Grazie a una borsa di studio, l’inizio di un percorso di formazione in Ingegneria Gestionale

 

Ogni anno cresce il numero di studenti e studentesse che si iscrivono al corso di studio in Ingegneria Gestionale: un percorso di formazione multidisciplinare e molto apprezzato dal mondo del lavoro. Non tutti possono sostenere le spese che questa scelta comporta, specialmente tenendo conto del costo della vita a Milano. Per questo, e per non perdere preziosi talenti che potrebbero studiare al Politecnico, School of Management organizza ogni anno una raccolta fondi per sostenere studentesse o studenti meritevoli che si trovano in condizioni di bisogno a realizzare il loro sogno: studiare Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano.

Nel triennio 2020-2022 il Politecnico ha ricevuto oltre 10 milioni di euro in donazione da individui e da aziende.

Il sostegno al merito è il primo obiettivo della community: circa la metà di questi fondi infatti è stata usata per finanziare circa 500 borse di studio, destinate a premiare gli studenti meritevoli e bisognosi del Politecnico.

Anuar Mancini, 22 anni, è uno dei “borsisti 2022”, uno dei tanti ragazzi e ragazze che, proprio grazie al sostegno dei donatori, sta mettendo le basi del proprio futuro al Politecnico di Milano.

Dopo la triennale in ingegneria gestionale, proseguirò con la magistrale sempre al Politecnico: ho molto apprezzato il taglio tecnico-quantitativo di questa università”, commenta. “La tesi triennale è stata frutto di un internship di cinque mesi presso SNAM, dove mi sono occupato dell’implementazione di un sistema interattivo di monitoraggio tramite cruscotti di KPIs, per valutare l’impatto della manutenzione sulle stazioni di erogazione di metano CNG e LNG”.

Queste borse di studio, istituite grazie al contributo degli Alumni di Ingegneria Gestionale e di tutti gli amici del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, rappresentano un modo concreto di aiutare studentesse e studenti meritevoli ad intraprendere un percorso di sviluppo personale e professionale che li porterà a diventare ingegneri gestionali magistrali”, commenta la prof.ssa Marika Arena, coordinatrice del corso di studi di Ingegneria Gestionale.

 

Per leggere l’intervista completa clicca qui.

Borse Gianluca Spina per il corso di Laurea in Ingegneria Gestionale

Proseguire gli studi dopo la maturità è un importante investimento per il proprio futuro, sia a livello personale, sia economico.
Per dare la possibilità a giovani meritevoli di acquisire una formazione universitaria nell’ambito dell’Ingegneria Gestionale, il Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Associazione Gianluca Spina, mette a disposizione quattro borse di studio per il corso di Laurea in Ingegneria Gestionale, riservate ai nuovi iscritti all’anno accademico 2022 – 2023.

L’istituzione delle nuove borse di studio è stata possibile grazie alla generosa donazione di Isabella e Raffaele Valletta al Politecnico di Milano. Le borse di studio, per espresso desiderio della Famiglia Valletta, sono state intitolate alla memoria del Professor Gianluca Spina.

Una delle quattro borse, che coprono i tre anni di studio, è riservata alle studentesse che vogliono intraprendere una carriera nell’Ingegneria Gestionale per favorire la pari opportunità di genere.

Ai vincitori delle borse di studio viene offerto anche un programma di Mentorship, messo a disposizione da Alumni e da studenti della Laurea in Ingegneria Gestionale.

Per consultare il bando e i criteri di attribuzione clicca qui.
Per maggiori dettagli: Laurea Triennale > Studia con noi > Borse Gianluca Spina.

 

Perché scegliere un futuro nell’Ingegneria Gestionale

Chi sceglie il corso di laurea in Ingegneria Gestionale acquisisce solide competenze che permettono di operare in molteplici settori aziendali, per rispondere alle mutevoli esigenze organizzative e innovative a cui le imprese devono far fronte per mantenere la propria competitività.

In particolare, l’ingegnere gestionale è chiamato a progettare e a gestire sistemi in cui le variabili tecnologiche interagiscono in modo complesso con quelle economiche e organizzative. Grazie al profilo multidisciplinare, può operare in differenti settori e funzioni all’interno di un’azienda, sia essa una società di consulenza, un’impresa industriale, manifatturiera o di sevizi, oltre che in ambito bancario, assicurativo, utilities, pubblica amministrazione e non-profit.

 

Nel 2021, 632 studenti hanno conseguito la laurea in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano.
173 non hanno continuato gli studi al Politecnico. Di questi, 139 hanno preso parte all’indagine annuale sull’occupazione.

 

Fonte: GRADUATE EMPLOYMENT DATA BOOK 2021 – Management Engineering – Politecnico di Milano.

AIRIC: primo annual meeting

Il centro del Politecnico di Milano per la ricerca applicata sull’intelligenza artificiale si racconta

 

Lunedì 21 novembre si è svolto il primo Annual Meeting di AIRIC, il Centro per la Ricerca e l’Innovazione in ambito Intelligenza Artificiale del Politecnico di Milano.

L’incontro è stata l’occasione per presentare il nuovo centro che riunisce le principali competenze su intelligenza artificiale e innovazione dei processi del Politecnico, e per condividere i risultati dei primi progetti di ricerca, presentati direttamente dalle aziende che per prime hanno aderito a questa iniziativa.

AIRIC si connota come un centro di ricerca molto innovativo: ispirato alle migliori esperienze internazionali, il cuore di AIRIC è rappresentato dalla sua multidisciplinarietà: competenze tecniche per lo sviluppo di algoritmi e strumenti di intelligenza artificiale, che hanno la loro naturale collocazione nel Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, e competenze di management e gestione dei progetti, fornite dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale. AIRIC si avvale inoltre della collaborazione di tutti gli altri dipartimenti, sia in ambito tecnico sia di dominio applicativo.

La missione di AIRIC è aiutare le aziende a mettere a fuoco le potenzialità dell’intelligenza artificiale, guidarle nell’introduzione dell’AI nei propri processi e prodotti, e supportarle nello sviluppo di competenze interne che siano all’altezza delle sfide future. Punta di diamante della collaborazione è la capacità di sviluppare soluzioni ad hoc, affiancando l’azienda anche nel trasferimento e nella formazione tecnica necessaria: una combinazione indispensabile per creare un differenziale competitivo e usare l’AI in modo esperto, per generare valore di business.

AIRIC è diretto dai professori Nicola Gatti e Marcello Restelli del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria e da Giovanni Miragliotta del Dipartimento di Ingegneria Gestionale.

NEXT GENERATION UPP: un progetto per migliorare le prestazioni della giustizia nell’Italia del nord-ovest

NEXT GENERATION UPP mira a fornire un metodo più efficiente per gestire gli affari giudiziari e contribuire così ad abbattere l’arretrato e a ridurre la durata media dei procedimenti di giustizia.

 

Il progetto, coordinato dall’Università degli Studi di Torino in partenariato con undici atenei dell’Italia del nord-ovest a cui il Politecnico di Milano partecipa con il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria e il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, è promosso dal Ministero della Giustizia nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 e realizzato in sinergia con gli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a sostegno della riforma della giustizia.

Next Generation UPP si propone di migliorare le prestazioni della giustizia dell’Italia del nord-ovest attraverso il potenziamento degli Uffici per il processo (UPP), l’innovazione tecnologica e la sperimentazione di nuovi schemi collaborativi tra le università e gli uffici giudiziari ed è rivolto agli uffici giudiziari della Macro Area 01, che include le Corti di appello di Brescia, Genova, Milano e Torino, i Tribunali e i Tribunali per i minorenni dei relativi distretti.

In particolare il gruppo di lavoro del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, sotto la guida del Prof. Giancarlo Vecchi, sta realizzando una mappatura dell’organizzazione dell’Ufficio per il processo presso la Corte di Appello e il Tribunale di Milano.
L’analisi mira a rappresentare nel dettaglio le soluzioni organizzative messe in campo, i punti di forza e le criticità, l’impatto sulla riduzione dell’arretrato e sul disposition time, vale a dire il tempo di definizione dei procedimenti di giustizia. Si occuperà inoltre di progettare e sperimentare soluzioni organizzative innovative per consolidare, potenziare e trasferire i risultati ottenuti.

Il progetto, avviato il 1° aprile 2022, terminerà il 30 settembre 2023.


Per maggiori info:
Prof. Giancarlo Vecchi: giancarlo.vecchi@polimi.it

Food Policy. Apre il quinto HUB di quartiere contro lo spreco alimentare

Un nuovo centro di raccolta e stoccaggio delle eccedenze alimentari provenienti da diversi punti vendita della grande distribuzione per ampliare la rete degli hub di quartiere contro lo spreco di cibo realizzata dal Comune di Milano in collaborazione con partner e associazioni del territorio.

Il nuovo Hub del Centro, inaugurato oggi, trova posto negli spazi di Associazione IBVA, in via Santa Croce 15, a fianco di Solidando, social market da anni impegnato nella lotta alla povertà alimentare.

Dopo Gallaratese, Isola e Lambrate, insieme all’Hub di Foody all’interno del mercato agroalimentare di Milano, con l’apertura dell’Hub del Centro si è aggiunto così un altro importante nodo alla rete messa a punto dal Comune di Milano per il contrasto allo spreco alimentare e il supporto alle azioni di aiuto alimentare attive in città, rete già premiata con l’Eartshot Prize 2021 e che sta facendo scuola a livello internazionale.

L’apertura dell’Hub del Centro è stata possibile grazie a un modello già sperimentato di partnership pubblico-privato. Nello specifico l’iniziativa è stata promossa dall’area Food Policy del Comune di Milano, IBVA, Municipio 1, Fondazione Cariplo, Assolombarda e Politecnico di Milano con l’Osservatorio Food Sustainability. L’Hub è stato realizzato grazie al contributo di Banca di Credito Cooperativo di Milano. Un funzionamento equo e green della raccolta e della consegna dei prodotti, sarà poi assicurato dalla partnership con So.De, il delivery sociale, solidale e sostenibile.


I numeri degli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare

Sono in tutto quattro gli hub già attivi su tutto il territorio di Milano: l’Hub nel Municipio 4 presso Foody-il mercato agroalimentare di Milano, che rappresenta l’evoluzione dell’Hub Ortofrutta, sviluppato durante il lockdown del 2020 e grazie al quale erano state distribuite 138 tonnellate di prodotti freschi in otto settimane di attività; l’Hub del quartiere Isola (Municipio 9); l’Hub di Lambrate (Municipio 3); l’Hub del Gallaratese (Municipio 8).

Il monitoraggio dei dati dell’iniziativa è realizzato grazie alla collaborazione con l’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano e il supporto di Assolombarda sugli Hub di Isola, Lambrate e Gallaratese e con l’Università Statale di Milano per l’Hub Foody.

Nel 2021 i due hub già attivi di Isola e Lambrate hanno raccolto in tutto oltre 170 tonnellate di cibo per circa 340mila pasti equivalenti. Nel primo semestre del 2022 a questi due hub si sono aggiunti anche quelli del Gallaratese e di Foody, che hanno permesso di raggiungere nei soli primi sei mesi dell’anno quota 130 tonnellate per oltre 260mila pasti equivalenti.

In tutto sono oltre 3mila le famiglie raggiunte grazie all’attività degli hub di quartiere e alla collaborazione di una decina di insegne coinvolte per circa quasi una trentina di punti vendita.

BUDD-e: un progetto a supporto dei cittadini con disabilità visive

Il progetto di ricerca BUDD-e è un programma che si impegna a migliorare la qualità di vita dei cittadini non vedenti con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di una società più equa e inclusiva sfruttando al meglio le innovazioni tecnologiche.

 

La pandemia da SARS-COV2 ha impattato sulla vita di tutti in maniera significativa, modificando abitudini e il modo di interagire gli uni con gli altri e con lo spazio circostante. Tra le persone più colpite ci sono quelle con disabilità visive, considerate più a rischio di contagio per la necessità di contatto tattile con persone e spazi per potersi muovere e orientare con maggiore agio.
Private quindi del tatto queste persone hanno visto ancora più limitata la loro autonomia e qualità di vita.

L’isolamento è stato ancora più severo per chi ha disabilità visive più o meno gravi. In Italia sono circa 2 milioni di cittadini, mentre a livello globale si tratta di circa il 4% della popolazione. Una “fetta” importante di società per la quale la tecnologia potrebbe giocare un ruolo importante per migliorare la qualità di vita.

Come sfruttare l’innovazione tecnologica per garantire l’accesso autonomo e in sicurezza a diversi ambienti, come un centro commerciale, un museo, un ospedale e, o addirittura una pista di atletica?

Migliorare la qualità di vita dei cittadini con disabilità visive attraverso la possibilità di fruire di questi e altri spazi in maniera autonoma e sicura è l’ambizioso obiettivo del progetto di ricerca multidisciplinare “BUDD-e” (Blind-assistive Autonomous Drive Device), risultato tra i vincitori del bando Polisocial Award – Edizione 2021, il programma di impegno e responsabilità sociale del Politecnico di Milano finanziato con i fondi 5 per mille.
BUDD-e è un innovativo sistema persona-robot basato su un droide a guida autonoma, ideato in base alle esigenze specifiche di persone non vedenti o ipovedenti e alla progettazione degli spazi affinché siano accessibili grazie alle funzionalità dello stesso robot. BUDD-e contribuirà alla costruzione di una società civile più equa e più inclusiva. BUDD-e sarà in grado di guidare e supportare la persona non vedente o ipovedente durante le sue attività quotidiane – inclusa la possibilità di trasportare beni –, mantenendo i profili di velocità e/o traiettoria richiesti, trasmettendo informazioni rilevanti sul percorso tramite segnali acustici ed evitando collisioni,

Il progetto di ricerca della durata di 15 mesi e coordinato dai Professori Marcello Farina del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria e dal Prof. Emanuele Lettieri del Dipartimento di Ingegneria Gestionale – è caratterizzato dall’integrazione di più competenze distintive del Politecnico di Milano, che spaziano dall’ingegneria all’economia-gestionale, dall’architettura al design dei servizi.

Il gruppo di ricerca potrà contare sul coinvolgimento di partner quali l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano (ICM) ONLUS, la ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, DISABILINCORSA ONLUS, il Gruppo Sportivo Dilettantistico GSD Non Vedenti Milano (NVM) ONLUS, Tactile Vision ONLUS, la ASP Golgi Redaelli, YAPE S.r.l. e infine POLIMISPORT.
Infine, il progetto avrà la supervisione clinica e scientifica del Dott. Luigi Piccinini del IRCCS Medea.

Il team di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, guidati dal prof. Emanuele Lettieri e dall’Ing. Andrea Di Francesco, in particolare sarà impegnato nella valutazione dell’impatto sociale generato dal progetto BUDD-e attraverso lo sviluppo di una metodologia specifica che consenta di coglierne le specificità.

 

Per maggiori informazioni:
Sito ufficiale di progetto BUDD-e e sito del Laboratorio E4Sport del Politecnico di Milano.

Symplatform 3: la conferenza sulle piattaforme digitali

Nei giornali, nelle nostre riunioni e nei feed di LinkedIn c’è una parola che ricorre sempre più spesso: piattaforma.

Che sia un nuovo scandalo a carico di una delle grandi big tech, la nuova strategia di innovazione di un grande gruppo industriale…o semplicemente un nuovo servizio digitale, la parola piattaforma appare in qualunque settore.

Ma cosa vuol dire veramente piattaforma? Cosa hanno in comune Uber, Amazon, Apple…e un qualunque quotidiano? O ancora, perchè è corretto considerare un’app come Strava, il famoso servizio per fare tracking delle proprie performance sportive, una piattaforma? Questi e tanti altri temi sono al centro di Symplatform: l’evento in cui la conoscenza accademica incontra il mondo dei professionisti per costruire una discussione critica su cosa sono le piattaforme, come funzionano e cosa possono diventare per le persone, le organizzazioni e la nostra società.

Siamo felici di lanciare la terza edizione di Symplatform, un simposio sulle piattaforme digitali che si pone l’obiettivo di unire accademici e practitioners.
Symplatform è un progetto sviluppato da Trinity College Dublin, Politecnico di Milano School of Management e Audencia Business School.

Qui potete trovare un breve video che introduce la conferenza.

Il programma e la registrazione dell’evento sono disponibili a questo link: https://symplatform.com

Per maggiori informazioni potete scrivere a: daniel.trabucchi@polimi.it e tommaso.buganza@polimi.it.

Gli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare hanno vinto l’Earthshot Prize

Il premio è dedicato alle azioni per proteggere l’ambiente e il progetto di Milano contro lo spreco alimentare ha vinto un milione di sterline e il supporto della Royal Foundation per i prossimi anni

 

Milano, 18 ottobre 2021 – Nella notte di domenica 17 ottobre 2021 il Principe William ha annunciato che la Città di Milano, con il progetto della Food policy degli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare, è vincitrice della prima edizione del prestigioso premio internazionale Earthshot Prize sulle migliori soluzioni per proteggere l’ambiente.

Un mese fa era arrivato l’annuncio di essere tra i 15 finalisti nella sezione “un mondo senza sprechi” e ieri in collegamento su BBC e Discovery Channel il Principe William ha svelato i vincitori, dopo la valutazione di un comitato di esperti internazionale che ha scelto Milano tra 750 iniziative candidate da tutto il mondo.

Insieme a Milano nelle altre quattro categorie del premio sono risultati vincitori: dalla Repubblica della Costa Rica per la protezione delle foreste, dall’India per la riduzione delle emissioni dei fumi in aria, da Berlino per lo sviluppo di tecnologie ad idrogeno per la produzione energetica e dalle Bahamas per la difesa delle barriere coralline.

A Milano la BBC ha preparato un collegamento con Londra da una terrazza con vista Duomo, al quale ha preso parte la Vicesindaco Anna Scavuzzo, con rappresentanti di tutti i partner che rendono vivo questo progetto.

Il premio di un milione di sterline verrà utilizzato per potenziare sempre più questi Hub, aprirne di nuovi, garantendone la sostenibilità sul lungo periodo e replicare questa virtuosa buona pratica nella rete delle città che lavorano con Milano sulle food policy, partendo dalla rete delle città di C40 e del Milan Urban Food Policy Pact.

Vincere l’Earthshot prize è il riconoscimento di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto l’intera città: grazie al Comune e a tante realtà del Terzo settore, delle università, della Grande Distribuzione e della filantropia operative sul territorio, oggi Milano ha 3 Hub di quartiere a Isola (2019), Lambrate (2020) e al Gallaratese (2021).

Il progetto è nato nel 2017 da un’alleanza  tra Comune di Milano, Politecnico di Milano con il gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Gestionale Food Sustainability Lab di cui fa parte l’Osservatorio Food Sustainability, Assolombarda, Fondazione Cariplo e il Programma QuBì.
La realizzazione del primo Hub ha poi coinvolto Banco alimentare della Lombardia e ha permesso di salvare oltre 10 tonnellate di cibo al mese, assicurando in un anno un flusso di 260.000 pasti equivalenti, che hanno raggiunto 3.800 persone, grazie al contributo di 20 supermercati, 4 mense aziendali e 24 enti del Terzo settore.

In particolare, il ruolo dell’Osservatorio Food Sustainability, è stato quello di elaborare lo studio di fattibilità della rete e di monitorare l’operatività degli hub e gli impatti generati dal progetto, che ha permesso di costruire un modello logistico estendibile e replicabile in altri quartieri della città.

A seguire, è stato infatti avviato l’Hub di Lambrate, subito dopo il primo lockdown nella primavera 2020, gestito sempre da Banco alimentare della Lombardia in uno spazio messo a disposizione da AVIS Milano e con il contributo di BCC Milano. Il terzo Hub, al Gallaratese, è gestito da Terre des Hommes con il contributo di Fondazione Milan.

Il prossimo, in fase di progettazione, sarà l’Hub di quartiere di Corvetto, con la gestione del Banco Alimentare della Lombardia e il contributo della Fondazione SNAM; mentre per aprirne un quinto il Comune di Milano ha recentemente avviato il tavolo di coprogettazione per l’Hub del Centro con l’Associazione IBVA e con il contributo di BCC Milano.

 

Il team del Dipartimento di Ingegneria Gestionale:
Alessandro Perego, Marco Melacini, Giulia Bartezzaghi, Annalaura Silvestro e Andrea Rizzuni del gruppo di ricerca Food Sustainability.

 

Partner coinvolti:
Il progetto coinvolge importanti insegne della grande distribuzione tra cui Lidl Italia, Esselunga, Carrefour, NaturaSi, Erbert, Coop Lombardia, Il Gigante, Bennet, Penny Market con il supporto di Number1 Logistics Group che ha fornito i furgoni per gli Hub di Isola e Lambrate. Sono state coinvolte inoltre le mense di Pirelli, Siemens, Deutsche Bank e Maire Tecnimont coordinate dal Gruppo Pellegrini per l’Hub Isola.
Con Fondazione Cariplo e SogeMi il Comune di Milano ha inoltre lanciato l’iniziativa Foody zero sprechi per replicare il modello degli hub anche all’Ortomercato e recuperare il cibo fresco insieme a Banco alimentare della Lombardia, Recup, Croce rossa sud milanese, Università degli studi di Milano e molti altri partner in supporto..

 

Food Policy. Apre al Gallaratese il terzo HUB di quartiere contro lo spreco alimentare

Sono oltre 20 le tonnellate al mese recuperate e redistribuite dai due già attivi a Isola e Lambrate.

Sono terminati i lavori di ristrutturazione del terzo Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare al Gallaratese (Municipio 8) che apre con due novità, previste nell’avviso pubblico del Comune di Milano dei mesi scorsi: oltre alla raccolta e redistribuzione delle eccedenze, porta con sé anche un market solidale e attività educative e formative per donne e minori in difficoltà.

Il nuovo hub va ad aggiungersi ai due già attivi nel quartiere Isola (Municipio 9) e Lambrate (Municipio 3), che garantiscono il recupero e la redistribuzione di circa 20 tonnellate di cibo al mese (40.000 pasti equivalenti).

Non vediamo l’ora di vedere l’Hub in funzione a pieno regime, sarà un punto di incontro per gli abitanti del quartiere – affermano la Vicesindaco con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo e l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti, grazie alla nuova formula che integra diverse realtà, pensata per potenziare l’azione di inclusione sociale a partire dal sostegno e dall’aiuto alimentare”.

“Siamo orgogliosi che il terzo Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare abbia trovato la sua casa al Gallaratese – commenta il Presidente del Municipio 8 Simone Zambelli – e sono certo che sarà davvero un valore aggiunto per tutta la nostra zona. Va a riqualificare uno spazio in disuso e si inserirà in una rete associativa già esistente particolarmente viva e creativa, a cui va il ringraziamento delle istituzioni cittadine per lo straordinario lavoro svolto in questi mesi di pandemia”.

Oltre ai partner storici dell’iniziativa, questa apertura è stata resa possibile grazie al contributo di 75.000 euro di Fondazione Milan, che ha permesso di ristrutturare lo spazio del Comune di Milano in via Appennini 50. In particolare, il supporto deriva dall’iniziativa “Derby Together” con cui il Club, in occasione dell’ultimo Derby giocato in campionato, ha chiamato a raccolta i propri sostenitori nel mondo per riempire virtualmente San Siro e sostenere il progetto di charity.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a un progetto così importante per la città a fianco della Food Policy del Comune di Milano: la Fondazione Milan sta diventando sempre più un punto di riferimento per le categorie più fragili, rispondendo alle crescenti istanze che arrivano dalle comunità sul territorio – spiega il Presidente di Fondazione Milan Paolo Scaroni –. Un aiuto reso possibile grazie alla grande generosità della famiglia rossonera: colgo dunque l’occasione per ringraziare, a nome del Club, tutti i sostenitori che hanno partecipato all’iniziativa ’Derby Together’. L’inaugurazione di oggi è un esempio virtuoso di quanto sia importante fare squadra tra pubblico e privato, ma anche tra semplici cittadini, a beneficio della collettività”.

A gestire il nuovo spazio polifunzionale sarà la Fondazione Terre des Hommes, già parte del nuovo Dispositivo di Aiuto Alimentare nei Municipi 7 e 8: “L’apertura dell’hub ci permette di ampliare l’offerta di servizi per la cittadinanza, a partire dalla distribuzione alimentare fino al sostegno educativo a minori e famiglie – racconta la Presidente di Terre des Hommes Italia Donatella Vergari –. I nostri compagni di viaggio saranno IBVA per il market solidale, il Comitato di Milano la Croce Rossa Italiana, Rimaflow, STAG, la rete QuBì del Gallaratese, Mitades, Paloma 2000, Mamme a Scuola e Global Thinking Foundation. Inoltre, sarà prezioso l’aiuto di volontari per garantire una presenza fissa all’Hub e la continuità del servizio. Lanciamo fin d’ora un appello a tutti coloro che abbiano voglia di mettersi in gioco al servizio del quartiere e della cittadinanza”. Per candidarsi e chiedere informazioni è possibile scrivere alla mail  volontarimilano@tdhitaly.org.

Fondazione Cariplo continua il proprio impegno al fianco del Comune nell’ambito della Food Policy – dichiara il Presidente della Fondazione Cariplo Giovanni Fosti –, sia favorendo la connessione fra azioni di economia circolare e sistemi alimentari inclusivi, sia lavorando per il contrasto della povertà alimentare attraverso le reti QuBì diffuse sul territorio”.

Come negli altri Hub di Quartiere il modello logistico è elaborato dal Politecnico di Milano: “Lavoreremo insieme agli altri partner alla sperimentazione di un nuovo modello gestionale nel Gallaratese – aggiunge Marco Melacini, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability del Politecnicoe all’ottimizzazione degli hub già esistenti attraverso il coinvolgimento attivo delle imprese donatrici e il continuo monitoraggio dei processi e dei risultati conseguiti, per rispondere in maniera più efficace ai bisogni emergenti della popolazione urbana”.

Questa terza tappa rappresenta un ulteriore importante passo avanti per ridurre gli sprechi alimentari e per rispondere più da vicino ai bisogni crescenti della città e di coloro che si trovano in condizioni di fragilità – conclude Laura Ferrari, Presidente Gruppo Alimentazione Assolombarda –. Da quando è nato il progetto nel 2016, nell’ambito delle azioni definite nel protocollo ‘Zero Sprechi’, promosso insieme al Comune di Milano, al Politecnico di Milano e Fondazione Cariplo, sempre più imprese e realtà del territorio si sono dimostrate sensibili al tema, in ultima Fondazione Milan, aderendo a questa rete virtuosa. Solo insieme, facendo sistema, possiamo contribuire davvero a creare un nuovo modello economico, davvero sostenibile, di raccolta e redistribuzione del cibo per il contrasto alla povertà alimentare”.

Premio di Laurea 2021: Save The Duck e la School of Management del Politecnico di Milano premiano la tesi più sostenibile

Save The Duck, il primo marchio di piumini 100% animal free, ha consegnato oggi nella sua seconda edizione il premio di laurea alla migliore tesi sul tema della sostenibilità nel settore fashion, dedicato agli studenti del Politecnico di Milano

 

Save The Duck, il primo marchio di piumini 100% animal free, in collaborazione con la Sustainable Luxury Academy della School of Management del Politecnico di Milano, ha consegnato oggi il premio di laurea dall’importo di 5.000 euro alla migliore tesi di uno studente o studentessa del Politecnico di Milano che abbia affrontato il tema della sostenibilità nel settore fashion. Ad aggiudicarsi il riconoscimento è stata Eleonora Coira con la tesi “Progettare la circolarità – Strategie progettuali per l’integrazione di modelli di circular economy nel sistema moda”: “un lavoro completo e approfondito – si legge nella motivazione – con diverse idee innovative per aumentare la sostenibilità e aiutare l’evoluzione nel settore moda verso un modello di economia circolare”.

Al premio hanno potuto candidarsi tutti coloro che hanno conseguito il titolo di laurea magistrale al Politecnico di Milano nel periodo aprile 2020 – aprile 2021, in tutti i corsi di studio, e con una votazione non inferiore a 100/110. La vincitrice si è focalizzata sui modelli di business e le scelte progettuali per migliorare l’impatto ecologico di un brand e dei suoi prodotti. Il progetto è incentrato in particolare su come sia possibile integrare nei processi di sviluppo di una collezione i principi di sostenibilità che tengono conto delle 3 P: Profit, Planet, People, individuando le strategie progettuali circolari a oggi percorribili e verificando nuovi approcci alla progettazione sostenibile.

Il riconoscimento è stato consegnato con una cerimonia digitale dalla giuria che ha valutato le tesi, insieme ad Alessandro Brun, direttore del Master in Global Luxury Management e department chief della Sustainable Luxury Academy della School of Management del Politecnico di Milano.

L’obiettivo del progetto promosso da Save The Duck è investire sul futuro delle giovani generazioni e sensibilizzarle ulteriormente su un tema cruciale per tutti: la sostenibilità a 360°. Lanciata nel 2012, l’azienda realizza capi privi di piume, pellami, pellicce e in generale materiali/tessuti di derivazione animale. Nel 2019 è stata la prima azienda fashion in Italia ad avere ottenuto la certificazione B Corp, che distingue le aziende che volontariamente rispettano i più alti standard di responsabilità e trasparenza in ambito sociale e ambientale. Una tematica che sta a cuore a Save The Duck fin dalla sua fondazione e che l’ha resa capofila ed esempio nell’avvicinare la moda alle questioni ambientali e sociali.

“È per noi di Save The Duck fondamentale investire nella formazione dei giovani, affinché arrivino preparati ad affrontare le sfide che li aspettano. Dare spazio alle loro visioni e alle loro proposte di approccio rigenerativo significa dare voce ai protagonisti di domani. Siamo molto contenti del percorso instaurato con il Politecnico di Milano che sicuramente ci vedrà impegnati anche l’anno prossimo con la terza edizione del premio di laurea. ” dichiara Nicolas Bargi, fondatore e CEO di Save the Duck.

“Alla School of Management del Politecnico di Milano siamo convinti di poter contribuire a realizzare un futuro più sostenibile – gli fa eco Alessandro Brun, a capo della Sustainable Luxury Academy e Direttore del Master in Global Luxury Management del Politecnico di MilanoConsapevoli che ‘non esiste un pianeta B’, vogliamo che ogni settore industriale diventi ogni giorno più eco-compatibile, in particolare il fashion-luxury, e in questo cammino siamo grati a Save The Duck per aver finanziato, per il secondo anno, un premio di laurea alla miglior tesi sulla moda sostenibile. I 17 lavori candidati testimoniano che i nostri studenti hanno idee innovative e concrete in grado di impattare sulla società, la tesi vincitrice ad esempio propone un quadro completo di metodologie che i Fashion designer possono applicare per ridurre gli sprechi, adottando un’ottica di prodotti circolari. Il concetto che sta alla base della ‘moda sostenibile’ è una vera rivoluzione: solamente riscrivendo i modelli di business e le pratiche produttive e gestionali si potranno ottenere risultati significativi”.