MBA e Master: scopri le Borse di Studio

Borse di studio, contributi e finanziamenti sono alcune delle agevolazioni che il MIP mette a disposizione degli aspiranti studenti e degli Alumni che vogliono continuare la propria esperienza di formazione

Il candidato interessato a Master o MBA erogati presso la nostra scuola infatti, può contare su una grande varietà di aiuti volti a favorire studenti meritevoli e, in alcuni casi, a garantire un maggior contatto con aziende leader attraverso stage e tirocini.

Di seguito sono riportate le principali Borse di Studio disponibili.

 

Borsa di Studio GS1 – MASTER iMSCPM

Ogni anno GS1 sceglie e sponsorizza alcuni candidati del master iMSCPM con un contributo parziale.

I candidati avranno la possibilità di entrare in contatto con le aziende del network GS1 ed essere scelti per lo svolgimento di un tirocinio presso una di queste.

Requisiti:

-Aver superato la selezione per l’International Master in Supply Chain and Procurement Management

-Avere una buona conoscenza della lingua italiana

 

Borsa di Studio ALUMNI – TUTTI I MASTER

Sono disponibili diversi contributi basati sul merito, per Alumni dei corsi MIP o di altri dipartimenti del Politecnico di Milano.

 

Borsa di Studio GMAT/GRE – TUTTI I MASTER

I candidati di qualunque Master del MIP che abbiano raggiunto un alto punteggio GMAT/GRE potranno fare richiesta per ottenere una parziale esenzione sul costo di iscrizione.

 

Borsa di Studio Gianluca Spina – Full Time MBA, iMSCPM, MEM, MPAM

La Borsa di Studio Gianluca Spina è disponibile per studenti meritevoli che vogliano iscriversi ai Master FT MBA, iMSCPM e MPAM nell’anno accademico 2020/2021 e copre il 50% della retta. Inoltre per il Master MEM, la borsa copre il 100% del costo del Master.

Il contributo è offerto dall’Associazione Gianluca Spina, nata nel 2015 a seguito della prematura scomparsa dell’allora Dean del MIP, Gianluca Spina, professore di Business Management e Supply Chain Management presso il Dipartimento di Management, Economics and Industrial Engineering del Politecnico di Milano.

La deadline per partecipare è fissata al 31 maggio 2020. I candidati verranno scelti da una commissione universitaria.

Al fine di presentare la domanda per il beneficio, i candidati dovranno presentare:

-Form di iscrizione

-Certificazione TOEFL, IELTS o CPE

-Rilevanti lettere di referenze

-Documenti che attestino l’ammissione al programma e il pagamento della quota d’iscrizione

-Un saggio dedicato al tema della Supply Chain

 

Maggiori informazioni sui singoli contributi e borse di studio potranno essere visionate sulle pagine dedicate ai Master sul nostro sito web.

MBA Recruiting Day 2020

Ottimi riscontri per la giornata di colloqui che la Business School ha organizzato come primo evento del 2020: 51 recruiter di 30 grandi aziende italiane e multinazionali hanno incontrato i nostri studenti MBA

 

Trenta imprese dei settori più diversi, Consulenza e Finanza, Lusso, Moda e Lifestyle, Energia e Industria, tecnologia e Digitale, Commercio e Beni di consumo, tra cui alcuni top employer internazionali, si sono presentate al MIP Politecnico di Milano, in occasione dell’MBA Recruiting Day del 24 gennaio 2020, per incontrare i nostri candidati MBA.

L’occasione ha permesso agli allievi di confrontarsi in modo diretto con i recruiter, farsi conoscere e scoprire le caratteristiche ricercate dalle aziende di interesse.

L’MBA Recruiting Day costituisce, infatti, un’importante occasione per i candidati del MIP, alla quale non arrivano impreparati. Durante tutto l’anno, gli allievi partecipano a lezioni e workshop volti non solo ad aiutarli a redigere cv e cover letter d’impatto, ma anche a favorirne le prestazioni durante le job interview.

L’evento, d’altra parte, è anche un importante bacino a cui le aziende, in continua ricerca di talenti, possono attingere per arricchire il proprio organico.

Parte integrante dell’esperienza di studio al MIP, dunque, è il contatto diretto e costante con il mondo del lavoro e le opportunità di carriera, reso particolarmente fruttuoso dal supporto offerto agli studenti, nello sviluppo delle proprie soft skill.

Meglio un master specialistico o un MBA?

Non c’è una risposta valida per tutti. Perché prima di compiere una scelta, è sempre bene tenere in considerazione due fattori: la propria esperienza professionale e l’obiettivo da conseguire

Orientarsi in un’offerta formativa ampia come quella dei master può essere tutt’altro che semplice. Soprattutto se non si hanno ben chiare le premesse su cui i master stessi si basano, e se non si ha un’idea chiara dell’obiettivo che si vuole conseguire. A volte capita che il dubbio oscilli tra due percorsi, entrambi validi ma molto diversi tra loro: i master specialistici e gli MBA. Come scegliere fra l’uno e l’altro?

Il curriculum fa la differenza

Una domanda a cui risponde Greta Maiocchi, Head of Marketing & Recruitment del MiP Politecnico di Milano: «La prima grande differenza è data dall’esperienza professionale. Il master specialistico si avvicina al Master of Science, cioè alla laurea specialistica, e quindi si rivolge principalmente a chi ha appena finito un percorso triennale o a chi ha cominciato a lavorare da poco. Per accedere all’MBA è necessario, invece, avere almeno tre anni di esperienza lavorativa».

E proprio chi ha l’esperienza maggiore, a volte, commette un errore di valutazione: «Sempre più persone che magari hanno già quattro o cinque anni di seniority ci chiedono di iscriversi a un master specialistico. Il problema è che vanno in aula con un bagaglio culturale troppo elevato rispetto agli altri partecipanti. Sono situazioni che cerchiamo di evitare», spiega Maiocchi.

Un master verticale e un master orizzontale

La seconda grande differenza, invece, riguarda i temi affrontati. Il master specialistico ha un’impostazione di tipo verticale, spiega Maiocchi: «Può essere sul lusso, sulla supply chain, sull’energy management, sui big data. Sviluppa insomma delle competenze grazie a cui si può diventare molto validi in un ambito o in una funzione specifici. Solitamente, è scelto dai giovani che vogliono specializzarsi».

Tutt’altro discorso per i master MBA, che hanno un taglio generalista e affrontano tutte le discipline utili a poter apprendere quelle skill che sono poi applicate in un contesto strategico. «L’obiettivo in questo caso – spiega Maiocchi – è fornire una panoramica di come funziona un’organizzazione, per poter così puntare a un ruolo manageriale di alto livello. Un partecipante di un nostro MBA nel 2009 oggi è vicepresidente di una grandissima azienda di credito. Aveva appena quattro anni di esperienza lavorativa».

Le soft skill prima di tutto

Poiché tra gli obiettivi dell’MBA spicca la capacità di gestire il cambiamento e le persone, le soft skill acquisiscono un peso predominante, già in fase di selezione. «Oltre a quattro test scritti, in cui verifichiamo le capacità analitiche, svolgiamo anche dei lunghi colloqui in cui valutiamo l’attitudine del candidato a risolvere problemi, essere propositivo, gestire lo stress. Anche le capacità empatiche e comunicative sono importanti: negli MBA si impara tantissimo dagli altri. Una persona che non ha nulla da offrire ai suoi compagni di classe non è il nostro candidato ideale. Ma non è il candidato ideale di nessuna azienda, se il suo obiettivo è essere un leader».

Può essere un candidato ideale, invece, chi ha nel suo bagaglio anche delle qualità creative: «Ultimamente abbiamo avuto dei partecipanti più bravi dal punto di vista artistico, persone con una laurea in economia che poi, ad esempio, sono andate a fare i videomaker. Vantavano un’incredibile capacità di visualizzare risultati e obiettivi. Per questo guardiamo con grande interesse anche alla parte più creativa e innovativa».

Come ribadisce Maiocchi, poi, diventa importantissimo sviluppare quelle competenze che per le aziende fanno la differenza: «Bisogna sapersi adattare al cambiamento e stimolarlo. Il mondo va di fretta, e offre opportunità e sfide che evolvono continuamente. Il compito di un buon leader sta anche nel trascinare il suo team in questi processi. Infine, è fondamentale saper lavorare per progetti. Tutto l’MBA è strutturato per progetti: più che una disciplina, è una vera e propria metodologia che può essere applicata a una pluralità di settori».

Quali sono le differenze tra un MBA e un Executive MBA?

differenza MBA ed Executive MBA

 

I diversi master proposti dalla School of Management del Politecnico di Milano si differenziano per la seniority dei partecipanti (e quindi anche per l’approccio didattico). Ma l’obiettivo è sempre lo stesso: formare degli autentici leader aziendali

 

Gli Executive MBA e gli MBA della School of Management del Politecnico di Milano sono dei master intensivi con un focus specifico sui temi di general management. Il loro obiettivo principale è lo stesso: sviluppare una figura che possa diventare un leader d’azienda grazie a estese competenze manageriali. La differenza sostanziale tra un Executive MBA e un MBA riguarda invece la seniority delle persone che li frequentano. Un MBA è rivolto a studenti e neolaureati che abbiano tra i tre e i cinque anni di esperienza, mentre un Executive MBA è rivolto a chi ha una seniority superiore a cinque anni, e cioè ai manager e ai professionisti che vogliono migliorare la carriera professionale in azienda.

 

Neolaureato o manager esperto? A ognuno il suo master in Business Administration

Antonella Moretto, Vice direttore dell’area MBA & EMBA, spiega che, in realtà, negli Executive MBA la seniority può essere anche di molto superiore. «L’aula di un corso Executive vede presenti in media persone con 13-14 anni di esperienza. Questo influisce sulla tipologia dell’approccio didattico: poiché si confrontano tra di loro individui con una grande esperienza, l’obiettivo non è solo trasferire nozioni, ma anche lavorare molto sul brainstorming all’interno dell’aula, sulle opportunità di confronto, sull’eterogeneità. La competenza stessa degli iscritti è una risorsa che viene sfruttata».
Il livello dei partecipanti è quindi molto elevato: si imparano a leggere i macrotrend in atto nelle imprese e negli scenari internazionali, così che i profili manageriali possano diventare decision maker più efficaci.

 

I docenti sono manager di grande esperienza

Un’altra differenza riguarda le personalità coinvolte in aula. Negli MBA e negli Executive MBA alle lezioni tradizionali si affiancano attività che ricadono nell’ambito del learning by expert e del learning by doing. «Negli Executive MBA vengono coinvolti in veste di docenti persone che occupano ruoli apicali nelle imprese, come amministratori delegati e direttori generali» illustra Moretto. «Si tratta di leader riconosciuti, con soft skill particolarmente sviluppate. Si ha così la possibilità di costruire un network di valore imparando da persone di riconosciuta fama».
Analogo, ma differente, il percorso MBA. «Il principio è lo stesso, ma i profili manageriali coinvolti sono più giovani» continua Moretto. «La loro esperienza può essere un boost per l’aula, in modo da far comprendere come si può raggiungere quell’obiettivo. Negli MBA, inoltre, l’apprendimento passa anche dal role play: gli studenti possono calarsi in situazioni simulate che presentano problemi complessi che nella propria realtà operativa quotidiana non hanno ancora avuto modo di affrontare».

 

Un solo obiettivo: formare leader d’azienda

Al netto di questi due aspetti, i temi affrontati e gli obiettivi sono i medesimi. «MBA ed Executive MBA toccano tutte le tematiche specifiche sul funzionamento dell’impresa. Si vanno a conoscere tutti i processi e le diverse funzioni. L’obiettivo è comprendere come lavora l’impresa, come funziona all’interno e all’esterno, quali sono le principali decisioni manageriali da assumere» spiega Moretto. «In entrambi i corsi le tematiche affrontate partono da basi di economia aziendale, temi di organizzazione, gestione dell’innovazione, gestione dei processi, project management, strategia e finanza. L’obiettivo non è creare uno specialista su un determinato tema; al contrario, si vuole creare una figura che abbia la capacità di diventare un leader e un manager dell’azienda, che sappia leggere la totalità dell’impresa, che sappia comprendere le dinamiche di tutte le funzioni e abbia un linguaggio trasversale. Così potrà comunicare efficacemente con qualsiasi stakeholder, con qualsiasi funzione, con qualunque attore interno o esterno all’azienda».

Quali competenze si acquisiscono in un MBA?

Competenze MBA

Dalla comprensione del contesto d’impresa alla gestione dei processi, passando per la pianificazione dell’innovazione e la capacità di lanciare una startup: dai master della School of Management del Politecnico escono i manager di domani

 

Gli scenari internazionali odierni offrono un panorama caratterizzato da grande competitività e trasformazioni incessanti. Una grande sfida per chi si è posto l’obiettivo professionale di diventare un manager capace ed efficiente. I Master MBA della School of Management del Politecnico di Milano vogliono formare persone desiderose di dare una svolta alla propria carriera, partendo da ciò che è più importante: le competenze.

 

Un master tra competenze hard e soft

È Riccardo Mangiaracina, Direttore dell’International Flex EMBA (i-FLEX), a spiegarci quali sono le competenze hard che si apprendono nei Master MBA: «Possiamo identificare quattro ambiti principali. Il primo riguarda il contesto entro il quale l’impresa opera; in altri termini, tutto ciò che è affine alle discipline macroeconomiche, che riguardino l’ambito nazionale o internazionale». Rimanendo in questo ambito, ma spostando la nostra attenzione verso l’attività d’impresa vera e propria e la gestione dei suoi processi tipici, «le hard skill sono quelle classiche: corporate finance, financial accounting e management accounting. Quest’ultima è la disciplina che prova a comprendere come misurare efficacemente le performance d’impresa. Infine, è fondamentale la capacità di definire il brainwork strategico dell’impresa».
Il secondo ambito è maggiormente legato alla gestione dell’attività, dei processi e delle persone. «Fondamentale è il people management, dove intervengono le soft skill, ma possiamo citare anche il marketing management, il supply chain management e l’operations management» spiega Mangiaracina. Ossia, dalle persone al marketing, passando per la comunicazione, gli acquisti, la pianificazione, la distribuzione.

 

Un master per i manager che vogliono innovare

Ambito altrettanto cruciale è quello che riguarda la pianificazione dell’innovazione e della trasformazione. Come spiega Mangiaracina, «è un tema tipicamente culturale. Il corso di innovation leadership approfondisce le strategie con cui l’innovazione è introdotta all’interno dell’impresa. La sfida consiste nel trasmettere alle persone che lavorano nell’organizzazione i benefici e i vantaggi legati al cambiamento, allontanando al contempo la paura di esso». Compito tutt’altro che semplice, ma fondamentale, quale che sia la forma dell’innovazione, incrementale o radicale. Il problema è sempre farla accettare.
«E poi ci sono errori che le aziende compiono spesso, e che vanno corretti, come l’errata convinzione che l’innovazione possa essere introdotta in piccoli ambiti, senza avere una visione complessiva. L’innovation strategy serve proprio a questo».
Strettamente legato a questo tema, prosegue Mangiaracina, è il product management: «Oggi i progetti sono particolarmente complessi e vanno gestiti, a maggior ragione quando si parla di innovazione. I progetti stravolgono l’impresa e la modellano. Per questo non si può prescindere da una metodologia rigorosa. Il nostro corso dà gli strumenti necessari per gestire i progetti complessi».

 

Un bravo manager è anche un bravo imprenditore

Concludiamo con uno sguardo al quarto ambito disciplinare dei Master MBA. «L’innovazione di cui abbiamo appena parlato può concretizzarsi sia dal punto di vista manageriale, che dal punto di vista imprenditoriale. Nel primo caso, è importante avere delle nozioni di design thinking, disciplina che indaga come portare attivamente idee innovative in un’organizzazione. Nel secondo caso, abbiamo organizzato dei veri e propri corsi che cercano di insegnare come lanciare una startup, come redigere un business plan e come cercare e conseguire delle fonti di finanziamento» conclude Mangiaracina.

 

 

MBA e Master internazionali: al via le nuove selezioni

Sono aperte le candidature per le nuove edizioni dei Master Specialistici Internazionali e dei programmi MBA. Un’occasione da non perdere!
Il prossimo intake, infatti, si annuncia ricco di novità per tanti dei nostri programmi.

All’interno del percorso Full-Time MBA potrai scegliere una specializzazione tra Innovation & Entrepreneurship, Digital Transformation & Big Data, Luxury & Design management, General management.

La Digital Transformation coinvolgerà non solo i programmi MBA, ma anche i Master Specialistici: IMIE, iMSCPM e IM4 beneficeranno dei corsi in digital learning attraverso l’innovativa piattaforma sviluppata insieme a Microsoft.

Inoltre, IMIE – International Master in Innovation & Entrepreneurship, ha in serbo anche un’altra sorpresa per i futuri studenti: gli allievi frequenteranno il pre-incubation lab per tutta la durata del master.

Infine, abbiamo il piacere di accogliere come partner di due master due aziende di calibro internazionale: PRADA Group sarà uno dei partner ufficiali del Master IMLUX, mentre BCG collaborerà all’interno del Master GMIM, con possibilità per gli studenti di svolgere progetti di consulenza durante il semestre presso il MIP.

Nuove attività di Career Development

 

Il nuovo anno accademico si apre con tante novità per gli studenti MBA ed Executive che possono accedere a un programma personalizzato di Career Development disegnato per loro e integrato nella didattica dei Master. L’obiettivo è di sviluppare quelle competenze di Career Management indispensabili per la definizione, la costruzione e la gestione continua del proprio percorso professionale in un’ottica di autoimprenditorialità.

Il programma di Career Development messo a disposizione degli allievi per sviluppare le proprie competenze e gestire al meglio il proprio percorso professionale è stato infatti rinnovato e arricchito di nuove attività ad alto valore aggiunto.
Tra le novità, per esempio, l’inserimento a catalogo di due nuovi Career Workshop:

  • Set your professional objective
  • Career Action Plan

Grazie a questi due momenti interattivi di formazione in aula, i partecipanti acquisiscono consapevolezza dell’importanza di definire un obiettivo misurabile e condivisibile, condizione necessaria per poter pianificare una strategia efficace per il raggiungimento degli obiettivi professionali e quindi mettere in campo azioni concrete per ottenere il risultato.

Dalla personalizzazione alla collaborazione con PoliHub. I nuovi programmi MBA ed EMBA

 

I principali due elementi di innovazione dei corsi MBA ed EMBA della School of Management del Politecnico di Milano sono l’orientamento specifico verso l’area manageriale e imprenditoriale e l’articolazione in funzione dei trend più recenti. «Si tratta di percorsi differenti in grado di garantire competenze indipendentemente dagli ambiti di lavoro, grande azienda o realtà imprenditoriale, indispensabili nella complessità attuale dei mercati» spiega Antonella Moretto, vicedirettore dei programmi MBA ed Executive MBA. «In funzione dei nostri programmi, il manager potrà prendere decisioni con un piglio imprenditoriale e, viceversa, l’imprenditore potrà avere un approccio manageriale».

Un diploma, sei formati. I nuovi programmi MBA ed Executive MBA della School of Management del Politecnico di Milano vantano inoltre un’elevata personalizzazione. «Il singolo partecipante può affrontare un percorso “customizzato” sino al 50% delle attività con una “libreria” completamente nuova» continua Antonella Moretto. «L’ultima parte dei corsi può essere definita optando per argomenti più “di frontiera”, meno legati cioè al percorso accademico, ma si può scegliere anche cosa seguire in aula e cosa seguire in streaming, permettendo di personalizzare al massimo la fruizione. Per esempio, l’Executive MBA si può conseguire con quattro formati differenti: serale (lunedì e martedì sera in aula), part-time (weekend), Flex (a distanza attraverso la piattaforma digitale) e i-Flex (distance learning in lingua inglese). I corsi sono gli stessi, ma possono essere fruiti in modalità differente. L’ultimo aspetto di flessibilità, che credo siamo gli unici a poter offrire, riguarda i tempi della discussione del proprio project work, che possono essere abbreviati rispetto al classico percorso di due anni».

La nuova piattaforma FLEXA

Anche sotto il profilo della digitalizzazione le novità non mancano. «Innanzitutto, abbiamo cambiato gli strumenti in aula in modo da rendere possibile lo streaming di tutte le nostre lezioni. Offriamo così l’opportunità di seguire le lezioni anche online o di rivedere le stesse lezioni seguite front line. Tutto questo con una piattaforma completamente nuova, decisamente più user friendly rispetto alla precedente e con una libreria di clip completamente nuova. Inoltre – continua Antonella Moretto – tutti coloro che usufruiranno di FLEXA, avranno un digital mentor che li accompagnerà dall’inizio e per tutto il percorso sia nell’apprendimento che nella formazione, ma anche nell’avvio del percorso professionale, cioè nel contatto con le startup e le imprese. Offriamo un supporto digitale a 360 gradi. Fin dal primo giorno con FLEXA è previsto, per ogni partecipante, un assessment e le digital, hard e soft skill emerse vengono trasferite al nostro Career Development Officer che, attraverso incontri one-to-one, aiuta i partecipanti a definire la propria strategia di carriera. Nel frattempo, creiamo una serie di opportunità di supporto in questa direzione favorendo contatti con le imprese e le startup». Questo è uno degli aspetti chiave dei programmi MBA ed Executive MBA della School of Management. «Al riguardo – spiega sempre Antonella Moretto – abbiamo enfatizzato la relazione con PoliHub, l’incubatore di imprese e startup del Politecnico di Milano, per permettere di entrare in contatto con le startup sin dall’incubazione delle idee imprenditoriali o per sviluppare dei project work con le startup esistenti».

Il rapporto con PoliHub

«Abbiamo deciso fin da subito di collaborare per offrire agli studenti opportunità di carriera imprenditoriale ma anche per arricchire le competenze manageriali dei nostri startupper che, nel caso in cui provengano da percorsi tecnici, richiedono l’affiancamento di competenze gestionali» spiega Claudia Pingue, general manager PoliHub. «Spesso, infatti, le startup, in particolare quelle deep tech, hanno un team iniziale non sufficiente a garantire una crescita competitiva sui mercati internazionali e arriva un momento in cui è richiesta l’integrazione di competenze manageriali e gestionali e il potenziamento della leadership con l’eventuale presenza di un Ceo. Si è deciso quindi di mettere a disposizione degli studenti degli MBA e degli EMBA il programma Switch to Product, che premia e sostiene annualmente i migliori progetti imprenditoriali presentati all’interno del Politecnico di Milano e di selezionati da centri di ricerca come il CNR, ad esempio. È un’opportunità per gli studenti, che possono accedere a una piattaforma di accelerazione imprenditoriale e prendere così parte a un percorso esperienziale complesso che consente di misurare il proprio potenziale».

Politecnico di Milano, un ecosistema virtuoso

Già dal primo anno è prevista questa collaborazione con PoliHub, che ha due diversi obiettivi: creare un panel di assistenti MBA ed Executive MBA e consentire la candidatura di iniziative imprenditoriali in un panel dedicato, in modo da ricevere feedback ed entrare in un programma di incubazione. Il Politecnico di Milano è l’unica realtà accademica ad avere al proprio interno un incubatore così forte, tra i migliori al mondo, tanto che il 30% dei partecipanti al termine dei corsi decide di lanciare una propria attività imprenditoriale.
Infine, considerando che tutti i servizi di supporto alla carriera valgono per i sei mesi successivi all’acquisizione del diploma, va sottolineata la portata innovativa dell’ecosistema del Politecnico. «I progetti si concretizzano – conclude Antonella Moretto – anche perché c’è il contributo di tutto il sistema che gravita intorno all’ateneo: il Technology Transfer Office, il legame con il fondo di venture capital, il supporto tecnico per l’implementazione delle tecnologie e via dicendo».
Tutto il programma viene fatto conoscere ai potenziali utenti attraverso degli open day che prevedono un road show presso i laboratori. Prossimo appuntamento il 23 maggio 2020 al Campus Bovisa.

Programmi MBA: ecco le novità delle nuove edizioni

Il 2019 si preannuncia ricco di novità per quanto riguarda i programmi MBA ed Executive MBA. L’intera offerta è stata infatti rivoluzionata seguendo cinque filoni principali: innovazione, personalizzazione, digitalizzazione, soft skills ed ecosistema.

Con l’obiettivo di dare maggiore rilevanza a temi come l’innovazione e la trasformazione digitale, il curriculum dei programmi MBA è stato totalmente ridisegnato, aggiungendo nuovi corsi come Design Thinking, Corporate Entrepreneurship, Lean Start-Up ed Entrepreneurial Finance.
L’offerta si amplia anche per quanto riguarda i corsi Elective, con una crescita del 30% del numero di corsi offerti rispetto alle passate edizioni. Questo rende il percorso ancora più personalizzabile e adattabile alle aspirazioni ed esigenze professionali dei nostri allievi.
Ottime notizie anche per chi è interessato alla Digital Transformation: è infatti possibile ottenere questa specializzazione partecipando allo study tour in Silicon Valley, a un Management Boot Camp o ad una Major di Elective a scelta sul tema.

Tuttavia, non è solo la varietà di contenuti a essere innovativa, ma anche la modalità di fruizione. Dal lancio del primo Flex EMBA, il digital learning è diventato sempre più presente nell’offerta MIP. Le nuove edizioni dell’MBA e dell’Executive MBA si appoggiano su una piattaforma di digital learning rinnovata e rivoluzionaria.

Inoltre, gli allievi hanno accesso – anche dopo la conclusione del percorso –  a una nuova libreria di clip multimediali con 100 ore di lezione e 850 video pillole prodotte dalla faculty MIP.
Un ottimo strumento da sfruttare durante il Master e negli anni successivi per riprendere i concetti chiave o per rivedere alcune nozioni alla luce delle nuove esperienze lavorative.
Inoltre, per continuare a crescere anche dopo l’MBA, gli allievi e Alumni delle nuove edizioni hanno la possibilità di accedere a FLEXA, la nuova piattaforma di continuous learning basata sull’Intelligenza Artificiale sviluppata in partnership con Microsoft.

In un’offerta ampia come questa, non poteva mancare l’attenzione alle soft skill. Infatti, con la nuova edizione, viene dato più spazio al Leadership Program, che, attraverso la testimonianza di manager di grandi aziende come Moleskine e Groupe Edmond de Rothschild, porta in aula diversi esempi di leadership dalla prospettiva di leader, top manager ed imprenditori.

Infine, oltre al programma, è importante anche il contesto in cui ci si trova. Il MIP, infatti, vanta un duplice legame da una parte con il Politecnico di Milano e dall’altro con il tessuto imprenditoriale costituito innanzitutto dai soci del MIP. Questo permette di integrare il know-how accademico e tutto il sistema di laboratori, centri di ricerca e Osservatori dell’Ateneo, al forte coinvolgimento delle aziende, che intervengono estensivamente nel programma attraverso testimonianze in aula o accogliendo direttamente gli allievi nelle proprie sedi.

 

MBA: nuovi contributi allo studio

Anche quest’anno si rinnova l’opportunità di assistantship per gli studenti MBA Full Time e Part Time legata all’Italian Chapter della Clean Tech Challenge, ospitata dal MIP Politecnico di Milano.

Le Assistanship a disposizione sono due, una legata al tema dell’Energia, e la seconda all’impegno della Scuola per la riduzione della plastica, così come delineato nel New Plastics Economy Global Commitment della Ellen MacArthur Foundation.

Candidarsi è semplice: basta scrivere un saggio di 500-700 parole su una delle due tematiche.

Oltre al contributo allo studio messo a disposizione agli Assistant, questo progetto offre agli studenti MBA l’opportunità di sostenere l’impegno della Scuola verso il tema della sostenibilità e di vedere da vicino la realtà della Clean Tech Challenge.

 

Il Chapter Italiano, organizzato da anni dalla nostra Scuola, infatti è parte di una competizione internazionale – la Clean Tech  Challenge  – organizzata dalla London Business School e da University College London, durante la quale studenti da tutto il mondo presentano le proprie idee imprenditoriali legate al mondo della green economy.

Dopo un processo di selezione diviso in tre round, i migliori team si sfideranno a Londra in un boot camp di due giorni. In palio, un premio di 10000 sterline.