Coronavirus: raccolta fondi per gli Ospedali San paolo e San Carlo di Milano

Facciamo squadra, come comunità di studentesse e studenti, alumnae e alumni, personale docente e staff del MIP e della School of Management del Politecnico di Milano, per dare un contributo fattivo al preziosissimo lavoro del personale sanitario che ogni giorno lotta per curare chi è colpito dal virus Covid-19.

La Nostra Comunità è formata da più di 25,000 persone: insieme possiamo fare tanto!

Chiamiamo quindi a raccolta tutta la Nostra Comunità per aiutare gli Ospedali San Paolo e San Carlo di Milano ad attivare nuovi posti di terapia intensiva, essenziali per salvare vite umane, e per far fronte al grande fabbisogno di dispositivi di protezione mono-uso (mascherine, guanti, tute, …) che consentano al personale sanitario di operare in sicurezza.

Gli Ospedali San Paolo e San Carlo di Milano son parte del Sistema Sanitario Regionale pubblico della Regione Lombardia, e sono in primissima linea nell’affrontare questa emergenza sanitaria. Questa raccolta fondi è svolta in stretto coordinamento con la dirigenza e il personale sanitario degli Ospedali San Paolo e San Carlo. I fondi raccolti ogni giorno saranno direttamente e tempestivamente devoluti all’ospedale.

ANCHE UNA PICCOLA DONAZIONE PUÒ FARE LA DIFFERENZA: BASTA POCO, BASTA UN CLICK.

* Le donazioni fatte a iniziative dedicate a combattere l’attuale emergenza sanitaria sono fiscalmente detraibili al 30% per privati cittadini/e, al 100% per le imprese. Maggiori informazioni sono disponibili qui.

COVID-19: il “test acido” di resilienza delle supply chain globali

La pandemia Covid-19 è foriera di scenari imprevedibili e mai sperimentati. Ma la capacità di adattamento delle filiere industriali e un approccio proattivo possono fare la differenza.


Paolo Trucco, Professore di Industrial Risk Management

 

Nel suo Global Risk Report del 2018 il WEF (World Economic Forum) aveva già lanciato un chiaro segnale di attenzione: “Siamo oggi confidenti nella nostra capacità di gestione dei rischi convenzionali, che possono essere isolati in modo relativamente facile e gestiti con i tradizionali approcci di gestione del rischio. Ma siamo molto meno competenti quando si tratta di affrontare rischi complessi all’interno di sistemi interconnessi, quali quelli alla base delle nostre società moderne […]. Quando il rischio si propaga all’interno di un sistema complesso, l’effetto non è incrementale ma esponenziale, generando un “collasso repentino” o una brusca transizione verso un nuovo status quo non ottimale”[1] .
Il quadro che va delineandosi in queste settimane dovuto alla pandemia di coronavirus ha tutte le caratteristiche per essere un rischio di natura sistemica, con effetti prolungati nel tempo e da cui dovremo aspettarci una profonda e duratura trasformazione della società e del sistema economico. Sul piano industriale, molto dipenderà dalla capacità delle aziende di comprendere le dinamiche di evoluzione dello scenario globale e di adottare un approccio proattivo e adattivo. Sia nell’immediato, per rispondere efficacemente agli impatti sull’attività produttiva, sia nel lungo periodo, per adeguare i propri modelli di business al mutato contesto.

High Tech e Automotive: le supply chain globali ad oggi più colpite

Solo nella Provincia di Hubei, ancora oggi in stato di blocco sostanziale delle attività, si producono circa 2 milioni di autoveicoli all’anno, seconda solo per volumi all’area di Guangdong. Nei mesi di gennaio e febbraio 2020, più del 60% degli impianti di assemblaggio cinesi hanno subito dei fermi produttivi o sono stati comunque impattati dal dilatarsi della crisi. Marchi globali come General Motors, PSA, Renault, Honda hanno impianti propri o in JV nella zona, attraverso cui servono tutto il mercato asiatico. Tutti questi impianti hanno subito fermi produttivi per almeno 12 giorni ed ancora oggi operano a regimi ridotti.
La Cina è anche un importante esportatore di componenti di autoveicoli (33,5 miliardi di dollari nel 2019), soprattutto verso USA, EU e Giappone. I produttori nella provincia di Hubei sono tipicamente fornitori di secondo livello (Tier 2) che forniscono fornitori di primo livello (Tier-1) localizzati in altre zone della Cina, i quali a loro volta spediscono i propri prodotti in tutto il modo via mare.
L’intera industria automobilistica mondiale, che adotta modelli JIT molto aggressivi e quindi con scorte ridottissime, ha subito o subirà fermi produttivi in conseguenza della mancanza di componenti critici: FCA ha dovuto fermare alcuni dei suoi impianti in Europa; nelle atutali condizioni GM potrà operare negli USA solo fino alla fine di marzo.
Un terzo elemento infine è di fondamentale importanza per comprendere l’impatto della epidemia di coronavirus cinese sul settore automobilistico; è la rilevanza di quel mercato per la stabilità finanziaria e la redditività di molti marchi americani ed europei. Nel 2019 GM ha venduto più veicoli in Cina che negli Stati Uniti e le JV cinesi di Volkswagen hanno contribuito per il 26% all’EBIT di gruppo nel 2018.

Anche l’industria elettronica mondiale è fortemente dipendente dalla produzione cinese in molti segmenti dell’intera supply chain. Materiali critici quali le Terre Rare (REEs) sono estratti in grandissima quantità a Guangxi e l’intero settore ha già sperimentato nel 2010 gli effetti devastanti su volumi e costi di produzione di una drastica contrazione dell’export cinese di tali materiali. Importanti produttori di componenti, quali chips e circuiti stampati, sono invece presenti nella provincia di Hubei, ma in questo caso i processi altamente automatizzati hanno consentito di mitigare l’impatto favorendo una rapida ripresa della produzione. Aziende di assemblaggio finale, come Foxconn, sono prevalentemente localizzate nelle zone di Guangdong e Shanghai, oppure in altri paesi limitrofi. Le fasi di assemblaggio sono tipicamente ad alta intensità di manodopera e per questo motivo sono quelle che hanno subito le maggiori limitazioni, con impatti significativi su leader di mercato come Apple o Hewlett Packard, che negli anni recenti hanno concentrato gran parte della loro supply base in Cina.

Black swan e darwinismo industriale: vince chi cambia non chi resiste

La crisi globale che stiamo iniziando ad affrontare renderà ancora più evidente che in un mondo in rapido cambiamento e ad alta volatilità, la capacità di adattamento delle organizzazioni e delle filiere industriali è un fattore di successo imprescindibile. Le supply chain resilienti sono caratterizzate da capacità di intercettare segnali deboli di cambiamento o anticipatori di shock, di prepararsi anche per l’inatteso e di rispondere a situazioni di crisi in modo rapido e adattivo, riconfigurando processi e modalità operative. E’ attraverso un simile approccio proattivo e non reattivo che organizzazioni resilienti sono anche in grado di trasformare le minacce in opportunità: performando meglio dei propri diretti concorrenti o adottando soluzioni innovative che modificano strutturalmente il contesto competitivo post-emergenza.

Sia l’industria automobilistica sia quella high-tech hanno affrontato nell’ultimo decennio situazioni di crisi del tutto comparabili a quella attuale e ne hanno tratto importanti lezioni. L’evento più significativo è certamente la tripla catastrofe che ha colpito il Giappone nel marzo del 2011, in cui si sono concatenati il più forte terremoto negli ultimi 140 anni di storia del Paese, uno tsunami di ampiezza e portata devastante e il conseguente incidente nucleare. DELL figura tra certamente tra i giganti high-tech all’epoca più esposti, avendo nella zona più colpita larga parte dei subfornitori di componenti, da cui si rifornivano a loro volta le fabbriche di assemblaggio localizzate in Corea e Tailandia. Grazie al suo modello operativo MTO (Make-to Order) alimentato da canali di vendita unicamente on-line e supportato da relazioni molto forti con i fornitori, DELL è stata in grado governare con successo la crisi attraverso tre sostanziali azioni: gestione dinamica dell’offerta e spostamento della domanda su configurazioni di prodotto fattibili in base ai componenti disponibili; orchestrazione in loco dell’emergenza grazie a tecnici e buyer fisicamente dislocati in Corea e Tailandia; supporto tecnico e operativo ai fornitori, garantendosi così massima visibilità e coordinamento su tutti i livelli della supply chain. Non altrettanto sono stati in grado di fare i diretti competitor che hanno sofferto perdite sia di fatturato nel breve sia di importanti quote di mercato una volta rientrata la crisi.
Anche il settore automotive fu significativamente impattato dal “triple-disaster” che mise in ginocchio l’economia giapponese. Quando, qualche mese dopo, la stagione delle piogge portò ingenti allagamenti e devastazioni in Tailandia, protraendosi da luglio 2011 a gennaio dell’anno successivo, anche Nissan Motors si trovò a fronteggiare una seconda fase di emergenza. Mentre i tre maggiori produttori giapponesi registrarono perdite per più di 300 milioni di Euro, Nissan chiuse l’anno con il record di vendite e con un utile in crescita rispetto all’anno precedente.
Come si spiega una tale differenza di risultati a fronte delle stesse condizioni operative e di mercato? In quel frangente, Nissan diede certamente prova del valore del motto aziendale: “The power comes from inside”. Nei pochi mesi trascorsi tra marzo e luglio, Nissan fu in grado di mettere in atto tutte le lezioni apprese dal disastro in Giappone e le sfruttò al meglio per fronteggiare la nuova calamità: implementazione estesa e consistente di un sistema di Business Continuity Management (BCM) coordinato da un Global Disaster Control Headquarter; revisione delle strategie di sourcing e ridisegno della supply base fondate su un analisi di rischio a più livelli; intenso scambio di informazioni e coordinamento con fornitori e sub-fornitori; revisione dei piani di produzione per sfruttare le finestre produttive dei fornitori in funzione delle politiche di “rolling blackout” messe in atto dal gestore tailandese.

Se da un lato quindi l’epidemia di coronavirus cinese non può essere catalogata come un cigno nero (black swan) è altrettanto plausibile che la sua trasformazione in pandemia mondiale, come decretato nella prima settimana di marzo da parte dell’OMS, sia foriera di scenari imprevedibili e mai sperimentati. Ad esempio, l’estensione dei blocchi produttivi nel nord Italia sulla scia di quanto accaduto finora nel lodigiano rappresenterebbe un durissimo colpo per l’intero settore automotive europeo.

Quello che ci aspetta oltre l’emergenza: minacce e opportunità

La risposta iniziale alla diffusione del virus da parte del governo cinese, a livello centrale e locale, è stata drastica: chiusura totale di fabbriche e aziende e sostanziale divieto di movimento alle persone. Ora, nel momento in cui emergono importanti progressi nel contenimento del virus in diverse aree del Paese, il governo centrale ha lanciato un’aggressiva campagna di “ritorno al lavoro“. Ciò include il sostegno finanziario e le forniture mediche alle aziende che ripartono, nonché ingenti sforzi per ristabilire l’operatività delle infrastrutture e dei servizi essenziali. I governi locali stanno inoltre agendo in modo sinergico con azioni differenziate e specifiche per città e province. Solo la provincia di Hubei è ancora oggetto di importanti azioni di contenimento.

Tuttavia l’economia cinese in ripartenza è significativamente diversa da quella pre-coronavirus: non solo perché molte imprese non hanno retto l’urto e sono fallite, come ad esempio nel settore delle costruzioni, ma anche e soprattutto perché in molti settori il coronavirus ha portato a profonde ristrutturazioni operative e innovazioni nei modelli di business. Un esempio su tutti è l’imponente incremento di capacità del settore medicale, che potrà d’ora in avanti giocare a tutti gli effetti un ruolo da player mondiale. Nel settore abbigliamento e personal care è radicalmente mutato il mix dei canali di vendita; l’uso massiccio di canali B2C e B2B nel periodo emergenziale ha modificato in modo permanente l’assetto di intere supply chain, con effetti di lungo periodo solo per il momento limitati al mercato cinese.
Tutto questo mentre il resto dei Paesi avanzati si sta preparando ad affrontare i picchi di contagio che si abbatteranno in modo sincronizzato in Europa e negli USA. La domanda chiave è allora: cosa succederà quando nella primavera avanzata la Cina si troverà ad essere l’unico Paese industrializzato con una capacità industriale pienamente operativa, profondamente innovata e con una domanda interna in rapida ripresa?
Difficile fare previsioni su scala globale o anche solo nazionale. Quello che è certo è che in occidente come in Cina sopravviveranno e troveranno nuove opportunità di crescita solo le filiere che avendo abbandonato la sindrome dell’ “ultimo giapponese” (resistere), saranno state in grado di adattarsi ai cambiamenti innovando processi e modelli di business.

Personalizzazione e digital learning: l’Mba Full Time si rinnova

Contenuti aggiornati e una nuova strutturazione dell’offerta didattica. Arrivano le concentrations, quattro specializzazioni in ambiti di eccellenza. E continua l’innovazione dell’erogazione dei contenuti: il learning è sempre più digital

 

Dal 2020 l’MBA Full Time del MIP Politecnico di Milano cambia forma. Si evolve, per rispondere alle esigenze delle aziende e ai trend in continuo sviluppo, conservando ovviamente la mission di un master in business administration: offrire una comprensione manageriale a 360° sul funzionamento di un’azienda. «Ci rivolgiamo sempre a quelle persone che hanno tra i tre e i sette anni di esperienza lavorativa e che vogliono dare un boost alla propria carriera», racconta Antonella Moretto, Direttore dell’area Mba & Emba. «A cambiare è la strutturazione dell’offerta didattica. A una parte core, strutturata su dei pillar tematici tradizionali, si aggiunge un percorso fortemente personalizzato, che si declina in quattro specializzazioni denominate concentrations».

Quattro pillar per delle basi solide

«A queste, però, si arriva solo dopo una prima fase in cui vengono poste delle solide basi teoriche», chiarisce Moretto. «È un’esperienza totalizzante, che prevede tra gli otto e i nove mesi di impegno e che garantisce una grande accelerazione di carriera a chi, entro quattro o cinque anni, si vede in un ruolo manageriale importante. A conclusione del percorso è prevista un’internship. Vale la pena poi ricordare che l’anno scorso, al momento della graduation, il 90% dei nostri iscritti aveva già trovato un nuovo impiego». La prima fase formativa, come detto, è quella dei quattro pillar: «Nell’ordine, si tratta di: analisi dell’impresa e del contesto; gestione delle attività e dei processi; pianificazione dell’innovazione e della trasformazione; e, infine, realizzazione di queste ultime». Quest’ultimo aspetto è importantissimo nella visione del Mip: «Formare dei manager che comprendano il funzionamento complessivo di un’azienda è ovviamente il nostro obiettivo, ma non ci basta. Qui al Mip cerchiamo di selezionare candidati che dimostrino una spiccata indole da innovatori, che vogliano farsi agenti del cambiamento».

Concentrations: bootcamp intensivi a contatto con le aziende

È a questo punto che entrano in gioco le concentrations, le specializzazioni. «La personalizzazione del percorso didattico è uno dei grandi punti di forza di questo Mba. Ci sono delle track tematiche che prevedono centinaia di ore di attività a scelta, e i mesi delle concentrations prevedono dei bootcamp intensivi su uno di questi temi, a scelta: Global management and sustainability, Big Data and Digital Transformation, Innovation and entrepreneurship e Luxury and design management. I bootcamp sono stati disegnati ad hoc insieme alle imprese partner, allo scopo di sviluppare nuove competenze, ma anche per lavorare e mettere in pratica questi aspetti. L’impostazione fattuale, quindi, in questa fase emerge in maniera nettissima», spiega Moretto, «ma se nel 2020 c’è un’altra novità, è che anche durante le lezioni core, e cioè durante i momenti più teorici, la quota delle attività pratiche arriva al 50%. Il resto è costituito da quella che definiamo experiential gym, un insieme di attività che includono presentazioni aziendali svolte da manager, challenge e casi di studio, simulazioni, company visits, workshop di career development».

Con il digital learning il campus diventa diffuso

Anche la parte didattica più tradizionale sarà però, a suo modo, innovativa. «Quando parliamo di lezioni frontali, e cioè in aula, non ci stiamo riferendo alle lezioni classiche. Le nozioni di base, infatti, sono erogate per via digitale. Gli studenti possono prepararsi prima, in vista dell’attività in aula, votata all’approfondimento. E anche parte delle lezioni frontali sono fruibili a distanza. Ci piace definire questa modalità “campus diffuso”. Inoltre, grazie alle nostre piattaforme digitali sarà possibile fruire di contributi di eccellenza provenienti da altre università. Una serie di opportunità che vanno a definire una esperienza di digital learning altamente personalizzata, flessibile e in linea con le esigenze degli studenti», conclude Moretto.

#MIP4School: Come gestire la didattica digitale

Tips dai Direttori del master MIDIS

Le potenzialità e i benefici del digital learning e dello smart learning sono da anni al centro dell’evoluzione didattica del MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business.

Nell’ambito delle attività formative rivolte alle Istituzioni e alle Pubbliche Amministrazioni, negli anni ci siamo specializzati nella progettazione, gestione e realizzazione della didattica online all’interno delle scuole.

Abbiamo, infatti, conosciuto e lavorato con docenti e dirigenti scolastici anche all’interno dei nostri programmi, come nel caso del Master in Management dell’Innovazione Digitale nelle Istituzioni Scolastiche (MIDIS) che si rivolge a professionisti interessati al tema dell’introduzione della digitalizzazione nei processi didattici e organizzativi delle scuole.

L’esperienza maturata, dunque, ci permette, in questo periodo di emergenza, non solo di supportare il regolare svolgimento delle attività didattiche, ma anche di mettere il nostro know-how in materia di didattica online a disposizione dei nostri colleghi e del personale delle istituzioni scolastiche (dirigenti e docenti), che in questi giorni si trovano a dover raccogliere, in fretta, la sfida del digitale.

A tal fine, vogliamo dare a tutti la possibilità di informarsi e aggiornarsi sul tema della digitalizzazione nelle scuole, attraverso la condivisione di alcune brevi indicazioni e consigli sull’adozione di un approccio di smart learning, forniti dal MIP in collaborazione con il Master Online in tecnologie per la didattica (DOL), ma soprattutto offrendo la possibilità di partecipare a un webinar sull’argomento, in cui rispondere a dubbi e curiosità.

Di seguito sono disponibili una serie di brevi video, realizzati dai Direttori del Master MIDIS, allo scopo di fornire spunti di riflessione in merito alla gestione della didattica online. Oltre a tali contributi video, è possibile scaricare alcuni materiali (presentazioni powerpoint) che approfondiscono i suggerimenti forniti.

 

    

WEBINAR

Mercoledì 18 marzo si è tenuto il primo webinar durante il quale i professori Tommaso Agasisti e Nicoletta Di Blas hanno risposto a 10 tra le domande raccolte tra i partecipanti in fase di registrazione.

 

LETTURE, AUDIO E VIDEO CONSIGLIATI PER L’APPROFONDIMENTO

Making remote learning effective and engaging with Microsoft Education resources

Politeaching: da prof a prof!

Best Practices for Teaching Online

I VIAGGI DI RADIO 24 – Cornavirus, la scuola non si ferma ma si rinnova

Has online learning really disrupted K–12 education in the US? The answer is yes — and no

Da OrizzonteScuola, alcuni suggerimenti sulla didattica a distanza

 

ESPERIENZE DI DIGITAL LEARNING

Testimonianza dell’Istituto Comprensivo Giuseppe Ungaretti di Melzo

Da OrizzonteScuola, l’esperienza di alcuni Istituti Scolastici

 

INIZIATIVE DEGNE DI NOTA

Webinar offerti da Fondazione per la Scuola, nell’ambito del progetto Riconnessioni

Webinar sulla didattica a distanza promossi da INDIRE

Materiale messo a disposizione da Rai Cultura nell’ambito del progetto Scuola@casa 

Raccolta di strumenti e metodologie per la didattica a distanza

Modelli di sfide online per il coinvolgimento degli studenti 

 

LINK  STRUMENTI OPERATIVI

Da Save the Children, indicazioni di strumenti per la didattica digitale

MOOC del Politecnico di Milano: “Progettare l’innovazione didattica”

MOOC del Politecnico di Milano: “Using Open Educational Resources in Teaching”

MOOC del Politecnico di Milano: “e-collaboration a scuola e non”

Didattica digitale. 5 esempi semplici (ma efficaci) da usare subito

Scuola digitale, soluzioni per gestire l’emergenza

Coronavirus, la didattica a distanza

App per prof

 

Per ulteriori approfondimenti sulla formazione in aula disponibile al MIP, ti invitiamo a consultare le brochure dei Master in Management dell’Innovazione Digitale nelle Istituzioni Scolastiche (MIDIS) e in Management delle Istituzioni Scolastiche e Formative (MES) .

Resta aggiornato sulle iniziative di #MIP4School

Riorganizzazione della didattica: la parola alla faculty

La recente situazione ha determinato un cambiamento anche nella pianificazione dei corsi del MIP: tutte le lezioni sono state spostate online. Quattro docenti raccontano le loro impressioni

Al MIP i corsi si sono fermati solo un giorno. Poi la tempestiva riorganizzazione della didattica ha garantito la normale prosecuzione delle lezioni, seppur nella versione online anche per corsi inizialmente previsti in aula. In estrema sintesi, sono state particolarmente apprezzate la professionalità e l’efficienza dimostrata dalla scuola, nonché il rispetto per studenti e docenti intuendo il disagio che la sospensione dei corsi avrebbe comportato.
«Le lezioni sono state spostate online per mantenere la continuità didattica ed evitare la perdita di contenuti o eventuali posticipi nel raggiungimento dei diplomi, con l’obiettivo di assicurare gli stessi standard qualitativi» racconta Antonella Moretto, Associate Dean for Open Programs al Mip. «I sei anni di esperienza nell’ambito digitale hanno permesso alla nostra faculty di adattarsi in tempi brevissimi alle esigenze di spostamento di tutte le lezioni online, e di ridisegnarle in modo da non limitare le opportunità di interazione con gli studenti. Una modalità didattica che si è rivelata efficace proprio per la capacità di stimolare e coinvolgere l’aula, talvolta superiore a quella che si riesce ad avere nelle lezioni face-to-face». Merito anche di docenti che si sono dimostrati pronti e reattivi al cambiamento.

La didattica va online e non smette di essere interattiva

Filippo Satolli ha sperimentato il 27 febbraio questa modalità “inedita” con una lezione sul Mobile Marketing, all’interno del Master internazionale in Marketing Management, Omnichannel and Consumer Analytics, che prevedeva tre ore di teoria e altrettante dedicate alla realizzazione e alla discussione di diversi project work da parte degli studenti. Un’aula di 28 studenti «che mi ha dato molte soddisfazioni, perché nonostante l’assenza dell’empatia propria delle lezioni in presenza, è riuscita ad essere molto partecipativa e interessata» racconta.
Se rompere il ghiaccio iniziale è stato uno dei momenti più delicati, riuscire a trovare la chiave per tenere viva l’attenzione degli studenti ha ripagato ampiamente gli sforzi. Ne è convinta Paola Bellis, che ha moderato due lezioni online di Project Management, sia teoriche che pratiche, all’interno del Master in Business Analytics e Big Data: «Nonostante qualche piccola difficoltà iniziale, credo che l’interazione attraverso lo schermo abbia in alcuni casi messo a proprio agio gli studenti». Una sensazione confermata da Daniel Trabucchi, anch’esso coinvolto nel corso di Project Management: «Una volta presa confidenza con lo strumento, la possibilità di scrivere oltre che di interagire verbalmente ha abbattuto la barriera della timidezza e la paura di dover intervenire in aula mettendo mano al microfono. Mi ha colpito molto, inoltre, il clima di supporto tra gli studenti che hanno iniziato a interagire mettendosi subito dei “like” alle rispettive osservazioni».

Dopo la teoria, la pratica. E la missione può dirsi compiuta

Quando propedeutico alla lezione, gli studenti sono stati suddivisi in gruppi di lavoro per realizzare dei project work. Attraverso un’apposita piattaforma, sono state quindi attivate diverse stanze virtuali in cui poter dibattere e confrontarsi sullo svolgimento del progetto.
Tutti i docenti concordano su un punto: il lavoro in team è stata la parte più complicata da gestire, sia per loro che per gli studenti. «Era difficile, ma non impossibile, completare il progetto per tempo date le difficoltà di coordinarsi a distanza. Infatti i ragazzi ci sono riusciti brillantemente» afferma Filippo Satolli. «Alla fine anche la parte pratica ha funzionato, e la missione può considerarsi compiuta» conferma Paola Bellis. «È un’esperienza che ripeterei perché molto formativa, sia per noi sia per gli studenti». «Sono solito tenere lezioni in modalità digitale, ma in questo caso avevo di fronte studenti abituati alle canoniche lezioni in aula che non avevano scelto la didattica online» racconta Daniel Trabucchi. «Per loro era la prima volta e hanno reagito nel migliore dei modi, perché sono riusciti a offrirmi tantissimi spunti di riflessione. I feedback ricevuti mi hanno dato modo di ripensare le lezioni in un modo che credo, e spero, possa essere ancora più coinvolgente e apprezzato».

Il Politecnico di Milano si aggiudica la vittoria italiana della CFA Research Challenge 2020

Con l’analisi finanziaria di Ferrari, gli studenti del Politecnico di Milano battono l’Università Cattolica di Milano e l’Università Politecnica delle Marche e si preparano alla regionale EMEA. La finale globale si terrà il prossimo 22 aprile

 

Il Politecnico di Milano vince la finale italiana della CFA Research Challenge 2020, competizione mondiale di finanza targata CFA Institute e promossa nel nostro Paese da FactSet, Fidelity International, Kaplan Schweser e PwC Italia.
L’evento si è svolto in remoto giovedì 5 marzo, a seguito delle disposizioni emanate dal Ministero della Salute d’intesa con il presidente della Regione Lombardia, e ha visto il coinvolgimento di nove atenei, 43 studenti e oltre 30 professionisti. Alla fase italiana, coordinata da CFA Society Italy, hanno partecipato i team rappresentanti le seguenti università: Università Cattolica di Milano, SDA Bocconi, Politecnico di Milano, Ca’ Foscari di Venezia, Università Carlo Cattaneo LIUC, Libera Università di Bolzano, Università di Pavia, Università Politecnica delle Marche e Università di Napoli Federico II.

Gli studenti Marco Aurélio De Oliveira Jesus, Luca Marconi, Matteo Muzio, Giovanni Pintus e Beatrice Sartori, sotto la guida dei docenti Marco Giorgino e Laura Grassi e del mentor CFA Alberto Mari, hanno presentato il loro studio su Ferrari a una giuria di sei esperti del settore finanziario: Christian Alessandrini (PwC Italia), Alberto Chiandetti, CFA (Fidelity International), Gabriele Montalbetti, CFA, CIPM (Consultinvest), Marco Greco (Value Track), Pinuccia Parini (Family Strategy), Carla Scarano (Anima SGR). Il secondo e terzo posto sono stati assegnati rispettivamente all’Università Cattolica di Milano e all’Università Politecnica delle Marche.

Il Politecnico di Milano proseguirà direttamente per la finale regionale EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), che si terrà il prossimo 1 e 2 aprile 2020. A testimonianza dell’elevata qualità dei nostri studenti e dei professionisti che li seguono, già nel 2016, 2014 e 2011 l’Italia si è aggiudicata la finale regionale EMEA.
La finale mondiale, invece, si disputerà il 22 aprile 2020, mettendo a confronto i vincitori di EMEA, America e Asia Pacifico.

Siamo davvero felici del risultato ottenuto, che ripaga ogni singolo sforzo fatto durante questi 4 mesi. Il lavoro di squadra e l’esperienza acquisita sono, insieme alla vittoria, il premio più grande”. Queste le prime parole espresse dal team vincitore del Politecnico di Milano. “Ci teniamo a ringraziare CFA Society Italy per l’organizzazione della challenge e in particolare il dott. Quarto di Palo, il team di Investor Relations di Ferrari per il supporto e la disponibilità, il nostro stimatissimo mentor CFA, Alberto Mari, che ci ha dedicato tempo, energie e sopratutto non ha mai smesso di credere in noi, il prof. Marco Giorgino e la prof.ssa Laura Grassi del Politecnico di Milano per averci concesso l’opportunità di partecipare a questa fantastica esperienza”.

Quest’anno la società era sicuramente molto sfidante, un simbolo del nostro Paese. Siamo molto felici che il lavoro dei nostri ragazzi sia stato apprezzato dai giudici”. Hanno commentato Marco Giorgino e Laura Grassi, rispettivamente docenti di Financial Markets and Institutions e Investment Banking del Politecnico di Milano. “Essere i campioni in carica e vincere le finali italiane ormai da molti anni genera un po’ di pressione e aspettativa, ma questo induce gli studenti a dare il meglio. Ora però una nuova sfida ci aspetta e l’obiettivo sarà rappresentare con orgoglio la nostra Scuola di Ingegneria Gestionale e il Politecnico di Milano a livello EMEA”.

CFA Society Italy, nella sua attività pluriennale, ha costruito un’intensa relazione con le università italiane per promuovere i principi di integrità ed eccellenza professionale presso le giovani generazioni”. Ha affermato Giuseppe Quarto di Palo, CFA, Direttore CFA Society Italy e coordinatore della CFA Research Challenge in Italia “Siamo felici di poter offrire alle università e ai loro talenti l’opportunità di misurarsi in una competizione realistica, volta a riprodurre l’esperienza di un ufficio di ricerca di società di gestione o di case di investimento. Ai migliori studenti offriamo, inoltre, borse di studio per accedere al Programma CFA, al fine di ottenere una certificazione globalmente riconosciuta nel settore finanziario”.
Questa iniziativa consente di raggiungere alcuni obiettivi importanti nel mondo della formazione e delle accademie. Innanzitutto, avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, combinando le conoscenze accademiche con le tecniche e gli strumenti utilizzati dai professionisti del settore finanziario. Il secondo obiettivo è quello di dare risalto alle nostre eccellenze universitarie italiane a livello europeo e mondiale”. Ha commentato Giancarlo Sandrin, CFA, presidente, CFA Society Italy. “Questo progetto non potrebbe esistere senza il prezioso contributo dei volontari dell’associazione e dei partner che hanno sostenuto l’iniziativa FactSet, Fidelity International, Kaplan Schweser, PwC Italia e Ferrari, la società di Maranello oggetto di ricerca da parte degli studenti”.

FactSet è estremamente lieta di aver supportato per il quinto anno consecutivo la CFA Research
Challenge in Italia offrendo la nostra piattaforma analitica a studenti, professori e mentor”. Ha
dichiarato Dorin Agache, Account Manager & Academic Sales FactSet. “Uno dei nostri principali obiettivi è colmare il gap tra l’università e il mondo del lavoro consentendo a tutti i partecipanti di utilizzare gli strumenti e i dati di mercato necessari per simulare appieno la professione di analista finanziario. I più cari complimenti al Politecnico di Milano che proseguirà la competizione verso la conquista del titolo EMEA e anche a tutti gli altri atenei che investono tempo e risorse per sviluppare la qualità della didattica e credono nel valore di crescita di questa straordinaria iniziativa organizzata da CFA Institute“.

Coronavirus e didattica online: la parola ai nostri studenti

Davide, Massimiliano e Sergey raccontano la loro esperienza con le lezioni via web, che in questi giorni stanno sostituendo quelle previste originariamente in presenza: «Una soluzione positiva, che ci ha permesso di prendere parte anche ad attività complesse come i lavori di gruppo»

Il Coronavirus ha avuto un impatto non solo sulle attività produttive e sugli esercizi commerciali, ma come sappiamo ha portato alla temporanea sospensione anche delle attività didattiche, fra le quali ovviamente quelle del MIP. Quello che in un primo momento poteva sembrare un ostacolo difficile da superare, si è rivelato un’opportunità mettendo in luce la grande reattività della scuola e il suo Dna digitale: numerose lezioni, infatti, si sono comunque svolte (e si stanno svolgendo) regolarmente online. Non solo quelle originariamente previste via web ma anche molte di quelle programmate in presenza, così da garantire il più possibile la prosecuzione dell’attività limitando i disagi per gli studenti.

Teoria e pratica: la lezione è via web

Davide è iscritto al master in Supply Chain Management: martedì 25 il suo programma prevedeva una lezione in aula dedicata alla negoziazione dei contratti, curata dal professor Ronchi. Lezione che avrebbe dovuto comprendere anche un momento di lavoro di gruppo insieme agli altri 25 studenti, durante il quale simulare una negoziazione. Il giorno prima – lunedì 24 – una mail lo informa che la lezione (che si pensava cancellata) si sarebbe comunque svolta, ma in modalità digitale: la mail recava in calce il link a una meeting room virtuale sulla piattaforma digitale. «È uno strumento che già conoscevamo – racconta Davide – e a cui si può accedere anche via smartphone o tablet, e questo ha reso tutto semplice. La parte didattica si è svolta senza problemi, seguivamo le slide preparate dal professore come se fossimo stati in aula. Giunti al momento del lavoro in gruppo, sono state aperte altre meeting room private per discutere – a voce o in chat – con i colleghi dello stesso gruppo e con gli altri gruppi separatamente, per poi riunirci tutti insieme al termine della lezione per il debriefing». Esperienza promossa, quindi? «È stato tutto organizzato molto velocemente, di questo dobbiamo ringraziare i responsabili del nostro corso. La lezione del professore non ha presentato problemi particolari, era come essere presenti in aula; è stato più strano condurre un lavoro di gruppo davanti a un dispositivo, ma ci siamo abituati presto e, anche se non tutte le dinamiche che si possono vivere di persona riescono a essere replicate via web, l’esperienza è stata positiva, soprattutto perché ci ha dato modo di non perdere la lezione».

Anche gli studenti si riuniscono online

Esperienza analoga quella che ha coinvolto Massimiliano, iscritto al master in Energy Management. Anche nel suo caso – e con le stesse tempistiche – a partire da martedì 25 diverse lezioni sono state spostate online: «Normali docenze, ma anche testimonianze esterne a cura di professionisti del settore che hanno portato la loro esperienza. Devo dire che all’inizio ero un po’ scettico sull’efficacia di questa modalità, ma mi sono ricreduto presto; bastava un microfono per interloquire con il docente e partecipare così attivamente alla discussione. Considerata la rapidità con cui la scuola ha dovuto mettere in moto questo sistema, si è rivelata una soluzione validissima».
Nel caso di Massimiliano, poi, lo stop alle lezioni in aula poteva comportare un’ulteriore complicazione: il suo corso prevedeva infatti proprio per quei giorni la consegna di un lavoro di gruppo incentrato sul tema dell’efficienza energetica. «Dovevamo analizzare la situazione energetica di un’azienda a partire da un suo audit, fare la mappatura degli interventi e proporne di nuovi, sempre considerando ovviamente gli aspetti economici. Insomma, un lavoro molto articolato. Grazie a questa modalità, ogni gruppo è riuscito a riunirsi, anche se solo virtualmente, e a ultimare il lavoro in tempo utile per la consegna».

Per Sergey, studente proveniente dalla Russia, l’emergenza poteva causare disagi ancora più gravi. Sergey si è infatti recato a Milano proprio il giorno prima della cancellazione delle lezioni, per frequentare un Bootcamp MBA dedicato al Global Management; la notizia del provvedimento lo ha raggiunto appena sbarcato nella nostra città. «Le tempistiche per me sono state davvero sfavorevoli. Tuttavia, se il Bootcamp fosse stato semplicemente cancellato, sarebbe stato molto peggio, con tutto il tempo e gli sforzi investiti per partecipare. È davvero fantastico che il MIP ci abbia dato la possibilità di studiare online. Certo, mi è molto dispiaciuto non poter incontrare di persona gli studenti degli altri Paesi, ma le tecnologie attuali ci offrono l’opportunità per rispettare i tempi e seguire i piani didattici anche in caso di emergenza: ho dovuto seguire le lezioni via smartphone – non avevo portato con me a Milano il mio laptop – ma le ho apprezzate molto. Oltretutto, gli eventi dei giorni successivi hanno dimostrato che si è trattato di una decisione responsabile, che doveva essere presa».

FT Online MBA Ranking: l’International Flex MBA di MIP Politecnico di Milano nella Top 10 mondiale dei master online

È l’unico programma italiano nella classifica del Financial Times, tra i primi 4 in Europa

Federico Frattini, Dean del MIP: “In un periodo di esplosione del dibattito sulla trasformazione digitale dei processi formativi e sulla didattica a distanza, l’Italia ha un riferimento a livello mondiale nella nostra Scuola. Un riconoscimento che viene da lontano

L’international Flex MBA della School of Management del Politecnico di Milano è l’unico programma italiano in distance learning tra i migliori 10 al mondo e il quarto se si considerano solo le business school europee. A sancirlo è il Financial Times che oggi ha reso pubblico l’FT Online MBA 2020 Ranking relativo alle performance dei migliori Master in Business Administration fruibili a distanza.

In un momento in cui tanto si parla della necessità di accedere da remoto alla didattica, come approccio innovativo, flessibile e inclusivo, non come risposta a un’emergenza, la School of Management del Politecnico di Milano dimostra ancora una volta di avere perseguito questa strada da tempo e con risultati eccellenti – commentano Federico Frattini e Vittorio Chiesa, di recente nominati rispettivamente Dean e Presidente del MIP, che progetta ed eroga i master e i corsi per conto della School of Management -. La nostra offerta formativa infatti è oramai in gran parte fruibile in modalità smart learning”.

Erogato grazie a una specifica piattaforma sviluppata in partnership con Microsoft, l’international Flex MBA è la versione full English del Flex MBA, il primo MBA in smart learning lanciato in Italia nel 2014 e divenuto il maggior successo della Scuola, con quasi 500 studenti che hanno frequentato le due aule, italiana e internazionale, ad oggi. Selezionato nel 2016 tra i più innovativi MBA al mondo da AMBA (Association of MBAs), il Flex MBA ha ottenuto per primo in Italia nel 2017 l’accreditamento EOOCS dell’EFMD, che certifica la qualità dei programmi online, e lo scorso anno si è piazzato settimo al mondo nel QS Distance/Online MBA Rankings 2019.

Più in dettaglio, l’International Flex MBA ha ottenuto ottime valutazioni nell’FT Online MBA 2020 Ranking per quanto riguarda l’altissima qualità dell’interazione online tra i colleghi di corso, la faculty e lo staff della Scuola grazie alla piattaforma progettata ad hoc per questo tipo di master, per la capacità di incidere sulle retribuzioni dei partecipanti (che in media aumentano del 40% a tre anni dal diploma) e sulla loro progressione di carriera, per l’ottimo rapporto costi-benefici, per l’alta percentuale di donne (47%) e di profili internazionali (65%) nel Board della Scuola e per le politiche di Corporate Social Responsability.

Sono risultati straordinari – continuano Frattini e Chiesa – raggiunti grazie ai continui sforzi di miglioramento del programma e di internazionalizzazione del curriculum. Ormai è sotto gli occhi di tutti l’eccellenza del MIP Graduate School of Business nello sviluppo di soluzioni digitali a supporto dei processi di education e la validità dell’offerta formativa online, tesa a rendere ottimale la fruibilità e l’accessibilità dei contenuti senza trascurare la qualità dell’insegnamento e la personalizzazione dell’esperienza formativa”.

Coronavirus: la didattica si sposta online

Il MIP assicura il regolare svolgimento delle lezioni e risponde all’emergenza spostando le attività didattiche online. «Mettiamo la nostra esperienza nel digital learning ulteriormente al servizio degli studenti, per ridurre i disagi», spiegano il Presidente Vittorio Chiesa e il Dean Federico Frattini

L’evoluzione della situazione legata al Coronavirus in Lombardia ha portato all’adozione di alcune misure precauzionali per il contenimento del contagio, tra cui il rinvio di una settimana delle attività degli atenei del territorio, incluso ovviamente il Politecnico di Milano. «Ovviamente ci siamo adeguati alle disposizioni previste, ma per cercare di soddisfare le esigenze degli studenti assicurando la prosecuzione dell’attività didattica ed evitando, per quanto possibile, i disagi», ha dichiarato il Presidente Vittorio Chiesa, «il MIP ha deciso in primo luogo di confermare le lezioni previste online fin dal principio e, in seconda battuta, di adoperare il più possibile le stesse modalità per le attività che erano originariamente state programmate in presenza».

Le attività si spostano online

Dal 25 al 29 febbraio, dunque, sono state sospese le prove di valutazione individuali e le attività previste presso aziende esterne. «Invito però gli studenti a non cancellare dalle loro agende tutte le altre lezioni. Come ben sanno i nostri iscritti, da sempre una parte consistente dell’offerta formativa del MIP si trova online sulla piattaforma D-Hub, che si affianca a FLEXA, la nostra piattaforma di personalised e continuous learning. Molti dei nostri corsi, quindi, saranno erogati in modalità online, anche quelli inizialmente previsti con un’altra modalità», dichiara il Dean Federico Frattini. D’altra parte, spiega Frattini «al MIP siamo da sempre convinti sostenitori del digital learning, e in questi anni abbiamo maturato una grande esperienza in questo ambito. In una situazione di questo tipo, ci preme continuare a offrire ai nostri studenti un servizio con un alto standard qualitativo, in attesa della ripresa del regolare svolgimento delle lezioni».

L’obiettivo è limitare i disagi

L’attenzione del MIP riguardo alle potenzialità del digital learning era scaturita, negli anni scorsi, da tutt’altro tipo di valutazioni, ovviamente: «Volevamo rispondere all’esigenza di maggiore flessibilità e personalizzazione, anche per venire incontro alle necessità lavorative e familiari degli iscritti. Il tutto senza rinunciare all’efficacia didattica. Per tutti questi anni abbiamo lavorato al raggiungimento di uno standard elevato da garantire ai nostri studenti; adesso ci sentiamo in dovere di utilizzare questo know how per continuare a erogare un servizio formativo e minimizzare i disagi causati da queste misure straordinarie», continua Frattini. D’altronde, proprio il rettore del Politecnico Ferruccio Resta nel suo comunicato a studenti e colleghi del 27 febbraio ha annunciato la decisione di avviare il semestre in modalità a distanza.

Precauzioni temporanee

La Scuola ha da subito adottato misure precauzionali in linea con le disposizioni previste dall’Ordinanza firmata dal Ministro della Salute e dal Presidente della Regione Lombardia e in continuità con l’impostazione del Politecnico.
Sta, inoltre, monitorando l’evolversi della situazione attraverso gli organi ufficiali, al fine di garantire ai propri studenti e alle loro famiglie sicurezza e tranquillità sia relativamente alla permanenza in Italia che al regolare svolgimento dell’attività didattica.
Qualora la situazione dovesse rientrare e tali misure dovessero essere sospese, secondo quanto indicheranno le unità sanitarie e le autorità territoriali, le lezioni e le attività torneranno a svolgersi nel modo consueto. Il MIP, però, lascia aperta anche un’altra possibilità: «Chi lo volesse, a fronte di esigenze specifiche, potrà continuare a fruire dei contenuti a distanza», conclude Frattini.

Nuovo Coronavirus – Aggiornamento attività MIP

 

Aggiornamento del  09/03/2020

 

Gentilissimi,
 
come saprete, ieri è stato firmato ed emanato dal Governo un nuovo DPCM che, tra le varie misure, limita gli spostamenti interni alla nostra Regione, se non per comprovate ragioni lavorative o motivi di salute.
 
Il Rettore del Politecnico ha prontamente pubblicato sul sito un messaggio di aggiornamento.
 
Il MIP intende continuare a seguire le disposizioni governative e le indicazioni provenienti dal Politecnico.
Continuano, pertanto, come già previsto, le nostre attività di formazione online, che si prolungheranno fino al 3 Aprile (a meno di indicazioni differenti da Autorità e Politecnico).
Vi invitiamo, inoltre, a seguire scrupolosamente le indicazioni ufficiali fornite dal suddetto decreto e dal Ministero della Salute italiano, in modo da limitare il più possibile i viaggi.  
 
Come scritto anche dal nostro Rettore, noi possiamo solo immaginare i sentimenti di paura e sgomento che voi e la vostra famiglia state provando: vi incoraggiamo ad avere un approccio responsabile per affrontare questa difficile situazione e a seguire tutte le indicazioni fornite.
 
Vi ringraziamo ancora per la vostra continua collaborazione.
 
Un cordiale saluto,

Vittorio Chiesa – Presidente MIP
Federico Frattini – Dean MIP

 

Aggiornamento del  05/03/2020

 

Gentilissimi,
alla luce delle recenti evoluzioni in merito all’emergenza Coronavirus, vi confermiamo che i corsi del MIP saranno erogati online anche per la prossima settimana (9-15 Marzo). Vi informiamo, inoltre, del fatto che continueremo con questa modalità – in allineamento con il Politecnico di Milano e le Autorità competenti – fino a quando non ci saranno le condizioni per riprendere le attività in presenza.
Pertanto, come per le precedenti comunicazioni, vi invitiamo a mantenere tutte le attività in agenda.

Vi ringraziamo per la vostra collaborazione.

Cordiali saluti

Vittorio Chiesa – Presidente MIP
Federico Frattini – Dean MIP

Aggiornamento del 29/02/2020

 

Gentilissimi,
innanzitutto vogliamo ringraziarvi per i messaggi di apprezzamento che ci avete inviato in questi giorni e per tutta la collaborazione mostrata.

Come anticipato nella precedente comunicazione, vi confermiamo che le lezioni e le attività della prossima settimana verranno svolte online, per garantire il più possibile la continuità didattica.
In merito alla settimana del 09 marzo, vi invieremo comunicazione quanto prima in merito alla modalità, laddove la situazione di emergenza dovesse rientrare; vi confermiamo, in ogni caso, di mantenere tutte le attività nelle vostre agende.

Cordiali saluti

Vittorio Chiesa – Presidente MIP
Federico Frattini – Dean MIP

 

Aggiornamento del 24/02/2020

 

Gentilissimi,

a integrazione della precedente comunicazione e nell’ottica di garantire il più possibile la continuità didattica, confermiamo la decisione del MIP di erogare il più possibile le lezioni e le attività didattiche (es. testimonianze aziendali), pianificate questa settimana, in modalità online. In via preventiva e con la stessa logica, anche le lezioni e le attività della prossima settimana verranno svolte online e, pertanto, vi invitiamo a mantenerle nelle vostre agende; eventuali prove di valutazione individuali, il cui svolgimento era previsto in presenza al MIP, sono da considerarsi annullate e, quindi, verranno ripianificate.

Laddove la situazione di emergenza dovesse rientrare e, in accordo con le ordinanze delle Unità Sanitarie, delle Autorità territoriali e dell’Ateneo, fosse possibile tornare a svolgere le varie attività in presenza, le attività didattiche torneranno a essere svolte al MIP, lasciando aperta, tuttavia, la possibilità per alcuni di voi, in funzione, per esempio, di eventuali specifiche motivazioni, di poter continuare a seguirle a distanza.

Riceverete, in ogni caso, comunicazioni di dettaglio dai coordinatori circa la pianificazione didattica dei prossimi giorni e le relative specificità.

Converrete con noi sul fatto che si tratta di una situazione di emergenza, a cui il MIP ha deciso di rispondere avvalendosi dell’esperienza, maturata in questi anni, nell’erogazione di didattica in modalità digitale: confidiamo, quindi, nella vostra collaborazione e nel vostro supporto, di cui vi ringraziamo sin d’ora.

Cordiali saluti

Vittorio Chiesa – Presidente MIP
Federico Frattini – Dean MIP

 

Aggiornamento del 23/02/2020

 

Gentilissimi,

con riferimento ai recenti aggiornamenti circa l’emergenza Coronavirus, si inoltra il comunicato ufficiale da parte del Rettore del Politecnico di Milano.

Coerentemente con l’impostazione del Politecnico, le lezioni e le attività previste al MIP in presenza nella prossima settimana (dal 24 al 29 febbraio), insieme a quelle (ad esempio company visit) previste presso aziende esterne, sono sospese, mentre restano confermate le lezioni e le attività previste in modalità online.

In aggiunta vi informiamo del fatto che entro lunedì 24 febbraio seguiranno aggiornamenti rispetto alle attività, attualmente previste in presenza, che potranno essere svolte online, così da garantire continuità didattica.

Per le lezioni previste a partire da martedì 25 febbraio vi chiediamo, quindi, di mantenerle in agenda in vista di aggiornamenti rispetto al loro possibile svolgimento online (le lezioni del 24 Febbraio sono invece sospese).

Grazie per l’attenzione e la collaborazione.

Vittorio Chiesa – Presidente MIP
Federico Frattini – Dean MIP