Incontro con l’autore

 

Incontro con l’autore” è la rassegna in cui scrittori e grandi personaggi del modo culturale, politico e imprenditoriale, autori di libri e saggi dialogano direttamente con gli studenti e con i cittadini presentati da un docente del Politecnico che li accompagna nella narrazione della propria storia, delle idee e di racconti che nascono dall’interazione col pubblico.

I prossimi appuntamenti coinvolgono due nostri docenti.

Il 20 settembre alle ore 18:00 Vittorio Bertola, esperto di policy e attivista per i diritti digitali e Stefano Quintarelli, imprenditore informatico, pioniere di Internet e ideatore di SPID, incontrano Lucia Tajoli, Professoressa di Politica Economica.
Il governo di Internet è uno dei punti nodali del futuro assetto del mondo e ci riguarda tutti. Bertola e Quintarelli ne narrano la storia e indicano possibili futuri, alla ricerca di una via che possa tenere insieme le libertà personali e le esigenze di una società pacifica, democratica e sicura.
Per maggiori dettagli e iscrizione: https://www.eventi.polimi.it/events/incontro-con-lautore-vittorio-bertola-e-stefano-quintarelli/

L’11 ottobre sempre alle ore 18:00 Jaime D’Alessandro, giornalista, incontra Mariano Corso, Professore di Leadership e Innovation, e Riccardo Luna, giornalista.
Durante l’emergenza sanitaria molte persone hanno cominciato a immaginare un’esistenza e una società completamente diverse; racconti e storie sono stati raccolti nel libro di D’Alessandro Immaginare l’inimmaginabile. Cronache dell’anno che avrebbe potuto insegnarci tutto”.
Per maggiori dettagli e iscrizione: https://www.eventi.polimi.it/events/incontro-con-lautore-jaime-dalessandro/

Festival dell’Ingegneria – terza edizione

 

Torna per la terza edizione dal 22 al 24 settembre 2023 al Politecnico di Milano nel Campus Bovisa la manifestazione del festival dell’Ingegneria: tre giorni di incontri e spettacoli per raccontare la vita nei laboratori, le ricerche in corso, e il futuro della scienza.

 

Dopo il successo degli anni precedenti, il Politecnico di Milano organizza la terza edizione del Festival dedicato all’Ingegneria in cui docenti e ricercatori raccontano a grandi e piccoli la loro vita nei laboratori e i tanti traguardi raggiunti.

Tre giorni di incontri, lezioni, laboratori aperti, eventi per bambini, film, spettacoli, performance serali e molto altro per offrire l’occasione di vivere un’esperienza nel mondo dell’Ingegneria con uno sguardo puntato verso il futuro delle tecnologie, ponendo l’accento sulla parola INGEGNERA, per sottolineare l’importante contributo delle donne allo sviluppo della scienza.

 

Il Festival si terrà presso il Campus Bovisa e l’ingresso è libero e gratuito; per alcune attività è necessaria la prenotazione.

Anche il Dipartimento di Ingegneria Gestionale della School of Management partecipa a “POLIMIopenLABS“ e apre i suoi laboratori: IoT Lab (Internet of Things) e PHEEL Physiology-Emotion-Experience Lab.

Nella categoria “POLIMIforKIDS” domenica 24 settembre alle ore 10.00 è prevista l’attività “Piccoli Campioni della Sostenibilità: alla scoperta di prevenzione e recupero dello spreco alimentare” a cura di Federica Ciccullo, dove ai più piccoli verranno insegnati i possibili approcci e le strategie di prevenzione, riutilizzo/ridistribuzione, riciclo e recupero contro lo spreco alimentare.
Per maggiori dettagli e iscrizione: https://www.festival-ingegneria.polimi.it/prodotto/piccoli-campioni-della-sostenibilita/

Nella rassegna “VISIONI POLITECNICHE” domenica 24 settembre alle ore 15.40 si terrà l’evento “L’Economia che fa bene – Coniugare innovazione, sostenibilità e profitto attraverso l’Economia Circolare” a cura di Davide Chiaroni, dove si scoprirà cosa vuol dire fare Economia Circolare, partendo dal ri-disegno dei prodotti (dalle auto, ai computer, dalle navi …alle pentole), ai modelli di business e all’impatto positivo che questa può avere sulla nostra società.
Per maggiori dettagli e iscrizione: https://www.festival-ingegneria.polimi.it/prodotto/leconomia-che-fa-bene-coniugare-innovazione-sostenibilita-e-profitto-attraverso-leconomia-circolare/

 

Per ulteriori informazioni sul Festival: https://www.festival-ingegneria.polimi.it/

Insieme per rimodellare i sistemi agroalimentari

Soluzioni per combattere insicurezza alimentare e malnutrizione in un evento di POLIMI, UFSC e local 2030 coalition

 

Il Politecnico di Milano ha organizzato, insieme a Urban Food Systems Coalition (UFSC) e Local 2030 Coalition, l’evento “City, subnational and national governments join actions with multiple actors towards healthy, inclusive, sustainable and resilient food systems”, tenutosi nell’ambito dell’UN Food Systems Summit +2 Stocktaking Moment presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) a Roma.

L’evento ha riunito esperti del settore e leader politici per discutere su come città e governi subnazionali e nazionali possano lavorare insieme per fornire soluzioni interconnesse e innovative che aprano la strada a sistemi alimentari trasformativi, inclusivi, resilienti e sostenibili, che soddisfino le esigenze di tutti.

Tra i relatori anche Giulia Bartezzaghi, Direttrice del Food Sustainability Lab del Politecnico di Milano, che ha evidenziato l’importanza delle partnership multistakeholder e intersettoriali che coinvolgono il mondo accademico, i Comuni, la società civile e le imprese.

Queste collaborazioni possono svolgere un ruolo fondamentale nel recupero e ridistribuzione di prodotti alimentari nelle città, contribuendo a contrastare l’insicurezza alimentare e lo spreco di cibo. In questo contesto le università, in qualità di promotori e facilitatori, possono sia apportare varie competenze che imparare, promuovendo un cambiamento sistematico nel paesaggio alimentare urbano.

QS Executive MBA Ranking 2023: l’Executive Master in Business Administration di POLIMI Graduate School of Management tra i migliori al mondo

 

La business school del Politecnico di Milano si posiziona al 30esimo posto a livello europeo e al 68esimo nel mondo secondo quanto certificato da Quacquarelli Symonds

 

Milano, 14 luglio 2023POLIMI Graduate School of Management, parte della School of Management del Politecnico di Milano, si conferma tra le business school migliori al mondo anche per quest’anno, grazie alla qualità dei percorsi formativi riconosciuti a livello internazionale. Secondo l’edizione 2023 del QS Executive MBA Rankings, pubblicata oggi dalla società di consulenza globale di formazione superiore Quacquarelli Symonds (QS), la business school dell’ateneo milanese si posiziona 30esima su 71 scuole a livello europeo. I ranking di QS sono tra i più autorevoli certificatori dell’eccellenza nei servizi di formazione ed educazione.

A livello mondiale, POLIMI Graduate School of Management si classifica al 68esimo posto per la qualità del suo Executive MBA su un totale di 199 business school in classifica, migliorando di 6 posizioni rispetto al 74esimo posto dello scorso anno. Il ranking si riferisce alla qualità degli MBA in formato Executive, vale a dire rivolti a professionisti con una esperienza lavorativa già avviata.

L’employer reputation e la thought leadership sono le categorie in cui POLIMI Graduate School of Management si posiziona meglio, rispettivamente al 53esimo posto e al 72esimo a livello mondiale. A livello continentale ancora meglio, considerando rispettivamente il 20esimo e il 31esimo piazzamento ottenuto. Si tratta di due categorie che incidono molto sulla classifica finale perché relative a tratti distintivi molto rilevanti per studenti e manager da ogni parte del mondo. L’employer reputation è infatti la qualità del programma formativo riconosciuta da parte delle decine di migliaia di datori di lavoro intervistati da QS a livello globale. La thought leadership attesta il prestigio della faculty secondo il parere (rilevato mediante survey) del mondo accademico nazionale e internazionale.

A livello europeo POLIMI Graduate School of Management migliora in tutti i campi di valutazione: oltre alle già citate categorie, il QS ne riconosce la qualità relativamente ai risultati di carriera post graduation (career outcomes), alla diversity (equilibrio di genere tra gli studenti e varietà di nazionalità) e all’executive profile (anni di esperienza lavorativa ad alti livelli manageriali da parte degli studenti).

“Il miglioramento a livello europeo in tutti gli score presi in esame da QS è un ottimo risultato e motivo di grande soddisfazione per noi – hanno dichiarato Vittorio Chiesa e Federico Frattini, Presidente e Dean di POLIMI Graduate School of Management. Significa infatti che una business school come la nostra viene considerata un punto di riferimento nella formazione manageriale post-laurea per una molteplicità di motivi. Oggi noi offriamo una formazione di eccellenza che viene abilitata dalle connessioni e dal networking, non solo tra gli studenti, ma anche con le aziende, con le istituzioni e con i nostri Alumni; in sintesi un enorme capitale relazionale a disposizione degli studenti”.

POLIMI Graduate School of Management è nel ranking dal 2017 e da allora è sempre rimasta in classifica.

 

Il QS Executive MBA 2023 Ranking è consultabile qui.

QS World University Ranking: il miglior risultato di sempre

 

Il Politecnico di Milano è la prima università in Italia e al 123° posto al mondo, guadagnando 16 posizioni rispetto all’anno scorso

 

Il Politecnico di Milano continua la scalata del più importante ranking universitario del mondo raggiungendo la posizione più alta di sempre nel QS World University Ranking. L’Ateneo si classifica quest’anno al 123° posto su un totale di 1500 università globali, registrando un notevole miglioramento di 16 posizioni rispetto all’anno scorso. Per la prima volta il Politecnico entra nel top 9% delle università di eccellenza globali.

Un risultato reso possibile grazie a importanti fattori, che hanno contribuito al raggiungimento di questa posizione. Il nostro Ateneo si posiziona tra le prime 100 università al mondo per reputazione accademica e aziendale, con un miglioramento nel punteggio dell’Academic Reputation, passando dalla 96° alla 94° posizione.

Anche gli indicatori di internazionalizzazione, come il numero di docenti e studenti internazionali (International Faculty Staff e International Students), premiano il Politecnico. È particolarmente rilevante il punteggio elevato ottenuto nell’indicatore inserito quest’anno International Research Network, che valuta il livello di collaborazione internazionale nella ricerca scientifica.

Questi dati confermano gli ottimi risultati del Politecnico di Milano, che si posiziona tra le prime 20 università al mondo in Design, Architettura e Ingegneria, secondo la classifica delle migliori università per ambito disciplinare, il QS World University Rankings by Subject 2023, pubblicata lo scorso marzo. In Design e Architettura si classifica all’8° e 10° posto. Per quanto riguarda Ingegneria si posiziona nel top 20 mondiale, attestandosi in 18° posizione.

 

Per maggiori dettagli: https://www.polimi.it/apertura/dettaglio-apertura/home/qs-world-university-ranking-il-miglior-risultato-di-sempre

Internazionalizzazione, impatto sociale e formazione: la visione del futuro della nostra scuola

Intervista a Raffaella Cagliano, nuovo Direttore Accademico della School of Management 

 

La sua recente nomina a Direttore accademico della School of Management è avvenuta in concomitanza con l’elezione della professoressa Donatella Sciuto a nuovo Rettore del Politecnico di Milano. Questo è l’inizio di una nuova fase per tutto il complesso dell’Ateneo, che si trova a dover affrontare diverse nuove sfide. Partendo dal suo programma, qual è la sua visione e quali sono le priorità della Scuola per i prossimi anni?

Assumere il ruolo di Direttore accademico è un grande onore e una grande responsabilità. La nostra Scuola, come anche l’intero Politecnico di Milano e tutto il sistema universitario, sta affrontando sfide importanti che richiedono una visione chiara e un forte senso di responsabilità.

Grazie al costante miglioramento della posizione del Politecnico di Milano nelle classifiche internazionali e agli eccellenti risultati ottenuti dalla School of Management negli ultimi sei anni, si aprono molte opportunità da mettere concretamente a frutto.

Il periodo è florido per le università italiane, grazie ai finanziamenti per progetti di ricerca e nuove posizioni erogati dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che delinea gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l’Italia intende realizzare con i fondi NextGenerationEU al fine di mitigare l’impatto socio-economico del Covid-19.

Per poterne sfruttare appieno il potenziale di queste opportunità è assolutamente necessario gestirle in modo consapevole: le nuove risorse e le nuove collaborazioni generate da questa rapida crescita vanno consolidate perché diventino una nuova e solida base per ulteriori sviluppi, considerando anche che le pressanti sfide sociali e le recenti evoluzioni della scena geopolitica richiedono alle università un contributo decisivo: fornire risposte e al contempo promuovere la cultura della pace e dello sviluppo sostenibile.

In tale scenario, la priorità principale della School of Management è quella di rafforzare l’eccellenza conseguita, con l’obiettivo di diventare leader internazionale della ricerca e dell’istruzione responsabili, e anche di consentire alle nostre persone, e in particolare ai giovani docenti, di fiorire sviluppando al massimo le loro capacità, contribuendo a un generale impatto positivo sulla società e al successo della nostra Scuola.

Immaginiamo un mondo in cui l’essere umano guida e gestisce l’innovazione e la tecnologia con l’obbiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile della società e la dignità di ogni singola persona. Nella nostra Scuola, studiosi e professionisti lavorano insieme in un ambiente stimolante, con impegno e passione, e continuano a sviluppare le loro migliori capacità per contribuire all’eccellenza internazionale nella ricerca e nella didattica.

 

A questo proposito, negli ultimi anni la Scuola ha lavorato molto per sensibilizzare sugli impatti della ricerca scientifica e per promuovere la sostenibilità. Come affronta adesso le complessità delle attuali sfide socio-economiche e ambientali che lei ha menzionato?

Sostenibilità e impatto sociale continuano a essere centrali nella strategia della nostra Scuola. Siamo consapevoli delle sfide che si pongono al sistema economico-imprenditoriale e alla società, e, insieme a tutto il Politecnico, intendiamo sviluppare e diffondere la conoscenza necessaria per la transizione verso un mondo più verde e più giusto, producendo e diffondendo benessere. Riteniamo di avere poter contribuire in modo molto importante al bene comune promuovendo la comprensione critica sia delle opportunità sia delle sfide della tecnologia.

Perseguiamo questa missione generando e condividendo conoscenza con una didattica di alta qualità, la ricerca dell’eccellenza scientifica e il coinvolgimento attivo della comunità.

 

Il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, parte della School of Management, è stato appena nominato “dipartimento di eccellenza” per il quinquennio 2023-2027 dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che finanzierà il progetto HumanTech (Humans and Technology). L’importanza di porre l’essere umano al centro dello sviluppo tecnologico è stata una delle aree di maggiore attenzione da parte della Scuola (ne abbiamo parlato nel numero #6). Può dirci brevemente quali sono gli obiettivi del progetto?

Il progetto HumanTech è una grande opportunità per la Scuola di promuovere la collaborazione tra i diversi gruppi di ricerca e centri di conoscenza interni ed esterni al Dipartimento verso un obiettivo di ricerca comune, perché sviluppino in modo congiunto intuizioni e conoscenze di rilievo su nuovi metodi di approccio e implementazione dell’innovazione tecnologica digitale, con l’obiettivo di bilanciare i due obiettivi di migliorare il benessere del singolo e della società tutta e di essere economicamente sostenibili.

A nostro avviso, c’è un’urgente necessità di far evolvere l’attuale modello di sviluppo tecnologico dalla massimizzazione del risultato economico verso una forma più “umana” che, oltre alle implicazioni finanziarie ed economiche, prenda in considerazione fin dall’inizio le implicazioni umane, sociali e ambientali.

Grazie al finanziamento ottenuto, la Scuola svilupperà laboratori di prim’ordine a supporto della ricerca sull’ergonomia comportamentale e cognitiva in ambienti virtuali e immersivi, creando le fondamenta per la leadership della nostra Scuola nel settore.

Stiamo fissando, per i prossimi cinque anni, obiettivi di performance impegnativi in termini di portata e impatto dei risultati della nostra ricerca. Se sapremo mantenere la promessa, questi risultati consolideranno ulteriormente l’eccellenza della nostra Scuola e il suo posizionamento internazionale tra le migliori scuole europee di management nel contesto delle università tecniche.

Maggiori dettagli nell’articolo di Federico Caniato.

 

Se dovesse indicare 3 parole chiave per il futuro della Scuola nel breve termine, quali sarebbero?

Formazione – Desideriamo arricchire la capacità formativa della la nostra Facoltà creando un ambiente che sia d’ispirazione e di stimolo per lo sviluppo di una ricerca d’eccellenza e d’impatto e di una didattica innovativa.

Responsabilità – La nostra responsabilità sta nel perseguire una ricerca e una didattica orientati a produrre un impatto positivo sulle aziende e sulla comunità locale. Sviluppando e diffondendo conoscenza sul ruolo della tecnologia e dell’innovazione, contribuiamo a una società migliore e più giusta

Internazionalità – Puntiamo ad attrarre talenti da tutto il mondo e a diventare un centro di eccellenza per la qualità e la levatura delle nostre attività di ricerca e didattiche.

Dottorato di Ricerca bandi aggiuntivi

Sono indetti ulteriori bandi per l’ammissione a posti di dottorato con borsa di studio vincolata all’esecuzione di temi specifici di ricerca.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito del Dottorato di ricerca.

Inizio del dottorato è previsto a settembre/novembre 2023 (le date di inizio attività saranno specificate in ciascun singolo bando).

La domanda di ammissione al concorso e relativa documentazione allegata, deve essere redatta e inserita esclusivamente in forma elettronica entro il 29 giugno 2023 (ore 14) [ora italiana].

 

Le borse del Dipartimento di Ingegneria Gestionale

 

In particolare, presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, sono disponibili 17 borse i cui dettagli sono pubblicati alla sezione:

INGEGNERIA GESTIONALE / MANAGEMENT ENGINEERING

Il programma di Dottorato in Ingegneria Gestionale (DRIG) offre una formazione avanzata e la possibilità di svolgere attività di ricerca nei campi della gestione, dell’economia e dell’ingegneria industriale. Il percorso assicura ai candidati una solida base metodologica e consente di sviluppare conoscenze multidisciplinari, una mente predisposta alla ricerca e la capacità di affrontare i problemi in modo innovativo, combinando prospettive e approcci diversi.

Una presentazione del programma avverrà il giorno 09/06/2023 alle ore 18:00 online.

Per maggiori informazioni e per iscriversi all’evento:
https://www.som.polimi.it/event/phd-programme-in-management-engineering/

 

I Venture Capitalist in Italia? Sono molto prudenti, 8 volte su 10 puntano sull’imprenditore invece che su tecnologia e prodotto


I risvolti italiani di una survey sulle pratiche dei VC di diversi Paesi europei condotta da 8 prestigiose Business School

 

I Venture Capitalist italiani sono molto più prudenti di quelli statunitensi e anche di quelli europei, almeno se si considerano Paesi come Francia, Germania, Belgio, Spagna, Portogallo e Svezia. Concedono finanziamenti valutando quasi esclusivamente la storia – di successo – dell’imprenditore e poco o nulla il prodotto, la tecnologia e il mercato che vengono loro proposti, quando operano in sindacato lo fanno in prima battuta per condividere i rischi (46,4% dei casi), nelle decisioni sugli investimenti cercano l’unanimità una volta su due e preferiscono venire remunerati con bonus finanziari annuali, meno rischiosi, piuttosto che con percentuali (in genere il 20%) sul capital gain. Sono i principali risultati relativi all’Italia di una survey condotta sulle prassi del Venture Capital europeo da un consorzio di prestigiose Business School del Vecchio Continente, tra cui la School of Management del Politecnico di Milano: Audencia Business School, Vlerick Business School/Ghent University, London Business School, Stockholm School of Economics, Universidad Complutense de Madrid e Univiersité du Luxembourg.

Nel 2020 è stata pubblicata una ricerca autorevole che fotografava le pratiche dei Venture Capitalist statunitensi. – spiega Massimo Colombo, docente di Finanza imprenditoriale alla School of Management del Politecnico di MilanoCi siamo chiesti se gli investitori europei si comportassero allo stesso modo o se – viste le differenze storico-istituzionali, la dimensioni inferiore del mercato, ad esempio in Italia, o la diversa governance – ci fossero differenze significative. Abbiamo quindi proposto un questionario simile a tutti i Venture Capitalist noti in Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna, Portogallo e Svezia e abbiamo raccolto 885 risposte (corrispondenti al 44% dell’ammontare degli investimenti di VC nel 2022) di cui 44 italiane, pari a una simile percentuale sul totale”.

Stando all’indagine, in Italia si ricevono molte meno proposte che in Europa: all’investitore italiano “tipico” ne sono state sottoposte circa 400 negli ultimi 12 mesi, contro le 500 dell’Europa. Tuttavia, gli investitori italiani ne accettano una su 43 invece che una su 51, finendo per essere meno selettivi. E il fattore chiave per decidere se concedere o meno il capitale è sostanzialmente il team imprenditoriale: infatti, 8 volte su 10 investono su chi ha già dimostrato di avere una storia – imprenditoriale o manageriale – di successo. “Anche in Europa si considera l’imprenditore, il joker, più dell’horse, il cavallo, rappresentato da tecnologia, prodotto e mercato – commenta il Prof. Colombo -, ma se in quel caso le percentuali sono 53,1% contro 27,6%, in Italia si sale addirittura a 81,6% contro 7,9%. Anche il fit fra investitore e startup e il valore aggiunto che il VC può apportare hanno scarsa importanza (5,3%) mentre in Europa valgono fino al 12%”.

Ancora, nel team imprenditoriale gli investitori italiani valutano soprattutto la passione e il commitment (28,9%) e l’esperienza settoriale (23,7%), cui attribuiscono un peso decisamente superiore rispetto ai colleghi europei, che apprezzano di più la competenza (28,2%) e non tralasciano l’esperienza imprenditoriale (19,3%).

Quanto al valore aggiunto del VC, anche gli italiani, come gli europei, forniscono il maggior supporto alle startup nella creazione di legami con fornitori, clienti e partner, nelle acquisizioni e nel monitoraggio come membri del CdA. Il supporto strategico e operativo, invece, è meno frequente.

Raramente un Venture Capitalist investe da solo, in genere preferisce investire attraverso un sindacato, ma se in Europa lo fa per trovare competenze complementari (38,5%) e in misura minore per condividere il rischio (28,8%), in Italia quest’ultimo aspetto diventa nettamente preponderante (46,4%), mentre le competenze complementari pesano solo per un terzo. La necessità di superare vincoli di capitale scende poi dal 22,4% europeo al 14,3% (in Italia di solito i round sono di entità inferiore).

Nello scegliere i partner del sindacato, la reputazione e i passati successi sono il fattore determinante, sia in Italia (45,1%) che, in egual misura, in Europa (44,9%), mentre l’esperienza settoriale conta decisamente di più in Italia (35,5% contro 22,5%). Al contrario, le precedenti collaborazioni hanno minor peso (3,2% contro 11,5%). Quando poi si tratta di scegliere su quali startup puntare, gli investitori italiani perseguono nella metà dei casi l’unanimità (contro il 32,8% europeo), mentre in Europa si vota a maggioranza (37,6% contro 35%) e la ricerca del consenso pesa addirittura il doppio (25,9% contro 12,5%).

6 scienziati del Dipartimento di Ingegneria Gestionale nella classifica World’s Top 2% Scientist

Sono stati individuati tra oltre 8 milioni e mezzo di ricercatori che si distinguono a livello mondiale per autorevolezza scientifica

 

Enrico Cagno, Vittorio Chiesa, Massimo Colombo, Christine Harland, Giorgio Locatelli, John Rodney Turner: sono i  docenti del Dipartimento di Ingegneria Gestionale inclusi nella World’s Top 2% Scientist ranking, la classifica mondiale delle scienziate e degli scienziati con livello più elevato di produttività scientifica, elaborata dalla Stanford University in collaborazione con Elsevier e con il database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”.

La classifica è il risultato di uno studio di bibliometria, scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche. Gli autori hanno analizzato dati relativi a oltre 8 milioni e mezzo di ricercatori provenienti da università e centri di ricerca di tutto il mondo. Tra questi, circa 195 mila scienziati si sono distinti per autorevolezza scientifica e oggi rappresentano appunto il 2% dei migliori.

Circa 5.000 di questi lavorano (o hanno lavorato per la maggior parte della loro carriera) in Italia, e 185 al Politecnico di Milano. Confronta i dati scaricabili a questo link.

Per ogni ricercatore vengono valutati le citazioni e il relativo h-index (un indice che misura la prolificità e l’impatto scientifico di un autore, basandosi sia sul numero delle pubblicazioni, sia sul numero di citazioni ricevute). La classifica indica anche le aree scientifiche di attività, dall’astrofisica alla zoologia, e il relativo ranking, secondo una classificazione del profilo dell’autore ottenuta con avanzate tecniche di machine learning per produrre risultati confrontabili tra le diverse aree scientifiche.

 

Per conoscere la lista completa:

https://alumni.polimi.it/2023/01/10/185-scienziati-del-poli-nella-classifica-dei-200-000-migliori-al-mondo/

 

RITESSERE: gli scarti della seta rinascono in nuovi materiali

Recuperare la sericina per produrre materiali ad alto valore tecnologico, in un’ottica di economia circolare. 

 

Ha preso il via il progetto RITESSERE (Silk Sericin materials from textile industry by-products), che si propone di utilizzare il prodotto di scarto dal trattamento della seta grezza, la sericina, per la produzione di nuovi materiali e dispositivi in ambito delle scienze della vita.

RITESSERE valuterà nuove tecnologie che, partendo dalla sericina ottenuta da materia prima di origine italiana con certificazione di tracciabilità (il bozzolo o la seta grezza), porteranno ad ottenere sia matrici bidimensionali elettrofilate composte solamente da sericina, sia nuovi materiali a base di sericina specificamente modificata. Tali prodotti saranno caratterizzati dal punto di vista chimico-fisico e morfologico, e verrà analizzato l’impatto della loro introduzione nel mercato dell’industria tessile e in altri settori dall’alto valore tecnologico.

In particolare, verranno dimostrati i vantaggi dell’approccio circolare attraverso tre azioni dimostrative:

  • maschere facciali a base di sericina per l’industria cosmetica
  • scaffold tridimensionali di sericina per colture cellulari
  • film a base di sericina modificata per l’industria del packaging.

RITESSERE vuole dimostrare come la sericina possa essere recuperata in modo sistematico e utilizzata per produrre materiali ad alto valore tecnologico. Partendo da seta di origine italiana, RITESSERE definirà e ottimizzerà un processo tecnologico volto a dare nobiltà a questo prodotto di scarto, proponendo un nuovo metodo sostenibile e circolare per il ciclo di produzione della seta.

I risultati del progetto saranno veicolati e messi a disposizione anche mediante una continua interazione con l’Advisory Board, composto da attori con un ruolo propulsivo in ambito dell’industria serica, nella definizione di nuove pratiche di economia circolare e nel coinvolgimento della società civile (Associazione Costruttori Italiani di Macchinario per l’Industria Tessile, Donne in Campo, Ufficio Italiano Seta, MADE-Competence Center Industria 4.0, Rigano Laboratories, Associazione per il Museo della Seta di Como).

Il progetto triennale RITESSERE è un progetto finanziato da Fondazione Cariplo con il programma Economia Circolare – Promuovere ricerca per un futuro sostenibile, ed è condotto dai professori Paolo Rosa e Sergio Terzi del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e dal professor Simone Vesentini del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.

Il Dipartimento di Ingegneria Gestionale si occuperà delle analisi economiche del mercato della sericina, del settore serico e delle attuali strategie circolari adottate nel settore tessile.

Partner del progetto, coordinato dal nostro ateneo, sono Università degli studi di Milano Bicocca e Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.