New Generation MBA: il nuovo Master del MIP Politecnico di Milano per dare un nuovo significato alla carriera dei leader di domani e contribuire alla costruzione di un futuro migliore per tutti

MIP Politecnico di Milano, la business school dell’ateneo milanese, lancia un inedito “New Generation MBA”, che insegnerà ai leader del futuro come raggiungere performance non solo di grande impatto ma anche sostenibili.

Il New Generation MBA non darà agli studenti solo competenze manageriali avanzate, ma fornirà loro anche gli strumenti per liberare il potenziale nascosto del purpose, supportando così la nuova generazione di leader nell’affrontare le sfide del XXI secolo.

Oltre a insegnare quei contenuti che caratterizzano un MBA tradizionale, il nuovo Master del MIP Politecnico di Milano darà agli studenti gli strumenti per creare e mantenere alti i livelli di significato, motivazione e incisività su sé stessi, sui loro collaboratori e sulle aziende in cui operano.

Federico Frattini, Dean del MIP Politecnico di Milano, ha dichiarato: “Il mondo del lavoro e la società stanno affrontando cambiamenti radicali. In riposta a questa rivoluzione, insieme ai nostri partner di The Mind at Work, abbiamo deciso di riprogettare il nostro full-time MBA per preparare una nuova generazione di manager, imprenditori e professionisti, ad affrontare con successo le sfide che abbiamo di fronte. Quando si tratta di dover fare i conti con le risposte da dare a queste importanti sfide, i manager non hanno solo bisogno di acquisire e rafforzare le loro hard skills, ma anche e soprattutto quelle meta-competenze, quelle life skills (come qualcuno le chiama) quali la capacità di coinvolgere le persone, capirne la motivazione, e saper creare una connessione con le emozioni che ognuno prova anche nella propria attività lavorativa – specialmente in situazioni di particolare pressione e stress”.

Per la prima volta, l’MBA del MIP Politecnico di Milano integra queste due dimensioni. Attraverso un programma rigoroso, i partecipanti acquisiranno quelle competenze tecniche e quelle skills di cui avranno bisogno per raggiungere i propri obiettivi.

Attraverso esperienze formative innovativi ed inedite nel panorama degli MBA, i partecipanti potranno portare le proprie performance a un livello superiore, sviluppando consapevolezza di sé e degli altri. In questo modo potranno individuare il proprio purpose in modo consapevole, per creare alti livelli di engagement, motivazione e allineamento. Sarà questa skill, così sviluppata, a far acquisire loro la capacità di perseguire gli scopi più alti della nuova generazione di manager, proiettati verso un futuro sempre più vicino: garantire performance finanziarie sostenibili alle aziende e generare impatti positivi sulla società in cui operano queste stesse aziende.

Sarà questa la chiave attraverso cui il MIP Politecnico di Milano, con il suo New Generation MBA, darà ai manager di domani la capacità e la competenza per ottenere performance avanzate e allo stesso tempo quella realizzazione personale che consente di eccellere sia individualmente che a livello di team e di organizzazione aziendale.

Darren Rudkin, fondatore di The Mind at Work, ha aggiunto: “Questo MBA apre finalmente a un’autentica crescita personale e professionale e dà inizio a un viaggio personale di scoperta non solo perché lo studente possa fare la differenza, ma perché possa diventare la differenza. Si tratta di una vera e propria svolta per il mondo delle business school. Queste ultime sono state recentemente criticate per la loro incapacità di contribuire a formare una nuova generazione di leader in grado di combinare valore per gli azionisti e impatto positivo sulla società. Questo programma è una risposta senza precedenti a questa critica e ha il potenziale per aprire la strada a un nuovo approccio alla formazione manageriale che è adatto alle sfide che la nostra società deve affrontare”

International Part Time MBA: tra kickoff e outdoor, è partita la nuova edizione!

Nelle scorse settimane abbiamo avuto il piacere di dare il benvenuto ai partecipanti della nuova edizione dell’International Part Time MBA.
Ad accoglierli, c’erano la Prof.ssa Antonella Moretto, Associate Dean for Open Programs, e la Prof.ssa Evila Piva, Direttrice del programma, che hanno dato ufficialmente via al Master con la cerimonia di kickoff.
Iniziano così due anni intensi, fatti di sfide e di opportunità di crescita, ma anche di nuove amicizie e di occasioni di scambio e confronto.
Ecco perché abbiamo voluto dare il benvenuto ai nostri nuovi studenti con una giornata tutta dedicata al team building, che offrisse loro l’opportunità di conoscere meglio i propri compagni di viaggio in un contesto più informale, lontano dai ruoli professionali e dalla routine del master.
Così tra qualche domanda personale, delle attività strutturate per mettere alla prova le soft skill dei partecipanti, e qualche risata, si sono iniziate a gettare le basi per la creazione dello spirito d’aula.
Un’attività importante non solo dal punto di vista relazionale, ma anche utile per iniziare fin da subito a lavorare sullo sviluppo di quelle soft skill – come il lavoro in gruppo o il problem solving – che avranno poi modo poi di coltivare durante il loro MBA.
Benvenuti a tutti, pronti per la vostra #MIPexperience?

Lusso e sostenibilità: la ricetta di Closet Relay, vincitore di The Mark Challenge

Sono quattro, il mondo del lusso lo conoscono bene e il loro progetto promette di fare strada. Sono Marco Di Salvio, Alessandro Calvino, allievi dell’International Part Time MBA al MIP, Marco Postorino ed Elisa Serra e hanno vinto l’edizione 2021 di The Mark Challenge, la competizione organizzata dall’International University of Monaco (IUM) che mette in contatto studenti, Alumni, accademici e business leader di tutto il mondo.
Il progetto che li ha portati alla vittoria è Closet Relay, un nuovo concetto di business sostenibile per l’abbigliamento di lusso dagli 0 ai 12 anni.

L’idea è nata proprio sui banchi del MIP, quando Marco e Alessandro hanno partecipato al corso di Innovation Leadership, che li ha messi davanti a un nuovo modo di fare innovazione.
Così, proprio come hanno imparato durante il corso, Closet Relay è nato da un’idea disruptive. Ma non è solo questo; è anche un progetto di business che risponde alle esigenze di mercato e consumatori.
Il mondo della moda, infatti, si trova oggi ad affrontare da una parte, una crescente sensibilità da parte dei consumatori per la sostenibilità ambientale. Dall’altro, specialmente nel settore del lusso, il fast fashion ha ridotto sensibilmente il ciclo di vita dei prodotti, che si è praticamente dimezzato, producendo un aumento delle eccedenze a fine stagione. Questo è ancora più vero per le collezioni che i grandi nomi del lusso dedicano ai più giovani.
Il progetto presentato dai nostri studenti a Monaco offre alle aziende una soluzione sostenibile – sia dal punto di vista ambientale che economico – al problema delle eccedenze, sfruttando un trend in crescita, quello dell’abbigliamento as a service, e andando a toccare la nicchia dell’abbigliamento di lusso per bambini.
Acquistando a prezzo ridotto i prodotti che a fine stagione rimangono in magazzino dei grandi nomi del lusso, Closet Relay potrà riproporli con un leasing di medio/lungo periodo, in base alla tipologia di capo. In questo modo verrà allungata la vita di vestiti, che considerando il target cui sono destinati, vengono generalmente dismessi dopo pochi utilizzi. Si potranno inoltre acquistare i prodotti di seconda mano su un market place proprietario.

Un’idea, quella dei nostri allievi del Part Time MBA, che è innovativa non solo di per sé ma anche per gli strumenti di analisi finanziaria e di strategy utilizzati. Grazie alle competenze maturate nei quasi due anni al MIP – ci rivelano – hanno potuto usare delle tecniche avanzate, che hanno permesso loro di comprendere meglio i rischi, margini e potenzialità di questo business. Un approccio che è stato riconosciuto e premiato poi dalla giuria di The Mark Challenge.

Non ci resta che fare i nostri migliori auguri ai nostri allievi e ai loro compagni di team per questa avventura imprenditoriale, con la speranza che il successo di The Mark Challenge sia solo l’inizio.

MBA DIGITAL RECRUITING DAY

Sono ufficialmente iniziati gli eventi dedicati al recruitment per i nostri allievi dell’International Full Time MBA. A partire dal mese di maggio, infatti, le lezioni lasceranno spazio ai project work finali ed è arrivato il momento per gli studenti di trovare l’azienda dei loro sogni!

Primo di numerosi altri appuntamenti in calendario, il 28 gennaio si è tenuto il tradizionale MBA Recruiting Day, organizzato anche per questa occasione in veste digital. Tutto è avvenuto online, dalla consultazione dei profili delle aziende partecipanti e delle job description – ospitate su FLEXA – ai colloqui veri e propri, che si sono svolti sotto forma di meeting digitali.
Lo scheduling dei colloqui ha tenuto conto, oltre che delle selezioni fatti dai recruiter, anche delle preferenze espresse dagli studenti, nel caso fossero interessati a un particolare settore o azienda.

Nel dettaglio, hanno partecipato all’MBA Digital Recruiting Day:

 

Consulting&Finance

ASSICURAZIONI GENERALI SPA

BTS Italy

BIP

MARSH

 

Energy&Industrial

ASTRAZENECA

CEVA Logistics

ELI LILLY

ITALGAS

PIRELLI

SNAM

SORGENIA

STEP

 

Retail & Consumer Goods

CARREFOUR ITALIA

ELECTROLUX

L’OREAL

SC JOHNSON

WHIRLPOOL EMEA

 

Technology & Digital

PLUG&PLAY

TEAM SYSTEM

SIA

VODAFONE

NTT DATA Italia

NOVARTIS

 

Luxury, Fashion & Lifestyle

LUXOTTICA

SUCCESSORI REDA

VALENTINO

 

Ad oggi numerosi studenti sono già stati convocati dalle aziende incontrate per proseguire l’iter di selezione. Non ci resta che incrociare le dita per tutti gli altri!

MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business e BNL Gruppo BNP Paribas insieme per il tuo futuro

BNL Gruppo BNP Paribas offre agli studenti MIP Graduate School of Business residenti in Italia la possibilità di accesso ad un finanziamento per programmare il proprio futuro con maggiore libertà e sicurezza.

Il prestito BNL Futuriamo consente di far fronte a quanto necessario per affrontare al meglio il proprio percorso di studio, in Italia e all’estero: rette, libri di testo, spese per l’alloggio e di trasporto, acquisto di un PC o Tablet.

BNL Futuriamo può finanziare da 5.000 a 70.000 euro, erogati in un’unica soluzione e rimborsabili in un periodo fino a 10 anni, con la possibilità di posticipare il rimborso del capitale dai 12 ai 36 mesi dall’erogazione.

Per gli studenti più giovani è prevista la cointestazione con un genitore/tutore residente in Italia.

Il prestito è gestito interamente da BNL Gruppo BNP Paribas. La concessione del finanziamento è subordinata all’approvazione della banca. Per tutte le informazioni e le condizioni contrattuali ed economiche visita il sito BNL.it o fissa un appuntamento presso una delle filiali BNL.

 

Sei un candidato Junior? Per maggiori informazioni clicca qui

Sei un candidato Executive? Per maggiori informazioni clicca qui

 

Per contattare i consulenti BNL e richiedere il finanziamento sarà sufficiente cliccare su «Fatti Richiamare» e compilare il form di richiesta.

86 candidati, provenienti da 24 diversi Paesi, hanno appena iniziato il loro viaggio digitale al MIP chiamato International Flex EMBA

E’ appena partita la nuova edizione del nostro International Flex EMBA, registrando un alto numero di partecipanti da tutto il mondo, pronti a vivere un’indimenticabile esperienza di formazione in distance learning.

Le decine di candidati connessi da 26 differenti Paesi d’Europa, del Medio Oriente, dell’Asia e dell’America Latina, che venerdì 6 novembre hanno ufficialmente iniziato l’Executive MBA in distance learning del MIP, sono la prova tangibile che nulla può fermare la formazione!

Una classe composta in media da professionisti tra i 30 e i 40 anni, con una formazione pregressa prevalentemente nell’ambito dell’ingegneria e dell’economia, già impegnati da oltre 10 anni principalmente nel settore dell’Information Technology e delle Construction nel ruolo di Project, Sales o General Manager, si è appena formata nella nostra Business School.

Questa è evidenza del fatto che tanti professionisti continuano a nutrire la voglia di migliorarsi, di affinare le proprie skills manageriali e soprattutto, di guardare con positività e lungimiranza al futuro. Ma è anche evidenza del fatto che il MIP Politecnico di Milano, servendosi del potenziale del digital learning, intende perseguire con determinazione l’obiettivo di formare innovatori che sapranno fare delle tecnologie digitali una delle leve principali per un impatto economico e sociale. Questo impegno ci ha infatti portato a scalare importanti classifiche mondiali, posizionandoci in particolare 5° nel QS Online MBA Ranking 2020 9° nel Financial Times Online MBA Ranking 2020.

La nostra Scuola è entusiasta della diversity che caratterizza questa edizione dell’EMBA, della sua portata internazionale, dei variegati background dei suoi partecipanti, che arricchiranno senza dubbio il bagaglio culturale e personale di tutti loro. Sono infatti molteplici i commenti degli studenti durante la cerimonia di apertura del master che sottolineano come questa classe sia “un incredibile mix di competenze ed esperienze” in cui “è rappresentato l’intero mondo del business” anche in termini geografici.

Congratulazioni a tutti per aver deciso di investire nella formazione!

E congratulazioni a tutte le centinaia di giovani laureati e professionisti che, da settembre ad oggi, hanno scelto il MIP per la propria crescita professionale e umana.

Dalla tecnologia al luxury, passando per il MIP: l’esperienza di Merry Le

Alumna dell’MBA, racconta il successo ottenuto alla Mark Challenge, competizione per startup nell’ambito luxury&yachting. Un risultato che passa anche dalla capacità di utilizzare al meglio le proprie skill

 

C’è una frase, attribuita ad André Citroën, fondatore dell’omonima casa automobilistica francese, che recita più o meno così: “Saper fare è nulla senza far sapere.” Perché a volte la sfida più grande non è trovare un’ottima idea e svilupparla. Può essere molto più complesso raccontarla in modo efficace, soprattutto quando si ha di fronte un pubblico variegato, con diversi background formativi. Come convincere tutti? È quanto si è chiesta Merry Le, che dopo aver frequentato il Master in Business Administration presso il MIP Politecnico di Milano è diventata business strategy lead per Moi Composites. L’azienda, uno spin off del Politecnico di Milano, opera nel mercato della stampa 3D on demand e si è aggiudicata lo Special award in Yachting nell’ambito della Mark Challenge, competizione per startup in ambito luxury. «La nostra tecnologia brevettata, la Continuous Fiber Manufacturing, permette la produzione di prodotti uniciin maniera più efficiente e economicamente più accessibile», spiega Le. «Caratteristiche che si sposano alle esigenze produttive di un settore di lusso come lo yachting, in cui la personalizzazione è ricercata. La Mark Challenge ci sembrava il palcoscenico adatto per valorizzare i vantaggi unici della nostra startup. C’era un ostacolo principale: poiché si tratta di un innovazione tecnologico, era difficile far comprendere le sfumature più tecniche».

 

L’importanza di un buon pitch

Merry Le e i suoi colleghi, tutti e quattro provenienti dal MIP e dal Politecnico, hanno così deciso di sfruttare il proprio network di conoscenze, inclusi i docenti del MIP: «Abbiamo presentato il progetto a numerose persone, per ottenere dei feedback sulla sua efficacia. Quindi abbiamo semplificato il linguaggio e reso più chiaro alcuni messaggi. La presentazione vera e propria, poi, ci ha messi di fronte a una complicazione ulteriore», racconta Le, «poiché è avvenuta nel pieno dell’emergenza sanitaria da Covid-19, così tutto si è svolto online». Ma la strategia di Moi Composites ha pagato, perché Merry Le e i suoi colleghi sono stati premiati e hanno ottenuto la possibilità di presentare il proprio pitch davanti alla commissione del Monaco Yachting Cluster. Non solo: la stessa presentazione è stata votata dal pubblico come miglior pitch. «Un successo che abbiamo ottenuto, io e miei colleghi, anche grazie ai nostri differenti background, che ci hanno permesso tanto di sviluppare un business plan solido, quanto di lavorare con una tecnologia innovativa.»

 

Il futuro del lusso tra personalizzazione e sostenibilità

Le caratteristiche del business di Moi Composites si adattano alle ultime evoluzioni del mercato del lusso in generale, e non solo dell’industria nautica: «Il trend attuale è quello della personalizzazione. I clienti cercano sempre più prodotti tagliati su misura, adatti alle loro specifiche esigenze. È una tendenza accompagnata da una richiesta sempre maggiore di sostenibilità ambientale e sociale, oltre che di circolarità», continua Le. «Sono convinta che, nonostante il Covid-19 abbia avuto un grande impatto sull’economia, e quindi anche sul luxury, siamo più preparati ad affrontare il cambiamento. La recessione del 2008 colpì all’improvviso, cogliendo tutti di sorpresa; ma proprio grazie a quella crisi le persone hanno imparato come affrontare la ripresa ea diventare più creative e più propositive».

 

La ricchezza dell’MBA

Merry Le ha frequentato il Master in Business Administration presso il MIP perché, dopo anni di carriera, sentiva il bisogno di ampliare il proprio bagaglio di competenze: «Il mondo cambia in fretta, è sempre più importante poter contare su skills che permettano di comprendere e affrontare al meglio i cambiamenti in atto». Statunitense della East Coast, dopo 14 anni nell’industria aeronautica e aerospaziale, oggi Merry Le, nel suo nuovo ruolo di business strategy lead, ha la possibilità di impiegare le conoscenze acquisite durante il master. Non solo: il project work con cui ha partecipato alla Mark Challenge le è stato proposto proprio dal MIP. E se si tiene conto che Moi Composites, con sede nella vicina cittadina di Pero, è nata grazie al supporto del Politecnico di Milano, appare evidente come l’offerta del MIP non sia limitata alla formazione, ma possa contare anche su un tessuto produttivo geograficamente vicinissimo, popolato di aziende di alto livello alla costante ricerca di professionalità altrettanto valide. «La mia esperienza è stata fantastica», conclude Le. «Consiglierei a chiunque la scelta che ho fatto. Ad attrarmi è stata soprattutto l’enfasi sul tech e sui big data, ma più in generale sentivo il bisogno di imparare qualcosa di nuovo, oltre che di migliorare e affinare le skill di cui ero già in possesso. Un ulteriore valore aggiunto è dato dall’eterogeneità della classe: gli studenti provenivano da venti Paesi differenti, e questo ci ha permesso di confrontarci con punti di vista inediti. Una grande ricchezza».

«Con l’MBA la crescita è personale, non solo professionale»

Achille Balestrini, nuovo Ceo e Global brand manager di Nava Design Milano e MH Way, racconta il suo percorso professionale e formativo, segnato dal Politecnico. E spiega quanto è importante, anche per chi ha già un’esperienza sul campo, strutturare maggiormente con un master le nozioni apprese.

Dall’architettura al management, passando attraverso l’iniziativa imprenditoriale. È la traiettoria professionale di Achille Balestrini, alumnus MBA Pt It 6 presso il MIP Politecnico di Milano e recentemente nominato nuovo Ceo di Nava Design Milano e MH Way, due realtà parte di Smemoranda Group. Un cammino, il suo, segnato da tre elementi importantissimi per chi ha deciso di farsi strada nel mondo del business: passione, competenza e intraprendenza. Ma anche dalle esperienze vissute nell’ateneo milanese: «Se ho scelto l’MBA del MIP, è anche perché proprio al Politecnico avevo conseguito la laurea in architettura», racconta Balestrini. Ma tra la laurea e il master c’è stato un percorso fatto di intuizioni e scommesse personali.

Architetto, imprenditore, manager

Dopo la laurea e l’inizio della propria carriera nel mondo dell’architettura, Balestrini decide infatti di assecondare la propria passione per l’abbigliamento sportivo casual. «Non riuscivo a smettere di pensare a un’idea che all’epoca sembrava decisamente innovativa, quella di un brand che fosse personalizzabile». È un’intuizione vincente, perché a quel progetto Balestrini dedica le sue energie per sette anni circa. «Un periodo di tempo durante il quale aprimmo un negozio monomarca a Milano, diversi temporary store e uno shop online. Tutto grazie all’entusiasmo e allo spirito di sacrificio». Eppure, questi traguardi non sono quelli a cui Balestrini aspira, non sono abbastanza. «Decisi di interrompere quell’esperienza da imprenditore. Nel frattempo, ricevetti un’offerta da Marco Boglione, fondatore e presidente di BasicNet, gruppo proprietario di diversi marchi come Kappa, Superga, K-Way». È quello il momento in cui Balestrini abbandona la strada imprenditoriale per trasformarsi in un vero e proprio manager. «Mi innamorai profondamente del progetto che dovevo seguire. Questa fase è durata dal 2011 al 2019. Poi, nel 2020, sono stato nominato Ceo e Global brand manager di Nava Design Milano e MH Way».

Un MBA per rafforzare le competenze

Nel mezzo, però, c’è un altro passaggio importante, quella dell’MBA. «A iscrivermi mi spinse il bisogno, personale prima ancora che professionale, di imparare. Dalla mia avevo un bagaglio di conoscenze empiriche, sperimentate e apprese sul campo, ma nessuno studio alle spalle», spiega Balestrini. «Il master mi ha aiutato, innanzitutto, a mettere ordine tra le mie competenze, strutturandole in maniera più coerente, organica e strategica. Da un certo punto di vista, era rincuorante e motivante vedere che molte idee nate durante la mia esperienza venivano confermate a lezione». A proposito di lezioni, l’MBA ha permesso a Balestrini di mettere alla prova le nozioni apprese sui banchi tramite project work e lavori di gruppo. «Si tratta di una modalità che ho trovato molto efficace. Sotto un certo aspetto, è perfetta per chi già si trova a suo agio a lavorare in gruppo, come nel mio caso. D’altro canto, spinge alla discussione anche chi ha un’attitudine meno spiccata a confrontarsi con gli altri. Sono momenti davvero formativi e stimolanti».

Nava Design e MH Way: obiettivo rilancio

Forte di questa esperienza, e con delle competenze rafforzate e strutturate dal master, Balestrini è ora alle prese con il rilancio di Nava Design Milano e MH Way, in veste di Ceo e Global brand manager. «La cosa curiosa è che sono entrambi due brand legati al mondo del design e dell’architettura, da cui tutto per me è cominciato. Per Nava hanno lavorato dei designer importanti come Max Huber e Bob Noorda, mentre MH Way è nato dal designer giapponese Makio Hasuike. Entrambe queste realtà, acquisite dal gruppo Smemoranda, sono ora in cerca di rilancio e di riposizionamento», spiega Balestrini. «Per dare nuova linfa a entrambi i brand, dovrò mettere in pratica quanto ho imparato finora. Le sfide più importanti e stimolanti riguarderanno la gestione aziendale e l’espansione commerciale dei marchi sul territorio nazionale e, soprattutto, sui mercati internazionali».

«Il Covid non ci ha fermato: ecco perché ci siamo iscritti al MIP»

L’attuale situazione poteva generare dubbi sull’opportunità di confermare la propria iscrizione ai corsi. Così non è stato: ce lo raccontano tre studenti. Tra le loro motivazioni, l’efficacia del digital learning, la solidità del social networking e la volontà di confrontarsi con colleghi provenienti da tutto il mondo.

L’emergenza Covid-19 ha causato un generale rallentamento globale, ma non ha fermato il settore della formazione, che si è rapidamente convertito ai formati digitali. E se da una parte il MIP Politecnico di Milano non ha interrotto i propri servizi, dall’altra non si sono fermati nemmeno i suoi studenti, che nonostante la situazione in atto hanno confermato la volontà di seguire i corsi a cui si erano iscritti. In certi casi, anzi, le soste lavorative forzate hanno persino reso più semplice la scelta. I dubbi, tutt’al più, potevano riguardare l’attualità dei contenuti: avrebbero retto al cambiamento portato dalla pandemia?

L’importanza di contenuti davvero digitali

È bastata una settimana di corsi per fugare questo timore, come ci racconta Micaela Long, iscritta al Flex EMBA e di stanza a Basilea: «Avevo deciso di seguire questo programma per la solidità dei suoi contenuti e per l’elasticità nelle modalità di erogazione, che ben si adattavano alla mia routine lavorativa e famigliare. Mi sono bastati pochi giorni per capire che la flessibilità è anche una caratteristica dei contenuti: tutti i temi che stiamo affrontando, li stiamo trattando anche tenendo conto della situazione attuale». Dopo una settimana, il bilancio è positivo, anche per quanto riguarda l’impatto con il digital learning: «Lavorando per una funzione corporate in una multinazionale farmaceutica, ero già abituata alle interazioni online. Devo dire, però, che questo Flex EMBA mi ha positivamente sorpreso: i contenuti sono concepiti fin dal principio per una fruizione digitale; non sono banali trasposizioni dei classici insegnamenti in presenza, ma sono pensati per sfruttare i punti di forza del digitale. La differenza, rispetto ad altre mie passate esperienze di e-learning, è evidente. Anche perché, nonostante la modalità di apprendimento asincrono, il MIP ha escogitato dei meccanismi che creano comunità, completando così l’esperienza didattica: io e i miei colleghi costituiamo una classe dove lo scambio, tra noi e con i docenti, è continuo», sottolinea Long.

Il social networking funziona anche a distanza

Anche Vanessa Ottone, che lavora per Accenture e segue il corso da New York, ha visto l’attuale situazione come un’occasione per investire nella propria formazione: «La pandemia non ha mai influito sulla mia decisione. Anche se le ricadute economiche e finanziarie ci porranno davanti a sfide impegnative, sono convinta che sul lungo periodo, ora più che mai, i leader dovranno dimostrarsi resilienti e completi. Un programma come l’EMBA può sostenermi in questa direzione e prepararmi a cogliere le opportunità che emergeranno dopo la crisi». Come Long, anche Ottone ha tratto ottime impressioni dalla sua prima settimana di corsi online: «Sono convinta che un programma come il Flex EMBA, che può contare sui migliori strumenti digitali oggi disponibili, possa dare vita a un network di relazioni solide, generando connessioni di valore tra tutti i partecipanti. Dopo una settimana di lezione, ho la sensazione che il tempo che trascorriamo insieme nei gruppi di lavoro ci permette di sviluppare delle interazioni interessanti e di stabilire connessioni durature».

La ricchezza di una classe internazionale

Non ha ancora cominciato il suo MBA full time, ma dall’India ha comunque confermato la sua partecipazione Pretyush Johari, ingegnere civile: «Certo, ho avuto dei dubbi sulla mia iscrizione, anche in vista di eventuali difficoltà logistiche. Diversi elementi, però, mi hanno spinto a non tirarmi indietro. A cominciare dalla ricchezza del programma di studi, così ben strutturato e così calzante con quello che finora è stato il mio percorso lavorativo e formativo. Ma una forte influenza l’hanno avuta anche i commenti positivi di alcune mie conoscenze, sia relativi al MIP, sia all’Italia. La prospettiva di entrare in una classe composta da persone di nazionalità diverse, provenienti da tutto il mondo e in grado di portare punti di vista differenti e innovativi, è assolutamente allettante, perché sono convinto che potremo imparare molto gli uni dagli altri. Infine, non vedo l’ora di potermi cimentare con il project work, dove potrò dare forma alle mie idee, anche grazie alle competenze che avrò affinato durante il master».

MBA Full Time 2020: la specializzazione in Luxury and Design Management

La Concentration dell’MBA del MIP si propone di far toccare con mano agli studenti il lusso made in Italy, con uno study tour organizzato in importanti distretti produttivi. L’obiettivo è formare professionalità in grado di confrontarsi con i maggiori trend in atto.

Capire le peculiarità del mercato del lusso made in Italy, per potervi lavorare innovando e conservando la tradizione di brand storici: è l’obiettivo della specializzazione in Luxury and design management, una delle quattro Concentrations che dal 2020 permetteranno agli iscritti dell’Mba full time del MIP Politecnico di Milano di approfondire un ambito a loro scelta. «Chi sceglierà il percorso Luxury potrà scoprire i segreti di aziende italiane, magari ancora in mano alla famiglia fondatrice, che però sono state capaci di diventare leader mondiali del settore», spiega il professor Alessandro Brun, professore al Politecnico di Milano, Direttore del master in Global Luxury Management (MGLuxM)

Il lusso tra strategia e operatività

Le specializzazioni sono dei percorsi che vanno a rispondere a esigenze specifiche delle aziende, che cercano sì figure formate nell’ambito del management, ma che richiedono anche competenze più approfondite. Il lusso è uno di questi ambiti. «Ma attenzione, non è solo fashion», precisa Brun. «Intendiamo, invece, tutto ciò che è definibile di alta gamma, in qualsiasi settore. Auto sportive, nautica, gioielli, design e arredo. E spesso sono soprattutto gli studenti stranieri a essere particolarmente interessati a comprendere i motivi profondi del successo globale del made in Italy». Le modalità didattiche della specializzazione in Luxury and design management conservano la stessa caratteristica chiave delle altre Concentrations: un’impostazione eminentemente pratica. «Le prime due settimane avranno un avvio più tradizionale, anche se già in questo momento verrà attivata la modalità bootcamp, con dei progetti assegnati agli iscritti da svolgere a stretto contatto con i manager delle aziende. Nella prima settimana toccheremo elementi strategici: cos’è il lusso, chi sono i principali player e come si compete in questo settore, come si svolge un’analisi di mercato, come si definisce il posizionamento, fino ad arrivare al go to market. Nella seconda settimana si affrontano temi molto più operativi: sostenibilità della supply chain, i diversi modelli di retail, la gestione delle scorte, l’ottimizzazione dei flussi a livelli di filiera».

In viaggio alla scoperta delle eccellenze made in Italy

Ma è soprattutto nella terza settimana che tutti questi elementi vengono visti davvero in azione. «Abbiamo approntato quello che è un vero e proprio Study tour», racconta Brun, «un’ultima settimana di bootcamp pensata e organizzata come un viaggio attraverso il tessuto produttivo italiano. Partiremo da Milano in pullman. La prima tappa sarà nel modenese, territorio con una grande tradizione nella produzione di auto di lusso; ma ci sarà modo di visitare anche un’acetaia, poiché anche l’aceto balsamico è un prodotto con caratteristiche luxury nel mondo del food. Ci sposteremo poi in Toscana, dove si trovano distretti altrettanto interessanti: penso alla pelletteria, alle scarpe. In questi anni, a proposito, stiamo lavorando a stretto contatto con Prada, Gucci, Ferragamo. Inoltre non potranno mancare un paio di experience esclusive legate al vino, tutte accompagnate da manager che ci parleranno di idee e modelli di business innovativi».

I trend delle professioni legate al lusso

L’obiettivo di questa specializzazione è concorrere alla creazione di professionalità che possano ricoprire non solo i ruoli più tradizionali del settore, ma anche quelli legati a trend in rapido sviluppo. «Pensiamo alla centralità del canale di vendita online in Cina. Ormai l’uso della Rete per l’acquisto di prodotti di lusso è sdoganato, ma bisogna essere in grado di gestire gli elementi tecnologici e di customer journey per garantire al cliente l’esperienza che sta cercando», spiega Brun. «Non meno rilevante è il tema della visibilità e della tracciabilità: include aspetti di comunicazione, sicurezza, lotta alla contraffazione e sostenibilità. Le aziende del lusso devono progettare catene distributive globali che siano una garanzia per gli acquisti. Un terzo tema riguarda poi la sfida dell’innovazione, da portare avanti mantenendo il legame con la tradizione: un bene di lusso deve essere al contempo perfettamente moderno e ricco di storia. Qui si vede la capacità di chi sa gestire innovazione e design. E una sola competenza non basta. Ce ne vogliono diverse, e bisogna saperle integrare», conclude Brun.