere di professionisti capaci di governare il cambiamento e creare valore è ancora più importante che in passato.

Ecco perché abbiamo scelto di lanciare un nuovo master – il Global Master for Luxury Business Professionals – e di farlo insieme a un’eccellenza internazionale come Istituto Marangoni. Una partnership che ci permetterà di offrire ai nostri studenti un’esperienza unica, capace di unire il know-how indiscusso sui settori del lusso e del fashion di Istituto Marangoni, e la nostra esperienza sui temi del business e dell’innovazione.”

Al MIP si formeranno i nuovi manager del mercato del lusso

In partenza il Global Excutive Master of Luxury Management in collaborazione con la University of Wollongong Dubai

 

Il MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business formerà le nuove figure manageriali nel mercato dei beni e dei servizi di lusso. Con un doppio  titolo (in Italia e negli Emirati Arabi Uniti),  infatti, partirà, il Global Executive Master of Luxury Management, della durata di  14 mesi, che offre la possibilità di poter acquisire le skills distintive nella gestione di marchi di lusso, attraverso una visione internazionale. I candidati potranno trascorrere, pertanto, periodi di studio sia a Milano che a Parigi, Ginevra e Dubai, le capitali dello shopping di lusso più iconiche al mondo.

Il programma nasce in collaborazione con la University of Wollongong Dubai dove i candidati, al conseguimento dei requisiti e alla consegna del progetto finale, riceveranno un doppio diploma.

Il corso sarà erogato in lingua inglese ed è rivolto a professionisti con esperienza nel settore,  interessati a intraprendere un percorso di crescita in ruoli manageriali del  mondo del lusso.

Le domande saranno valutate da docenti e personale di ammissione presso UOWD e MIP Politecnico di Milano, dove i requisiti di ammissione devono essere soddisfatti per entrambe le istituzioni.

Le lezioni si terranno in parte a Milano e in parte a Dubai, e saranno affiancate da study tour (“Doing Business In”) in Europa (a Parigi e a Ginevra), dove, grazie alle sessioni in aula e presso le aziende partner e ai project work, si potranno applicare gli studi teorici alla pratica.  È prevista, inoltre, l’elaborazione di un progetto finale che metterà in risalto le potenziali idee imprenditoriali dei candidati e le loro attitudini nel campo del luxury.

Milano va sempre più di moda

Dal 19 al 25 febbraio Milano è al centro del mondo. Il motivo? La Settimana della Moda, evento di portata internazionale che celebra uno dei fiori all’occhiello della città: sei giornate dense di incontri che richiamano professionisti e appassionati da ogni continente.

Il calendario della manifestazione, organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e dedicata alla moda donna autunno/inverno 2019, è ricco di appuntamenti e prevede 60 sfilate, 81 presentazioni, 33 eventi, per un totale di 173 collezioni. Come già nelle ultime edizioni, non mancano manifestazioni aperte anche ai non addetti ai lavori che permettono al grande pubblico, e in particolare agli studenti del mondo fashion, di conoscere da vicino la realtà del Made in Italy, dalle grandi aziende che ne hanno segnato la storia fino ai talenti emergenti.

“Grande attenzione verso i nuovi talenti e l’internazionalità”, ha dichiarato Carlo Capasa, presidente della Camera della Moda a proposito di questa edizione. “Sono molti i brand presenti a Milano per la prima volta, grazie al nostro supporto. Sostenere i nuovi talenti è uno dei nostri pillar, accanto alla sostenibilità”. Tra gli esordienti figurano Gilberto Calzolari e Tiziano Guardini, vincitori del Franca Sozzani GCC Award rispettivamente nel 2017 e nel 2018, che presenteranno le loro collezioni. Attesissimi anche i debutti di Marco Rambaldi per Marios, della stilista portoghese Alexandra Moura e del brand di Mayo Loizou e Leszek Chmielewsk. Quanto ai big, questa edizione è segnata dal ritorno di Gucci, Angel Chen e Bottega Veneta con Daniel Lee.

«L’evento milanese è una delle quattro grandi “settimane della moda” che si svolgono due volte all’anno nel mondo: le altre sono quelle di Parigi, Londra e New Yorkracconta Alessandro Brun, Direttore del Master In Global Luxury Management presso la School of Management del Politecnico di Milano –. Si tratta di un appuntamento importante sia per le grandi maison, sia per i giovani designer e per i brand emergenti, che hanno la possibilità di mettersi in mostra in un evento “dal vivo”. Inoltre, è un momento importante per l’intera città: le sfilate si svolgono in diverse location, spesso in zone riqualificate come Tortona, Garibaldi-Porta Nuova-Isola, piazzale Lodi, con grandi benefici anche per le attività commerciali locali».

Insomma, la moda milanese va, come confermano i dati dello scorso anno, ed è più viva che mai e in costante crescita. Le imprese presenti sul territorio cittadino sono 13mila, mentre la Lombardia – prima regione italiana nell’ambito fashion – ne conta quasi 34 mila. L’export di tessili del territorio lombardo ha sfiorato nei primi nove mesi del 2018 i 10 miliardi di euro, con una crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente. La sola città di Milano ha superato i 5 miliardi, con una crescita del 6,4%, confermandosi leader assoluta.

La Settimana della Moda dello scorso febbraio ha portato al capoluogo un guadagno di 19 milioni di euro nel solo settore dell’ospitalità, in crescita di 2 milioni rispetto all’edizione del 2017. L’impatto economico complessivo che coinvolge i settori di indotto (trasporti, musei, negozi, ristoranti) ha toccato i 160 milioni di euro, coinvolgendo 137mila addetti e 18mila imprese.

L’edizione 2019, partendo da queste premesse, ha voluto rafforzare, in accordo col Comune di Milano, la connessione tra moda e territorio utilizzando per gli eventi degli spazi inusuali come la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale o lo Spazio Cavallerizze del Museo della Scienza e della Tecnologia. Prevista inoltre la presentazione, da parte della Camera Nazionale della Moda Italiana, il film “Welcome to Milano”, realizzato da The Blink Fish, in cui un gruppo di modelle conduce gli spettatori alla scoperta di Milano e dei suoi luoghi più segreti.

Passano gli anni, quindi, ma la moda a Milano non passa mai di moda. «Però è bene guardare con attenzione ai cambiamenti – racconta ancora Alessandro Brun –. I grandi brand stanno prestando sempre più interesse ai costi rispetto a un tempo. E poi ci sono le nuove tecnologie e le nuove abitudini: Burberry ha lanciato la prima sfilata globale nel 2010 presentando la collezione autunno-inverno in diretta streaming su sette diversi siti e proiettata in 3D nei teatri di cinque diverse città, e qualche anno dopo ha offerto la possibilità di acquistare nei negozi gli stessi capi esibiti contemporaneamente sulle passerelle, rivoluzionando di fatto il paradigma che vedeva le sfilate presentare gli abiti con largo anticipo rispetto alla vendita. Ma non credo che questo possa mettere in crisi l’appuntamento milanese, che vanta una storia di oltre 60 anni. La città, infatti, resta un punto di riferimento dell’intero sistema moda italiano, il cui fatturato complessivo è passato dai 52 miliardi di euro del 2011 ai 54 miliardi del 2017 grazie al contributo di 46mila aziende e oltre 400mila lavoratori. La qualità dei nostri prodotti e la capacità artigianale italiana sono ancora delle eccellenze a livello internazionale».