Formazione Executive: una nuova offerta tutta dedicata alla Sanità

Al MIP arriva una nuova offerta formativa tutta dedicata al mondo della sanità.
Dopo l’Executive Master in Gestione dell’Innovazione in Sanità, sviluppato per fornire ai partecipanti le competenze gestionali necessarie per innovare con successo i modelli di business, le modalità di servizio e i sistemi tecnologici nel sistema sanitario, il MIP inaugura quest’anno una vera e propria piattaforma di formazione executive dedicata al settore, con due nuovi Master – quello in Innovazione Organizzativa e Digitale nelle strutture Universitarie in Medicina e quello in Management dell’Innovazione e della Ricerca Clinica.

“La difficile situazione che stiamo vivendo ci ha ricordato non solo l’importante ruolo che ricopre il servizio sanitario, ma anche quanto l’innovazione possa avere un impatto positivo in ambiti di primaria importanza come la salute. È per questo che come Scuola abbiamo voluto dare il nostro contributo, mettendo a disposizione del settore sanitario il nostro know-how e gli strumenti per poter affrontare le attuali sfide dell’evoluzione organizzativa e digitale”, spiegano i Prof. Emanuele Lettieri e Paolo Locatelli, direttori dei Master.

Per maggiori informazioni, contatta ipa@mip.polimi.it

DeA Capital ESG Talent: due nuove borse di studio per l’International Master in Sustainable Finance

Buone notizie per i candidati dell’edizione 2022 dell’International Master in Sustainable Finance!
Grazie alla partnership con DeA Capital, una delle aziende sponsor del Master, saranno infatti disponibili due borse di studio del valore di 7500€ ciascuna.

“DeA Capital sta costantemente consolidando la propria posizione nel percorso della sostenibilità.” – spiega Alessandra Patera, Head of Marketing, Institutional Sales, ESG. “La partnership con il MIP Politecnico di Milano e il coinvolgimento nell’International Master in Sustainable Finance rappresentano quindi un’opportunità unica per dare un aiuto agli studenti che desiderano confrontarsi con una delle maggiori sfide di tutti i tempi, permettendo loro di mettere le proprie competenze a beneficio di una causa. Questo rappresenta per DeA Capital un’altra importante opportunità per confermare il proprio impegno nel promuovere uno sviluppo sostenibile.”

“Per il MIP, il coinvolgimento delle aziende è fondamentale, in ogni fase del Master. Grazie a collaborazioni come questa, infatti, possiamo disegnare i nostri percorsi sulle esigenze del mercato, così da poter preparare al meglio i nostri studenti per le sfide che si troveranno ad affrontare nel mondo del lavoro.” – aggiunge il Prof. Giancarlo Giudici, Direttore del Master.

Il termine ultimo per l’invio della propria candidatura per la borsa di studio “DeA Capital ESG Talent” è il 31 maggio 2022.
Oltre a dover superare il processo di ammissione al Master, i candidati verranno valutati anche sulla base di un progetto da presentare in fase di selezione. Dovranno infatti sviluppare un fondo in un settore a scelta tra Private Equity e Real Estate, dimostrando così buone doti di progettualità nel settore ESG, inserendo nell’elaborato elementi innovativi. Un cosiddetto “ESG Dream Fund”.

Non perdere questa opportunità e scopri di più sul Master.  Per maggiori informazioni, contatta uno dei nostri Recruiter infomasters@mip.polimi.it

Il MIP Politecnico di Milano premia le idee innovative dei suoi Alumni

Cinque membri della community della business school milanese nel corso dell’evento Shape The Future hanno ricevuto un voucher da impiegare per un corso di alta formazione firmato MIP

MIP Politecnico di Milano, la Graduate School of Business dell’ateneo milanese, ha premiato le idee innovative di cinque suoi Alumni, discusse e presentate durante l’evento Shape The Future (https://shapethefuture.it/).

Ognuno di loro ha ricevuto un voucher di formazione per investire sul sempre più strategico continuous learning, partecipando a uno dei tanti percorsi di formazione della Management Academy del MIP. Per loro la possibilità di scegliere un modulo formativo all’interno dell’ampia offerta formativa strutturata in molteplici formati, su differenti aree tematiche verticali e disegnati su misura per incontrare le diverse necessità del mondo del business (corsi brevi, percorsi executive, percorsi executive flex, executive master, ecc.).

Il tratto comune di ogni vincitore, così come di tutti i partecipanti a Shape The Future, è l’appartenenza alla community del MIP, un network di oltre 20.000 tra diplomati e laureati della School of Management. Barbara Sala ha ricevuto il Best Alumni Innovator Award, a Gaetano Lapenta è stato riconosciuto il Best Alumni Entrepreneur Award, mentre Valentina Garonzi si è aggiudicata la Special Mention Best Alumni Entrepreneur. Infine, Alberto Cammarota è stato il vincitore del Best Alumni Impact Award, mentre Luca Saporetti ha ricevuto la Special Mention Best Alumni Community Impact.

La selezione dei vincitori finali è frutto del lavoro di una giuria di qualità composta da membri della Faculty, dai Delegati e dai responsabili dell’Alumni Relations della School of Management del Politecnico di Milano e da professionisti provenienti dalle aziende del network del MIP Politecnico di Milano. I voucher sono stati erogati grazie al supporto delle aziende partner dell’evento (BIP Business Integration Partners, Edison, Mediolanum) e dall’Associazione Gianluca Spina (http://www.associazionespina.it/). Nata dall’idea di un gruppo di colleghi e amici del Presidente del MIP prematuramente scomparso nel 2015, l’Associazione ha l’obiettivo di promuovere e sostenere iniziative di formazione e ricerca scientifica sul Management attraverso la promozione del fund raising.

Grazie a Shape The Future e alla generosità degli Alumni del MIP, è stato anche possibile supportare con una donazione economica Unicef Next Generation Italia, la celebre Fondazione impegnata per garantire a tutti i diritti inviolabili quali il diritto alla protezione, alle cure, alla nutrizione, all’istruzione e formazione (https://donazioni.unicef.it/nextgen/#/home).

Di seguito la breve descrizione dei progetti premiati.

Barbara Sala, CEO di Delcon, è l’artefice di una innovativa bilancia (blood collector mixer) in grado di rivoluzionare la filiera trasfusionale del sangue, ponendo fine a problemi storicamente irrisolti in questo settore, come ad esempio il grande numero di passaggi manuali all’interno della lunga filiera donatore-ricevente. La bilancia “Milano” è un device rimodellato da zero sulla base delle esigenze reali dell’utilizzatore finale e capace di garantire la tracciabilità di ogni sacca di sangue, attraverso l’innovazione di un processo consolidatosi negli anni (https://www.delcon.it/).

Gaetano Lapenta, Co-Founder e CEO di Fybra, ha ricevuto il premio per lo sviluppo di “fybra”, un sensore intelligente che migliora la qualità dell’aria e risparmia energia attraverso l’intelligenza artificiale. Questa tecnologia si è rivelata particolarmente utile con l’arrivo del Covid-19 e la necessità di un continuo ricambio d’aria negli ambienti chiusi (https://fybra.co/).

Valentina Garonzi (https://www.linkedin.com/in/valentinagaronzi/?originalSubdomain=it), CEO di Diamante, è stata invece premiata con una Special Mention per il suo progetto che punta a migliorare la salute mondiale attraverso i virus delle piante. Garonzi e il suo team stanno utilizzando questi ultimi per produrre nano-particelle che possono essere utilizzate a livello terapeutico.

Alberto Cammarota, consulente di Boston Consulting Group e Founder del progetto no-profit Covmatic, ha ideato un sistema open-source con un’alta capacità di trasmissione robotica che aiuta a tracciare i casi di Covid-19. Covmatic ha migliorato e velocizzato l’efficacia dei test, permettendo a laboratori e autorità sanitarie di monitorare l’andamento della pandemia (https://covmatic.org/).

Luca Saporetti, Supply Chain Global Vice President di Livanova, ha ottenuto la Special Mention Best Alumni Community Impact per il suo contributo all’ideazione, sviluppo e guida del Club Alumni Supply Chain Management & Logistics, che conta oggi oltre 70 iscritti fra Director e Senior Manager attivi nell’ambito della Supply Chain, della Logistica e delle Operations. Il Club organizza diversi momenti di condivisione di esperienze gestionali innovative con l’obiettivo di creare un punto di incontro tematico per Alumni, Faculty e studenti (https://alumni.polimi.it/ctp_chapter/supply-chain-management-logistics/).

Con Shape the future, il MIP Politecnico di Milano per la prima volta ha chiamato a raccolta in un innovativo evento online i suoi 15.000 Alumni e Alumnae per partecipare a una sfida globale per plasmare il futuro dell’innovazione, dell’imprenditorialità e della sostenibilità .”Negli attuali tempi di crisi e cambiamento” – ha dichiarato Federico Frattini, Dean del MIP Politecnico di Milano – “il mondo ha più che mai bisogno di nuove idee e ispirazioni che affrontino le grandi sfide della nostra società, plasmando un futuro migliore per tutti. I Governi, le istituzioni e le aziende di tutto il mondo stanno preparando piani di ripresa e sviluppo per il mondo post-pandemia. Con questo evento, che puntiamo a replicare anche nel 2022, abbiamo voluto e vorremo sempre contribuire a questo dibattito e lasciare il segno, sfruttando il potere della nostra community di alunni e portando le loro intuizioni sotto i riflettori per affrontare le priorità globali sotto gli occhi di tutti”.

Il manager del futuro? È un designer

Designer che diventano manager, manager che apprendono gli strumenti del design. La “contaminazione” tra queste professionalità è una delle risposte alla complessità crescente. Ed è al centro del Master in Strategic Design for Innovation and Transformation, come raccontano Claudio Dell’Era e Cabirio Cautela

Fino a pochi anni fa eravamo (o credevamo di essere) in grado di comprendere il mondo affidandoci a un approccio analitico, basato cioè su metodologie, logiche e categorie ben definite. Oggi non è più così. La crescente complessità richiede un cambio di passo, con il coinvolgimento di nuove abilità come l’intuitività e la creatività. «È il motivo per cui i manager di oggi possono trarre vantaggio dall’adozione delle competenze offerte dal design», ci spiega il professor Claudio Dell’Era, che insieme al professor Cabirio Cautela è co-direttore del master in Strategic design for Innovation and Transformation presso il MIP Politecnico di Milano. «Le sfide del mondo del lavoro odierno richiedono infatti una figura manageriale potenziata, più contemporanea e progressivamente sempre più richiesta».

L’evoluzione dei designer

D’altra parte, gli stessi designer nel corso degli ultimi vent’anni hanno visto una progressiva evoluzione del proprio ruolo. «Da una parte sono passati dall’essere figure tecniche a diventare sempre più manager. Basti pensare all’automotive, ad esempio, con Chris Bangle in Bmw e Walter De Silva in Audi, e poi in tutti quei settori in cui il linguaggio del prodotto, la sua struttura, il significato hanno un impatto importante sul posizionamento» spiega Cautela. «Dall’altra, i designer hanno iniziato a essere sempre più presenti nei reparti marketing delle aziende, diventando fondamentali non tanto nel design dei prodotti, quanto nelle nuove soluzioni di offerta, ossia quel processo integrato tra prodotto, servizio, comunicazione e distribuzione».

L’umano al centro

Il motivo per cui un’azienda regolata sui principi del design finisce per acquisire un vantaggio competitivo, è la centralità dell’elemento umano. «Il design presuppone un coinvolgimento dal basso dei dipendenti. Solo in questo modo è possibile dare un senso alla propria attività lavorativa, anteponendo i valori umani a quelli più funzionali e tecnici», spiega Dell’Era. «Si tratta di una dinamica sempre più indispensabile, una necessità più che una scelta». Le ricadute sono positive anche per gli utenti: «La nuova ricetta per l’innovazione deve spingerci a creare prodotti, servizi e soluzioni che rendano più piacevoli le esperienze di vita delle persone. Sono quelle persone che dobbiamo mettere al centro delle nostre riflessioni».

Il buon design fa vendere meglio

Un punto di vista che trova eco anche nelle considerazioni di Cautela: «Il buon design fa vendere di più, ma soprattutto fa vendere meglio. Perché parte da una visione delle persone, e non aziendale, perché mette al centro il cambiamento, i modelli culturali emergenti, le relazioni. Il business è una conseguenza, non il fine». E ne traggono beneficio anche i lavoratori coinvolti: «L’employee engagement, ossia il coinvolgimento dei lavoratori, è maggiore se è legato a una motivazione profonda, a un purpose. Che non è il profitto, o lo stipendio più alto. Il design leader deve trasmettere proprio questo concetto: lo scopo è cambiare in un certo modo la vita delle persone. Un approccio che permette di trattenere le risorse umane che credono davvero nello scopo aziendale, dando loro modo di valorizzare la propria creatività».

Il master

Sono i temi e le sfide a cui il Master in Strategic Design for Innovation and Transformation cerca di rispondere, offrendo una formazione che si rivolge ai manager che vogliono acquisire strumenti di design e ai designer che invece sentono il bisogno di una formazione manageriale più forte. «La domanda da cui siamo partiti è: chi è il design leader?» spiega Cautela. «La risposta è che si tratta di una figura che non ha solo una capacità propositiva esterna, ma che infonde nuovi valori nell’organizzazione. Per definire questa figura, abbiamo utilizzato quattro blocchi tematici: il primo riguarda il design come lente con cui affrontare l’innovazione, per dare valore ai prodotti anche per i significati che incarnano. Il secondo tema è quello della leadership e dell’engagement, come abbiamo detto. Il terzo è quello dei dati a supporto della creatività: non i big data, ma i “thick” data, i dati qualitativi (sentimenti, reazioni) che danno informazioni sui singoli alle prese con gli oggetti. Infine, il quarto blocco riguarda il problema dell’integrazione della creatività nelle organizzazioni. Come si può fare? È una questione che si riscontra spesso nelle big corporation, perché l’integrazione dei nuovi processi creativi è sempre complessa. Ma, se fatta bene, può portare grandi benefici».

Financial Times: il MIP Politecnico di Milano è la seconda business school in Europa tra quelle appartenenti alle università tecniche

Il MIP Politecnico di Milano, parte della School of Management, migliora il proprio posizionamento nell’European Business School Ranking 2021 dell’autorevole quotidiano britannico

MIP Politecnico di Milano, la Graduate School of Business che fa parte della School of Management dell’ateneo milanese, migliora ulteriormente la sua posizione al vertice

delle migliori business school in Europa anche per quest’anno. Secondo il Financial Times European Business Schools Ranking 2021, reso pubblico oggi, il MIP scala fino al secondo posto a livello europeo tra le migliori scuole appartenenti a un’università tecnica (il Politecnico di Milano, appunto) dietro solo all’Imperial College Business School (UK). L’anno scorso era terza. La conferma dell’eccellenza dell’offerta formativa del MIP si evidenzia anche dal miglioramento della classifica generale, dove la business school milanese si posiziona al 37esimo posto su 95 classificate.

Vittorio Chiesa e Federico Frattini, rispettivamente Presidente e Dean del MIP Politecnico di Milano hanno dichiarato: “Posizionarci in zona di vertice di questa classifica tra le business school che fanno capo a università tecniche d’Europa è il riconoscimento dell’efficacia degli sforzi e degli investimenti fatti in questi mesi complicati per garantire continuità della nostra offerta formativa. I ranking sono sicuramente uno degli elementi chiave per indirizzare le preferenze dei manager in cerca di upskilling, quindi non possiamo che essere soddisfatti per questa conferma. Ma sappiamo che, al di là dei ranking, c’è anche un valore reputazionale che rafforza il nostro ruolo di punto di riferimento per la formazione. Le certificazioni ottenute negli anni e il sempre più ampio network di aziende con cui lavoriamo fanno del MIP un’eccellenza nel campo del lifelong learning e un approdo sicuro per chi, a ragione, lo ritiene una chiave per competere in un mercato sfidante”.

Anche la qualità dei singoli percorsi di formazione erogati dal MIP viene riconosciuta dal ranking del Financial Times per il 2021 che premia due Master con un avanzamento in classifica. L’MBA (Master in Business Administration) e l’EMBA (Executive Master in Business Administration) si posizionano rispettivamente al 34esimo e al 54esimo posto guadagnando rispettivamente quattro e due posizioni rispetto al 2020. Relativamente agli Executive MBA migliora anche la valutazione del salario (Salary Today / Salary Increase), vale a dire il livello di retribuzione di un manager a tre anni dalla graduation al MIP e la relativa differenza rispetto al periodo pre-Master: in media lo stipendio degli Alumni MIP dopo aver completato il Master cresce del 53%.

Nella top 10 del ranking del Financial Times, limitatamente alle business school “modello” MIP, vale a dire quelle appartenenti a un’università tecnica, la School of Business del Politecnico di Milano precede la Aalto University (Finlandia), Tum School of Management (Germania) e Institut Mines – Telecom Business School (Francia).

L’offerta formativa d’eccellenza del MIP comprende annualmente circa 40 Master, tra cui anche 7 MBA ed Executive MBA, 200 programmi executive open e diversi corsi di formazione progettati su misura per aziende.

Switch2Product | Innovation Challenge: i vincitori dell’edizione 2021

 

Sono 26 le soluzioni innovative, nuove tecnologie e idee di impresa vincitrici della Challenge nata dalla collaborazione tra Politecnico di Milano, Deloitte e PoliHub. Questa XIII edizione ha visto coinvolti oltre 500 innovatori.

Milano, 1° dicembre 2021Si è conclusa oggi la XIII edizione di Switch2Product | Innovation Challenge, il programma che valorizza soluzioni innovative, nuove tecnologie e idee di impresa proposte da studenti e laureati, ricercatori, alumni e docenti del Politecnico di Milano, organizzato da PoliHub, l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano, gestito da Fondazione Politecnico, dal Technology Transfer Office (TTO) del Politecnico e da Deloitte.

Confermate le partnership con Joule, la scuola di Eni per l’impresa e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, oltre alle sponsorship di MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business e Bugnion Spa, società leader nella tutela della Proprietà Intellettuale e Industriale.

Anche quest’anno, il fondo Poli360, nato dalla collaborazione tra il fondo di Venture Capital 360 Capital Partners e Politecnico di Milano, è al fianco del Politecnico per investire nei progetti più promettenti che emergeranno dal programma, supportandone lo sviluppo della tecnologia e avvicinandoli al mercato.

 

NOVITÀ DELLA XIII EDIZIONE

Novità di quest’anno i quattro cluster ispirati alle direttive del NextGenerationEU, il piano di sviluppo economico promosso dall’Unione Europea, a seguito della pandemia, che mira a trasformare le nostre economie e creare opportunità e posti di lavoro. I quattro verticali mirano a facilitare l’individuazione di tecnologie e applicazioni nei rispettivi settori:

  • Life Science & Med Tech
  • Green Energy & Circular Economy
  • Industry Transformation
  • New ways of Working & Living

Ad arricchire l’edizione 2021, la creazione di nuove partnership volte a incrementare le opportunità di successo per i team partecipanti alla Challenge. In quest’ottica, Astrazeneca e Janssen, l’azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, supporteranno i migliori progetti in ambito Life Science & Med Tech, mentre MOVYON, Società del Gruppo Autostrade per l’Italia, sosterrà un progetto relativo al tema della mobilità sostenibile, azione che rientra nell’ambito di un più ampio Piano di Trasformazione che prevede importanti investimenti per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in questo campo.

Infine, nuove sponsorship con FSI, Gruppo Cap e RP Legal & Tax.

 

I VINCITORI

AIDA, GenoGra, HAwK, MEGLIO e The Space Mining Company sono i team selezionati dal Politecnico di Milano che riceveranno il grant S2P da 30 mila euro ciascuno, destinati ad attività di prototipazione e validazione dei progetti.

Quest’anno anche Deloitte ha deciso, per la prima volta, di assegnare un contributo economico al merito. BOX è il team selezionato per il grant di 30 mila euro.

A Nice-T, SMUSH Materials e Volta Structural Energy il contributo economico di 30 mila euro messo a disposizione da Joule, che supporterà i team anche attraverso l’accesso al proprio network.

ENIGMA, Eolo e FiberEUse Tech hanno ricevuto il grant di Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi del valore 30 mila euro ciascuno, assegnato ai progetti maggiormente capaci di generare un impatto positivo sul sistema economico locale.

MOVYON ha invece assegnato il grant di 30 mila euro a OptiPack, come progetto capace di contribuire alla mobilità sostenibile.

Astrazeneca e Janssen hanno scelto di supportare, rispettivamente, i team Includ e VibroFect con 30 mila euro assegnati ai progetti ritenuti più meritevoli in ambito Life Science & Med Tech.

Il progetto Poseidon, grazie al Premio MIP, avrà la possibilità di accedere gratuitamente ai corsi dell’Academy, offerti dalla Business School del Politecnico di Milano.

Inoltre, Bugnion e RP Legal & Tax offriranno servizi di supporto specifici per le startup: dal deposito e la tutela di brevetti e marchi, ai servizi di assistenza in tema di diritto societario e stipula di contratti di investimento con Venture Capital fino ai contratti commerciali e di valorizzazione della proprietà intellettuale.

Oltre ai contributi assegnati, i team sono invitati a partecipare al Programma di Accelerazione imprenditoriale, realizzato da PoliHub.

“Il passaggio dalla ricerca all’impresa è uno dei capitoli più importanti del PNRR. Un’attenzione che i nostri ricercatori meritano da tempo, che interpreta la capacità innovativa degli atenei,  che risponde ai bisogni e alle iniziative che il mondo accademico ha avviato oramai da tempo. S2P ne è la dimostrazione”, commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano. “Da 13 anni promuove questo esatto intento, facendo scouting di nuove idee, lavorando a fianco di partner industriali, investitori e istituzioni per incoraggiare e stimolare la crescita di un ecosistema dell’innovazione. I quattro cluster della competizione sono infatti ispirati alle direttive del Next Generation EU e trovano piena sintonia con una ripartenza che rimette al centro la competenza, il saper fare e la creatività”.

“Switch2Product è un ottimo esempio di come l’ecosistema di innovazione italiano riesca a toccare livelli di eccellenza assoluta quando abilita il trasferimento tecnologico, facendo operare le nostre eccellenze e i diversi attori in modo sinergico e seguendo il paradigma dell’open innovation. Un caso di successo, provato e testimoniato dai risultati concreti delle edizioni precedenti, in cui Deloitte ha sempre partecipato come fondatore e attore convinto di questo processo che si rinnova continuamente, affrontando di volta in volta le nuove sfide poste dal contesto europeo e nazionale, tanto da essere un modello per altre iniziative di sistema. Iniziative che, grazie ai finanziamenti NextGenEU e PNRR, genereranno un volume di investimenti in innovazione senza precedenti per il nostro Paese  ma, soprattutto, daranno all’iniziativa di Deloitte con il Politecnico la possibilità di incidere sulla sfida dell’innovazione e della sostenibilità quali driver della nostra nuova crescita economica e sociale”, afferma Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte North & South Europe.

“Anche quest’anno Switch2Product si conferma un catalizzatore degli attori dell’ecosistema italiano dell’innovazione. I numerosi partner e sponsor che hanno scelto di sostenere S2P sono, come noi, convinti che il futuro non possa prescindere dall’innovazione e che non esista innovazione senza sostenibilità”, dichiara Andrea Sianesi, Presidente di PoliHub. “Dimostrazione ne sia anche la recente nascita di Tech4Planet, il polo tecnologico finanziato da CDP Venture Capital Sgr, in collaborazione con il Politecnico di Milano, insieme ai Politecnici di Bari e Torino, per sostenere la nascita di nuove startup, focalizzate sulla sostenibilità ambientale”.

I TEAM VINCITORI

Life Science & Med Tech

  • BioActiveMetals (BAM) – impianti ortopedici a base di ferro a scioglimento totale per fornire nuove opzioni terapeutiche, eliminando la necessità di secondi interventi chirurgici
  • GenoGra – algoritmi complessi di nuova generazione, basati su grafici innovativi del genoma
  • Includ – piattaforma digitale per promuovere ambienti inclusivi, attraverso uno strumento di valutazione prestazionale basato sul Design for All
  • MEGLIO – software di neuroimaging per il trattamento clinico personalizzato del glioblastoma
  • SteriSafe – produce e controlla in situ l’agente sterilizzante per un processo efficiente e sicuro
  • VibroFect – dispositivo per la miscelazione cellulare, pensato per la ricerca genetica in laboratorio

Green Energy & Circular Economy

  • FiberEUse Tech – tecnologia per riciclare manufatti in fibra di vetro, secondo un processo di economia circolare
  • NICE-T – sistema di misurazione per ottenere una maggiore efficienza negli impianti che producono energia da fonti rinnovabili
  • Poseidon – sistema innovativo per la desalinizzazione dell’acqua
  • SMUSH Materials – materiale ottenuto dalla trasformazione degli scarti grazie al micelio dei funghi per packaging e isolanti
  • Terroir from Space – dati satellitari e intelligenza artificiale per individuare nuovi terreni da destinare alla viticultura
  • Volta Structural Energy – batterie strutturali ad alta efficienza energetica e a basso peso per applicazioni estreme
  • WiSort – sistema automatico di separazione dei rifiuti domestici per residenze multi-familiari e condomini a ridotto impatto ambientale

Industry Transformation

  • AIDA– sistema non invasivo per contenere i danni prodotti dai terremoti agli edifici
  • Archygram – sistema per l’automazione del processo di rilievo e classificazione nei progetti di architettura con intelligenza artificiale e fotogrammetria
  • ENIGMA – soluzione per la produzione di etichette dotate di un codice univoco a base di speciali nanostrutture di carbonio per evitare le contraffazioni
  • HAwK – circuito integrato volto ad accelerare ed efficentare la manutenzione predittiva
  • iMiA–  impianto mobile per l’inertizzazione dell’amianto
  • OptiPack – macchina per il packaging su misura che riduce il sovraimballaggio, massimizzando profitti e sostenibilità
  • The Space Mining Company – tecnologia per la produzione di mappe geologiche che rendono prevedibile ed economico lo sfruttamento minerario degli asteroidi

New ways of Working & Living

  • ARTi – tecnologia per la tutela e il recupero del patrimonio artistico attraverso un sistema di donazioni basato su tecnologia blockchain
  • Box – piattaforma di car sharing in abbonamento all-inclusive che collega concessionari e automobilisti
  • Eolo – dispositivo per migliorare le capacità respiratorie di sportivi e di persone affette da difficoltà pneumologiche
  • Food E-box – sistema di packaging che permette di allungare i tempi di consevazione di un alimento
  • NOVA STARK – soluzione tecnologica IoT per poter monitorare, predire e migliorare la produzione del vino
  • Wyblo – piattaforma all-in-one che consente alle società di formazione di gestire in modo efficiente la qualità e le risorse dei loro corsi.

 

Progetta il tuo futuro con il Personal Branding

In questo articolo vogliamo proporre un esercizio rapido e innovativo per imparare a progettare la propria carriera.

Il presupposto principale è che in questa epoca di incertezza e complessità il concetto stesso di carriera è ormai messo in discussione. Il termine “carriera” infatti, nella sua etimologia, rimanda alla carreggiata, ai binari, ad un percorso predefinito, chiaro, da percorrere in modo lineare, possibilmente in modo scorrevole e veloce. Aspettarsi una carriera in questi termini è sempre meno probabile. Si riducono sempre di più infatti i periodi di tempo dove le condizioni rimangono sufficientemente costanti per garantire una certa stabilità, né percorsi lineari e predeterminati, neppure all’interno delle aziende o nei confini delle professioni tradizionali. Insomma, quella che oggi ci troviamo a dover gestire sono sempre di più “carriere senza carriera”.

Ciò porta con sé una conseguenza importante: la fine della pianificazione di carriera così come la conoscevamo. In questo contesto occorre quindi passare da un modello di sviluppo professionale tradizionale ad un paradigma più moderno e in linea con i tempi: l’innovazione professionale.

L’obiettivo? Avere un obiettivo!

Ottengo un riscontro di tutto ciò quasi quotidianamente. Quando infatti lancio la sfida agli studenti di dirmi come si vedono al termine del Master, molti di loro si rivelano senza un vero obiettivo di carriera. Non hanno infatti un obiettivo nel formato SMART tanto amato dai career coach. Hanno al massimo uno scope, un perimetro, una direzione, un ambito di sviluppo.

Del resto la disarmante verità è che nella carriera contemporanea il vero obiettivo è quello di avere un obiettivo o, meglio, imparare a progettare quello più adeguato, coerente e appagante. Ma come fare?

Personal Branding

Uno degli esercizi di design più apprezzati che proponiamo sia nei master sia nei programmi di sviluppo dei talenti delle aziende, è quello di farlo applicando il paradigma del Personal Branding in una modalità che potremmo definire agile. Di fatto si tratta di scegliere un obiettivo, direzione e ambito, anche non ben definito, e di prototipare una vera e propria strategia di Personal Branding coerente con esso. L’idea è quella di generare preziosi apprendimenti andando a verificare fattibilità, credibilità e rilevanza, ad esempio rispondendo a domande tipo:

  • Posso realmente propormi per quella posizione?
  • Ho tutte le competenze necessarie sulla carta?
  • Posso raggiungere le persone che devo influenzare?
  • Sono sufficientemente credibile per la posizione in questione?
  • Riesco a differenziarmi e ad emergere concretamente dal rumore di fondo?
  • Sono in grado di far percepire il mio valore adeguatamente?
  • Ciò che prometto è rilevante per loro?

Progetta, testa, apprendi

Il processo a grandi linee è il seguente:

  1. Si sceglie un obiettivo plausibile, anche vago, ad esempio ottenere una posizione specifica in un certo ambito, attrarre progetti o clienti di una specifica tipologia.
  2. Si prototipa “sulla carta” una strategia di Personal Branding coerente con l’obiettivo in questione. Ciò facendo mente locale sui concetti fondamentali del Personal Branding: pubblico di riferimento (le ad esempio persone da influenzare), valori e visione professionale, specificità della professione svolta e approccio lavorativo potenziali, competenze e punti di forza, competizione, elementi di differenziazione, etc. Molte delle domande coinvolte in questa attività saranno utili a far mente locale su elementi importanti sulla fattibilità  e concretezza dell’obiettivo in questione.
  3. Ci si fanno le domande di cui sopra magari compiendo anche opportune verifiche di validazione. Ciò ad esempio tramite piccoli esperimenti, quali interviste, attività di networking, partecipazione ad eventi, test, assessment, etc.
  4. Si identificano eventuali mancanze in termini di inclinazioni, competenze necessarie e certificazioni: la conseguenza di ciò è quella di sviluppare un piano di sviluppo professionale coerente con i propri obiettivi di immagine professionale!

Nel caso il lavoratore può valutare se progettare e attivare una serie di attività di comunicazione e ingaggio del proprio pubblico. Come è ben noto ormai oggi tipicamente avvengono online e che spesso possono coinvolgere un uso attivo di LinkedIn. Va da sé che solo grazie ad una concreta attivazione per prova ed errore della strategia possono essere tratti i più importanti apprendimenti. Ciò grazie ai preziosi feedback ricevuti in tempo reale dalla Rete.

Il Digital You Canvas

Il Digital You Canvas è lo strumento ideale per fare questo esercizio. Grazie ad esso è possibile prototipare rapidamente la propria strategia di Personal Branding e sviluppare una presenza digitale coerente con i propri obiettivi. Con il Canvas è possibile individuare tutti gli elementi strategici citati sopra e comprendere come sviluppare un’identità digitale che sia coerente con quella reale.

L’idea è quella di mappare in maniera visuale uno specifico processo in una sola pagina, suddivisa in blocchi logici relazionati tra di loro e favorendo una fertile visione d’insieme. Questa favorisce la chiarezza, la generazione di nuove idee e permette di comprendere nuove relazioni tra elementi noti e meno noti. Mette anche in evidenza eventuali aspetti da sviluppare e priorità e soprattutto offre una mappa per garantire un strategia di Personal Branding autentica e coerente.

Questo strumento di pensiero visuale è incluso fisicamente al libro Digital You pubblicato da Hoepli scritto insieme all’autore statunitense William Arruda, di fatto il massimo esperto internazionale di Personal Branding.

È possibile scaricare gratuitamente la versione completa del Digital You Canvas, che include i testi guida nei blocchi e tutte le istruzioni per l’uso, presso il sito divulgativo PersonalBranding.it [https://www.personalbranding.it/digitalyou].

City School Milano: il percorso di alta formazione promosso da Fondazione Gianfranco Dioguardi e MIP, con il Comune di Milano e Città Metropolitana di Milano

Il percorso di alta formazione City School Milano per la governance e il management della Pubblica Amministrazione di Milano e della Città Metropolitana, dopo l’inaugurazione avvenuta Sabato 6 novembre 2021 presso la prestigiosa sede di Palazzo Reale Comune di Milano, prosegue presso il MIP Politecnico di Milano con le lezioni laboratorio rivolte a venti fra direttori, dirigenti manager e assessori.

Il percorso si colloca nell’ambito della SUM City School Nazionale, School of Urban Management e Governance ideato e presieduto da Gianfranco Dioguardi e istituita d’intesa con ANCI Nazionale e consorzio di Università tra cui Università di Bari, MIP Politecnico di Milano e Ca’ Foscari, per fornire e potenziare professionalità di governo e gestione delle città, alla luce delle nuove sfide da partire dalla gestione ottimale del PNRR.

Il percorso di Alta Formazione City School Milano è stato promosso da Fondazione Gianfranco Dioguardi e MIP Business School Politecnico di Milano, d’intesa con il Comune di Milano e Città Metropolitana di Milano.

La Presidente del Consiglio del Comune di Milano, Elena Buscemi sottolinea: “è strategica la formazione manageriale per figure di vertice per la nostra struttura che guideranno politiche di sostenibilità, temi che per loro natura vanno oltre i confini amministrativi dei singoli Enti”.

Alessia Cappello Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro sottolinea: “è un’occasione importante di formazione manageriale. È nostra intenzione continuare ad investire nella formazione delle persone, per mantenere elevati standard di professionalità che ogni giorno ci consentono di realizzare servizi efficaci per i cittadini e sviluppare progettualità coerenti con una visione di città sostenibile, inclusiva e partecipata”.

“City School Milano – ha affermato Gianfranco Dioguardi ideatore del modello City School – rappresenta una tappa significativa nel percorso già avviato con le esperienze di Bari, Brindisi e Venezia. Un approccio da business school, con programmi universitari di eccellenza, per prepare figure di governo e gestione capaci di affrontare le nuove strategie di governo urbano e affrontare al meglio le complessità emergenti, dovute anche alla crisi post pandemia”.

Per il MIP Politecnico di Milano, Deborah Agostino sottolinea: “Gran parte delle missioni del PNRR si basano sulla capacità di proposta e attuazione delle città; tuttavia, il settore pubblico e in particolare quello locale hanno subito in questo ultimo decennio gli effetti della crisi economica, con una riduzione del personale e la rarefazione degli interventi di aggiornamento.

Cristina Melchiorri, di Fondazione Dioguardi Lombardia

“La Governance politico istituzionale delle città deve esprimere lucidità di analisi dei cambiamenti sociali economici culturali e ambientali in atto. Avere una visione strategica. Saper ideare soluzioni complesse, attuabili rapidamente. Avere un metodo per realizzarle. E necessita quindi di una formazione specifica a svolgere pienamente tale ruolo”.

Francesco Maggiore, Presidente Fondazione Dioguardi

”Il modello City School promosso dalla Fondazione Dioguardi si sta diffondendo in Italia: a Bari il master è alla terza edizione e a Venezia e Brindisi sono in fase di lancio due nuovi percorsi formativi, dedicati alla governance delle città portuali. Con ANCI abbiamo formalizzato e dato vita nel luglio scorso a una City School nazionale. A Milano, il corso di Alta Formazione progettato con il MIP e rivolto ai vertici di Comune di Milano e Città Metropolitana rappresenta un programma di eccellenza, che dà prestigio internazionale al nostro Paese”.

“Questo percorso – aggiungono i co-coordinatori del MIP Politecnico di Milano Simonetta Armondi e Giancarlo Vecchi – vuole avviare un’inversione di tendenza e porre il tema delle trasformazioni urbane al centro della riflessione. In particolare, per sottolineare la rilevanza delle capacità tecniche e amministrative come supporto ai necessari processi di innovazione richiamati da tematiche quali la transizione ecologica, la transizione digitale, le problematiche sanitarie e sociali”.

Nasce Atos Advanced Academy: la partnership tra Atos e il MIP Politecnico di Milano per le professioni digitali del futuro

L’Academy si propone come modello di collaborazione tra esperienze aziendali e accademiche, per rispondere alle esigenze dell’attuale mercato del lavoro. Il progetto congiunto tra l’azienda e la Business School dell’Ateneo prende il via con un corso di alta formazione sulla consulenza digitale per il mercato energetico.

Atos, azienda leader globale nella trasformazione digitale, e il MIP, la Graduate School of Business del Politecnico di Milano, danno vita ad Atos Advanced Academy, il progetto di alta formazione che, in un mercato in rapida evoluzione, prepara le nuove generazioni alle professioni pionieristiche della consulenza digitale.

I partecipanti alla Academy, oltre a poter frequentare i corsi appositamente pensati dal MIP Politecnico di Milano, entreranno da subito a far parte stabilmente del team di Atos Italia, attraverso contratti di assunzione a tempo indeterminato e opportunità professionali in una delle sedi italiane dell’azienda (Milano, Bologna, Roma, Napoli).

Rispondendo alla crescente domanda di competenze digitali avanzate e capacità di innovazione, la partnership tra Atos e il MIP Politecnico di Milano promuove un modello di formazione in grado di conciliare le esigenze delle aziende con le effettive competenze dei giovani professionisti. Per questo i programmi formativi – della durata media di 150 ore – si propongono di offrire ai partecipanti tutti gli strumenti necessari per un efficace inserimento professionale entro una realtà globale e fortemente innovativa quale Atos, azienda leader nel proprio settore e pioniera dei servizi digitali a supporto della transizione ecologica.

La Academy prende il via ufficialmente oggi, 15 novembre 2021, con il corso “SAP for Utilities”, un percorso specialistico progettato per formare giovani consulenti, con figure in egual misura femminili e maschili e con già alcuni anni di esperienza nel mondo del lavoro, specializzati nell’ambito SAP (Systems, Applications, Products) per il mercato energetico.

Crediamo fortemente che questa collaborazione con il MIP Politecnico di Milano rappresenti una volta di più la prova concreta dell’impegno di Atos verso la valorizzazione dei talenti italiani, e una ulteriore testimonianza dell’attenzione riservata al tema della crescita delle competenze digitali all’interno dei confini nazionali” – ha spiegato Giuseppe Di Franco, Presidente e Amministratore Delegato di Atos Italia, nonché Notable Alumnus del  Politecnico di Milano – “La centralità dei processi di digitalizzazione per lo sviluppo del Paese crediamo sia ormai un fatto acquisito. Ciò che è forse meno noto è l’importanza della formazione sul territorio nazionale di giovani professionisti in grado di sostenere l’innovazione, in un settore che rappresenta oggi uno snodo cruciale in tutte le sfide che ci attendono”.

I corsi previsti dalla Academy, della durata complessiva di un mese, vedranno la partecipazione di manager, professionisti e partner di Atos e delle aziende clienti, e dei professori del MIP Politecnico di Milano, realtà accademica riconosciuta a livello nazionale e internazionale. I partecipanti, una volta formati, avranno quindi la possibilità di lavorare in una delle sedi di Atos Italia, distribuite su tutto il territorio nazionale.

La collaborazione con aziende che, come Atos, investono sulle risorse umane per valorizzarne il talento e promuovere obiettivi di fidelizzazione rappresenta per la nostra Scuola una delle principali priorità. In questa prospettiva, Atos Advanced Academy è un’architettura di percorsi di alta formazione che si pone l’obiettivo di preparare i talenti nell’affrontare le sfide generate dalla trasformazione digitale coniugando competenze di natura tecnica con conoscenze di business e dei processi gestionali. Questa prima edizione si focalizza sul mercato delle Utilities che è tra i settori maggiormente impattati dalla transizione digitale sia dal punto di vista delle logiche di distribuzione che delle modalità di interazione con il mercato”  – spiega il Prof. Giuliano Noci, Direttore del percorso e Prorettore del Politecnico di Milano.

Medici di Medicina Generale protagonisti del cambiamento nella sanità con Health+, un programma di Novartis e MIP Politecnico Milano

La medicina territoriale e di prossimità dovrà avere un ruolo centrale nella trasformazione e nel rafforzamento della sanità italiana, obiettivi di cui la pandemia ha messo in luce l’estrema urgenza e del resto accolti nel PNRR.

In questo scenario, i Medici di Medicina Generale saranno necessariamente tra i protagonisti del cambiamento annunciato. Per affrontarlo con efficacia dovranno familiarizzare con competenze e strumenti nuovi e soprattutto sviluppare un approccio sostenibile e facilmente integrabile nella operatività quotidiana che sappia interpretare al meglio le evoluzioni in atto nel mondo della salute, nel campo dell’innovazione, della gestione e della relazione con il paziente, della digitalizzazione.

Per favorire e sostenere questo cambiamento, Novartis, MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business e un board scientifico di MMG hanno messo a punto Health+, un innovativo percorso formativo riservato esclusivamente ai medici di famiglia, che consentirà loro non solo di accogliere e gestire la trasformazione in corso, ma di farsene attori consapevoli e promotori.

Health+, che ha preso il via a fine ottobre e si concluderà ad aprile 2022, si articola in quattro moduli, che daranno vita a un programma formativo particolarmente intenso e impegnativo. Vi prenderanno parte complessivamente circa 250 medici, il cui ‘profilo ideale’ prevede una forte motivazione all’innovazione e un’apertura mentale al cambiamento, qualità tali da farne catalizzatori del cambiamento stesso in tutto il contesto della medicina generale.

Nel dettaglio, questi i quattro moduli in cui si svilupperà Health+:

  • Il Nuovo Ecosistema Salute, panoramica sugli scenari della ‘nuova’ sanità
  • Innovation e Change Management, ovvero le caratteristiche dei processi di innovazione e cambiamento per quanto riguarda il medico e la relazione medico-paziente
  • Telemedicina e medicina digitale, le sfide e le opportunità della rivoluzione digitale in medicina
  • Big Data e approccio Data Driven, i contenuti di un approccio basato all’utilizzo dei big data al fine di diffondere una cultura orientata al dato e al suo valore

Il programma alternerà fasi di formazione asincrona, attraverso clip multimediali, a momenti di formazione sincrona, con sessioni live e workshop.  Con le clip, vengono illustrati i concetti di base e i modelli teorici fondamentali, consentendo ai partecipanti di avviare una riflessione su come declinarli nella pratica professionale quotidiana. Attraverso le Live Session, i medici potranno invece interagire attivamente con i docenti per approfondire i contenuti. Per favorire la migliore contestualizzazione possibile di questi ultimi nel panorama della medicina di base, saranno coinvolti nelle sessioni anche opinion leader, rappresentanti delle associazioni di pazienti ed esperti di Novartis.

“L’emergenza Covid ha reso evidente che per vincere le grandi sfide per la salute è indispensabile ripensare i modelli sanitari assistenziali, riconsegnando alla medicina di territorio e di iniziativa un primato che negli anni era andato perduto”, dichiara Gianluca Ansalone, Head of Public Affairs & Sustainability di Novartis Italia. “Da questa consapevolezza, condivisa da Governo nazionale, istituzioni locali e operatori del settore, discende l’esigenza di intervenire sull’ organizzazione stessa della sanità e di sostenere l’evoluzione professionale dei medici di base, chiamati a responsabilità ancora maggiori rispetto al passato. Novartis, attivamente coinvolta in questo processo, crede fermamente nel valore di iniziative come Health+, che promuovono lo sviluppo e la diffusione di soluzioni digitali avanzate, irrinunciabili per una medicina territoriale all’altezza delle esigenze attuali e future, capace di contribuire alla crescita del paese.”

“Il MIP è orgoglioso di essere al fianco di Novartis in questo progetto, specialmente in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Siamo infatti felici di poter mettere il nostro know-how accademico e la nostra propensione per l’innovazione al servizio della medicina territoriale, e più in generale del sistema salute.
Un ambito nel quale, come ci ha ricordato l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica diventano fondamentali per rispondere alle grandi sfide presenti e future”
, spiega la Prof.ssa Angela Tumino, Associate Dean for Corporate Education al MIP.