Be a Responsible #CareerLeader

Sergio Terzi, Associate Dean for Students Engagement and Supporting Services, ed Erika Ortu, Career Development Center Manager, presentano un nuovo progetto editoriale tutto dedicato sullo sviluppo di carriera.

Scopriamo di più attraverso le loro parole:

”Cari Lettori,

Con l’auspicio di continuare a essere un punto di riferimento come Business School per lo sviluppo e la crescita professionale di chi investe in un percorso di formazione, siamo lieti di presentarvi l’avvio di una rubrica editoriale che vuole ispirare i professionisti di oggi e del futuro fornendo contenuti, caratterizzati da rigore metodologico, su tematiche, tecniche e trend di carriera.

Il concetto di carriera si è evoluto nel corso degli ultimi 30 anni e, non ultimo, con il dipanarsi della pandemia. Quello che si è evidenziato è uno spostamento di significato da progressione lineare, gerarchico-retributiva, costituita da tappe predefinite, caratterizzate da stabilità e sicurezza, a percorso di sviluppo non predefinito da ruoli-status, attività e posizioni in organigramma, ma connotato da competenze e responsabilità individuali.

Nel XXI secolo, globalizzazione, cambiamenti economici, continue sfide e instabilità sono stati gli elementi chiave dello scenario del mercato del lavoro. Questi hanno messo in evidenza l’importanza di individuare modalità efficaci per affrontare con successo le sfide professionali, ormai diventate una costante quotidiana del professionista e del manager, con l’obiettivo di configurare opportunità e crescita in modo diffuso, attraverso il potenziamento del singolo.

In questa direzione, si inserisce il recente contributo della Comunità EU che ha evidenziato la necessità di sviluppare le Career Management Skills, un set di competenze, specifico e complementare alle note hard, soft e digital skills. Questo pone l’accento sull’importanza di acquisire  competenze per la gestione della propria carriera formativa e professionale, volte a favorire la capacità di esplorare quotidianamente molteplici opportunità, individuare nuovi piani di sviluppo professionale e giocare un ruolo attivo nella costruzione di alternative e di carriere di senso e di significato per il singolo.

Il tema delle “carriere” è caratterizzato da una certa complessità, che può essere rappresentata solo con una polifonia.  Nei prossimi articoli vi offriremo lo sguardo privilegiato di Career Professional esperti, al fine di aiutare le persone ad orientarsi nel mare magnum delle opportunità professionali tramite strumenti che consentono di governare con sistematicità la propria crescita.

Tramite la voce dei nostri autori, esploreremo con degli appuntamenti mensili il significato di “Career Leader”.  Partendo dalla ridefinizione del concetto di opportunità professionale, affronteremo questo tema attraverso, metodi e tecniche per la definizione di un obiettivo professionale rigoroso unito a strategie ed action plan, l’utilizzo del personal branding e networking quali leve strategiche per lo sviluppo, e il concetto di carriere socialmente responsabili e sostenibili per favorire l’employability.”

La School of Management del Politecnico di Milano ottiene la certificazione internazionale AACSB e raggiunge la “Triple crown”, i tre accreditamenti più autorevoli per le Business School

Attiva dal 1916, l’Association to Advance Collegiate Schools of Business è l’ente di accreditamento per le business school più longevo al mondo. La certificazione coinvolge l’intera organizzazione, inclusa gestione amministrativa e contabilità, garantendo l’accreditamento a livello internazionale.

Con questo nuovo traguardo, dopo le certificazioni EQUIS e AMBA, la School of Management del Politecnico di Milano raggiunge ufficialmente la “Triple crown”, i tre riconoscimenti più prestigiosi per le Business School.

La School of Management del Politecnico di Milano ottiene la certificazione internazionale AACSB (Association to Advance Collegiate Schools of Business), rilasciata dall’ente di accreditamento per le business school tra i più longevi al mondo, con il più grande network nel campo della business education che unisce studenti, accademici, formatori e aziende di tutti i Paesi.

A livello globale, meno del 6% delle scuole con corsi universitari e post-universitari in business administration possiede questa certificazione. Le scuole accreditate AACSB sono sottoposte a un rigoroso processo di revisione con l’obiettivo di verificarne le risorse, le credenziali e l’impegno verso gli studenti e i risultati raggiunti, offrendo una formazione di prim’ordine orientata al futuro e all’innovazione. Il riconoscimento di AACSB accredita l’intera l’organizzazione, inclusa la gestione amministrativa e la contabilità, garantendo una certificazione riconosciuta a livello internazionale. In media, l’intero processo di accreditamento ha una durata di 4 anni.

Il riconoscimento di AACSB si aggiunge ad altre due prestigiose certificazioni: EQUIS-EFMD Quality Improvement System e AMBA-The Association of MBAs, ottenute rispettivamente nel 2007 e nel 2012. La School of Management del Politecnico di Milano raggiunge così la “Triple crown”, ovvero i tre accreditamenti più autorevoli per le Business School.

“La certificazione AACSB è un grande merito per il nostro ateneo: un riconoscimento alla qualità della didattica, alla preparazione della nostra faculty e alla dimensione internazionale raggiunta dalla School of Management, oggi ampiamente ribadita. Ma soprattutto è un punto di partenza per compiere uno scatto in avanti, per riposizionare l’alta formazione al centro della ripresa economica e sociale – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano –. Un accreditamento questo che ribadisce il valore della competenza e della conoscenza del Politecnico come risorse fondamentali per la crescita delle nostre città, delle imprese e dei territori”.

“Per la nostra scuola gli accreditamenti internazionali rappresentano uno strumento fondamentale, utile a rafforzare la qualità di insegnamento, ricerca e impegno sociale, in un confronto continuo con il contesto internazionale più innovativo – dichiara Alessandro Perego, Direttore della School of Management del Politecnico di Milano –. Siamo orgogliosi di ricevere la certificazione AACSB, un traguardo che premia i nostri sforzi e ci permette di completare la terna dei più prestigiosi accreditamenti internazionali. Sono certo che questo risultato spingerà tutti i membri della School of Management del Politecnico di Milano a perseverare nella ricerca dell’eccellenza”.

QS ONLINE MBA RANKING 2021: IL MIP POLITECNICO DI MILANO È SESTO AL MONDO CON L’INTERNATIONAL FLEX MBA

La School of Management del Politecnico di Milano conserva il suo posizionamento in top 10 per il terzo anno consecutivo

MIP Politecnico di Milano, la Graduate School of Business che fa parte della School of Management dell’ateneo milanese, si posiziona al 6° posto a livello mondiale come miglior business school nel campo degli MBA online, grazie all’International Flex MBA, il Master in business administration erogato a distanza. A livello europeo, il MIP sale al 5° posto.

Lo ha certificato il Quacquarelli Symonds (QS) Online MBA 2021 ranking, la classifica annuale sulla qualità dei corsi a distanza diffusa oggi in tutto il mondo.

Unica business school italiana che può vantare il primato di essere in graduatoria, il MIP Politecnico di Milano è nel ranking dal 2018, quando vi entrò direttamente al 20° posto. Da allora è sempre rimasto in classifica, posizionandosi già l’anno dopo in top 10 e non uscendone mai. Se si considera che il 2021 è l’anno in cui il QS ranking classifica il più ampio numero di sempre di business school – 57 in totale – il risultato del MIP di quest’anno è il migliore da quando è in graduatoria.

Lanciato nel 2016 ed erogato grazie a una innovativa piattaforma sviluppata in partnership con Microsoft, l’International Flex MBA è la versione in lingua inglese del corrispettivo Flex MBA in italiano, il primo Master nel nostro Paese erogato in modalità Smart Learning fin dal 2014, anno del suo esordio nell’offerta formativa del MIP. In 8 anni i due Master hanno formato oltre 550 studenti, con un incremento del 35% degli iscritti solo nel 2020.

“Siamo orgogliosi e onorati di essere nuovamente inclusi nelle migliori posizioni dell’autorevole QS Online MBA Ranking” – hanno dichiarato Vittorio Chiesa e Federico Frattini, rispettivamente Presidente e Dean del MIP Politecnico di Milano. “Si tratta di un ottimo risultato che conferma l’importanza degli investimenti in innovazione digitale. Grazie a una delle più avanzate piattaforme tecnologiche di formazione a distanza sviluppata da Microsoft, il MIP Politecnico di Milano offre ai propri studenti – professionisti, manager e imprenditori – sia la flessibilità di cui hanno bisogno per conciliare lo studio e gli impegni professionali che una varietà di corsi di alto livello che si combinano con una ampia gamma di iniziative esperienziali di apprendimento. Lecture di top manager di aziende nostre partner e bootcamp per testare sul campo le skill acquisite, sono solo alcuni degli esempi dell’esperienza formativa che possono garantire i nostri MBA”.

Dall’analisi dei singoli parametri su cui si basa la classifica, emerge come il MIP Politecnico di Milano si sia distinto per la sua offerta formativa. Relativamente alla Class Experience (percentuale di attività svolte in presenza, accessibilità in mobilità / online, supporto tecnico) l’International Flex MBA è terzo a livello mondiale. Riguardo al Faculty & Teaching (docenti e insegnamento) è quarto, mentre sull’Employability (grado di occupabilità degli iscritti) è sesto.

Nella top 10 del ranking QS, il MIP precede l’Indiana University (USA) e segue a distanza di un minimo punto percentuale (0,10) l’Alliance Manchester Business School. Al primo posto si conferma per il quarto anno consecutivo la IE Business School (Spagna), seguita dall’Imperial College Business School (UK) e dalla Warwick Business School (UK).

L’International Flex MBA si inserisce in un’offerta formativa d’eccellenza che comprende annualmente circa 40 Master, tra cui anche 7 MBA ed Executive MBA, 200 programmi executive open e diversi corsi di formazione progettati su misura per aziende.

Il QS Online MBA 2021 Ranking è disponibile qui.

MIP Politecnico di Milano e La Salle International Campus insieme per un nuovo polo della formazione manageriale in Veneto

Partiranno a ottobre i primi percorsi per laureati, manager, professionisti e imprenditori presso La Salle International Campus di Paderno del Grappa (TV). Dal 2022 Master post lauream in settori chiave per il territorio.

Il MIP Politecnico di Milano, Graduate School of Business dell’ateneo milanese, e La Salle International Campus lanciano una nuova e inedita offerta formativa per laureati, professionisti, manager e imprese del Veneto. Partiranno già a ottobre i primi corsi executive su tematiche sempre più strategiche per competere nelle sfide di un mercato in evoluzione e continuare a generare valore sul territorio. Supply chain management, HR business leader e Smart manufacturing sono i primi percorsi formativi pensati per professionisti e profili executive che saranno attivi già dal prossimo autunno. Nel 2022 l’offerta sarà ampliata con programmi dedicati a giovani neolaureati o con alcuni anni di esperienza lavorativa alle spalle, desiderosi di sviluppare il proprio curriculum in aree chiave per lo sviluppo del tessuto produttivo locale. In particolare, il prossimo anno saranno lanciati i primi Master internazionali su temi come il Luxury Management e Business Analytics.

Tutto in un’unica piattaforma didattica congiunta che porterà studenti e manager a frequentare i corsi e i Master presso il rinomato La Salle International Campus di Paderno del Grappa degli Istituti Filippin, che vantano un network di 80 paesi con più di un milione di studenti in tutto il mondo. Quello che si vuole offrire ai partecipanti è un’esperienza formativa innovativa che combina lezioni, attività extra curriculari e momenti di networking sia on campus che online. Qui entra in gioco l’eccellenza riconosciuta al MIP Politecnico di Milano a livello globale nel digital learning.

La partnership tra il MIP Politecnico di Milano e La Salle è stata presentata oggi nel corso di un evento online dai professori Federico Frattini, Dean del MIP Politecnico di Milano, e Sileno Rampado, Direttore Generale di La Salle International Campus. All’evento hanno partecipato i rappresentanti di alcune delle realtà produttive e istituzionali locali: Gianni Potti (Past President di CNCT – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici), Marco Parlatini, Head of Human Resources ALPAC Group, Mario Pozza (presidente di Unioncamere Veneto) e Annalisa Rampin (Presidente di IPAB Montegrappa e Sindaco di Pieve del Grappa).

“La collaborazione con La Salle International Campus nasce con l’ambizione di creare un punto di riferimento per la formazione manageriale post-graduate di tutto il Nord Est, territorio che ha una tradizione e un tessuto imprenditoriale che rappresentano un contesto perfetto per dar vita a un’offerta formativa di alto livello. L’obiettivo è di creare una proposta in linea con le esigenze delle aziende e del territorio” – hanno dichiarato Vittorio Chiesa e Federico Frattini, rispettivamente Chairman e Dean del MIP Politecnico di Milano. “In un momento chiave per il rilancio del Paese, il ruolo delle business school è fondamentale per fornire a manager, imprenditori, neolaureati e aziende gli strumenti di cui hanno bisogno per intraprendere un percorso di innovazione e crescita. In questo scenario, abbiamo voluto creare in Veneto un punto di contatto con le necessità di aziende locali, studenti e manager che vogliono studiare e lavorare in quell’area geografica. I nostri Master e i percorsi executive sono costruiti su misura sulle esigenze delle aziende locali e sulle loro specificità” – hanno concluso Chiesa e Frattini.

“Mettere a sistema relazioni e creare reti sono i due motivi che ci hanno guidato nella nascita di questa nuova partnership” – ha aggiunto Sileno Rampado, Direttore Generale di La Salle International Campus. “I quasi cento anni di vita dell’Istituto, la fitta rete di alumni, la posizione centrale del nostro campus e una faculty di eccellenza, unite alla solidissima piattaforma didattica del MIP Politecnico di Milano, saranno un’occasione di importante crescita  e sviluppo per il tessuto imprenditoriale. Il Nord Est, come è noto, è ricco di eccellenze industriali, radicate fortemente alle specificità del territorio e conosciute in tutto il mondo. Il nuovo polo per la formazione manageriale sarà anche luogo di contaminazione con la rete delle 70 università lasalliane nel mondo a cui il La Salle Campus appartiene, un centro che potrà permettere ai corsisti attività residenziali ed esperienziali di qualità grazie anche alle sue dimensioni: 450 posti letto, 35000 mq di spazi coperti, un centro sportivo, laboratori informatici, fablab e centro congressi”.

La partnership tra queste due realtà rappresenta una contaminazione virtuosa, capace di valorizzare le reciproche competenze: il MIP Politecnico di Milano con la sua expertise sui temi della formazione manageriale, dell’innovazione digitale e la riconosciuta eccellenza a livello mondiale nel digital learning, e La Salle International Campus, nome di riferimento sul territorio veneto, forte di una conoscenza capillare del tessuto imprenditoriale locale.
Insieme, coniugano le competenze professionali e accademiche per formare talenti in grado di rivestire un ruolo da protagonisti nel mondo del lavoro.

Nasce a Bari Apulia Business Hub, il nuovo punto di riferimento per la formazione manageriale firmato MIP Politecnico di Milano e Universus

Apulia Business Hub partirà a ottobre con un’offerta formativa per laureati, professionisti, manager e imprese del territorio: Master e percorsi Executive su tematiche specialistiche e tecniche, oltre che strategiche e manageriali.

Il MIP Politecnico di Milano, Graduate School of Business dell’ateneo milanese – e UniVersus – il consorzio per la formazione e l’innovazione partecipato dal Politecnico di Bari – hanno ufficialmente dato vita ad Apulia Business Hub, la nuova piattaforma integrata per la formazione rivolta a laureati, professionisti, manager e imprese. Già dal prossimo autunno, Apulia Business Hub erogherà dei percorsi executive su tematiche rilevanti per il mercato locale e nazionale, quali Project Management e Innovation & Design Management.

Apulia Business Hub è stato presentato oggi nel corso di un evento online aperto dai vertici dei partner promotori dell’iniziativa: i professori Federico Frattini (Dean del MIP Politecnico di Milano), Claudio Garavelli (Presidente di UniVersus) e Francesco Cupertino (Rettore del Politencico di Bari). Alla presentazione sono intervenuti anche alcuni rappresentanti del tessuto produttivo locale: Vito Albino (Presidente Arti Puglia – Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione), Giampiero Bergami (AD Banca Popolare di Bari), Domenico Favuzzi (Presidente e Ceo Exprivia) e Sergio Fontana (Presidente Confindustria Puglia).

Con il 2022, l’attività formativa di Apulia Business Hub sarà ulteriormente ampliata con altri percorsi executive su tematiche verticali, quali Circular Economy, Family Business, Digital Transformation, Finance & Risk Management, per citarne alcuni, e anche con Master internazionali su Fintech, Finance & Digital Innovation e Digital Supply Chain Management, Operations, Procurements and Logistics per profili più junior.

I corsi di Apulia Business Hub si rivolgono da un lato a giovani laureati desiderosi di intraprendere un percorso specialistico, dall’altro a professionisti e imprenditori del territorio pugliese che vogliono accrescere le proprie competenze manageriali.

Apulia Business Hub sarà infatti anche il punto di riferimento per le aziende locali che troveranno risposta al bisogno di formazione dei propri dipendenti, senza perdere il legame identitario col territorio. Le aziende locali avranno la possibilità di co-progettare programmi formativi corporate tarati sulle proprie esigenze, di formato e di contenuto, e sulle proprie specificità. Grazie ai servizi di consulenza di Apulia Business Hub, le aziende del territorio avranno inoltre la possibilità di accedere a strumenti di finanziamento per la formazione corporate, dal Fondo Nuove Competenze al Credito di Imposta 4.0, rendendo così accessibile l’ampio ventaglio di offerta formativa anche per quelle imprese che finora non avevano ancora sviluppato programmi di formazione ad hoc per i propri manager.

«Apulia Business Hub nasce in un anno molto importante per MIP, segnato dalla conferma del valore della sua offerta formativa online, come certificato recentemente dal Financial Times che ha classificato il nostro International Flex MBA all’ottavo posto al mondo tra i migliori Master in Business Administration fruibili a distanza (distance learning). L’esperienza con la formazione digitale, da noi introdotta fin dal 2013, ha tuttavia messo in evidenza come gli spazi di una Business School oggi debbano essere ripensati” – ha dichiarato Federico Frattini, Dean del MIP Politecnico di Milano. La digitalizzazione non ha annullato il fabbisogno di vita di aula ma ci ha reso consapevoli, di quanto un suo ripensamento sia più rispondente alle esigenze attuali. Ecco perché il nostro percorso di evoluzione si fonda su modello innovativo basato su una costellazione di spazi interconnessi per seguire le lezioni on e offline e allo stesso tempo lavorare insieme, studiare, partecipare ad attività extra-curricolari e relazionarsi».

Frattini ha poi aggiunto che «la Puglia per storia, tradizione e posizione geografica rappresenta un contesto molto ricettivo per dar vita con successo a un programma completo di alta formazione, soprattutto se alla base di questa offerta, come nel caso di Apulia Business Hub, c’è anche una articolata proposta tagliata su misura delle aziende del territorio».

«Con la forza di questa partnership, coltiviamo l’ambizione di costituire un centro di eccellenza che sia riferimento per tutto il Centro Sud Italia e per il bacino del Mediterraneo» commenta il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino. «Apulia Business Hub – aggiunge – coniuga gli standard di qualità internazionali del MIP con le potenzialità locali, per attrarre i giovani talenti e contribuire così allo sviluppo del Territorio e del Paese. Il nostro obiettivo – conclude Cupertino – è fornire professionalità di alto profilo in ambiti come la trasformazione digitale, l’aerospazio, il management del turismo, solo per citarne alcuni, che saranno decisivi nei prossimi anni per la ripresa e il rilancio dell’economia».

L’unione tra i due partner rappresenta una contaminazione virtuosa che valorizza reciproche competenze e si riflettono nelle caratteristiche di una realtà unica: il ruolo di MIP Politecnico di Milano come approdo per chi è alla ricerca di un percorso di alta formazione manageriale e di UniVersus come player d’eccellenza sul territorio pugliese, capace di coniugare le competenze professionali e accademiche e formare talenti in grado di rivestire un ruolo da protagonisti nel mondo del lavoro.

L’offerta formativa di Apulia Business Hub è disponibile al seguente link: https://www.apuliabusinesshub.it/

Leave Your Mark: MIP e organizzazioni no-profit insieme per contribuire a costruire un futuro migliore per tutti

Un’iniziativa pensata per consentire a manager, professionisti e giovani talenti che studiano o hanno studiato al MIP di mettere a disposizione le loro competenze – pro bono – a delle istituzioni no-profit che giocano un ruolo chiave nel costruire una società più inclusiva e un futuro migliore per tutti. Una grande occasione di crescita, umana e professionale; ma anche l’opportunità di restituire alla collettività parte di quanto si è ricevuto durante il proprio percorso formativo

Impegnare le proprie risorse ed energie per costruire una società migliore e più inclusiva, partecipando a un programma di volontariato in aiuto di organizzazioni no-profit. È lo scopo dell’iniziativa Leave Your Mark, promossa dal MIP Politecnico di Milano in partnership con l’Associazione Gianluca Spina. «Credo che le business school debbano sempre più farsi promotrici di un profondo processo di cambiamento e formare manager consapevoli di come le loro decisioni possano – e debbano – contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo, ed in cui i nostri figli vivranno, e di come questo non sia incompatibile con la ricerca della massimizzazione dei profitti per gli azionisti», spiega il dean Federico Frattini. «Questa iniziativa è l’occasione ideale per mettere alla prova le capacità e le skill acquisite dai nostri studenti nel “mondo reale”, offrendo al contempo un importante aiuto alle organizzazioni no-profit coinvolte».

 

Un’importante occasione di crescita

Quest’anno abbiamo selezionato quattro organizzazioni no-profit: UNICEF Italia, Cidiesse (Cooperativa di Solidarietà Sociale), Istituto di Istruzione Secondaria Daniele Crespi e Open Ethics. Il progetto ha lo scopo di aiutare queste quattro organizzazioni no-profit a migliorare i propri processi in modo da essere sempre più efficienti ed efficaci e accrescere così il loro impatto sulla realtà in cui operano. «Tematiche che da sempre stanno a cuore alla nostra associazione, nata con l’obiettivo di promuovere e sostenere iniziative di formazione e ricerca scientifica sul management, con particolare attenzione all’impatto sociale» spiega Raffaella Cagliano, presidente dell’Associazione Gianluca Spina. «Privilegiamo da sempre gli aspetti formativi e professionali, e teniamo a contribuire alla crescita della formazione manageriale. Leave Your Mark è un progetto che ci ha convinti fin dal primo istante, e così abbiamo deciso di sostenerlo. Il volontariato, infatti, è un’importante occasione di crescita, personale e professionale, e rappresenta pienamente l’aspirazione che ogni manager contribuisca a creare un mondo migliore per tutti».

 

Quattro sfide, quattro ventagli di skill

Un entusiasmo riscontrato anche tra studenti e alumni, che hanno aderito in gran numero. A fronte di oltre cento candidature, sono stati selezionati una ventina di profili, divisi poi in quattro team in base alle skill di ognuno. L’obiettivo infatti era di creare dei gruppi di lavoro con competenze complementari, in grado, con il proprio contributo, di fare veramente la differenza per le istituzioni aderenti al progetto.

A coordinare i team, saranno i professori della Scuola. Sergio Terzi, Associate Dean for Students Engagement and Supporting Services, per esempio, seguirà il team che lavorerà con l’UNICEF Italia: l’obiettivo è supportare l’UNICEF nella formulazione di una strategia di coinvolgimento e collaborazione con le aziende italiane che popolano il panorama B2B. La squadra dovrà essere in grado di identificare gli stakeholder di maggior rilievo, di analizzare e segmentare il mercato B2B e di pianificare dei modelli di collaborazione.

Chi offrirà il proprio contributo al Liceo Crespi, invece, sotto la supervisione di Tommaso Agasisti, Associate Dean for Internationalization Quality and Services. dovrà sviluppare un modello di digitalizzazione che gestisca il flusso della documentazione, adottando anche una prospettiva ecologicamente sostenibile. Sfida ideale per chi sa analizzare i processi di un’organizzazione, soprattutto in ambito scolastico, e come gestire un progetto di digitalizzazione

Davide Chiaroni, Associate Dean for Executive Education, invece, sarà il tutor del terzo progetto. Cidiesse ha già elaborato un ambizioso piano marketing per espandere la propria attività di avvicinamento dei giovani svantaggiati al mondo del lavoro, ma ha bisogno di un’attenta pianificazione del budget, e di creare uno strumento apposito. In questo caso, le skill richieste spaziano dall’esperienza nel manifatturiero al management, passando dall’accounting e dall’Erp (enterprise resource planning).

Infine, Daniel Trabucchi, Assistant Professor nell’area Innovation Management, guiderà il team che aiuterà Open Ethics a creare anche in Italia una cultura della trasparenza per i prodotti digitali che usiamo ogni giorno. Un progetto perfetto per chi vuole mettere alla prova, tra le altre, le proprie nozioni di privacy e gestione dei dati personali, economia comportamentale, Intelligenza Artificiale, marketing e community management.

 

Il volontariato che fa crescere

Mettendo tempo, esperienze, creatività e competenze al servizio di Leave Your Mark, studenti e alumni hanno l’occasione di dare il proprio contributo per la costruzione di un futuro migliore e di aiutare concretamente le organizzazioni selezionate. Ma non solo. Questa esperienza permetterà loro di acquisire nuove skill, allargare il proprio network e adottare una prospettiva diversa, rispetto a quella di un ambiente lavorativo tradizionale.

Un’importante occasione di crescita che, infatti, ha generato un grande entusiasmo nella community. Per questo – e per la vicinanza della Scuola a queste tematiche, come espresso anche dal purpose del MIP – Leave Your Mark è un progetto destinato a continuare nel tempo. L’edizione 2021 è stata appena avviata, ma già si pensa a quella del prossimo anno!

Premio Nazionale per l’Innovazione: assegnata la Menzione Speciale Pari Opportunità del MIP

Bryla e ScreenNeuroPharm sono le due startup tutte al femminile che, grazie alla Menzione Speciale Pari Opportunità, potranno accedere gratuitamente ai corsi della Management Academy del MIP.

Anche quest’anno il MIP, grazie alla menzione speciale “Pari Opportunità”, ha dato il proprio contributo al Premio Nazionale per l’Innovazione, la più importante competizione per start up d’Italia. La menzione, che ha l’obiettivo di favorire l’imprenditorialità femminile, è parte di una business plan competition che non solo vuole sostenere la nascita di imprese ad alto contenuto di innovazione, ma anche favorire il rapporto tra ricercatori, aziende e mondo della finanza, diffondendo così la cultura d’impresa in ambito accademico.

In questa edizione, la “Menzione Pari Opportunità” è andata a Bryla e ScreenNeuroPharm, classificate rispettivamente al primo e al secondo posto.

Ottavia Bettucci, ricercatrice dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT e co-founder di Bryla, spiega: “Eravamo fortemente spinte dall’idea di concretizzare un’idea di ricerca in qualcosa che potesse avere uno sviluppo più concreto ed essere lanciato sul mercato.”

Così da progetto di ricerca, Bryla, il cerotto fotovoltaico intelligente che tramite stimolazione elettrica permette di accelerare la guarigione delle ferite cutanee e di monitorare il paziente, si è trasformato in startup.

E da quel primo grande salto, Bryla è arrivata fino al PNI. Francesca Santoro, PI IIT e co-founder, spiega: “Dopo aver partecipato alla selezione regionale di Start Cup Campania, dove siamo state accompagnate nella parte di business plan, abbiamo proseguito con la selezione nazionale. Qui abbiamo avuto la possibilità di incontrare altre startup nel settore della tecnologia per l’healthcare e quindi di confrontarci anche con realtà che si dedicano a tematiche affini alle nostre”.

Di healthcare si occupa anche ScreenNeuroPharm, l’altra startup premiata con la Menzione in occasione del PNI.
La loro idea è nata come risposta a un problema ben noto: molte sperimentazioni di nuovi farmaci falliscono in fasi avanzate, portando a un grande dispendio sia economico che in termini di sacrificio animale.
Martina Brofiga, Marietta Pisano e Francesca Callegari ci spiegano: “Creare dei modelli in vitro che mimino meglio la condizione reale può permettere di bloccare la sperimentazione in una fase precedente, portando a un considerevole risparmio di tempo e di risorse, sia a livello economico che di vite animali.”

Un’attenzione per la sostenibilità che emerge in entrambi i progetti. Se ScreenNeuroPharm, come spiega Martina, vuole rendere più sostenibile la filiera della sperimentazione farmacologica, Bryla, si pone invece l’obiettivo di avere un impatto positivo sulla vita dei pazienti e sceglie per il suo “cerotto” dei materiali e una tecnologia green.

Due progetti ambiziosi, che siamo felici di sostenere attraverso l’assegnazione di questa Menzione. Questa vittoria, come hanno sottolineato le scienziate, offre tra l’altro l’occasione ai team di affinare quegli strumenti di business e management utili a far crescere una startup. Il premio, infatti, è erogato in corsi della Management Academy del MIP.

Non ci resta che congratularci con le vincitrici e augurare loro buona fortuna!

FINANCIAL TIMES: L’INTERNATIONAL FLEX MBA DEL MIP POLITECNICO DI MILANO TRA I 10 MIGLIORI MASTER ONLINE NEL MONDO

Il Master è l’unico programma formativo italiano in classifica: guadagna una posizione rispetto allo scorso anno, salendo all’ottavo posto a livello globale, e si conferma tra i primi cinque in Europa

MIP Politecnico di Milano, la Graduate School of Business che fa parte della School of Management dell’ateneo milanese, si conferma tra le migliori business school al mondo nel campo degli MBA online. Secondo il Financial Times Online MBA 2021 Ranking, reso pubblico oggi, l’International Flex MBA del MIP è all’ottavo posto al mondo tra i migliori Master in Business Administration fruibili a distanza (distance learning), guadagnando una posizione rispetto al 2020. Considerando solo le Business School europee, il MIP è al quinto posto e rimane l’unica scuola italiana presente nel ranking stilato annualmente dal quotidiano britannico.

La nostra offerta di alta formazione si conferma tra le più competitive a livello mondiale” – ha dichiarato Vittorio Chiesa, Presidente del MIP – “Per ogni manager, imprenditore e professionista è di vitale importanza aggiornare costantemente skill e competenze, rafforzando quei tratti di leadership fondamentali per guidare grandi multinazionali e PMI in un contesto di mercato dinamico e in rapida trasformazione. Il MIP è ormai un punto di riferimento internazionale per supportare ogni leader in questa sfida”.

Lanciato nel 2016 ed erogato grazie a una innovativa piattaforma sviluppata in partnership con Microsoft, l’International Flex MBA è la versione in lingua inglese del corrispettivo Flex MBA in italiano, il primo Master nel nostro Paese erogato in modalità Smart Learning fin dal 2014, anno del suo esordio nell’offerta formativa del MIP. In 8 anni i due Master hanno formato oltre 550 studenti, con un incremento del 35% degli iscritti solo nel 2020.

Tornando al ranking, dall’analisi dei singoli parametri su cui si basa la classifica emerge come l’International Flex MBA si sia distinto in tutti gli indici di “career progress” (miglioramento graduale della posizione in azienda degli alumni nei tre anni successivi alla conclusione del Master e per dimensioni dell’azienda stessa), per il gender balance all’interno del board, per il carattere internazionale degli studenti e del corpo docente.

Siamo molto orgogliosi del riconoscimento del Financial Times come unica tra le scuole di business in Italia a essere presente nel ranking” – ha aggiunto il Dean del MIP, Federico Frattini. “Il miglioramento della posizione a livello globale conferma la qualità della nostra offerta formativa in distance learning. L’emergenza sanitaria ha impattato inevitabilmente anche sulle modalità con cui si fa alta formazione e ha accelerato un processo di innovazione che noi avevamo già previsto come una naturale evoluzione dell’alta formazione manageriale. L’incremento di iscritti in un anno così particolare come il 2020 è indicativo di come la scelta di introdurre per primi in Italia e tra i primi in Europa lo smart learning, in uno dei nostri Master più prestigiosi, si sia rivelata fondamentale per intercettare una domanda crescente di flessibilità che la nostra business community cominciava a manifestare da tempo”.

Nella top 10 del ranking del Financial Times, il MIP precede la Robert Smith School of Business dell’Università del Maryland (USA) e l’Australian Graduate School of Management dell’UNSW Business School di Sidney. Al primo posto si conferma la Warwick Business School (UK), seguita dall’IE Business School (Spagna) e dall’Imperial College Business School (UK), che fa il suo ingresso per la prima volta nel Ranking.

L’International Flex MBA si inserisce in un’offerta formativa d’eccellenza che comprende annualmente circa 40 Master, tra cui anche 7 MBA ed Executive MBA, 200 programmi executive open e diversi corsi di formazione progettati su misura per aziende.

 

Consulta il ranking completo

Dall’azienda di famiglia al MIP, e ritorno: «Così innoviamo il settore delle trasfusioni»

Barbara Sala, ad di Delcon, racconta il suo percorso formativo e professionale, che l’ha portata alla guida dell’impresa fondata dal padre. «Il nostro obiettivo è rendere più efficiente la filiera: usando il design e ascoltando chi ci lavora»

Innovare, a volte, significa cambiare prospettiva. Come ha fatto Delcon, l’azienda italiana produttrice di dispositivi medici guidata dall’amministratrice delegata Barbara Sala. Un salto in avanti che sarebbe stato più rischioso, o che forse non sarebbe proprio avvenuto, se l’azienda non avesse avuto un purpose a orientarne le scelte: «Soprattutto tenendo conto del settore in cui operiamo, che ha una forte valenza etica», ci spiega Sala. «Avere un obiettivo nobile permette di rischiare qualcosa in più per conseguirlo, adottando una prospettiva di lungo periodo».

Diversificare le esperienze: un valore aggiunto

Prima di arrivare alla guida dell’azienda fondata dal padre, però, Barbara Sala ha percorso diverse strade: dopo la laurea in relazioni pubbliche, ha esplorato le vie del marketing e della tecnologia, lavorando con aziende come Microsoft, Fujitsu-Siemens, Banca Intesa. E anche tentando la via della startup, dando vita al portale turistico AllUCanItaly, che si proponeva di presentare ai turisti l’Italia nella sua forma più autentica e genuina. «Finché, nel 2011, non ho capito che era arrivato il momento di portare in Delcon il valore di tutte queste esperienze. Con il tempo, la diversità delle mie esperienze dopo la laurea si è rivelata un valore aggiunto», racconta Sala. «L’ingresso in Delcon è stata una scelta professionale e di vita decisamente importante, nonché lo stimolo per continuare a formarmi e poter rispondere così alle esigenze che i miei ruoli richiedevano».

La formazione al MIP

Nel 2014, infatti, Sala ha portato a termine il suo Emba presso il MIP Politecnico di Milano. «Un’esperienza che consiglierei a chiunque. Io scelsi il MIP per il background ingegneristico e per la sua attenzione al tema dell’innovazione», spiega Sala. «Ma al di là dell’aspetto formativo, cruciale, mi rimasero impresse anche le grandi possibilità di networking. È stata un’esperienza che mi ha aperto la mente, garantendomi empowerment e un importante boost professionale. Investire in formazione è la scelta migliore che ognuno di noi possa fare, perché il ritorno è immenso».

Il design che nasce dall’uso

Forte dei nuovi strumenti professionali acquisiti, e desiderosa di innovare, Sala ha studiato una strategia di diversificazione per Delcon: «Non è stato facile. Operiamo in un settore che è fortemente normato. Tutti i macchinari e le tecnologie impiegati nella raccolta del sangue devono rispondere a una serie di criteri stringenti. Finora, quindi, la produzione di queste tecnologie partiva sempre dalla normativa». Delcon, a un certo punto, ha deciso di tentare una strada diversa: «Insieme a Cefriel, una società consortile fondata dal Politecnico che segue le aziende innovative, e al New York Blood Center, abbiamo dato vita alla bilancia Milano. Invece che partire dalle norme, abbiamo pensato di intervistare chi in prima persona adopera questi strumenti. Quali erano le loro esigenze? Sulla base delle risposte, abbiamo cominciato a pensare al design della bilancia, perché fosse, oltre che perfettamente a norma, anche funzionale». L’efficienza dello strumento e la sua comodità d’uso, però, non sono stati gli unici criteri che hanno portato alla nascita di Milano: «Abbiamo lavorato anche per creare uno strumento con un design meno asettico rispetto ai tipici prodotti ospedalieri. Ci piace pensare che questi prodotti rendano più accoglienti gli spazi dedicati alle trasfusioni».

Credere nel purpose

Il nuovo approccio di Delcon ha portato anche a una piccola rivoluzione interna, soprattutto dal punto di vista dell’hiring: «La nostra missione era portare innovazione in un’industria che ha sempre avuto difficoltà da questo punto di vista e rendere più efficiente la filiera. E abbiamo capito che a fare la differenza sono quelle persone che aderiscono al nostro progetto con entusiasmo, con convinzione. Per questo, spesso, ci capita di assumere i candidati più per il loro atteggiamento che per il loro curriculum. Cerchiamo persone coraggiose, che come noi abbiano a cuore il futuro di questo settore, così delicato e così importante per tutti», conclude Sala.

Da nord a sud. Il campus distribuito del MIP prende vita

Partendo dal Campus Bovisa, cuore nevralgico della Scuola, il MIP si espande sul territorio nazionale dando vita a hub locali distribuiti tra Veneto, Lazio e Puglia. L’obiettivo è valorizzare la vocazione all’innovazione digitale e offrire a studenti e professionisti luoghi di formazione, studio e di incontro. E in autunno aprirà anche una nuova sede sui Navigli

Digitale, distribuito, innovativo: sono i tre aggettivi che descrivono il 2021 del MIP Politecnico di Milano. Se da una parte, infatti, la business school continuerà a puntare sulla formazione digitale, punto di forza riconosciuto ormai a livello internazionale e certificato da diversi ranking, dall’altra mira a rafforzare la propria presenza fisica su tutto il territorio italiano, da nord a sud: «In questi anni ci siamo accorti che la formazione digitale, pur con tutti i suoi vantaggi, non ha annullato il bisogno di spazi fisici, anzi», spiega il Dean Federico Frattini. «Per questo, partendo dal nostro cuore nevralgico che è rappresentato dal Campus della Bovisa, abbiamo pensato di creare degli spazi che consentiranno ai nostri studenti di frequentare momenti di formazione dedicati, di lavorare in gruppo o vivere in presenza una serie di attività esperienziali che completano la nostra offerta formativa. In questi mesi stanno prendendo vita una serie di hub locali distribuiti tra Veneto, Lazio e Puglia, oltre a un nuovo spazio milanese situato sui Navigli».

 

La concretezza degli hub, l’innovazione del digitale

È l’idea di campus distribuito che prende forma: il MIP come business school innovativa, basata a Milano ma presente anche in altri territori. «Il campus di Milano della Bovisa rimarrà il centro nevralgico della nostra business school. Il progetto Bovisa-Goccia infatti rafforzerà ancora di più la vocazione all’innovazione del nostro Campus e permetterà alla nostra Scuola di beneficiare di enormi sinergie e opportunità di scambio», precisa Frattini, «ma entro pochi mesi potremo contare su ulteriori diramazioni, veri e propri punti di contatto disseminati sul territorio italiano». Ognuno degli hub risponderà alle diverse esigenze che scaturiscono dalla loro collocazione geografica. «Pensiamo ai bisogni degli studenti, ovviamente, ma anche a quelli delle aziende, che sono uno stakeholder molto importante per il MIP. Gli spazi fisici danno concretezza a queste esperienze. Inoltre, questi nodi saranno collegati tra loro dal layer costituito dal digitale».

La strategia di rafforzamento mira a raggiungere un numero sempre maggiore di studenti, professionisti e aziende, e ha l’obiettivo di condividere con loro le conoscenze, le competenze e i modelli di formazione, relazione e collaborazione che già contraddistinguono l’hub di Bovisa.

 

A ciascun polo la sua identità

L’obiettivo è ambizioso; per concretizzarsi, punterà sulle partnership con delle realtà locali di eccellenza. In Puglia, per esempio, verrà creato un nuovo polo di alta formazione, in sinergia con UniVersus, Consorzio del Politenico di Bari: «Già tra ottobre e novembre verranno avviati corsi executive che si avvarranno di una faculty mista, mentre dal 2022 cominceranno i master rivolti a figure più junior». Il Veneto, invece, vedrà il coinvolgimento di Istituti Filippin La Salle, mentre a Roma si attiverà una collaborazione con la John Cabot University e una serie di altri partner. Ciascuna di queste partnership sarà contraddistinta da un’identità specifica, modellata sulle esigenze del territorio e delle imprese delle diverse aree di riferimento. «Essere presenti in aree territoriali differenti ci darà modo di concentrarci su temi particolari rilevanti per quella zona. A dimostrazione che la nostra espansione», sottolinea Frattini, «non si traduce in una diluizione dell’offerta formativa ma, anzi, in una forte amplificazione».

 

Il MIP arriva sui Navigli

Non meno interessante è la genesi del nuovo progetto milanese, che nasce dalla volontà di portare la didattica più vicina al centro della città. «Nel quinquennio successivo all’Expo», spiega Frattini, «Milano è diventata una delle mete più ambite al mondo tra gli studenti internazionali. L’inaugurazione di uno spazio in Ripa di Porta Ticinese significa poter offrire agli iscritti, soprattutto a quelli provenienti da altri Paesi, la possibilità di vivere Milano con modalità complementari rispetto a quelle sperimentate finora. Ma l’obiettivo è anche mettere a disposizione delle aziende spazi modulari e flessibili, in linea con le richieste di formazione in classe avanzate dalle imprese». L’inaugurazione è prevista entro la fine dell’anno.