Premio per tesi di laurea con impatti sui Sustainable Development Goals

E’ aperto il bando per il premio “SOM per gli SDG: Tesi con impatti connessi ai Sustainable Development Goals.

La School of Management del Politecnico di Milano in tutti i suoi programmi sostiene le attività di apprendimento e ricerca coerenti con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile/ Sustainable Development Goals (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite promuovendo i principi di una gestione responsabile e sostenibile.

Possono essere presentate candidature per tesi o tesine che rappresentino un contributo per risolvere le sfide sociali del nostro tempo e individuare modelli di sviluppo sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale (es. sviluppo di ricerche in ambito di progetti, prodotti o servizi alla persona per la promozione della salute e del benessere, parità di genere, sicurezza, protezione dell’ambiente, conservazione del patrimonio culturale, miglioramento delle condizioni di vita delle fasce deboli).

I premi sono destinati a laureati/e nel corso di Laurea Magistrale o Laurea Specialistica o V.O in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano che abbiano conseguito il relativo titolo nel periodo Novembre 2019 – Ottobre 2020.

La scadenza del bando è il 9 ottobre 2020.

Per maggiori informazioni, si prega di consultare il bando disponibile alla pagina https://www.som.polimi.it/albo-e-bandi/

 

Best Paper Award assegnato a Claudia Colicchia da JSCM

Il prestigioso Journal of Supply Chain Management premia lo studio della nostra docente tra tutte le pubblicazioni del 2019.

 

Il paper “The Impact of Supplier Sustainability Risk on Shareholder Value“, scritto da Claudia Colicchia, School of Management Politecnico di Milano, Seongtae Kim, Aalto University School of Business, Stephan M. Wagner ETH Zurich, ha ricevuto il Best Paper Award del Journal of Supply Chain Management (JSCM) durante la conferenza annuale dell’Academy of Management. Il paper è stato scelto da JSCM tra tutti quelli pubblicati nell’anno 2019.

Claudia Colicchia è professoressa associata di Logistica e Supply Chain Management al Politecnico di Milano. I suoi interessi di ricerca includono la sostenibilità della supply chain, la gestione del rischio della supply chain, industria 4.0 e logistica 4.0, e analisi del Citation Network.

Il paper esamina l’entità delle conseguenze di quelli che vengono definiti rischi per la sostenibilità dei fornitori (SSR). Gli scandali economici come lo sfruttamento di manodopera ricevono una crescente attenzione nel campo della gestione dell’offerta. Eppure, poco si sa su quanto siano dannosi tali scandali per le aziende buyer. A tal fine, è stato condotto un event study, seguito da modelli di regressione basati su un campione di 196 SSR di società quotate in borsa degli Stati Uniti.

I risultati rivelano che gli SSR sono associati a una riduzione dell’1,00% della ricchezza degli azionisti. Il mercato reagisce negativamente, ma non in modo diverso, ai due tipi di SSR: rischi legati al processo e rischi legati al prodotto. Infine, il capitale morale di un’impresa gioca un ruolo attenuante per gli SSR e i rischi relativi al processo; tuttavia, non fornisce una protezione di tipo assicurativo per i rischi relativi ai prodotti.

Il Journal of Supply Chain Management è al suo 55° anno di pubblicazione. Ha compiuto rapidi progressi negli ultimi anni, come evidenziato da un quadruplicamento delle candidature dal 2007 e da un numero sempre crescente di invii spontanei di articoli di alta qualità. Più tangibilmente, JSCM si è classificata al primo o al secondo posto negli ultimi sette anni tra le riviste di supply chain e gestione delle operazioni, sulla base del suo Thomson-Reuters ISI Impact Factor, e ha ricevuto diversi Emerald Citations of Excellence Awards, che vengono assegnati ai 50 articoli più importanti e di maggiore impatto sui 15.000 articoli pubblicati nelle prime 300 riviste di management.

Per saperne di più:
Kim, S., Wagner, S.M. and Colicchia, C.
The Impact of Supplier Sustainability Risk on Shareholder Value
J Supply Chain Manag, 55: 71-87 (2020)
Lo studio online

Costruire la resilienza delle Infrastrutture Critiche transfrontaliere – Convegno internazionale del progetto SICt

“Costruire la resilienza delle Infrastrutture Critiche transfrontaliere: Learn global to act local”: è titolo del convegno internazionale del progetto SICt – Sicurezza delle Infrastrutture Critiche transfrontaliere che si terrà online nei giorni 1 e 2 ottobre 2020.

Il tema della sicurezza e resilienza delle infrastrutture critiche è al centro dell’attenzione di governi, forze economiche e mondo della ricerca sia a livello internazionale sia locale. La forte interdipendenza tra infrastrutture può generare impatti su diverse reti ed aree geografiche non contigue, e la conoscenza che si acquisisce studiando fenomeni globali può essere applicata in contesti locali, e viceversa. In questo scenario si colloca il progetto SICt – di cui il Dipartimento di Ingegneria Gestionale è partner scientifico – che ha come obiettivo lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera, finalizzata all’individuazione di strategie per garantire la continuità delle reti di trasporto tra Italia e Svizzera.

Il convegno si articolerà in tre momenti. Nella prima mattinata si affronteranno vari aspetti legati agli avanzamenti del progetto SICt, mettendo a confronto gli stakeholder e i soggetti interessati. Nel pomeriggio saranno presentati e delineati due scenari di studio di interesse transfrontaliero, favorendo l’interazione tra i partecipanti.
Infine, la mattina di venerdì 2 ottobre sarà l’occasione per entrare in contatto con alcuni progetti internazionali che condivideranno le loro esperienze nell’ambito delle Infrastrutture Critiche.

Il Convegno è finanziato dal Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020, che si propone di generare significativi miglioramenti economici e sociali, mettendo a fattor comune le risorse di cui dispongono le aree di frontiera in una logica di rete.

Organizza e coordina i lavori del Convegno la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana – SUPSI, Istituto scienze della Terra.

Per maggiori informazioni e per iscriversi:
https://www.progetti.interreg-italiasvizzera.eu/it/b/78/aperteleiscrizionialconvegnointernazionalesictottobre/1?v=Nv&p=sictproject

Iscrizione online entro il 21.09.2020 tramite il seguente link:
www.supsi.ch/go/sict

 

Il MIP ricomincia, pur non essendosi mai fermato: studenti, professori e staff riprendono a vivere il campus

Adottando tutte le misure necessarie per rendere i nostri locali accoglienti e soprattutto sicuri, da lunedì 7 settembre studenti, professori e staff hanno ripreso a vivere il nostro campus!

I partecipanti del Percorso Executive in Digital Innovation e i partecipanti dell’Executive MBA Serale, hanno inaugurato questo momento tanto atteso: in piena osservanza dei parametri di distanziamento sociale, hanno incontrato di nuovo docenti e colleghi.

   

Durante l’emergenza sanitaria abbiamo potuto contare su una consolidata esperienza nella didattica digitale e ancora oggi, le nostre piattaforme di digital learning, continueranno ad ospitare tutte le lezioni, sia in diretta streaming sia registrate, al fine di garantire continuità formativa a chi non potesse essere presente in aula.

Per chi invece preferisce le lezioni in presenza, queste sono state organizzate su turni diversi, e stiamo collaborando con le imprese partner per far si che, le testimonianze aziendali e i project work che le coinvolgono, incluse le company visits, possano realizzarsi con le dovute accortezze.

Dopo la ripartenza ufficiale di lunedì, mercoledì 9 settembre tutto lo staff MIP si è riunito per ripercorrere insieme le attività e i risultati dell’anno in corso e inquadrare gli obiettivi futuri della Business School.

I team, parte in presenza e parte in diretta streaming, hanno assistito agli speech del Presidente Vittorio Chiesa, del Dean Federico Frattini e degli altri membri del Comex: Tommaso Agasisti, Davide Chiaroni, Antonella Moretto, Sergio Terzi.

   

Siamo orgogliosi e felici di rivedervi di nuovo nella nostra Scuola!

 #NiceToMIPYou #WelcomeBackToMIP

Dalla tecnologia al luxury, passando per il MIP: l’esperienza di Merry Le

Alumna dell’MBA, racconta il successo ottenuto alla Mark Challenge, competizione per startup nell’ambito luxury&yachting. Un risultato che passa anche dalla capacità di utilizzare al meglio le proprie skill

 

C’è una frase, attribuita ad André Citroën, fondatore dell’omonima casa automobilistica francese, che recita più o meno così: “Saper fare è nulla senza far sapere.” Perché a volte la sfida più grande non è trovare un’ottima idea e svilupparla. Può essere molto più complesso raccontarla in modo efficace, soprattutto quando si ha di fronte un pubblico variegato, con diversi background formativi. Come convincere tutti? È quanto si è chiesta Merry Le, che dopo aver frequentato il Master in Business Administration presso il MIP Politecnico di Milano è diventata business strategy lead per Moi Composites. L’azienda, uno spin off del Politecnico di Milano, opera nel mercato della stampa 3D on demand e si è aggiudicata lo Special award in Yachting nell’ambito della Mark Challenge, competizione per startup in ambito luxury. «La nostra tecnologia brevettata, la Continuous Fiber Manufacturing, permette la produzione di prodotti uniciin maniera più efficiente e economicamente più accessibile», spiega Le. «Caratteristiche che si sposano alle esigenze produttive di un settore di lusso come lo yachting, in cui la personalizzazione è ricercata. La Mark Challenge ci sembrava il palcoscenico adatto per valorizzare i vantaggi unici della nostra startup. C’era un ostacolo principale: poiché si tratta di un innovazione tecnologico, era difficile far comprendere le sfumature più tecniche».

 

L’importanza di un buon pitch

Merry Le e i suoi colleghi, tutti e quattro provenienti dal MIP e dal Politecnico, hanno così deciso di sfruttare il proprio network di conoscenze, inclusi i docenti del MIP: «Abbiamo presentato il progetto a numerose persone, per ottenere dei feedback sulla sua efficacia. Quindi abbiamo semplificato il linguaggio e reso più chiaro alcuni messaggi. La presentazione vera e propria, poi, ci ha messi di fronte a una complicazione ulteriore», racconta Le, «poiché è avvenuta nel pieno dell’emergenza sanitaria da Covid-19, così tutto si è svolto online». Ma la strategia di Moi Composites ha pagato, perché Merry Le e i suoi colleghi sono stati premiati e hanno ottenuto la possibilità di presentare il proprio pitch davanti alla commissione del Monaco Yachting Cluster. Non solo: la stessa presentazione è stata votata dal pubblico come miglior pitch. «Un successo che abbiamo ottenuto, io e miei colleghi, anche grazie ai nostri differenti background, che ci hanno permesso tanto di sviluppare un business plan solido, quanto di lavorare con una tecnologia innovativa.»

 

Il futuro del lusso tra personalizzazione e sostenibilità

Le caratteristiche del business di Moi Composites si adattano alle ultime evoluzioni del mercato del lusso in generale, e non solo dell’industria nautica: «Il trend attuale è quello della personalizzazione. I clienti cercano sempre più prodotti tagliati su misura, adatti alle loro specifiche esigenze. È una tendenza accompagnata da una richiesta sempre maggiore di sostenibilità ambientale e sociale, oltre che di circolarità», continua Le. «Sono convinta che, nonostante il Covid-19 abbia avuto un grande impatto sull’economia, e quindi anche sul luxury, siamo più preparati ad affrontare il cambiamento. La recessione del 2008 colpì all’improvviso, cogliendo tutti di sorpresa; ma proprio grazie a quella crisi le persone hanno imparato come affrontare la ripresa ea diventare più creative e più propositive».

 

La ricchezza dell’MBA

Merry Le ha frequentato il Master in Business Administration presso il MIP perché, dopo anni di carriera, sentiva il bisogno di ampliare il proprio bagaglio di competenze: «Il mondo cambia in fretta, è sempre più importante poter contare su skills che permettano di comprendere e affrontare al meglio i cambiamenti in atto». Statunitense della East Coast, dopo 14 anni nell’industria aeronautica e aerospaziale, oggi Merry Le, nel suo nuovo ruolo di business strategy lead, ha la possibilità di impiegare le conoscenze acquisite durante il master. Non solo: il project work con cui ha partecipato alla Mark Challenge le è stato proposto proprio dal MIP. E se si tiene conto che Moi Composites, con sede nella vicina cittadina di Pero, è nata grazie al supporto del Politecnico di Milano, appare evidente come l’offerta del MIP non sia limitata alla formazione, ma possa contare anche su un tessuto produttivo geograficamente vicinissimo, popolato di aziende di alto livello alla costante ricerca di professionalità altrettanto valide. «La mia esperienza è stata fantastica», conclude Le. «Consiglierei a chiunque la scelta che ho fatto. Ad attrarmi è stata soprattutto l’enfasi sul tech e sui big data, ma più in generale sentivo il bisogno di imparare qualcosa di nuovo, oltre che di migliorare e affinare le skill di cui ero già in possesso. Un ulteriore valore aggiunto è dato dall’eterogeneità della classe: gli studenti provenivano da venti Paesi differenti, e questo ci ha permesso di confrontarci con punti di vista inediti. Una grande ricchezza».

Come sarà la nuova #MIPexperience? Fai un tour virtuale nella nostra scuola

Per gestire il tour, premi i tasti W, A, S, D per muoverti rispettivamente in avanti, a sinistra, indietro e a destra. In alternativa, puoi anche usare le frecce della tastiera per spostarti in qualsiasi direzione desiderata.

Usa il mouse per ruotare la vista, sia quando sei fermo, che quando sei in movimento.

Premi il tasto E per uscire dalla simulazione e riabilitare il puntatore del mouse.

Goditi la visita!

#NiceToMIPyou

Imprenditorialità in un mondo interconnesso: è online il nuovo numero di SOMeMagazine

E’ uscito il #2 di SOMe, l’eMagazine della nostra Scuola in cui raccontiamo storie, punti di vista e progetti attorno a temi-chiave della nostra missione.

Il titolo di questo numero è “Being entrepreneurial in a high tech world”. Mettiamo sotto la lente d’ingrandimento il cambio di approccio all’imprenditorialità in un mondo sempre più connesso, sempre più interconnesso, ma anche alle prese con la più grave crisi sanitaria dell’ultimo secolo.

Ne parliamo in apertura con una intervista ad Andrea Sianesi, presidente esecutivo PoliHub, che ci racconta come sta evolvendo alla luce della pandemia e come cambia il ruolo degli incubatori. Ne trattiamo poi elementi specifici come la strategia, la leadership e i modelli di business, con editoriali di Federico Frattini, Antonio Ghezzi, Roberto Verganti.

E, infine, raccontiamo storie di Alumni che con le loro idee hanno realizzato iniziative imprenditoriali di successo.

Per leggere il #2 di SOMe clicca qui.

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I numeri precedenti di SOMe:
• # 1 “Sustainability – Beyond good deeds, a good deal?”
• Special Issue Covid-19 – “Global transformation, ubiquitous responses”

Intervista a Fulvio Catalano, founder MOKAPEN, dal MBA alle regole d’oro per lanciare una start-up

1. Raccontaci MOKAPEN: com’è nato, cos’è, a chi si rivolge.

Mokapen è una piattaforma CRM che nasce da una constatazione: le piattaforme di collaborazione esistenti nel mercato sono complesse, non modulari e non sempre in lingua italiana. Questo crea una barriera di accesso non permettendo alle piccole imprese italiane di avere un “fast CRM”. Ho deciso quindi di sviluppare un tool che potesse essere semplice, logico, ma che fosse anche pronto per essere scalabile. Mokapen può quindi essere utilizzata da piccole imprese per organizzare le attività, liberi professionisti per collaborare con i clienti nei vari progetti o studenti per coordinare attività di studio, ma anche da aziende più strutturate dove l’organizzazione per funzioni aziendali è indispensabile. Perché “Mokapen”? Perché credo fermamente che la vera digital transformation tenga un piede nel cloud e uno per terra. La caffettiera moka e la penna sono due oggetti tradizionali ai quali ancora non rinunciamo quando siamo digital.

2. “Gratuito. Semplice. Italiano.” Quali sono gli obiettivi di lungo termine dietro il claim di MOKAPEN?

Quando si parte è sempre importante sapere dove si vuole arrivare, pur non escludendo cambi di programma. Sicuramente tutti i CRM trattano più o meno gli stessi argomenti: task, progetti, collaborazione, contatti e altro. La competitività si sposta quindi sull’accessibilità economica, su come queste entità vengono organizzate e su quanto l’utente è in grado di capire in autonomia come funziona la piattaforma. Poiché Mokapen deve sempre permettere l’accessibilità, in futuro manterrà sempre una base gratuita senza limiti temporali pur offrendo funzionalità premium a pagamento oltre quelle attualmente disponibili. Pur crescendo il focus dietro ogni sviluppo o logica è sempre la semplicità, per questo spendo molto tempo nell’analizzare come un processo deve funzionare per non rendere Mokapen complessa come le altre piattaforme. Italiano, si perché ho deciso questa volta di partire dall’Italia, anche se Mokapen è già disponibile anche in lingua inglese. Ovviamente il piano è di introdurre altre lingue, ma il punto di forza della localizzazione credo sia soprattutto il far conoscere Mokapen come qualcosa di, appunto, “locale”.

3. Quanto bisogno di uno strumento come MOKAPEN c’è in questo momento di ricorso massiccio a Smartworking e Homeworking?

Ben detto. Smartworking e homeworking sono due concetti diversi. Strumenti come Mokapen sono proprio da smartworking, innanzitutto per far risparmiare tempo tenendo traccia delle cose da fare. Anni fa, ogni mattina ero solito scrivere la tipica lista dei task da fare, alcuni dei quali dovevo rimandare al giorno successivo. Perché quindi scrivere sempre lo stesso task ogni giorno quando sarebbe più smart scriverlo solo una volta in un tool online? Se poi pensiamo allo stato forzato di homeworking di questo periodo, è immediato vedere in strumenti digitali la risposta smart per imparare a lavorare in un modo migliore, abbattendo le barriere delle distanze, comprimendo il tempo di esecuzione e raggiungendo il 100% della condivisione delle attività di un team. Lavorare da Palermo, Milano o Mumbai è quindi indifferente.

4. Dopo il tuo primo successo con Wardroba, nata al MIP e incubata al Polihub, quanto dell’esperienza “politecnica” hai messo nella tua nuova iniziativa?

Sorrido. Wardroba è stata la prima fiamma, ma la scintilla è stato il MIP. In questa esperienza si è letteralmente aperta la mente e grazie al progetto Wardroba ho avuto con i miei compagni qualcosa dove letteralmente sporcarci le mani, tra idee a volte non chiare, piani strategici visti e rivisti, soddisfazioni e aspettative deluse. Poi è arrivata l’incubazione al Polihub dove ho capito che la realtà su come si lancia una startup è ben diversa da quello che raccontiamo negli elevator pitch. Dalle esperienze MIP/Polihub ho imparato tre regole per me d’oro che hanno determinato la nascita Mokapen:

– Per avere successo devi sapere “fare” in prima persona. A differenza di Wardroba, ho imparato la programmazione web e ho creato Mokapen.

Parti dal basso, rendi solido e poi cresci. Il mio socio di Wardroba Federico Della Bella mi ha fatto capire che è meglio far poche cose bene che molte male (grazie Fede).

Devi realmente risolvere un problema, altrimenti lascia perdere. Spesso qualcosa che per me è una soluzione per gli altri non è niente di utile.

Premio di laurea sul tema “Logistica” in memoria del prof. Gino Marchet – Anno 2020

E’ aperto il bando per 2 premi di laurea del valore di € 2.000,00 lordi ciascuno sul tema “logistica”, sono destinati a laureati/e in Ingegneria (Laurea Magistrale) presso le Facoltà di Ingegneria italiane che abbiano conseguito il titolo dal 1 ottobre 2019 al 31 luglio 2020.

I lavori dovranno trattare tematiche di logistica quali: Automazione di magazzino, Picking, Logistica 4.0, Ottimizzazione dei processi logistici e della supply chain, Outsourcing Logistico, Gestione delle scorte.

Il bando è stato istituito in ricordo del Professor Gino Marchet, Professore Ordinario di Logistica presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, scomparso prematuramente nel 2017.

Per maggiori informazioni, si prega di consultare il bando disponibile alla pagina https://www.som.polimi.it/albo-e-bandi/

KeepONLearning. La pandemia non ha fermato la formazione

KeepONLearning volge al termine. Quattro mesi dopo il suo esordio, l’iniziativa del MIP Politecnico di Milano dedicata all’apprendimento continuo e rivolta ai suoi stakeholder, giunge alla sua naturale conclusione, per lasciare spazio, a settembre, alla riapertura in sicurezza del campus. Da marzo a luglio, KeepONLearning ha proposto ininterrottamente contenuti e approfondimenti a una vasta community di studenti, aziende, docenti, partner, coinvolgendo top manager e professionisti di assoluto rilievo nel panorama internazionale. Così facendo, non solo gli studenti hanno potuto continuare a frequentare i corsi a cui erano iscritti, ma anche le aziende e i partner hanno avuto accesso a una serie di contenuti che, tra gli altri, avevano l’obiettivo di fornire strumenti utili per fronteggiare l’emergenza da Covid-19.

Prima di dare vita a KeepONLearning, l’ultima settimana di febbraio il MIP ha innanzitutto trasferito tutta l’offerta formativa online per non interrompere l’erogazione dei corsi: una sfida non semplice, ma che è stata resa possibile anche dall’attenzione che ormai da anni il MIP rivolge al digital learning.

Due settimane dopo, il 18 marzo, è stato varato KeepONLearning, anche grazie allo staff del MIP che ha lavorato con entusiasmo e convinzione per il successo dell’iniziativa. Il sito del MIP si è così arricchito di numerosi contenuti messi a disposizione dei nostri stakeholder: articoli, webinar, corsi online, talk con docenti e manager, strumenti operativi, approfondimenti. Un bouquet di conoscenze che ha affrontato temi importanti come lo smart working, l’impatto del Covid-19 sulle aziende e sulla supply chain, l’aiuto che può derivare dall’intelligenza artificiale, la gestione dell’innovazione digitale nell’emergenza, anche in un settore cruciale come quello della sanità, e tanto altro ancora, con la partecipazione di multinazionali come Microsoft, Lamborghini, Pirelli e personalità di rilievo internazionale come Carlo Cottarelli.

I partecipanti agli oltre 90 live webinar organizzati sono stati tantissimi, oltre 20mila. Grazie a KeepONLearning, il sito del MIP ha visto crescere le visite di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri che testimoniano da una parte l’impegno del MIP nella sua mission di condividere conoscenza al servizio dei suoi stakeholder, dall’altra il grande bisogno di competenze sempre aggiornate in un panorama globale caratterizzato da evoluzioni rapidissime.

La ripartenza è prevista per settembre, quando il MIP tornerà a ospitare nelle proprie aule e nei propri spazi, in piena sicurezza, persone provenienti da tutto il mondo pronte a scambiarsi idee e punti di vista innovativi. La parola d’ordine, stavolta, sarà “Nice to MIP You”. Una riapertura che si porterà dietro anche il bagaglio di conoscenze e scoperte accumulato in questi ultimi mesi proprio grazie a KeepONLearning.