Purpose Talks: al via un nuovo ciclo di eventi su Leadership e Purpose

Sostenibilità, profitto e impatto sociale possono convivere? Qual è il valore del purpose nelle scelte che un’organizzazione compie?
Ecco alcuni dei temi che tratteremo nei nostri Purpose Talks, un nuovo ciclo di eventi che, grazie agli interventi di docenti e manager, metterà al centro della discussione la necessità di aziende e organizzazioni di andare verso un nuovo modello di leadership, guidato da un higher purpose e capace di mettere le persone al centro.

Un cambiamento di cui, come Business School, vogliamo essere promotori ispirando e guidando i leader di domani.

Di seguito i dettagli del primo appuntamento

 

Giovedì 17 febbraio | H 18.00

Purpose Talks: lo “scopo” come driver di business

Cosa vuol dire essere un’azienda purpose-driven? Quali sono i vantaggi e come tali società saranno in grado di ridefinire il modo di fare business? Per rispondere a queste domande, non perdere la tavola rotonda organizzata dalla business school Politecnico di Milano.

Relatori Antonella Moretto, Associate Dean for Open Programs al MIP Politecnico di Milano

Alex Edmans, Professore ordinario di Finance alla London Business School e Direttore Accademico del Centre for Corporate Governance.

Darren Rudkin, Founder The Mind at Work

 

L’evento si tiene in lingua inglese:

https://www.som.polimi.it/event/perche-le-aziende-purpose-driven-performano-meglio-delle-altre-17022022/ 

 

L’MBA del MIP Politecnico di Milano tra i primi 100 al mondo

Lo certifica l’ultimo Global MBA ranking del Financial Times, il Master in Business Administration della School of Management dell’ateneo milanese è 91esimo al mondo, secondo in Europa se si considerano le scuole legate a un’Università tecnica

MIP Politecnico di Milano, la Graduate School of Business che fa parte della School of Management dell’ateneo milanese, conferma la sua competitività a livello internazionale e ottiene un altro importante riconoscimento. L’international Full Time MBA, tra i programmi flagship della proposta formativa del MIP e tappa strategica per perfezionare la carriera di manager e top manager, è tra i migliori 100 Master in Business Administration nel mondo. Secondo il Financial Times Global MBA Ranking, reso pubblico oggi, l’MBA del MIP è al 91esimo posto a livello globale. Se si circoscrive il ranking alle sole business school legate a un’università tecnica, il MIP è seconda a livello europeo, dietro solamente all’Imperial College Business School (UK).

Vittorio Chiesa e Federico Frattini, rispettivamente Presidente e Dean del MIP Politecnico di Milano hanno dichiarato: “Per un numero sempre maggiore di studenti in tutto il mondo, il nostro Master Full Time in Business Administration rappresenta il trampolino di lancio verso una carriera di valore. La qualità del nostro percorso formativo per eccellenza ci viene riconosciuta dall’autorevole ranking del Financial Times, a dimostrazione di quello in cui da sempre crediamo: la scelta di un MBA oggi si rivela decisiva per la crescita professionale di un leader in azienda”.

Tra i punti di forza che hanno favorito l’ingresso del MIP in classifica spicca una rilevante crescita dello stipendio. Nelle categorie relative ai progressi di carriera, infatti, l’incremento percentuale della retribuzione media a tre anni dal conseguimento del Master è passato dal 76% al 94%, se comparato con i dati dell’anno scorso. Relativamente al cosiddetto value for money, vale a dire il rapporto “qualità – prezzo”, la business school del POLIMI è sesta al mondo.

Relativamente agli altri criteri, ottimo il riconoscimento per l’international mobility, calcolato considerando la cittadinanza degli studenti e la location in cui hanno lavorato pre-MBA, a master completato e tre anni successivi: il 28 posto del MIP conferma l’eccellente qualità dei propri Alumni riconosciuta a livello italiano ed internazionale.

Significativo anche il posizionamento nella metà alta della classifica per un criterio che oggi assume una notevole importanza, soprattutto per una scuola che, unica in Europa, può vantare l’accreditamento B Corp. Il MIP è infatti 30esimo al mondo per la proporzione delle ore di formazione su temi di CSR (etica, green, responsabilità sociale) sul totale delle ore di insegnamento (criterio environmental, social and governance).

“In un mercato dinamico che offre ogni giorno nuove sfide”- concludono i due docenti al vertice del MIP – “le aziende devono essere guidate da manager dotati delle migliori capacità per garantire competività al proprio businessmotivazione e crescita ai propri dipendenti. Poter contare su un diploma rilasciato da una business school d’eccellenza, tra le poche a poter vantare i principali tre accreditamenti internazionali, è sicuramente uno stimolo per investire sul proprio futuro”.

L’offerta formativa d’eccellenza del MIP comprende annualmente circa 40 Master, tra cui anche 7 MBA ed Executive MBA, 200 programmi executive open e diversi corsi di formazione progettati su misura per aziende. L’International Full Time MBA si svolge su 12 mesi, di cui gli ultimi tre dedicati al project work finale. I corsi sono organizzati in Pillars, che toccano i temi centrali, e in corsi di specializzazione più verticali.

La MIP Management Academy lancia un catalogo di oltre 250 corsi pensati per le aziende

Oltre 250 titoli a copertura di 16 differenti aree tematiche: grazie al ventaglio di corsi 2022 della MIP Management Academy, sia i privati che le aziende potranno accedere a contenuti di riconosciuta eccellenza in maniera flessibile, per puntare a miglioramento delle performance, crescita del capitale umano, retention e motivazione.

La Prof.ssa Angela Tumino, Associate Dean for Corporate Education al MIP e Federico Giacomini, Director of Corporate Education al MIP, ci hanno spiegato nel dettaglio le caratteristiche di questa nuova offerta formativa.

Specificità e flessibilità: come la nuova offerta 2022 della MIP Management Academy dedicata ad imprenditori, manager ed imprese incarna questi due concetti?  

Flessibilità è la parola chiave per descrivere la MIP Management Academy – spiega la Prof.ssa Angela Tumino. Grazie alla sua ampia offerta è possibile costruire percorsi formativi su misura in termini di contenuti (il catalogo copre infatti ben 16 aree tematiche), durata (si spazia da corsi brevi di un paio di giorni fino ad Executive Master che richiedono un impegno di due anni) e modalità di fruizione: alcuni corsi sono erogati  on campus, per i quali comunque è sempre prevista la possibilità di seguire da remoto in caso di necessità, altri corsi sono FlexBlended e prevedono una parte di formazione asincrona tramite clip video, che si abbina a lezioni in diretta online (nel caso dei corsi Flex) oppure on campus (nel caso di corsi Blended) e vi sono infine i corsi online, che prevedono unicamente lezioni da remoto da fruire in modalità sincrona.  Altro elemento distintivo della MIP Management Academy è poi sicuramente la specificità: si basa su contenuti avanzati e di riconosciuta eccellenza, erogati da professori universitari e illustri professionisti.

La formazione continua è oggi fondamentale per la crescita di un professionista e – di conseguenza – per la crescita di un’azienda. Per far fronte a questa necessità, in che direzione sta andando la Corporate Education?

E’ proprio così – continua Angela Tumino – la Corporate Education sta evolvendo rapidamente per far fronte alle necessità dei professionisti e delle aziende. Le esigenze formative spaziano in un vasto range di tematiche e le competenze tecniche e specialistiche devono essere aggiornate costantemente per riuscire a cogliere e gestire i trend emergenti (si pensi ad esempio a quello dell’Intelligenza Artificiale, alla Blockchain, o alla crescente rilevanza di temi quali Sostenibilità, Transizione energetica o Industria 4.0). Al loro fianco poi diventano sempre più importanti le cosiddette soft skills, con una crescente contaminazione tra humanities e business. Cresce anche l’esigenza di andare oltre la formazione tradizionale con formati innovativi e caratterizzati da una elevata interazione con i partecipanti (come ad esempio gli Inspiring Workshop o i Corporate Lab). Alla luce di tutto questo, a partire dalle aree di competenza su cui si struttura la nostra MIP Management Academy, c’è anche la possibilità di costruire soluzioni custom, che rispondono al meglio agli obiettivi formativi e specifici di ciascuna azienda.

Tutti i corsi vengono erogati in classi interaziendali, ma possono quindi essere pianificati anche in house per una Academy destinata solo ad una specifica realtà aziendale. Come funziona nel dettaglio e quali sono i vantaggi di questa flessibilità?

Il passaggio da una modalità interaziendale, che favorisce il networking e la contaminazione tra saperi e business differenti, ad una modalità in house è assolutamente una delle possibilità previste dall’offerta della MIP Management Academy – specifica Federico Giacomini, Director of Corporate Education al MIP. Questo naturalmente può valere sia per un singolo corso che per un numero consistente di corsi, andando così a costituire una vera e propria Academy aziendaleNel secondo caso, garantiamo un supporto a 360° nella progettazione, insieme ad un team di esperti, partendo da un’analisi approfondita dei bisogni formativi dell’azienda e customizzando i vari corsi sulla base delle necessità più profonde che emergono dal confronto diretto col committente. Molto spesso questo tipo di confronto parte dalla comprensione del sistema di valori aziendali e dal modello di competenze che l’azienda ha deciso di adottare, indagando i gap attraverso assessment consolidati, che vanno a misurare in modo puntuale e strutturato la differenza tra l’expertise attuale e quella attesa dall’azienda.

 

Clicca qui per scaricare il catalogo MIP Management Academy 2022 – Soluzioni per le aziende

 

Il nostro studente EMBA Filippo Poletti racconta la “Grammatica del nuovo mondo” con vision e purpose

Top voice LinkedIn, giornalista, formatore e scrittore: stiamo parlando di Filippo Poletti, studente del nostro Executive MBA nonchè autore della “Grammatica del nuovo mondo”, un libro che racconta la rivoluzione universale del covid attraverso la narrazione di racconti di cronaca e nuove parole chiave. Dopo poche settimane dall’uscita il volume con premessa-testamento del filosofo Salvatore Veca è già stato ristampato.

È appena uscito nelle librerie “Grammatica del nuovo mondo”, con una dedica speciale alla nostra Scuola. Come è nata questa idea?

«È nata dall’esigenza di mettere a fuoco i primi due anni (e speriamo gli ultimi) della pandemia. Volendo abbozzare un’“analisi PEST” di quanto abbiamo vissuto, esterna e strategica, il coronavirus è stato ed è tuttora una tragica emergenza sanitaria con tanti malati e molto morti in Italia e nel resto del mondo: impossibile dimenticare l’immagine straziante delle bare partite da Bergamo sui camion dell’Esercito il 18 marzo 2020. Il coronavirus, allo stesso tempo, è stato il motore di una rivoluzione universale che ha cambiato la nostra vita e il nostro modo di affrontare la quotidianità, il nostro mindset. Sotto questo aspetto la pandemia è stata una rivoluzione radicale, potente quanto la prima, la seconda, la terza e la quarta rivoluzione industriale. Nel libro “Grammatica del nuovo mondo” ho cercato di far emergere, attraverso 50 parole chiave, alcuni “nuovi significati” che il virus respiratorio ha apportato alle nostre esistenze e al nostro lavoro. Perché la dedica alla MIP? Affrontando assieme ai colleghi e amici dell’EMBA la sfida della formazione manageriale presso il MIP Politecnico di Milano nell’anno della pandemia, non potevo non dedicare questo libro a loro e a tutti i docenti, a partire dal dean Federico Frattini, Antonella Moretto e Mauro Mancini che sono stati i primi professori che ho conosciuto nella nostra business school. Tra i docenti voglio ricordarne tre in particolare, a cui sono molto grato per i loro insegnamenti: Andrea Rangone, Roberto Verganti e Josip Kotlar».

Come è stato scrivere un libro nel pieno di una pandemia, conciliando per di più la scrittura con il lavoro e un Executive MBA?

«È stato un bell’impegno, appassionante. Le tante lezioni e le 681 clip hanno rappresentato uno stimolo a uscire dalla comfort zone e a guardare il mondo da tante altre angolature».

Questi due anni così particolari li hai guardati da tanti punti di vista. Con gli occhi del giornalista, con quelli del professionista e con quelli dello studente. Fin da subito è evidente quanto del “Filippo giornalista” c’è in queste pagine, ma quanto hai portato degli altri aspetti della tua vita?

«Ero, sono e resto un cronista. Ho passato tanti anni (e lo faccio tuttora) a raccontare la vita ed è quello che più mi appassiona: dico e ripeto spesso che il lavoro cammina sulle gambe delle persone. Mi affascinano le narrazioni, perché sono convinto che la vita, nel suo continuo fluire, debba essere raccontata, fissata o “puntellata” con le parole. Se dovessi definire la “Grammatica del nuovo mondo”, userei l’espressione “story cloud”, una nuvola di storie significative della pandemia, basata su un lavoro di raccolta di informazioni delle quali nel libro sono indicate a più pagina le relative fonti. Come diceva il filosofo francese Joseph Joubert, cercando le parole si trovano i pensieri».

In questo “nuovo mondo” quale ruolo ti immagini per la formazione?

«Chi si forma non si ferma: lo scrivo frequentemente su LinkedIn, dove dal 2017 curo quotidianamente la “Rassegna del cambiamento” sul lavoro. Nel libro “Grammatica del nuovo mondo” mi soffermo sul significato che gli antichi greci davano alla parola “scuola”, ossia “il tempo libero dedicato allo svago della mente”. La scuola è l’occasione per liberare la mente, uscire dalla prospettiva interna e abbracciare quella esterna. È un tempo “liberato” dalla routine lavorativa e grazie al quale è possibile rivedere il nostro modus operandi, individuando ulteriori purpose professionali. La formazione non può che essere continua: per questo anche nel nuovo mondo della post pandemia dovremo continuare a formarci, non fermandoci mai».

Hai ringraziato anche il MIP in questo libro, segno che la nostra Scuola è una parte importante del tuo percorso. Quale il ricordo o l’insegnamento più bello di questa esperienza?

«Il ricordo più bello è legato alle discussioni fatte in aula (in presenza o da remoto) con i compagni di corso: impossibile dimenticare gli interventi di Alessandro Basso (finissimo nei suoi interventi), Alessio Pezzotta, Andrea Pucciarelli, Emanuele Lauria (un ingegnere intelligente come pochi), Enrica Riva, Ferdinando Rossi (generoso anche nelle risate), Flavia Tosel (la nostra prima rappresentante con Alessandro), Francesco Adamo, Francesco D’Angelo, Francesco Lurago, Francesco Vettor (la prima persona che ho incontrato al MIP), Giulio Morandini (straordinario sempre), Luigi Nunziata (generoso anche nell’aiuto a chi, come me, non aveva mai affrontato le materie scientifiche), Marco Levi (il nostro “Nobel dell’economia”), Paolo De Maria, Simone Cassetti, Stefano Avesani, Vito Randone (pieno di energia positiva), Vittorio Carlini e di tutti gli altri ottimi colleghi, da Alessandra D’Innocenzo a Carlo Pozzi, Francesco Aquaro, Katsiaryna Papova, Rossella Catania e Andrea Neri. Impossibile dimenticare le chiacchierate al telefono con gli amici Alberto Burzio, Carlo Piredda, Andrea Riva e Davide Squizzato, così come le nascite dei figli di Giuseppe e Giacomo o i matrimoni di Giovanni e Giuseppe, festeggiati sulle panchine poste di fronte all’ingresso del MIP. L’Executive MBA è un’esperienza corale e devo dire che il nostro gruppo ha saputo unire le forze e le idee, mettendo a fattor comune i dubbi. Il resto, ossia la scrittura del libro “Grammatica del nuovo mondo”, è venuta da sé tra una notte e l’altra. Per la stampa del libro da parte dell’editore Lupetti decisivo è stato l’aiuto dell’amico di corso Ivano Colombo, soprannominato a ragione “il Maestro”. L’insegnamento più bello? Ne cito tre: strategy, innovation strategy e innovation leadership, perché durante queste lezioni ho capito quanto sia riduttivo lo “shortermismo”, ossia l’attenzione del mercato ai risultati di breve periodo. E ho capito l’importanza del passaggio dall’approccio della “closed innovation” (focalizzato sul know-how con idee e competenze maturate all’interno della propria azienda) a quello della “open innovation” (basato sulla ricerca di idee, tecnologie e competenze al di fuori dei propri confini organizzativi per alimentare con continuità il processo di innovazione). E, infine, ho capito l’importanza dell’innovazione di soluzione e di quella di direzione, fondamentale quest’ultima per creare un nuovo significato. Per creare, aggiungo citando il titolo del mio libro per la quale il filosofo Salvatore Veca mi ha onorato della sua premessa, un nuovo mondo. Un mondo migliore».

 

LA GRAMMATICA DEL NUOVO MONDO IN BREVE

  • L’autore: Filippo Poletti, giornalista, top voice di LinkedIn
  • La dedica speciale: “A tutti gli amici e colleghi del MIP Politecnico di Milano per aver abbracciato insieme la sfida al cambiamento”
  • Le tre parti: La visione del nuovo mondo, Le 50 parole chiave della pandemia, Lo scopo (o purpose) del nuovo mondo
  • La casa editrice: Lupetti

Istituto Marangoni e MIP Politecnico di Milano insieme per un master esclusivo dedicato ai professionisti del lusso

Il mercato del lusso sta vivendo negli ultimi anni una trasformazione radicale sulla spinta dei grandi cambiamenti dettati dall’innovazione tecnologica, dal mondo digitale e da una nuova sensibilità verso i processi produttivi e di distribuzione da parte delle giovani generazioni, ovvero da parte di coloro che sono la forza motrice dei consumi a livello globale e che possono influenzare il successo di una marca.

Diventa quindi fondamentale per i professionisti del settore sviluppare conoscenze e skill che uniscano capacità di analisi dei dati e dei piani di marketing anche un approccio visionario e “creativo”, attento all’evoluzione dei trend legati al digitale e alle nuove forme di comunicazione.

Per formare professionisti di alto livello e pronti a sostenere le dinamiche di un settore fortemente competitivo, Istituto Marangoni – leader a livello internazionale nell’alta formazione nella moda, arte e design – e MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business – istituzione storica nella formazione manageriale – hanno unito competenze e best practice per realizzare un Global Master for Luxury Business Professionals; un programma della durata di 12 mesi a partire da giugno 2022, sviluppato in forma ibrida (ovvero con lezioni in classe ma anche on line), alla fine dei quali verrà assegnato il titolo di Master di 1° livello da parte del MIP e un Diploma da parte di Istituto Marangoni.

I temi trattati dal Master spaziano dal marketing alla trasformazione digitale, dalla sostenibilità alla supply chain e a tutti gli aspetti economico-finanziari, per creare brand di successo capaci di ripensare le proprie strategie generando valore.

Nel Master sono previste tre settimane “esperienziali” nelle scuole di Istituto Marangoni a Milano, Londra e Parigi, gli epicentri della moda e del lusso, dove i partecipanti al corso potranno vivere una vera immersione nella bellezza, creatività e unicità di queste città che rappresentano delle vere e proprie vetrine per i brand del lusso. Inoltre durante questi soggiorni, i partecipanti potranno partecipare a delle lecture e workshop da parte di importanti professionisti del settore nei paesi di riferimento.

Secondo Paolo Meroni, Istituto Marangoni Academic and Q&A Director” Il corso permette di rispondere in maniera innovativa alle richieste del mercato del luxury business attraverso un approccio teorico pratico ma anche esperienziale che porterà i partecipanti nel cuore delle principali capitali della moda e del lusso mondiali. Istituto Marangoni e MIP, due istituzioni riconosciute tra le migliori realtà formative a livello internazionale, hanno fuso le loro specificità per formare una nuova figura professionale in grado di affrontare le sfide che il mercato del lusso globale incontrerà nel prossimo futuro.”

Federico Frattini, Dean del MIP, aggiunge: “La digital transformation, le nuove dinamiche del retail su scala globale e uno scenario economico in continua evoluzione hanno portato il settore del lusso a vivere un momento di profonda trasformazione. In un contesto come questo, per i brand potersi avvalere di professionisti capaci di governare il cambiamento e creare valore è ancora più importante che in passato.

Ecco perché abbiamo scelto di lanciare un nuovo master – il Global Master for Luxury Business Professionals – e di farlo insieme a un’eccellenza internazionale come Istituto Marangoni. Una partnership che ci permetterà di offrire ai nostri studenti un’esperienza unica, capace di unire il know-how indiscusso sui settori del lusso e del fashion di Istituto Marangoni, e la nostra esperienza sui temi del business e dell’innovazione.”

La partnership tra Feltrinelli Education e MIP Politecnico di Milano nel segno della cultura: un open day per presentare l’Executive Program in Cultural Management

Un evento dedicato alle prospettive del settore culturale e alla presentazione l’Executive Program in Cultural Management, nato dall’incontro tra uno dei principali gruppi editoriali italiani e un’istituzione universitaria d’eccellenza nel campo della formazione manageriale.

Per rinnovare il mercato della cultura è necessario superare la tradizionale distinzione tra competenze umanistiche e tecniche: servono professionisti capaci di integrare cultura, creatività, abilità manageriali e conoscenze economiche. Con questo obiettivo, lo scorso ottobre Feltrinelli Education e MIP Politecnico di Milano hanno dato vita a una partnership per la costruzione di una serie di Percorsi Executive rivolti ai professionisti del settore culturale.

Il primo Executive Program in Cultural Management, che avrà inizio il 4 marzo 2022, sarà presentato il 26 gennaio alle 18:00 durante un evento digitale dedicato alla cultura come progetto, come prodotto e come carriera, trasmesso in live streaming sui canali social del Gruppo Feltrinelli e di Feltrinelli Education. Nella prima parte della serata verrà presentata la partnership, con gli interventi del direttore di Feltrinelli Education Massimiliano Tarantino e del professor Federico Frattini, Dean del MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business. Il momento introduttivo sarà seguito da una tavola rotonda alla quale parteciperanno grandi personalità della cultura italiana, tra cui James M. Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera, e Francesca Colombo, direttrice di BAM (Biblioteca Alberi Milano), per condividere numeri, idee ed esperienze per la ripartenza del settore. Alla fine dell’evento, tra le 19 e le 19.30, verrà presentato nel dettaglio l’Executive Program insieme ai responsabili didattici di Feltrinelli e del MIP Politecnico di Milano, con un momento conclusivo dedicato alle domande dei partecipanti.

La serata sarà l’occasione per raccontare una partnership che vuole innovare il mercato della cultura e sostenerne la ripresa, partendo dalla formazione e dalle competenze necessarie per interpretare i mutamenti in atto e coglierne le opportunità, dai nuovi modelli abilitati dal digitale ai fondi del Recovery Plan che, secondo le stime del Consiglio Nazionale dei Giovani, creerà, entro il 2023, 90 mila posti di lavoro destinati alle nuove generazioni. Ad esempio, secondo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali del Politecnico di Milano, l’80% dei musei ha offerto almeno un contenuto digitale durante i mesi di chiusura, il 95% delle istituzioni culturali ha un sito web, quasi la metà offre laboratori e attività didattiche online (48%), così come tour e visite guidate (45%). Nonostante ciò, in 3 musei su 4 (il 76%) manca ancora un piano strategico di innovazione.

In questo scenario si inserisce l’Executive Program in Cultural Management di Feltrinelli Education in collaborazione con il MIP Politecnico di Milano, realizzato grazie alla sinergia con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Un percorso volto a sviluppare competenze, abilità e strumenti per interpretare le nuove sfide del settore culturale e rivolto non solo ai professionisti che vogliono acquisire nuove competenze, ma anche a tutti coloro che desiderano entrare nel campo dell’imprenditoria culturale e della valorizzazione dei patrimoni materiali e immateriali, compresi quelli legati al mondo dell’impresa.

Il percorso, della durata complessiva di sei mesi, si articola in lezioni teoriche con alcuni fra i principali protagonisti della cultura italiana e workshop pratici con i professionisti del settore. Con il costante supporto e monitoraggio dei docenti attraverso assesment laboratoriali e momenti di revisione dei project work che verranno poi presentati a una platea di stakeholder e professionisti del settore, l’Executive Program si concluderà con un appuntamento dedicato allo sviluppo professionale.

Per rimanere aggiornati sull’open day e partecipare alla parte di Q&A, è possibile iscriversi attraverso il seguente form: https://www.som.polimi.it/event/presentazione-online-executive-program-in-cultural-management-26012022/

Networking: liberare il “genio” dalla lampada e guidarlo con metodo per il proprio successo

Questa è l’immagine che ho voluto utilizzare, anche per il mio sito, per trasferire l’essenza e complessità di gestire il proprio network, vero e proprio asso nella manica per il nostro successo professionale.

Il networking è il nostro capitale sociale, il più grande e intangibile asset che ognuno di noi ha e oggi, mai come prima nella storia dell’umanità, è in grado di fornirci risorse cruciali per la nostra vita, professionale (oltre che personale).

Per comprenderne la “potenza” mi fermerei un attimo a pensare a quanta ricchezza possiamo attingere grazie al sistema, spesso complesso, delle relazioni in cui siamo inseriti: possiamo apprendere, arricchirci in termini di nuove informazioni, acquisire nuove idee/stimoli, attingere a nuove risorse cui non avremmo mai pensato, conoscere interlocutori che potrebbero diventare cruciali per la nostra crescita, creare sinergie/alleanze/partnership, trovare risorse e la lista… potrebbe proseguire di molto.

La metafora del genio della lampada è emblematica: abbiamo la necessità di guardare dentro il nostro contenitore di relazioni, comprenderne l’essenza e le logiche e capire come sbloccarne l’enorme potenzialità.

Se non liberiamo il genio – cioè il potenziale delle reti sociali intorno a noi – tutto rimane immobile e si rimane spettatori passivi e dormienti, incapaci di creare valore per sé e il nostro ecosistema.

La prevalenza delle persone non è consapevole della potenzialità e ricchezza delle relazioni intorno a sé, non mappa le relazioni/circuiti che ha e ancora meno lo fa con quelle del proprio interlocutore, non cogliendo gli invisibili “dot” che sono lì per essere connessi e creare nuove sinapsi/opportunità.

A noi la responsabilità e il “potere” di utilizzare al meglio le nostre relazioni, ma per ottenere di più dobbiamo avere una visione più alta e non meramente utilitaristica/opportunistica.

Se la vita personale/professionale non ci sta dando le esperienze che desideriamo vuole dire che dobbiamo fare nuove scelte relazionali e cambiare approcci e creare nuova energia relazionale intorno a noi.

Oggi per la prima volta nella storia dell’umanità abbiamo a disposizione un secondo braccio armato del networking, quello online: viviamo in un contesto trainato dai social e accelerato in modo esponenziale dal digitale e in questa faticosa (in alcuni casi dolorosa) fase post pandemica ci siamo “finalmente” resi conto di quanto siamo profondamente interconnessi e interdipendenti.

I social e LinkedIn ci hanno dato la possibilità di superare, con un semplice click, i vincoli cognitivi che caratterizzano le dimensioni umane: se Dunbar ci dice che possiamo mantenere fino a 150 relazioni stabili continuative (che poi è la dimensione media dei gruppi sociali nella storia dell’umanità) i social ribaltano il paradigma e ci raccontano qualcosa di profondamente diverso.

Nelle piattaforme le relazioni cosiddette deboli, oltre ad essere di gran lunga le prevalenti, non solo non si spezzano ma si rinnovano e possono rimanere sempre attive: con un altro click posso collegarmi con chiunque e trasformare un collegamento online con uno/a sconosciuto/a prima in un caffè e poi in una solida relazione professionale grazie ai contenuti, valori e interessi che ogni giorno si espongono in vetrina e che richiamano un pubblico che ha affinità e/o interessi vicini ai nostri.

Tenere relazioni sui social non è a costo zero perché richiede la risorsa più preziosa che abbiamo, il tempo, il più bel dono che possiamo fare alla nostra rete.

E allora doniamo del tempo per fare networking e diamoci del tempo per rafforzare questa metacomptenza: aspettarci che la crescita del nostro network dipenda dagli altri è l’errore più grave che potremmo commettere.

Per prepararsi ad un 2022 ricco di valore qui di seguito 5 pillole per un lifelong networking journey e per mantenere elasticità e aggiornata questa meta competenza.

  1. Stabilisci connessioni nuove, periodicamente, con cadenza regolare regalando sempre gentilezza/sorrisi alle persone che incontri e ricambia i doni ricevuti;
  1. Coltiva ogni giorno il tuo network e ingaggia la tua rete, sii sempre pronto a raccontare la tua storia con occhi nuovi e a raccogliere feed back e input preziosi;
  1. Cura la tua immagine e brand, attraverso la tua rete: se non sei tu ad andare verso gli altri, saranno loro a venire da te e questo grazie ai contenuti di valore che promuovi e pubblichi, vera calamita per l’attenzione del tuo pubblico;
  1. Costruisci la tua tribe di sostegno e confronto e sii sempre “open” network per cogliere le infinite possibilità che si celano nella tua rete;
  2. Segui e circondati di persone che fanno networking, osservandone modalità e approcci e poi crea il tuo stile.

E se l’universo relazionale non è mai qualcosa di fisso e immutabile ma una dinamica fluttuante tra più persone è bene ricordarsi che il dono è il più potente abilitatore di nuove alchimie relazionali.

Riparte illimity Academy con il secondo Master in Gestione del Credito che porterà 10 nuovi talenti in neprix

illimity Bank S.p.A. (“illimity” o la “Banca”) lancia la seconda edizione del Master in Gestione del Credito a cura di illimity academy, ideata per creare percorsi di alta formazione economica e finanziaria per i professionisti del futuro, attraverso programmi didattici e training sul campo.

Il Master riparte ad aprile 2022, dopo il successo della prima edizione che ha ricevuto ben 380 candidature e coinvolto 26 studenti, assumendone 22 a fine percorso. Anche quest’anno partner del progetto è il MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business che ne cura la direzione scientifica. L’obiettivo è formare gli Asset Manager di nuova generazione secondo il modello operativo di neprix, società del gruppo illimity nata per innovare la gestione del credito distressed corporate e coprire l’intera catena del valore fino alla vendita degli asset sottostanti. Nei primi due anni di attività la società ha già gestito masse per 8,8 mld di euro circa.

Ciò che contraddistingue questa nuova edizione è l’assunzione in neprix di tutti i partecipanti fin dal primo giorno del Master attraverso la formula dell’apprendistato. Per facilitare da subito l’integrazione dei neoassunti, il nuovo percorso formativo fungerà anche da esperienza di onboarding personalizzata. Il programma, che unisce teoria e pratica avvalendosi di docenti provenienti dal mondo universitario e della consulenza, oltre che dal management di illimity e neprix, avrà una durata di due mesi e prevede, per questa edizione, un totale di 10 partecipanti. I talenti selezionati si uniranno a un team che conta 294 persone e permetterà di operare nella gestione del credito difficile, un mercato in costante sviluppo che richiede professionalità sempre più specifiche.

Il Master si rivolge sia a giovani professionisti o praticanti avvocati nel settore della gestione dei crediti NPE, che a neolaureati o laureandi interessati ad avviare la propria carriera in neprix. I candidati devono avere un’età inferiore a 30 anni al momento dell’avvio del Master.

La candidatura potrà essere inviata qui entro il 31 gennaio 2022. La selezione avverrà in due fasi: la prima prevede un video-colloquio motivazionale, mentre la seconda include interviste individuali e di gruppo con i manager di neprix per valutare competenze, potenziale e affinità con i valori e la cultura aziendale di illimity.

Per i candidati selezionati, la frequenza del Master sarà giornaliera di 8 ore, per un totale di 320 ore, e si terrà a Milano.

Andrea Battisti, Fondatore e CEO di neprix, ha commentato: “Dopo il successo della prima edizione del Master in Gestione del Credito, abbiamo deciso di lanciare un nuovo modello formativo, unico nel suo genere, per ampliare ancora la nostra squadra. Vogliamo dare la possibilità ai giovani di sviluppare le proprie competenze specializzandosi in un mercato di enormi dimensioni e mettendo in pratica immediatamente le conoscenze apprese in aula. L’approccio al lavoro che insegniamo, diverso da quello tradizionale e basato sull’ascolto, punta a trovare insieme ai nostri illimity Bank S.p.A., Sede Legale Via Soperga 9, 20124 Milano, Italia – www.illimity.com clienti soluzioni sartoriali e di valore che possano avere un impatto reale sulle comunità locali e sul territorio”.

Marco Russomando, Head of HR & Organization di illimity, ha commentato: “Siamo felici di proporre nuovamente la nostra illimity academy che permetterà non solo di formare, ma anche di assumere da subito nuovi talenti. Siamo certi che anche quest’anno le richieste saranno tante e il nostro compito sarà quello di selezionare le figure più in linea con i nostri obiettivi e la nostra identità. In illimity crediamo nella diversità come valore e nel continuo scambio di idee per sperimentare e costruire qualcosa di nuovo insieme. I riconoscimenti raggiunti finora, dalla certificazione “Great Place To Work®” ottenuta per il terzo anno consecutivo all’ingresso nella classifica Best Workplaces in Europe™, ci incoraggiano a proseguire in questa direzione”

New Generation MBA: il nuovo Master del MIP Politecnico di Milano per dare un nuovo significato alla carriera dei leader di domani e contribuire alla costruzione di un futuro migliore per tutti

MIP Politecnico di Milano, la business school dell’ateneo milanese, lancia un inedito “New Generation MBA”, che insegnerà ai leader del futuro come raggiungere performance non solo di grande impatto ma anche sostenibili.

Il New Generation MBA non darà agli studenti solo competenze manageriali avanzate, ma fornirà loro anche gli strumenti per liberare il potenziale nascosto del purpose, supportando così la nuova generazione di leader nell’affrontare le sfide del XXI secolo.

Oltre a insegnare quei contenuti che caratterizzano un MBA tradizionale, il nuovo Master del MIP Politecnico di Milano darà agli studenti gli strumenti per creare e mantenere alti i livelli di significato, motivazione e incisività su sé stessi, sui loro collaboratori e sulle aziende in cui operano.

Federico Frattini, Dean del MIP Politecnico di Milano, ha dichiarato: “Il mondo del lavoro e la società stanno affrontando cambiamenti radicali. In riposta a questa rivoluzione, insieme ai nostri partner di The Mind at Work, abbiamo deciso di riprogettare il nostro full-time MBA per preparare una nuova generazione di manager, imprenditori e professionisti, ad affrontare con successo le sfide che abbiamo di fronte. Quando si tratta di dover fare i conti con le risposte da dare a queste importanti sfide, i manager non hanno solo bisogno di acquisire e rafforzare le loro hard skills, ma anche e soprattutto quelle meta-competenze, quelle life skills (come qualcuno le chiama) quali la capacità di coinvolgere le persone, capirne la motivazione, e saper creare una connessione con le emozioni che ognuno prova anche nella propria attività lavorativa – specialmente in situazioni di particolare pressione e stress”.

Per la prima volta, l’MBA del MIP Politecnico di Milano integra queste due dimensioni. Attraverso un programma rigoroso, i partecipanti acquisiranno quelle competenze tecniche e quelle skills di cui avranno bisogno per raggiungere i propri obiettivi.

Attraverso esperienze formative innovativi ed inedite nel panorama degli MBA, i partecipanti potranno portare le proprie performance a un livello superiore, sviluppando consapevolezza di sé e degli altri. In questo modo potranno individuare il proprio purpose in modo consapevole, per creare alti livelli di engagement, motivazione e allineamento. Sarà questa skill, così sviluppata, a far acquisire loro la capacità di perseguire gli scopi più alti della nuova generazione di manager, proiettati verso un futuro sempre più vicino: garantire performance finanziarie sostenibili alle aziende e generare impatti positivi sulla società in cui operano queste stesse aziende.

Sarà questa la chiave attraverso cui il MIP Politecnico di Milano, con il suo New Generation MBA, darà ai manager di domani la capacità e la competenza per ottenere performance avanzate e allo stesso tempo quella realizzazione personale che consente di eccellere sia individualmente che a livello di team e di organizzazione aziendale.

Darren Rudkin, fondatore di The Mind at Work, ha aggiunto: “Questo MBA apre finalmente a un’autentica crescita personale e professionale e dà inizio a un viaggio personale di scoperta non solo perché lo studente possa fare la differenza, ma perché possa diventare la differenza. Si tratta di una vera e propria svolta per il mondo delle business school. Queste ultime sono state recentemente criticate per la loro incapacità di contribuire a formare una nuova generazione di leader in grado di combinare valore per gli azionisti e impatto positivo sulla società. Questo programma è una risposta senza precedenti a questa critica e ha il potenziale per aprire la strada a un nuovo approccio alla formazione manageriale che è adatto alle sfide che la nostra società deve affrontare”

Opportunità per le aziende: project work e recruitment dei candidati MBA

Sono aperte le selezioni dei candidati dell’International Full Time MBA! Gli studenti del nostro Master Internazionale in Business Administration sono alla ricerca di opportunità di collaborazione e immediatamente disponibili per un colloquio.

Saresti interessato a valutarli per la tua azienda?

Potrai scegliere tra oltre 50 candidati MBA: profili ad alto potenziale, sia italiani che internazionali, con diverso background accademico (ingegneristico, economico, scientifico o umanistico). Hanno già maturato almeno 3 anni di esperienza lavorativa in diversi settori e funzioni, e sviluppato interessanti competenze interculturali e multilinguistiche.

I candidati saranno disponibili da Aprile/Maggio 2022 per collaborazioni a tempo pieno:

  • sviluppando un progetto strategico con impatto sul business, formalizzato come stage curriculare di almeno 3 mesi o come progetto di consulenza;
  • andando a ricoprire eventuali posizioni aperte in diverse aree funzionali dell’azienda.

Le selezioni sono aperte! Non esitare a contattare il Career Service all’indirizzo career@mip.polimi.it per ricevere il CV Book e approfondire insieme ai nostri professionisti i profili dei candidati esplorando le opportunità di collaborazione con la tua azienda!