«La visione del MIP per le HR è moderna e contemporanea»

La gestione delle risorse umane si fonde con gli strumenti del marketing e richiede competenze sempre nuove e aggiornate. L’obiettivo è valorizzare i singoli, partendo dalla lezione della diversity. Ce lo spiega Chiara Lombardi, human resource manager di Emilio Pucci e alumna del MIP.

Una rinnovata centralità del valore umano, unita a una gestione competente e qualificata. È questo il futuro, e per certi aspetti già il presente, della gestione delle risorse umane all’interno di un’organizzazione. Così sostiene Chiara Lombardi, human resource manager presso Emilio Pucci, maison italiana parte del gruppo Lvmh, e alumna del percorso executive in Human Resource Business Leader presso il MIP Politecnico di Milano. «L’Hr non ammette improvvisazioni. Tantomeno oggi, considerato il legame sempre più stretto con gli strumenti del marketing, necessari alle aziende per mettere in atto strategie di attraction e retention dei talenti».

Una didattica basata sul confronto

La visione di Chiara è maturata dopo lunghi anni di esperienza nel settore, preceduti da una laurea in lingue e perfezionati anche grazie al percorso executive, dove si è iscritta con l’obiettivo di consolidare le proprie competenze: «Ho sempre nutrito un grande interesse per le risorse umane, e con il passare del tempo ho capito che volevo trasformarmi in un’Hr manager dall’impostazione più strategica. Al contempo mi sono resa conto che, per farlo, mi mancavano alcune competenze hard. Per questo mi sono iscritta al percorso proposto dal MIP». All’inizio, si aspettava lezioni frontali dall’impostazione decisamente accademica, ma presto si è accorta che, in realtà, un elemento fondante del corso consisteva nel coinvolgimento attivo degli studenti: «Ai docenti di alto livello si affiancava la collaborazione delle aziende, grazie alle quali avevamo un punto di vista privilegiato e attuale sulla realtà delle Hr. Ma è stato dato molto spazio anche alle interazioni tra noi studenti, che hanno dato vita a confronti aperti, portatori di una grande ricchezza di contenuti. Per questo consiglio di avvicinarsi a questo corso aprendo occhi e mente il più possibile. Il ventaglio di contenuti, possibilità, soluzioni è così ampio che rappresenta un’opportunità di apprendimento irripetibile».

I frutti di questo periodo formazione, per Chiara, sono evidenti: «Non sarei stata così efficace sul mercato del lavoro senza le consapevolezze guadagnate all’interno del percorso. Per me è stata una vera e propria boccata d’aria fresca, che mi ha dato tante opportunità di apprendimento e tante competenze in più da usare sia nella mia azienda sia nella mia fase di transizione lavorativa».

Tra cambiamento e diversity

C’è un altro versante, però, dove le esigenze di Lombardi hanno trovato risposta nel percorso executive del MIP. Perché se è vero che le competenze hard sono fondamentali, le risorse umane non possono comunque prescindere dalle persone. «Il mio obiettivo è rendere centrale nelle aziende in cui lavoro la tematica del cambiamento, da portare avanti con azioni piccole e grandi. Al MIP ho potuto rafforzare una visione moderna e contemporanea e approfondire convinzioni che fanno bene sia alle risorse sia alle aziende. Penso al tema della diversity, ad esempio, ormai fondamentale e ineludibile. Non si può prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane. Se una persona viene trattata in maniera corretta, fornirà più volentieri il proprio contributo, generando valore e ricchezza tanto per l’impresa quanto per le persone che lavorano al suo fianco».

Un tema che Lombardi ha particolarmente a cuore, visto che ormai dal 2018 è mentor e coach per Young Women Network, realtà no-profit che ha come obiettivo l’empowerment delle giovani donne. «Il tema della leadership femminile è importantissimo, e ho apprezzato moltissimo come è stata affrontata la questione della diversity al MIP (che inoltre, con l’iniziativa Mip4Women, mette a disposizione delle candidate donne un contributo di 1000 euro, ndr). Purtroppo in molte aziende scarseggiano gli esempi di manager donne da prendere a modello, visto che i consigli di amministrazione sono ancora per larga parte al maschile. La situazione può evolvere, ma dobbiamo impegnarci tutti nel diventare promoter del cambiamento».

Carmen Di Bari

Nell’ambito di un progetto strategico del MIP sull’Employer Brand della Scuola, abbiamo avuto il piacere di partecipare al workshop “Rock Your Profile”, tenuto dalla nostra Alumna Carmen Di Bari, Account Executive Linkedin. È stato bello vedere come, anche grazie al Percorso Executive HR Business Leader della Management Academy, Carmen sia riuscita a lavorare in una delle più grandi e innovative aziende al mondo.  Una storia interessante, che le abbiamo chiesto di raccontare!

Come sei arrivata alla posizione che ricopri oggi? Qual è stato il ruolo del Percorso Executive in HR nel tuo percorso professionale?

Sapevo che un giorno avrei lavorato per Linkedin. Tuttavia a volte il percorso per arrivare all’azienda dei propri sogni non è lineare, ma pieno di curve e pit stop. L’importante è avere un piano chiaro ed essere disposti a fare sacrifici per realizzarlo.
Il mio piano è stato per prima cosa sviluppare una buona esperienza sul campo lavorando nel settore HR, poi allenare lo spirito di adattamento e la capacità di parlare fluentemente inglese andando a vivere all’estero, e infine perfezionare e aggiornare le mie conoscenze attraverso il Percorso Executive in HR, grazie anche al suo sguardo sempre diretto al mondo aziendale.

Nessuna delle tre cose è stata semplice, ma era previsto! Il Percorso Executive in HR mi ha aiutato ad avere una visione aggiornata delle sfide, delle priorità e dei trend del settore HR a 360 gradi, oltre a offrirmi una significativa occasione di networking. Ho conosciuto professionisti, sia del settore HR che non, con tanta esperienza, che sono entrati a far parte del mio network professionale e con cui spesso mi confronto per un parere.
Altro aspetto rilevante del corso –  e per me di buon auspicio – è stata la possibilità di seguire l’intervento di un manager Linkedin della sede di Milano relativamente alla rivoluzione che Linkedin ha creato nel mondo delle Talent Acquisitions e dell’importanza del Personal Brand per i professionisti. A distanza di alcuni anni siamo diventati colleghi.

 

Non solo, adesso sei tu – come lui – dall’altra parte della cattedra. Com’è stato tornare nelle stesse aule dove hai studiato nella veste di relatrice?

È stata un’emozione grandissima. Non avrei mai immaginato un giorno di tenere una sessione al MIP dall’altra parte della cattedra e con una platea così numerosa. È stato come un restituire alla mia Scuola parte dell’esperienza che ho maturato in questi anni, un “give back” tra quello che ho ricevuto come Alumna e quello che io posso trasferire oggi come professionista. Mi rende davvero orgogliosa aver studiato in un’organizzazione che investe nelle proprie persone e nel proprio Employer Brand.

 

Dal tuo discorso appare evidente il legame che hai con il MIP. Quali sono gli insegnamenti del percorso che applichi ancora oggi nel tuo lavoro?

Le persone sono il più importante fattore critico per il successo di qualunque organizzazione e la loro gestione comporta complessità. Non penso quindi ad un modulo specifico sul tema delle risorse umane, ma all’intero percorso, che mi ha dato da una parte una comprensione più realistica dei problemi di HR e CEO e dall’altra, stimoli alla ricerca di soluzioni non tradizionali per superarli, a pensare “out of the box”. Custodisco tutte le slide e i “Case studies” del corso salvati su una pen drive, sempre a portata di mano. Sicuramente un aspetto del percorso che oggi applico quotidianamente è come guidare le persone in azienda per favorire la Trasformazione Digitale.

 

Oggi lavori per Linkedin, la più grande community professionale al mondo, quindi l’ultima domanda non poteva che essere sulla tua idea di network. Come vivi l’appartenenza alla community degli Alumni?

Citando John Donne direi che “Nessun uomo è un’isola”, nessuno vive solo per sé stesso e ogni persona non è che una parte di un tutto. Il network per me è questo: è l’opportunità di aumentare il proprio valore come singola in quanto appartenente ad una rete, a un gruppo con interessi in comune, e grazie alle molteplici possibilità di interazione e di apprendimento attraverso gli altri. Anche in questo senso mi sento orgogliosa di appartenere alla community degli Alumni MIP.