Benvenuti a Ingegneria Gestionale!

Vengono da tutta Italia i tantissimi ragazzi che hanno visitato lo stand del corso di laurea in ingegneria gestionale in occasione dell’Open day del Politecnico di Milano che si è svolto sabato 6 aprile nei due Campus di Milano Bovisa. Oltre 15.000 i partecipanti a questa edizione dell’Open day, provenienti da tutti i tipi di scuole superiori, non solo frequentanti il quinto anno, ma moltissimi anche al quarto.

Gli studenti interessati a iniziare una carriera accademica nell’ambito dell’ingegneria gestionale hanno avuto modo di confrontarsi con i docenti della School of Management, nonché con studenti già iscritti, e di assistere alle presentazioni del corso, 16 sessioni cui hanno partecipato in totale circa 3000 ragazzi.

Numeri che confermano un interesse molto alto nei confronti di questo percorso di studi. Ne abbiamo parlato con il prof. Stefano Ronchi, presidente del Corso di Studi e uno degli speaker della giornata.

 

Per chi è orientato a scegliere il percorso di studi in ingegneria gestionale, qual è il valore aggiunto di partecipare a un momento di incontro come questo?

Si tratta di un momento molto importante in cui abbiamo l’opportunità di far capire la trasversalità e la complessità di questa figura professionale e il ruolo strategico che può rivestire all’interno delle imprese. Inoltre, è un’occasione per conoscere il percorso formativo che è stato rinnovato proprio lo scorso autunno, seguendo i continui cambiamenti del mondo del lavoro e delle competenze richieste. Oggi e nei prossimi anni, in tutti i settori, sarà sempre più importante conoscere la tecnologia e avere forti capacità di gestione e analisi dei dati, alcuni dei temi che sono stati ulteriormente rafforzati all’interno del curriculum.

 

La domanda che abbiamo sentito rivolgere più spesso in questa giornata è stata “qual è la differenza tra studiare economia e studiare ingegneria gestionale?”

Quello che spieghiamo ai ragazzi è innanzitutto una differenza nei contenuti, un corso di ingegneria per sua natura è caratterizzato da una forte base scientifica, ingegneristica e tecnologica, come detto fattore sempre più importante per la creazione di valore nel mondo del lavoro. Un corso di economia, per sua natura, sostituisce questa base scientifica con un’impostazione più giuridica ed economica.

L’approccio scientifico cambia poi completamente l’approccio allo studio dell’impresa e alla risoluzione di problemi di natura gestionale, organizzativa ed industriale. L’ingegnere gestionale impara ad affrontare situazioni di natura economica e finanziaria con il tipico approccio “problem solving” che caratterizza da sempre il nostro Politecnico. Questo offre ai nostri laureati un ventaglio molto ampio di opportunità lavorative. Tutti gli alumni con cui ci confrontiamo costantemente sostengono con convinzione il fatto che questo approccio sia il segreto del loro successo professionale.

 

La presentazione del corso che si svolge in aula è interattiva: stimolate la partecipazione dei ragazzi attraverso sondaggi online che si svolgono live. Come vi è venuta questa idea?

Ormai da qualche anno utilizziamo in aula strumenti innovativi di questo tipo, facendo leva sulla tecnologia per stimolare l’interazione con i nostri ragazzi. Sulla base di questa esperienza ci è venuta l’idea di adottare gli stessi strumenti durante l’Open Day. Devo dire che questo è stato molto apprezzato dai partecipanti.

 

Oggi avete incontrato non solo studenti di licei scientifici, ma anche tanti studenti provenienti da scuole umanistiche. Quanto conta la scuola di provenienza quando si decide di intraprendere questo corso di studi?

Sono sempre più convinto che gli studenti provenienti da studi umanistici, come il liceo classico, siano una risorsa fondamentale per il nostro percorso. La diversità arricchisce l’aula e le prospettive di tutti i partecipanti. Inoltre, al fine di utilizzare al meglio la tecnologia per lo sviluppo di valore sostenibile sarà sempre più importante considerare il suo impatto sulla dimensione umana.

 

Per l’anno accademico 2019/2020 il numero di posti disponili è di 680 per la sede di Milano Bovisa e di 120 per la sede di Cremona. Tutte le informazioni su come accedere e sul test on line (TOL) sono pubblicate sul sito 

 

 

 

IL POLITECNICO TRA LE PRIME 20 UNIVERSITÀ AL MONDO PER IL QS BY SUBJECT 2019

NELL’AUTOREVOLE CLASSIFICA, POLITECNICO CONFERMA ECCELLENZA IN INGEGNERIA, ARCHITETTURA E DESIGN

Per il QS World University Rankings 2019, il Politecnico di Milano è il 16° ateneo al mondo nella categoria Engineering & Technology – guadagnando una posizione rispetto allo storico risultato dell’anno scorso – l’11° in Architettura e il 6° in Design.

L’eccezionale risultato dell’Ateneo, in particolare nell’area dell’Ingegneria, se analizzato in dettaglio rivela un altro primato: in Civil & Structural Engineering è 7° al mondo (guadagnando due posizioni rispetto al 2018), così come in Mechanical, Aeronautical & Manufacturing Engineering (17° lo scorso anno).

L’ottimo piazzamento internazionale premia l’impegno dell’ateneo nel confermarsi polo d’attrazione per studenti, ricercatori e docenti qualificati da tutto il mondo. In una categoria estremamente competitiva come quella di “Engineering & Technology”, il Politecnico di Milano sta avvicinandosi a piccoli passi alla top 10 mondiale dove regnano realtà del calibro di MIT, Stanford e Cambridge e gli agguerriti poli tecnologici dell’estremo oriente.

Nel panorama italiano, il Politecnico di Milano si conferma primo assoluto sia in Ingegneria che in Architettura e Design.

QS World University Rankings è una delle più citate e autorevoli classifiche di università internazionali, progettata principalmente per i futuri studenti stranieri e pubblicata annualmente.

Per produrre la classifica 2019, QS ha preso in considerazione 1.222 università analizzando 48 materie divise in 5 macro aree.

Polisocial Award 2018

Città e Comunità Smart in Africa, questo il tema dei progetti di cooperazione e sviluppo che sono stati premiati all’interno della competizione Polisocial Award 2018, la quinta edizione della competizione che sostiene i progetti di ricerca ad alto contenuto sociale del Politecnico di Milano, finanziati con il contributo del 5 per mille IRPEF destinato all’Ateneo milanese.

Eritrea, Mozambico e Somalia sono in paesi in cui diversi percorsi di ricerca multidisciplinare hanno identificato piani di sviluppo locale e tra i quattro progetti premiati, due vedono la partecipazione del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, parte della School of Management del Politecnico.

In Mozambico, il progetto SAFARI NJEMA | From informal mobility to mobility policies through big data analysis si focalizza sullo sviluppo di sistemi di mobilità.

La mobilità in Africa spesso non viene considerata tra i problemi prioritari; ancor più spesso non è nota la pessima situazione nei grandi centri urbani: i mezzi pubblici sono scarsi o inesistenti, la maggior parte dei privati non possiede un mezzo, il che porta le persone a creare ed appoggiarsi ad un sistema informale di mobilità condivisa. Ma il sistema è poco organizzato, lento, rischioso e rende difficile spostamenti anche brevi e necessari per accedere a scuole e luoghi di lavoro.

L’obiettivo di SAFARI è contribuire al miglioramento della gestione della mobilità nelle grandi città africane. Attraverso l’uso di strumenti di analytics, come le informazioni offerte dall’utilizzo della telefonia mobile, SAFARI studierà lo stato attuale della mobilità, con focus su Maputo, e proporrà un piano di sviluppo place-based e bottom-up della mobilità.

“Il Dipartimento di Ingegneria Gestionale contribuisce a definire un sistema di misura delle performance profilato sulle città africane” – spiega la prof.ssa Michela Arnaboldi, docente di Accounting, Finance and Control e project manager del progetto – “che consente di confrontare soluzioni alternative e definire come le diverse opzioni migliorano i fattori critici, quali il tempo e la sicurezza negli spostamenti”.

Un modello di sviluppo integrato per Mogadiscio in Somalia è invece la finalità del progetto BECOMe | Business ECOsystem design for sustainable settlements in Mogadishu: affordable housing, local entrepreneurship and social facilities.

Tra i principali bisogni della popolazione somala, infatti, c’è la risoluzione dell’emergenza abitativa determinata dall’intensa crescita della popolazione, gli alti livelli di povertà, il danneggiamento di edifici provocato dalla guerra civile e la generale insicurezza nelle aree di conflitto.

Il progetto si pone l’obiettivo di realizzare moduli abitativi di nuova concezione, che affianchino alla accessibilità del costo di realizzazione (e quindi di acquisto per gli abitanti) la qualità della vita, garantendo comfort e sicurezza e la possibilità di costruire una comunità sociale (spazi comuni, piccole attività, servizi di supporto) secondo le caratteristiche proprie della Somalia.

Il ruolo del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, in particolare, è quello di garantire che le diverse scelte progettuali siano coerenti – dal punto di vista economico – con l’obiettivo di costo di acquisto che ci si è dati. Inoltre, l’apporto del Dipartimento sarà fondamentale per disegnare il business ecosystem che deve ruotare attorno alla realizzazione dei moduli abitativi e che è reso ulteriormente complesso dalla nostra volontà di integrare sistemi di produzione di energia distribuita (soprattutto fotovoltaico) e di immaginare la creazione di una filiera locale “circolare” per la realizzazione di parte dei materiali costruttivi (ad esempio sfruttando le macerie di guerra) e dei servizi necessari per la gestione e manutenzione degli edifici.

Collaborare ad un progetto Polisocial significa mettersi al servizio di chi progetta sistemi reali e con ricadute sociali” – racconta il prof. Davide Chiaroni, docente di Strategy & Marketing – “Vivo con molto piacere, ma soprattutto con grande senso di responsabilità, il mettere a servizio di un paese come la Somalia la nostra esperienza nella valutazione di fattibilità economica e nella costruzione di modelli di business coerenti con il paradigma dell’Economia Circolare.”

I progetti finanziati, che saranno avviati a inizio marzo, avranno durata di 15 mesi.

Nasce MADE, il Competence Center per Industria 4.0 a guida Politecnico di Milano

39 imprese (provider tecnologici, consulenti, integratori di sistema, esperti della formazione e Inail assieme alle Università di Bergamo, Brescia e Pavia) e 22 milioni di Euro di finanziamento triennale complessivo (11 dal Ministero dello Sviluppo Economico e 11 da privati), di cui 14 per attrezzature e personale e 8 per progetti di ricerca applicata e trasferimento tecnologico.

Sono i numeri del Competence Center MADE (#MADECC) guidato dal Politecnico di Milano e presentato l’11 gennaio nell’Aula Magna dell’Ateneo da Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, Marco Taisch, Professore Ordinario di Advanced and Sustainable Manufacturing, da Giulio Pedrollo, Vice Presidente di Confindustria e da Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia.

Nel mondo il ruolo delle università è sempre più quello di attrarre e stimolare la capacità del sistema di fare innovazione. L’obiettivo fondamentale di un’università tecnica è quello di porsi al centro delle trasformazioni del proprio territorio, di
essere un punto di riferimento per lo sviluppo economico – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di MilanoSentendo questa responsabilità abbiamo lavorato per promuovere idee innovative, farle crescere all’interno dell’incubatore PoliHub, sostenerle attraverso il contributo della finanza e delle imprese che scelgono di insediarsi nel Campus di Bovisa, metterle in contatto con realtà internazionali. Il Competence Center è un altro tassello all’interno di una strategia mirata, è un hub di incontro unico per le tecnologie digitali applicate al
manifatturiero.”

“MADE, seguendo un modello di partenariato pubblico-privato – ha specificato Marco Taisch, nominato Presidente del Competence Center – sarà un centro di competenza di rilevanza internazionale per il settore manifatturiero in grado di fornire alle imprese i servizi necessari (dall’orientamento alla formazione, dalla ricerca applicata al trasferimento tecnologico) che consentano loro di affrontare la digitalizzazione 4.0 dei processi produttivi. Le aziende che si rivolgeranno a MADE  saranno quindi supportate in un percorso di crescita e di adozione di nuove tecnologie digitali a copertura dell’intero ciclo di vita del prodotto, consentendo loro di “toccare con mano” e comprendere come le soluzioni attualmente disponibili
possano essere impiegate per migliorare la loro competitività.”

“I competence center sono soggetti chiave per la trasformazione digitale delle
imprese e rappresentano un tassello fondamentale del network per l’innovazione in chiave 4.0 disegnato con il Piano Nazionale Industria 4.0 del 2016 – ha aggiunto Giulio Pedrollo, Vice Presidente di Confindustria – I competence center, infatti, insieme ai Digital Innovation Hub sono il punto di riferimento per le imprese che vogliono avvicinarsi a industria 4.0, conoscerne le opportunità, sperimentare le tecnologie digitali e definire progetti per integrarle nei processi produttivi.”

Sono molto orgoglioso di aver assistito alla nascita di MADE, il Competence center per l’industria 4.0, guidato dal Politecnico di Milano, con 39 imprese che hanno deciso di mettersi insieme e scambiarsi le proprie competenze tecnologiche, con l’obiettivo di accrescere la competitività dell’ecosistema lombardo – ha concluso
Attilio Fontana, Presidente di Regione LombardiaRegione sostiene con forza la creazione di reti e soprattutto la formazione basata su ricerca e innovazione, che sarà in grado di rilanciare nei mercati internazionali il nostro sistema industriale”. 

L’utente del Competence Center avrà a disposizione le più recenti tecnologie digitali per l’industria manifatturiera. Organizzate a isole multi-funzionali, potranno essere visitate, utilizzate per la formazione e il training dei lavoratori secondo un approccio concreto oppure servire per i progetti di trasferimento tecnologico. Si potrà ad esempio comprendere come la realtà aumentata possa essere utilizzata in fase di progettazione o per supportare in remoto la manutenzione degli impianti e sarà possibile verificare come la robotica collaborativa possa aiutare nei processi di assemblaggio.
Il monitoraggio degli impianti e l’analisi dei dati usando tecnologie Big Data e di Cyber-security, inoltre, saranno mostrati come soluzioni per consentire di ridurre i consumi energetici e migliorare la qualità e le prestazioni degli impianti. Il lean manufacturing e la movimentazione interna troveranno infine spazio come abilitatori della fabbrica del futuro.

Il nuovo centro, con una superficie prevista di oltre 2000 m2, avrà sede nel Campus Bovisa – Durando del Politecnico di Milano e sarà attivo a partire da settembre 2019.

Il Campus Bovisa assicurerà un contesto particolarmente favorevole all’espansione di MADE, data la presenza di importanti
realtà dedicate all’innovazione come ad esempio PoliHub, l’acceleratore dell’ateneo milanese che ospita 113 realtà imprenditoriali, e la Joint Platform del Politecnico di Milano con la Tsinghua University di Pechino.
Con l’ambizione di costituire un punto di riferimento nazionale e internazionale in  particolare per le PMI, la progettazione e la strategia di MADE è stata realizzata in funzione degli obiettivi strategici che molte Regioni italiane ed europee hanno
manifestato con i loro programmi di politica industriale e le attività di ricerca e innovazione in ottica Industria 4.0.

Obiettivo a medio termine di MADE è raggiungere in tre anni più di 10.000 persone attraverso attività di informazione e divulgazione sulle potenzialità delle tecnologie digitali, erogare più di 86.000 ore‐uomo di formazione, sviluppare più di 390
progetti e 200 assessment digitali coinvolgendo circa 15.000 aziende italiane, di cui l’80% rappresentato da PMI, che saranno contattate una volta costituito il Competence Center.

Partner privati:

Adecco, Aizoon Consulting, Alleantia, Altair, Alumotion, Beckhoff automation, BIP, Bosch, Brembo, Cefriel, Comau, Consoft Sistemi, CSMT, Ecole, Enginsoft, Fincons, FPT Industrial, GI Group, Hitachi Rail, Hyperlean, IBM, Italtel, Kilometro rosso,
Kuka, MBDA, Parametric Technology, Prima industrie, Reply, RF Celada, Rockwell Automation, SAP, SEI Consulting, SEW Eurodrive, Siemens, STMicroelectronics, Techedge, Tesar, Trust4value, Whirlpool.

Membri del Consiglio di Amministrazione:

Luisa Arienti, SAP Italia, CEO
Gerhard Bambach, Robert Bosch s.p.a, CEO
Alberto Bombassei, Brembo, Presidente o CEO
Giuliano Busetto, Siemens Industry, Country Sector CEO
Massimo De Felice, INAIL, Presidente
Mauro Fenzi, COMAU, CEO
Ferruccio Resta, Politecnico di Milano, Rettore
Paolo Rocco, Politecnico di Milano, Professore
Marco Taisch, Politecnico di Milano, Professor
La costituzione di MADE è stata seguita grazie al supporto dello studio legale Enrica Ghia
e dello studio del commercialista Gilberto Ricci.