MBA e Master: scopri le Borse di Studio

Borse di studio, contributi e finanziamenti sono alcune delle agevolazioni che il MIP mette a disposizione degli aspiranti studenti e degli Alumni che vogliono continuare la propria esperienza di formazione

Il candidato interessato a Master o MBA erogati presso la nostra scuola infatti, può contare su una grande varietà di aiuti volti a favorire studenti meritevoli e, in alcuni casi, a garantire un maggior contatto con aziende leader attraverso stage e tirocini.

Di seguito sono riportate le principali Borse di Studio disponibili.

 

Borsa di Studio GS1 – MASTER iMSCPM

Ogni anno GS1 sceglie e sponsorizza alcuni candidati del master iMSCPM con un contributo parziale.

I candidati avranno la possibilità di entrare in contatto con le aziende del network GS1 ed essere scelti per lo svolgimento di un tirocinio presso una di queste.

Requisiti:

-Aver superato la selezione per l’International Master in Supply Chain and Procurement Management

-Avere una buona conoscenza della lingua italiana

 

Borsa di Studio ALUMNI – TUTTI I MASTER

Sono disponibili diversi contributi basati sul merito, per Alumni dei corsi MIP o di altri dipartimenti del Politecnico di Milano.

 

Borsa di Studio GMAT/GRE – TUTTI I MASTER

I candidati di qualunque Master del MIP che abbiano raggiunto un alto punteggio GMAT/GRE potranno fare richiesta per ottenere una parziale esenzione sul costo di iscrizione.

 

Borsa di Studio Gianluca Spina – Full Time MBA, iMSCPM, MEM, MPAM

La Borsa di Studio Gianluca Spina è disponibile per studenti meritevoli che vogliano iscriversi ai Master FT MBA, iMSCPM e MPAM nell’anno accademico 2020/2021 e copre il 50% della retta. Inoltre per il Master MEM, la borsa copre il 100% del costo del Master.

Il contributo è offerto dall’Associazione Gianluca Spina, nata nel 2015 a seguito della prematura scomparsa dell’allora Dean del MIP, Gianluca Spina, professore di Business Management e Supply Chain Management presso il Dipartimento di Management, Economics and Industrial Engineering del Politecnico di Milano.

La deadline per partecipare è fissata al 31 maggio 2020. I candidati verranno scelti da una commissione universitaria.

Al fine di presentare la domanda per il beneficio, i candidati dovranno presentare:

-Form di iscrizione

-Certificazione TOEFL, IELTS o CPE

-Rilevanti lettere di referenze

-Documenti che attestino l’ammissione al programma e il pagamento della quota d’iscrizione

-Un saggio dedicato al tema della Supply Chain

 

Maggiori informazioni sui singoli contributi e borse di studio potranno essere visionate sulle pagine dedicate ai Master sul nostro sito web.

«Hostmate: così al MIP è nata la nostra startup»

La storia di questa società che opera nel mercato degli affitti brevi, nata tra i banchi del MIP. Ce la racconta uno dei suoi fondatori, Felipe Aguilera, alumnus MBA, che illustra opportunità e sfide e offre qualche consiglio a chi sta per intraprendere il percorso del master.

Le buone idee, da sole, non bastano. Devono essere studiate, approfondite, discusse, difese. È il modo migliore per tirare fuori il loro vero potenziale: «D’altra parte, se un’idea nasce perfetta, vuol dire che non è abbastanza innovativa», afferma Felipe Aguilera, alumnus del Master in Business Administration del MIP e tra i fondatori di Hostmate, startup innovativa con sede a Milano che opera nel mercato degli affitti brevi. «Gestiamo ogni aspetto del servizio, dalla messa online dell’immobile alla pulizia degli appartamenti, passando attraverso l’adempimento della parte compliance, l’accoglienza degli ospiti e la manutenzione».

Competenze trasversali per un servizio unico

Come spesso accade, Hostmate nasce da un brainstorming: «Circa tre anni fa, insieme ad alcuni amici e colleghi ci siamo messi a discutere sui cosiddetti megatrend del mercato immobiliare. Tra questi spiccava l’home sharing», racconta Felipe. «E così abbiamo dato vita a Hostmate. Attualmente operiamo soprattutto a Milano, ma piano piano ci stiamo espandendo verso Torino e Venezia. Roma e Firenze saranno le nostre prossime grandi sfide. Ci teniamo a distinguerci dai nostri competitor e a offrire un servizio unico». Le variabili da gestire sono molte e richiedono un variegato ventaglio di professionalità: «Per questo, al team si sono uniti altri due alumni del MIP: Virginia Soana, attualmente business manager, e Amr Aladl, operations strategy advisor. Due profili con background accademici molto diversi, in giurisprudenza e in ingegneria. Ma la complessità del business lo richiede», spiega Felipe. «Il nostro obiettivo primario è offrire una customer experience di alto livello, che per noi è uno dei parametri più importanti. Il cliente deve essere soddisfatto: è la migliore garanzia per il successo del nostro business. Ma per rispondere alle sue esigenze, dobbiamo conoscere il business in ogni sfaccettatura».

Tra burocrazia e innovazione

Anche il contesto operativo assume la sua rilevanza. «L’Italia offre due vantaggi fondamentali per il mercato degli affitti brevi: la diffusione delle abitazioni di proprietà e grandi volumi turistici. D’altra parte, però, troviamo una forte resistenza al cambiamento, senza dimenticarsi dell’aspetto burocratico e amministrativo: è davvero sfidante districarsi tra le varie pratiche», spiega Felipe. Per fortuna, però, questi limiti sono compensati «dalla grande disponibilità di talenti e di giovani, e meno giovani, che hanno il desiderio di innovare, cambiare le regole, combattere la paura del nuovo».

Un master che insegna a fare

Caratteristiche che, poi, hanno contraddistinto l’esperienza di Felipe al MIP. «La mia formazione precedente era nell’ambito della finanza, ma sentivo il bisogno di approfondire le basi della logistica, delle operations, dell’innovazione in generale. Soprattutto, di un master che mi portasse a “fare”, oltre che a “imparare”. L’MBA ha risposto in pieno alle mie aspettative. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con professori che hanno condiviso ottime linee guida per la definizione di modelli di business, operativi e organizzativi “agili”, in grado di sopravvivere ad ambienti incerti e in continua evoluzione, come quello in cui viviamo oggi. Allo stesso modo, la comunicazione aperta e il costante scambio di esperienze con i miei colleghi hanno favorito la proliferazione e il miglioramento di idee che poi si sono concretizzate in progetti reali. Hostmate è uno di questi». Infine, un consiglio a chi sta per intraprendere questo percorso: «Bisogna prepararsi a un periodo intenso di studio e di pratica, e non dimenticare che gran parte del valore dell’MBA nascerà proprio dal confronto con i colleghi, come quello tra me, Amr e Virginia, e i professori. Quindi alzate la voce e alzate la mano».

Una risposta alle sfide Covid-19

Nonostante la pandemia del Covid-19 abbia impattato notevolmente il settore dell’hospitality, Hostmate e il suo team hanno saputo reagire. «Abbiamo deciso di approfittare di questo particolare frangente per accelerare alcuni importanti progetti inclusi nel piano strategico, in particolare, Hostmate Strutture Ricettive e Hostmate Centro Affitti» afferma Felipe «Il primo progetto, ad esempio, punta ad aiutare le strutture ricettive meno digitali , inserendo e gestendo la propria struttura nelle principali piattaforme virtuali di prenotazione e aiutandoli nella comunicazione con i propri ospiti». Rispetto al futuro del settore, l’alumnus commenta invece così «Ci aspettiamo lato inquilini e ospiti una maggiore attenzione a tematiche igienico-sanitarie nonché un incremento nell’utilizzo dei canali digitali per la prenotazione, comunicazione e pagamento dei servizi, ma saremo pronti ad affrontare le nuove sfide».

QS online MBA Ranking 2020: MIP Politecnico di Milano è quinta al mondo con il corso “International Flex EMBA”

La School of Management del Politecnico di Milano migliora ulteriormente il risultato del 2019 nella classifica promossa da QS Quacquarelli Symonds dedicata ai corsi MBA online.

MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business si posiziona al quinto posto al mondo secondo il QS Online MBA Ranking 2020, la classifica annuale che valuta le migliori scuole nell’erogazione di corsi online a distanza. Il corso MBA online erogato da MIP è l’unico italiano a figurare nella graduatoria, e il quarto in Europa. MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business migliora così ulteriormente il proprio posizionamento rispetto al 2019, quando si trovava al settimo posto.

L’International Flex MBA è la versione in lingua inglese del Flex MBA, il primo MBA in smart learning lanciato in Italia nel 2014 e divenuto il fiore all’occhiello dei programmi proposti da MIP.  Ha coinvolto fino a oggi quasi 500 studenti, sia nella versione italiana che in quella internazionale. Selezionato nel 2016 tra i più innovativi MBA al mondo da AMBA (Association of MBAs), nel 2017 il Flex MBA ha ottenuto per primo in Italia l’accreditamento EOCCS dell’EFMD, che certifica la qualità dei programmi online a livello mondiale. L’International Flex MBA è anche l’unico programma italiano in distance learning tra i migliori 10 al mondo, il nono a livello internazionale e il quarto se si considerano solo le business school europee, in base alla classifica stilata dal Financial Times per questi programmi, l’FT Online MBA 2020.

Il programma è erogato grazie a una specifica piattaforma digitale sviluppata in partnership con Microsoft.

La classifica dei programmi MBA online delle business school promossa da QS Quacquarelli Symonds si basa su quattro diversi parametri.

  • Employability (30% del punteggio finale): che considera il grado di occupabilità delle persone iscritte al corso.
  • Class Profile (30%): che valuta diversi parametri, tra cui il numero di studenti iscritti e l’esperienza professionale media degli iscritti.
  • Faculty and Teaching (35%): valuta il livello di qualità relativo all’insegnamento e al corpo docenti.
  • Class Experience (5%): considera una serie di indicatori tra cui la percentuale di attività svolte in presenza, la possibilità di utilizzare un’app a supporto dell’apprendimento accessibile tramite cellulare e/o tablet e il livello del supporto tecnico.

Per quanto riguarda i singoli parametri sopra citati, la School of Management si classifica in terza posizione per Faculty and Teaching e in quinta per Employability.

Nella graduatoria complessiva, occupa il primo posto la IE Business School (Spagna), seconda l’Imperial College Business School (Regno Unito), terza la Warwick Business School (Regno Unito) e quarta la AGSM @ UNSW Business School (Australia).

Vittorio Chiesa e Federico Frattini, rispettivamente Presidente e Dean del MIP Politecnico di Milano: “Siamo felici di aver migliorato ulteriormente il nostro posizionamento rispetto al 2019 e continueremo ad investire nell’innovazione digitale e nella qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. Per crescere ancora, con la consapevolezza della straordinaria importanza che la  didattica online ha in questo momento e continuerà ad avere in futuro”.

«Grazie all’EMBA oggi so affrontare l’emergenza mascherine»

PierPaolo Zani, alumnus del MIP e general manager di BLS, azienda produttrice di dispositivi a protezione delle vie respiratorie, ci racconta l’impatto che il coronavirus ha avuto sul business a livello umano e organizzativo. Spiegando che, con basi solide e una mission chiara, anche lo stress test più duro può offrire delle opportunità

Può un momento di grande stress, per un’azienda, tradursi in un’opportunità? Sì, se l’impresa ha basi organizzative solide e una chiara visione strategica del proprio business. In una situazione di di questo tipo si è ritrovata, nel giro di poche settimane, BLS, azienda italiana produttrice di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, più comunemente noti come “mascherine”. «Già a fine gennaio, prima che il contagio da Covid-19 si estendesse all’Italia e al resto del mondo, gli ordini avevano subito un’impennata fino a quel momento impensabile», racconta PierPaolo Zani, general manager di Bls e alumnus dell’EMBA Part Time presso il MIP Politecnico di Milano. «Fino a pochi mesi fa la richiesta di mascherine era legata alla necessità di proteggersi da agenti inquinanti, all’interno delle industrie e i nostri clienti erano legati a quell’ambito. Questo ci ha posto un problema: come fare, in questo momento, a soddisfare la domanda dei nostri clienti consolidati, e al contempo far sentire la nostra vicinanza alla Protezione civile e al Paese?»

La sfida di BLS tra emergenze di oggi e tendenze di domani

Un dilemma non da poco, su cui Zani e il suo team hanno dovuto riflettere a fondo prima di prendere una decisione: «Siamo riusciti a trovare un equilibrio. E ci siamo riusciti rifacendoci alla nostra mission aziendale: proteggere le persone, e farlo bene». L’impennata di ordini rischiava di generare una serie di difficoltà organizzative: «Devo dire, però, che avevamo cominciato a osservare la situazione già da un po’ di tempo. È fondamentale porre un’estrema attenzione a tutti i segnali che potrebbero avere un impatto sul proprio business, anche quando si tratta di segnali minimi».

Sempre in un’ottica strategica, poi, diventa necessario prendere in considerazione i cambiamenti che potrebbero derivare dall’epidemia di Coronavirus: «Non sappiamo quanto durerà questa emergenza, a livello globale. Sappiamo però che l’utilizzo delle mascherine in Occidente potrebbe seguire quello che è il modello asiatico, caratterizzato da una maggiore diffusione a livello consumer di questi dispositivi, a prescindere dalla pandemia. Per tutto questo periodo, la sfida sarà tenere la barra dritta, ma a guidarci avremo sempre i principi della nostra mission». Ed è possibile farlo, chiarisce Zani, anche perché l’azienda ha compiuto delle scelte lungimiranti: «Abbiamo lavorato molto per stipulare dei contratti a lungo termine, che assicurano la nostra operatività, e possiamo contare sui nostri fornitori di back-up. Questa situazione è un autentico stress test: ma le basi sono solide, per questo stiamo reggendo».

Ma per Zani c’è un elemento che è ancora più importante, quello che fa davvero la differenza: «Le persone. Mai come ora veniamo ripagati dalla nostra etica, che ci impone di proteggere tanto le persone in generale, tanto quelle che lavorano con noi. In questa fase è fondamentale stabilire un dialogo con la produzione, rafforzare le norme d’igiene, assicurare un luogo di lavoro sicuro».

Un EMBA per mettere alla prova la propria dedizione

Zani, d’altra parte, ha sempre avuto un forte interesse nel ruolo che l’elemento umano svolge nell’impresa. «È stato questo, forse, l’aspetto che più di tutti mi ha spinto a iscrivermi all’EMBA Part Time del MIP. Sentivo l’esigenza di un miglioramento. Mi servivano strumenti nuovi, più efficaci, più approfonditi. Dovevo approfondire i principi del comportamento organizzativo. E sotto tutti questi punti di vista il master mi è stato davvero di grande aiuto». Non solo; il formato part time dell’EMBA ha messo anche alla prova l’impegno e la dedizione di Zani. Una sorta di piccolo stress test personale: «Il consiglio che do a chi si avvicina a questo master è di affrontarlo con il massimo impegno. Può essere impegnativo trovare un equilibrio tra vita lavorativa, privata e accademica; ma il ritorno, poi, in termini di competenze e opportunità di carriera, è altissimo. Vale davvero la pena dedicarcisi con tutte le proprie forze. Mi fa piacere poi ricordare che BLS ha un rapporto strettissimo con il Politecnico di Milano, con il quale stiamo supportando la nascita di una startup, spin-off dell’ateneo, e con cui abbiamo già collaborato per diversi workshop. E guardiamo sempre con molta attenzione ai talenti che incontriamo in aula», conclude Zani.

Flessibilità, competenze, intelligenza artificiale: la sfida di Logol nasce dal MIP

Marco Farina, alumnus del Flex EMBA 2015, racconta come è nata Logol e che cosa ha appreso dalla partecipazione al master. A partire dalla capacità di lavorare a distanza, usando le nuove tecnologie

Perché intorno alla tecnologia, spesso, è ancora diffuso un sentimento negativo? E perché non si abbracciano appieno le sue potenzialità? Sono le domande da cui è partito Marco Farina, alumnus del Flex EMBA 2015 presso il MIP Politecnico di Milano, per fondare Logol, società svizzera che dal 2017 opera nel campo dell’intelligenza artificiale. «La mia idea», spiega Farina, «è che troppo spesso i servizi di trasformazione digitale siano gestiti in maniera improvvisata. L’obiettivo era e rimane quello di portare competenze vere all’interno delle aziende, competenze che possono tradursi in un reale valore aggiunto per il business. E in questo processo l’intelligenza artificiale gioca ormai un ruolo fondamentale».

I pilastri operativi di Logol

Sono quattro i pilastri su cui si regge il business model di Logol, racconta Farina: «Siamo innanzitutto degli advisor. Il nostro primo obiettivo è sostenere le aziende nel loro avvicinamento all’IA». Il secondo pilastro, invece, si ricollega all’idea da cui Logol è nata: «Nasciamo come una società senza un ufficio fisico. Lo smart working fa parte della nostra mentalità, ed è lo stesso atteggiamento che vogliamo esportare nelle aziende che si rivolgono a noi. Questo processo passa soprattutto dalla migrazione delle infrastrutture dai server al cloud. Nel passaggio di questi dati sensibili, l’aspetto della data security è fondamentale, e l’IA aiuta ad accrescere il livello di sicurezza».

Il terzo pilastro riguarda le business application. «Oggi le aziende devono essere snelle, se vogliono essere competitive. L’oro di oggi sono i dati, quindi la progettualità di un sistema informativo va pensata usando applicativi moderni che permettano di avere una visione olistica dell’azienda».

L’ultimo pilastro riguarda l’IA pura. «Dopo aver razionalizzato le tecnologie e i processi dell’azienda, applichiamo l’intelligenza artificiale alla tecnologia di riferimento, che si tratti di un chatbot, dell’ottimizzazione di uno stock di magazzino o dell’engagement del cliente nell’ecommerce».

Logol fa della flessibilità uno dei suoi punti di forza e opera sia con imprese medio-piccole sia con aziende più grandi: «Nel mondo dello small e medium business ci poniamo come unici interlocutori, perché andiamo a ridisegnare totalmente il loro approccio tecnologico», spiega Farina. «Nel rapporto con le imprese più grandi, con cui non abbiamo un rapporto esclusivo, esprimiamo le nostre competenze in ambiti più specifici».

L’esperienza Flex Emba: prove generali di flessibilità

Prima di fondare una realtà di business così innovativa, Marco Farina ha frequentato il Flex EMBA. Un’esperienza che gli è stata utile da diversi punti di vista: «Innanzitutto sentivo il bisogno di irrobustire il bagaglio delle mie competenze. Presso il Politecnico avevo già studiato ingegneria informatica, ma dovevo ancora acquisire le nozioni necessarie alla comprensione e alla gestione dei processi aziendali». Il master ha anche permesso a Farina di stringere relazioni importanti con i suoi colleghi: «Il rapporto con loro era fantastico, e lo è ancora, visto che siamo ancora in contatto. Ad accomunarci, ora come allora, è la voglia di metterci continuamente in gioco con l’obiettivo di migliorare. La possibilità di confrontarsi con persone dai background formativi molto diversi, adottando così punti di vista sempre nuovi, era un vero e proprio valore aggiunto». Il formato FLEX si sposava poi alla perfezione con le esigenze di quel particolare periodo della sua carriera: «Era un momento decisamente impegnativo, la flessibilità era fondamentale». Una flessibilità che si è tradotta in un banco di prova importante, su cui sviluppare quelle modalità di lavoro smart su cui poi sarebbe nata Logol: «Per due anni ci siamo abituati a interagire da remoto come se fossimo uno di fronte all’altro. Questo è fondamentale: si tratta di pratiche che noi, come imprenditori e dirigenti, dobbiamo trasmettere ai collaboratori. I lavoratori del futuro saranno persone che interagiranno in questo modo».

Leadership Experiential Path: sviluppare le soft skill indispensabili ai leader di domani

Il Leadership Experiential Path è l’esclusivo programma di sviluppo delle soft skill rivolto a candidati MBA e EMBA, che mira a costruire le basi del comportamento organizzativo e dello sviluppo personale.

A tal fine vengono, infatti, organizzati Outdoor Experience, Organizational BehaviourVirtual Team Learning e incontri di Practising Leadership con l’obiettivo di apprendere e applicare concetti innovativi di leadership grazie al supporto di una Faculty riconosciuta a livello internazionale e grazie alla voce di manager e professionisti di imprese leader.

Attraverso le testimonianze di speaker d’eccezione, infatti, il programma favorisce lo sviluppo personale delle key capabilities di cui i leader di domani non possono fare a meno.

I nostri candidati hanno iniziato, nel 2019, un percorso che li ha messi in diretto contatto con figure professionali fortemente ispiranti e che oggi continua, nonostante l’attuale situazione di emergenza, attraverso i canali digitali.

La formazione non si ferma al MIP e neanche il Leadership Experiential Path.

Tra le personalità che sono intervenute o interverranno all’interno del programma troviamo:

  • Arrigo Berni, Independent Management Consultant (Leading with purpose)
  • Davide Paganoni, Group Director Edmond de Rothschild (Storytelling to enhance leadership, culture, branding and sales)
  •  Bernadette Bevacqua, President Henkel italy & General Manager at Henkel Beauty Care Retail (How to manage corporate social responsibility leadership during an internationalization strategy)
  • Enrico Sola, Event Manager McKinsey (Impactful Communication. From synthesis to public speaking)
  • David Bevilacqua, Co-Founder Yoroi – Past CEO Cisco Italy and Vice President Europe at Cisco.

 

 

MIP Reading List

Scopri i consigli di lettura dei membri della nostra Faculty

 

Thinking, Fast and Slow di Daniel Kahneman

suggerito da Chiara Franzoni, Direttrice dell’ International Master in Innovation and Entrepreneurship

Perché leggerlo: questo bellissimo libro del premio Nobel Daniel Kahneman spiega in modo chiaro e divertente le insidie e le inclinazioni della cognizione umana. Una lettura fondamentale per chiunque abbia a che fare con mercati finanziari e marketing. Ma anche una vera lettura classica e divertente per chiunque.

 

Superforcasting. The Art and Science of Prediction di Philip Tetlock

suggerito da Chiara Franzoni, Direttrice dell’ International Master in Innovation and Entrepreneurship

Perché leggerlo: essere in grado di anticipare e prevedere gli eventi geopolitici è una grande abilità che ogni leader dovrebbe esercitare. Ecco un punto di vista scientifico di ciò che sappiamo veramente sulla previsione. Impara a utilizzare l’approccio dell’intelligence statunitense e altri esperti incaricati di previsioni professionali.

 

The Business of Platforms: Strategy in the Age of Digital Competition, Innovation, and Power di Michael A. Cusumano, Annabelle Gawer, David B. Yoffie

suggerito da Federico Frattini, Dean del MIP

Perché leggerlo: è un libro essenziale per comprendere le dinamiche dell’innovazione nel nuovo paradigma della “competizione su piattaforma”. Fornisce al lettore idee su come innovare la propria attività in un contesto nuovo e diverso che, a partire da questo periodo di emergenza, metterà in evidenza il potere delle piattaforme digitali.

 

Business Model Generation: A Handbook for Visionaries, Game Changers, and Challengers di Alexander Osterwalder e Yves Pigneur

suggerito da Sergio Terzi, Associate Dean for Executive Education del MIP

Perché leggerlo: questo libro è un’importante fonte di ispirazione per gli innovatori. Parla di un metodo pratico (il Business Model Canvas) per progettare idee, prodotti e servizi.

 

Invisible Influence: The Hidden Forces That Shape Behavior di Jonah Berger

suggerito da Tommaso Agasisti, Associate Dean for Internationalization, Quality and Services

Perché leggerlo: Jonah Berger (Wharton) spiega il modo in cui personalità e ambienti influenzano le decisioni e i comportamenti in diverse situazioni aziendali. Leggendo questo libro svilupperai una maggiore consapevolezza sui driver comportamentali e nuovi modi per affrontare le sfide manageriali.

 

Largo Winch di Francq e Van Hamme

suggerito da Filippo Renga, Junior Assistant Professor

Perché leggerlo: un modo diverso di leggere su finanza e psicologia aziendale. Giscard D’Estaing e altri uomini d’affari lo hanno letto. È un fumetto … perfetto per rilassarsi!

 

Extreme ownership, How U.S. Navy Seals Lead and Win di Jocko Willink e Leif Babine

suggerito da Giovanni Toletti, Associate Professor of Business Economics and Organisation

Perché leggerlo: I leader devono possedere tutto nel loro mondo. Non c’è nessun altro da incolpare. I leader devono riconoscere gli errori e ammettere i fallimenti, assumerne la proprietà e sviluppare un piano per vincere

 

Presence: Bringing Your Boldest Self to Your Biggest Challenges di Amy Cuddy

suggerito da Antonio Menegatti, Adjunct Professor

Perché leggerlo: Noi essere umani abbiamo la capacità di definire non solo il modo in cui veniamo percepiti dai nostri simili, bensì anche quella di percepire noi stessi e di modificare la nostra chimica corporea semplicemente cambiando la nostra postura.

 

The Power of Habit, Why We Do What We Do, and How to Change di Charles Duhigg

Suggerito da Giovanni Toletti, Associate Professor of Business Economics and Organisation

Perché leggerlo: Perché qualcuno può cambiare apparentemente dalla sera alla mattina e altri non ci riescono. La risposta è le abitudini. Le abitudini semplificano la vita e lasciano libero il cervello di dedicarsi ad altro. Sono quindi molto utili. Allo stesso tempo però possono essere dei vincoli che limitano le nostre possibilità di fare, innovare e cambiare. Come possiamo quindi cambiare abitudini?

 

Leaders Eat Last: Why Some Teams Pull Together and Others Don’t di Simon Sinek

suggerito da Antonio Menegatti, Adjunct Professor

Perché leggerlo: I leaders non sacrificano solo la loro “poltrona”, ma il loro benessere o addirittura la loro vita per coloro di cui sono responsabili professionalmente ed umanamente.

 

The Power of Resilience di Yossi Sheffi

suggerito da Antonella Maria Moretto, Associate Dean for Open Programs

Perché leggerlo: In questo momento difficile, le aziende stanno scoprendo più che mai l’importanza di essere resilienti sia internamente che esternamente, a livello di supply chain. Attraverso la discussione di casi pratici, il libro offre spunti interessanti riguardo l’importanza di rendere le supply chain più resistenti e fornisce consigli concreti per raggiungere questo obiettivo.

 

Platform revolution: How networked markets are transforming the economy and how to make them work for you di Geoffery G. Parker, Marshall W. Van Alstyne e Sangeet Paul Choudary.

suggerito da Daniel Trabucchi, Junior Assistant Professor in Innovation Management Area

Perché leggerlo: Una visione nuova della potenza delle piattaforme digitali, che stanno cambiando il modo in cui godiamo di molti prodotti e servizi. All’incrocio tra innovazione e strategia, questo libro mostra come le piattaforme stanno cambiando le regole del gioco… settore dopo settore.

 

Finance and the Good Society di Robert J. Shiller.

suggerito da Giancarlo Giudici, Associate Professor of Corporate Finance.

Perchè leggerlo: Il premio Nobel Shiller sostiene che, piuttosto che condannare la finanza, dobbiamo recuperarla per il bene comune. Lungi dall’essere un parassita della società, la finanza è uno degli strumenti più potenti di cui disponiamo per risolvere i problemi e aumentare il benessere generale.

 

Outliers. The story of success di Malcolm Gladwell

suggerito da Luca Baiguini, Adjunct Professor of People Management and Organization.

Perchè leggerlo: Gladwell sfida l’idea del successo come un mix di talento e duro lavoro. Usando le sue parole, il successo “non è eccezionale o misterioso. E’ radicato in una rete di vantaggi ed eredità, alcuni meritati, altri non meritati, altri semplicemente fortunati.”

 

Machine, Platform, Crowd: Harnessing Our Digital Future di Andrew McAfee and Erik Brynjolfsson

suggerito da Luca Gastaldi, Associate Professor, Core Faculty Member.

Perchè leggerlo: Una chiara e nitida riflessione sull’impatto delle ultime tecnologie digitali sul nostro modo di vivere e lavorare. 

 

The Lean Startup: How Today’s Entrepreneurs Use Continuous Innovation to Create Radically Successful Businesses di Eric Ries

suggerito da Antonio Ghezzi, Associate Professor, Core Faculty Member.

Perchè leggerlo: La mia originale idea imprenditoriale funzionerà? E può lo sviluppo di una startup essere ‘snello’? Nel suo fondamentale libro che ha rivoluzionato il tradizionale lancio di startup basato sulla pianificazione aziendale, Ries propone un approccio contro-intuitivo e sistematico per la validazione dei modelli di business, basato su MVP ed esperimenti.

 

The Rise of the Robots: Technology and the Threat of Mass Unemployment di Martin Ford

suggerito da Federico Della Bella, Extended Faculty Member.

Perchè leggerlo: Questo libro delinea una realtà in cui gli algoritmi intelligenti sono già in grado di sostituire il lavoro di colletti blu e colletti bianchi. Molti dei lavori esistenti sono diventati obsoleti e molti altri saranno presto sostituiti da robot, in particolare quelli basati su dati e informazioni. Senza una valutazione radicale delle nostre strutture economiche e politiche, il rischio di implosione della nostra società è molto alto.

MIP Management Academy: la formazione executive passa online

La formazione executive non si ferma e passa online. Allo scopo di venire incontro alle esigenze di quanti desiderano non interrompere la propria formazione e sfruttare questo particolare periodo per approfondire e migliorare le proprie skills, la MIP Management Academy ha deciso di attivare una serie di nuovi workshop, fruibili in modalità online.

Nel mese di maggio, dunque, sarà possibile prendere parte a corsi di 4 ore, dedicati a temi come Customer experience, Analisi e gestione del cliente, Relazione tra azienda e agenzia di comunicazione, E-commerce.

Nello specifico, si tratterà di 4 nuovi corsi:

Analisi e gestione del cliente: customer lifetime value e churn analysis – 6 maggio

eCommerce Marketing – 14 maggio

La relazione tra azienda e agenzia di comunicazione: processi, strumenti e best practice – 15 maggio

Creare valore attraverso la customer experience – 20 maggio

Per saperne di più sui workshop e sui corsi in presenza passati alla modalità online, scopri il catalogo dei corsi brevi dedicati al Marketing della MIP Management Academy.

Keep on learning

Lo sappiamo, il nostro Paese sta vivendo giorni complicati. L’insolita situazione in cui ci troviamo ci sta costringendo a ripensare le nostre abitudini quotidiane, in certi casi a reinventarle totalmente, con tutte le difficoltà che questo comporta.

Credo che la migliore risposta che ognuno di noi possa dare in questo momento, il contributo più prezioso alla causa comune, sia continuare a portare avanti i propri progetti.

Ed è quello che stiamo facendo noi del MIP.  Lavoriamo ogni giorno per consentire a studenti, docenti, staff, aziende, alumni, e, in generale, a tutti i nostri partner, di continuare ad affidarsi a noi.

In questi giorni stiamo condividendo – attraverso le nostre piattaforme – consigli, suggerimenti, articoli e live webinar, contenuti e approfondimenti specifici per ciascuno dei nostri stakeholder. Perché, anche in una situazione di questo tipo, dobbiamo continuare a imparare: “Keep on learning”.

Siamo i primi ad attendere impazienti il momento in cui i locali e le aule del MIP torneranno a ripopolarsi di persone, idee ed energie. Ma, in attesa che questo accada, trasformiamo questi giorni di forzato isolamento in una grande opportunità.

Perché essere isolati non vuol dire essere soli. Ricordate quello che ha detto Barack Obama poco prima di dover lasciare la carica di Presidente degli Stati Uniti: “Qualunque cosa accada, il sole al mattino sorgerà sempre”.

Facciamo in modo che il prossimo sole ci trovi ancora più uniti e più pronti di come siamo oggi.

Federico Frattini, Dean MIP Politecnico di Milano

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Scopri le iniziative messe in atto per la nostra community di Studenti, Alumni, Aziende, Professionisti, Istituzioni Scolastiche, Culturali e Pubblica Amministrazione:

MIP4STUDENTS MIP4ALUMNI MIP4COMPANIES
MIP4SCHOOL MIP4CULTURE MIP4PA
MIP4HEALTH Ripensare la Didattica attraverso la tecnologia Luxury Management Talks

Oltre trenta aziende e quasi duecento studenti protagonisti del primo Global Talent Recruiting Day digitale

Oltre 300 i colloqui virtuali che hanno coinvolto studenti, recruiter e manager all’incontro promosso venerdì 3 aprile da MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business

 

Si è chiuso con 33 aziende, 150 studenti e 320 colloqui il primo Global Talent Recruiting Day digitale. L’evento, dedicato a studenti, recruiter e manager, è stato organizzato da MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business. Grazie anche al supporto di FLEXA, l’innovativa piattaforma digitale del MIP, che fa uso dei più avanzati strumenti di intelligenza artificiale Microsoft, progettati per studenti e aziende.

Il Global Talent Recruiting Day rappresenta una grande opportunità di dialogo con aziende e studenti che rappresentano il presente e il futuro della classe manageriale. Qui entra in campo il forte legame che il MIP ha da sempre con le imprese: HR e manager vengono spesso in aula per presentare i valori aziendali e illustrare il tipo di profilo ricercato agli studenti, anche grazie al supporto dei professionisti che dialogano con le aziende mostrando loro le opportunità di collaborazione in termini di talent acquisition, employer branding e networking.

L’emergenza legata alla pandemia Covid-19 ha suggerito una riprogrammazione virtuale dell’edizione 2020. In passato, l’evento è stato realizzato in location particolarmente suggestive, come lo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano nel 2019. La contingenza ha portato a una decisione che ha trasformato una criticità in un’opportunità.  Negli ultimi anni, infatti, il MIP Politecnico di Milano ha lavorato duramente sul potenziale dell’apprendimento digitale, per rispondere all’esigenza di una maggiore flessibilità e personalizzazione e per garantire standard elevati ai propri studenti. In linea con questa strategia, la Scuola ha deciso di utilizzare ancora di più questo know-how per continuare a fornire istruzione e servizi, al fine di ridurre al minimo l’inconveniente causato dall’evoluzione della situazione legata al Coronavirus.

L’evento è stato inaugurato ufficialmente il 3 aprile, da Federico Frattini, Dean di MIP: “La partecipazione di studenti, recruiter, manager e la qualità dei colloqui raccontano il successo di un appuntamento reso possibile grazie allo straordinario lavoro delle persone del nostro team. Sono infatti riusciti a trovare nelle potenzialità dell’innovazione tecnologica la risposta alle criticità suggerite dall’attualità. Proseguiremo ora il nostro impegno nell’offrire ulteriori soluzioni digitali utili a garantire la necessaria continuità di dialogo anche in questa fase. Con nuovi live webinar, sezioni dedicate sul nostro portale e con il lancio di un management tool box che comprende una serie di sofisticati strumenti per l’e-learning”.

Roberto Villa, Manager of Research Ecosystem di IBM Italy:I leader sono quelli che vanno avanti con fiducia, quando altri si fermano. Oggi più che mai serve guardare al futuro. Partecipare al Recruiting Day del MIP significa per noi costruire il futuro: le nostre imprese e il nostro Paese hanno bisogno dei giovani talenti che hanno un gran desiderio di dare valore alla loro comunità.

Alberto Ferrarotto Employer Branding Automobili Lamborghini:In un periodo di emergenza che richiede distanza sociale è importante vedere lontano e al contempo guardare vicino. Abbiamo deciso di partecipare a questa edizione tutta digitale del Recruiting Day del MIP, continuando ad essere vicini ai giovani che seguono i percorsi universitari dei nostri partner. Un’importante occasione per individuare giovani talenti, ascoltare sogni e prospettive e per dare uno spazio di fiducia. Stando vicini, guardando lontano.

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Numerosi i feedback raccolti dalle aziende partecipanti: