Presentazioni di marzo
- EMBA Part Time Roma
Martedì 29 marzo, ore 18:30 – Presentazione online - Executive MBA
Giovedì 31 marzo, ore 13:00 – Presentazione online
Il 21 gennaio, Dean e Direttori delle Business School si incontrano Shanghai per la EFMD Conference for Deans & Directors General, organizzata da EFMD. L’incontro – ospitato da CEIBS – China Europe International Business School – verte intorno al tema “Enterprising Deans in a Golbal Context”.
Tra i relatori della conferenza c’è anche Andrea Sianesi, Dean MIP, che affronta il tema dell’online learning nella management education.
La conferenza è seguita il 23 gennaio da un seminario – l’EFMD Quality Services Seminar – rivolto alle scuole interessate all’accreditamento, alla certificazione o al mentoring di EFMD.
Nel 2015 Milano ha promosso una Politica Alimentare per rendere più sostenibile il sistema alimentare della città con un approccio multidisciplinare e partecipato, nel quale il Comune assume un ruolo di stimolo e facilitazione.
La riduzione dello spreco alimentare è una delle priorità della Politica Alimentare e si sviluppa attraverso l’ingaggio di diversi attori locali come centri di ricerca, istituzioni, settore privato, fondazioni ed attori sociali.
Per tradurre tale priorità in azioni concrete, nel 2016 il Comune di Milano, Assolombarda e Politecnico di Milano hanno condiviso il protocollo di intesa, che hanno definito “ZeroSprechi”, con l’obiettivo di ridurre lo spreco di cibo e innovare le modalità di recupero degli alimenti da destinare agli indigenti, progettando e sperimentando un modello di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari basato su reti locali di quartiere.
Il Comune di Milano ha individuato uno spazio pubblico non utilizzato nel Municipio 9 e lo ha reso disponibile come hub del progetto per lo stoccaggio e la distribuzione degli alimenti recuperati agli enti del terzo settore, organizzazioni beneficiarie e organizzazioni non profit.
Il Politecnico di Milano ha elaborato uno studio di fattibilità della rete e monitorerà l’operatività dell’hub e gli impatti generati dal progetto per 12 mesi, costruendo un modello logistico estendibile e replicabile in altri quartieri della città.
Assolombarda, dopo un importante percorso di sensibilizzazione, ha individuato e coinvolto alcune aziende che hanno aderito al progetto, e ha fornito il bollino “ZeroSprechi”, ideato e offerto dal Gruppo Armando Testa, per valorizzare le imprese virtuose e porre l’attenzione sul grande tema della gestione delle eccedenze alimentari.
Banco Alimentare della Lombardia, vincitore del bando di assegnazione dell’hub, garantirà la gestione operativa e quotidiana del modello elaborato dal Politecnico, recuperando le eccedenze alimentari e distribuendole alle strutture caritative partner del territorio.
Il Programma QuBì -la ricetta contro la povertà infantile- che ha già avviato un hub simile in via degli Umiliati, aderisce al progetto finanziando allestimento e gestione dell’hub di via Borsieri e favorendo le connessioni con le reti del territorio sostenute e coinvolte dallo stesso Programma QuBì.
Si tratta di un progetto innovativo in cui vi è la collaborazione di tutti gli attori del sistema: le aziende impegnate a donare e favorire il recupero delle eccedenze alimentari, le Onlus che rappresentano il punto di contatto con gli indigenti e l’autorità pubblica che favorisce lo sviluppo di queste iniziative virtuose.
“Sono soddisfatta dell’apertura di questo hub perché è frutto degli sforzi congiunti di molti attori della città – afferma Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano delegata per la Food Policy –. Questo è un primo esempio di rete locale per la raccolta e ridistribuzione del cibo prima che sia sprecato e diventi rifiuto. La collaborazione con il Municipio 9 ci ha permesso di restituire alla città uno spazio pubblico non utilizzato, e allo stesso tempo valorizzare l’impegno per ridurre gli sprechi alimentari, una delle priorità della Food Policy di Milano. Questo progetto si affianca alla riduzione del 20% della parte variabile della TARI per le imprese che donano il cibo, alla promozione di raccolta e ridistribuzione di eccedenze dalle mense scolastiche e ad azioni di sistema che stiamo studiando con AMSA. L’hub di Via Borsieri è un ulteriore passo avanti per una Milano sempre più sostenibile, inclusiva ed equa”.
“Sono orgoglioso che il Municipio 9 ospiti un progetto che mette al centro del dibattito sia il diritto dell’accesso al cibo, sia la distribuzione di quanto non utilizzato. Temi che, considerate le nuove povertà delle smart cities, esortano tutti noi a fare meglio. Senza dimenticare che ridurre lo spreco alimentare aiuta a diminuire i rifiuti e a consumare più cibi sani deperibili quali frutta e verdura. – aggiunge Giuseppe Lardieri, Presidente del Municipio 9 – Sono sicuro che gli attori presenti nel territorio del Municipio 9 – industria, GDO, ristorazione, Terzo Settore, Istituzioni – siano in grado di fare la loro parte per la riuscita dell’iniziativa”.
“All’interno del progetto il Politecnico di Milano è fiero di portare il suo contributo per l’elaborazione del modello di raccolta ai fini di favorirne la replicabilità in altre parti della città e in altri luoghi – dichiara Marco Melacini, Professore di Logistica e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano – il progetto non si esaurisce con l’attivazione dell’hub di via Borsieri ma saranno organizzati degli incontri periodici volti a verificarne, oltre che l’efficacia in termini di eccedenze raccolte, l’efficienza dei processi di raccolta e ridistribuzione. Il gruppo di lavoro si impegna a fornire periodicamente informazioni sullo stato di avanzamento del progetto”.
“Siamo orgogliosi di vedere concretizzato il primo progetto strutturale di recupero delle eccedenze alimentari tra imprese della filiera e operatori del terzo settore nella città di Milano, a due anni dalla firma del Protocollo d’Intesa – afferma Alessandro Perego, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano – La necessità di agire sullo spreco è una questione di particolare importanza sia dal punto di vista sociale, sia da quello ambientale e crediamo che Milano, operando in un’ottica di sistema, stia facendo un passo significativo verso la promozione di un futuro più sostenibile sul tema dell’alimentazione”.
“Oggi tagliamo un importante traguardo nella sfida contro gli sprechi, inaugurando un efficace processo di raccolta e ridistribuzione delle eccedenze alimentari e promuovendo un modello replicabile che vede Milano capofila – ha sottolineato Alessandro Scarabelli, Direttore Generale di Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza, Lodi –. Un risultato frutto della virtuosa collaborazione tra associazioni, enti, imprese, università, organizzazioni non profit, che unisce i diversi contributi in una prospettiva di sistema capace di ottimizzare, attraverso circuiti veloci, la consegna e il consumo di beni in eccedenza. Inoltre, con il bollino ‘ZeroSprechi’ vogliamo mettere in evidenza le imprese che svolgono un ruolo attivo nel progetto e che, aderendo all’iniziativa, si fanno promotrici di diffondere le buone pratiche e la cultura della riduzione dello spreco alimentare”.
“Banco Alimentare della Lombardia vuole essere sempre più vicino alle organizzazioni caritative partner dei quartieri nei Municipi 8 e 9 della città di Milano nel contrasto alla povertà alimentare. Insieme a tutte le realtà profit, le istituzioni, le associazioni di categoria e le fondazioni di erogazione siamo una squadra vincente per dare risposte concrete al bisogno” afferma Marco Magnelli, Direttore Banco Alimentare della Lombardia.
“Il problema della povertà alimentare infantile a Milano è un problema che va affrontato e risolto con un modello di intervento che chieda a tutte le forze in campo di lavorare insieme. L’inaugurazione dell’Hub di Via Borsieri rappresenta un importante passo in questa direzione: il Programma QuBì ha già sostenuto il Banco Alimentare della Lombardia nell’avvio dei primi due punti di raccolta cittadini e ora, grazie alla sinergia con gli altri attori coinvolti, si potrà massimizzare la raccolta del cibo, riducendo lo spreco e rafforzando la capacità di raggiungere le famiglie in povertà alimentare. Il contrasto alla povertà alimentare è una delle azioni cardine del Programma pluriennale QuBì promosso da Fondazione Cariplo – con il sostegno di Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Enrica e Romeo Invernizzi e Fondazione Fiera Milano- in collaborazione con il Comune di Milano e le organizzazioni del Terzo Settore che operano sul territorio. Una sfida pari a 25 milioni di euro che intende coinvolgere la città di Milano nel suo complesso: aziende, istituzioni e singoli cittadini sono chiamati a creare una ricetta comune che permetta di dare risposte concrete alle famiglie in difficoltà e creare percorsi di fuoriuscita dal bisogno” conclude Giuseppe Guzzetti, Presidente della Fondazione Cariplo.
A fine ottobre, l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato i dati della propria ricerca.
Uno studio che apre una finestra su una realtà che sta diventando sempre più importante nel panorama italiano. Basti pensare che ad oggi, sono circa 480 000 i dipendenti che usufruiscono dello smartworking. Per rendere l’idea, stiamo parlando all’incirca del 12% di chi – per tipologia di lavoro e strumentazione informatica – dispone dei requisiti necessari per lavorare in modo agile.
Un dato in continuo aumento, con una crescita del 20% rispetto all’anno passato. Dopo tutto, sono sempre di più le grandi imprese che vedono il lavoro agile come un requisito essenziale per mantenere la propria competitività.
Ma come mai aziende e dipendenti sono sempre più aperti a questo nuovo modello organizzativo?
La riposta è da ricercare nelle conclusioni tratte dall’Osservatorio, che evidenzia come i benefici siano rilevanti, sia a livello di soddisfazione individuale che di performance dei lavoratori e dell’organizzazione nel suo complesso.
Secondo i dati raccolti, infatti gli smartworker sono in media più soddisfatti sia del rapporto con colleghi e responsabili che dell’organizzazione del proprio lavoro.
Le ragioni che li spingono ad aderire al progetto sono sia di carattere personale, come la riduzione dello “stress da pendolare” e la ricerca di un migliore equilibrio tra vita privata e professionale, che lavorativo, come l’aumento della motivazione e della produttività.
A questo si aggiunge anche l’attenzione per l’ambiente, con una riduzione delle emissioni legate agli spostamenti tra casa e ufficio.
In una simile analisi non poteva mancare il punto di vista di chi giornalmente collabora con i lavoratori agili ed è chiamato a valutarne le performance. Tra gli aspetti positivi segnalati più frequentemente dai manager coinvolti dall’Osservatorio troviamo una maggiore responsabilizzazione sul raggiungimento dei risultati, un miglioramento dell’efficacia del lavoro e della gestione autonoma delle urgenze, oltre a un impatto positivo sulla condivisione delle informazioni e sul coordinamento.
Tuttavia, anche se gli aspetti positivi sono numerosi e comprovati, è bene mettere in evidenza anche alcune criticità, alle quali manager e collaboratori devono prestare attenzione.
Una di queste, per esempio, è la mancanza di interazione con i colleghi. Questo, sommato a eventuali problemi legati ai mezzi di comunicazione virtuali messi a disposizione, potrebbe rappresentare per alcuni lavoratori una criticità. Altri, invece, segnalano una minore concentrazione dovuta alla presenza di distrazioni esterne.
È proprio nel superamento di queste difficoltà che diventa importante il ruolo del manager.
Infatti, una rivoluzione come quella del lavoro agile, necessita anche di un cambiamento del modello di leadership, che dovrebbe diventare altrettanto smart.
Come? Il primo passo è passare da un’organizzazione basata sulle urgenze a una per obiettivi condivisi, facilitando così la programmazione dei compiti. Questo va di pari passo con un rinnovato impegno nel responsabilizzare i propri collaboratori, coinvolgendoli nelle decisioni e promuovendone una partecipazione attiva.
Da non sottovalutare è poi lo spirito di gruppo, da mantenere intatto anche quando una o più risorse lavorano da remoto. In questo modo si preserva il passaggio di informazioni e si riduce il senso di isolamento delle risorse. Ecco che in questi casi, ai manager viene richiesta una nuova capacità, quella di saper scegliere gli strumenti di comunicazione più adeguati in base alla situazione.
Riprendendo il titolo del convegno di presentazione della ricerca dell’Osservatorio Smart Working – Una rivoluzione da non fermare – anche qui alla School of Management la rivoluzione continua. Il MIP, infatti, già da due mesi ha aperto a tutto lo staff la possibilità di lavorare agilmente una volta alla settimana.
Un progetto che propone una nuova sfida: la sviluppo di una nuova cultura manageriale che favorisca collaborazione, organizzazione autonoma delle attività, responsabilizzazione verso i risultati e fiducia.
39 imprese (provider tecnologici, consulenti, integratori di sistema, esperti della formazione e Inail assieme alle Università di Bergamo, Brescia e Pavia) e 22 milioni di Euro di finanziamento triennale complessivo (11 dal Ministero dello Sviluppo Economico e 11 da privati), di cui 14 per attrezzature e personale e 8 per progetti di ricerca applicata e trasferimento tecnologico.
Sono i numeri del Competence Center MADE (#MADECC) guidato dal Politecnico di Milano e presentato l’11 gennaio nell’Aula Magna dell’Ateneo da Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, Marco Taisch, Professore Ordinario di Advanced and Sustainable Manufacturing, da Giulio Pedrollo, Vice Presidente di Confindustria e da Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia.
“Nel mondo il ruolo delle università è sempre più quello di attrarre e stimolare la capacità del sistema di fare innovazione. L’obiettivo fondamentale di un’università tecnica è quello di porsi al centro delle trasformazioni del proprio territorio, di
essere un punto di riferimento per lo sviluppo economico – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano – Sentendo questa responsabilità abbiamo lavorato per promuovere idee innovative, farle crescere all’interno dell’incubatore PoliHub, sostenerle attraverso il contributo della finanza e delle imprese che scelgono di insediarsi nel Campus di Bovisa, metterle in contatto con realtà internazionali. Il Competence Center è un altro tassello all’interno di una strategia mirata, è un hub di incontro unico per le tecnologie digitali applicate al
manifatturiero.”
“MADE, seguendo un modello di partenariato pubblico-privato – ha specificato Marco Taisch, nominato Presidente del Competence Center – sarà un centro di competenza di rilevanza internazionale per il settore manifatturiero in grado di fornire alle imprese i servizi necessari (dall’orientamento alla formazione, dalla ricerca applicata al trasferimento tecnologico) che consentano loro di affrontare la digitalizzazione 4.0 dei processi produttivi. Le aziende che si rivolgeranno a MADE saranno quindi supportate in un percorso di crescita e di adozione di nuove tecnologie digitali a copertura dell’intero ciclo di vita del prodotto, consentendo loro di “toccare con mano” e comprendere come le soluzioni attualmente disponibili
possano essere impiegate per migliorare la loro competitività.”
“I competence center sono soggetti chiave per la trasformazione digitale delle
imprese e rappresentano un tassello fondamentale del network per l’innovazione in chiave 4.0 disegnato con il Piano Nazionale Industria 4.0 del 2016 – ha aggiunto Giulio Pedrollo, Vice Presidente di Confindustria – I competence center, infatti, insieme ai Digital Innovation Hub sono il punto di riferimento per le imprese che vogliono avvicinarsi a industria 4.0, conoscerne le opportunità, sperimentare le tecnologie digitali e definire progetti per integrarle nei processi produttivi.”
“Sono molto orgoglioso di aver assistito alla nascita di MADE, il Competence center per l’industria 4.0, guidato dal Politecnico di Milano, con 39 imprese che hanno deciso di mettersi insieme e scambiarsi le proprie competenze tecnologiche, con l’obiettivo di accrescere la competitività dell’ecosistema lombardo – ha concluso
Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia – Regione sostiene con forza la creazione di reti e soprattutto la formazione basata su ricerca e innovazione, che sarà in grado di rilanciare nei mercati internazionali il nostro sistema industriale”.
L’utente del Competence Center avrà a disposizione le più recenti tecnologie digitali per l’industria manifatturiera. Organizzate a isole multi-funzionali, potranno essere visitate, utilizzate per la formazione e il training dei lavoratori secondo un approccio concreto oppure servire per i progetti di trasferimento tecnologico. Si potrà ad esempio comprendere come la realtà aumentata possa essere utilizzata in fase di progettazione o per supportare in remoto la manutenzione degli impianti e sarà possibile verificare come la robotica collaborativa possa aiutare nei processi di assemblaggio.
Il monitoraggio degli impianti e l’analisi dei dati usando tecnologie Big Data e di Cyber-security, inoltre, saranno mostrati come soluzioni per consentire di ridurre i consumi energetici e migliorare la qualità e le prestazioni degli impianti. Il lean manufacturing e la movimentazione interna troveranno infine spazio come abilitatori della fabbrica del futuro.
Il nuovo centro, con una superficie prevista di oltre 2000 m2, avrà sede nel Campus Bovisa – Durando del Politecnico di Milano e sarà attivo a partire da settembre 2019.
Il Campus Bovisa assicurerà un contesto particolarmente favorevole all’espansione di MADE, data la presenza di importanti
realtà dedicate all’innovazione come ad esempio PoliHub, l’acceleratore dell’ateneo milanese che ospita 113 realtà imprenditoriali, e la Joint Platform del Politecnico di Milano con la Tsinghua University di Pechino.
Con l’ambizione di costituire un punto di riferimento nazionale e internazionale in particolare per le PMI, la progettazione e la strategia di MADE è stata realizzata in funzione degli obiettivi strategici che molte Regioni italiane ed europee hanno
manifestato con i loro programmi di politica industriale e le attività di ricerca e innovazione in ottica Industria 4.0.
Obiettivo a medio termine di MADE è raggiungere in tre anni più di 10.000 persone attraverso attività di informazione e divulgazione sulle potenzialità delle tecnologie digitali, erogare più di 86.000 ore‐uomo di formazione, sviluppare più di 390
progetti e 200 assessment digitali coinvolgendo circa 15.000 aziende italiane, di cui l’80% rappresentato da PMI, che saranno contattate una volta costituito il Competence Center.
Adecco, Aizoon Consulting, Alleantia, Altair, Alumotion, Beckhoff automation, BIP, Bosch, Brembo, Cefriel, Comau, Consoft Sistemi, CSMT, Ecole, Enginsoft, Fincons, FPT Industrial, GI Group, Hitachi Rail, Hyperlean, IBM, Italtel, Kilometro rosso,
Kuka, MBDA, Parametric Technology, Prima industrie, Reply, RF Celada, Rockwell Automation, SAP, SEI Consulting, SEW Eurodrive, Siemens, STMicroelectronics, Techedge, Tesar, Trust4value, Whirlpool.
Luisa Arienti, SAP Italia, CEO
Gerhard Bambach, Robert Bosch s.p.a, CEO
Alberto Bombassei, Brembo, Presidente o CEO
Giuliano Busetto, Siemens Industry, Country Sector CEO
Massimo De Felice, INAIL, Presidente
Mauro Fenzi, COMAU, CEO
Ferruccio Resta, Politecnico di Milano, Rettore
Paolo Rocco, Politecnico di Milano, Professore
Marco Taisch, Politecnico di Milano, Professor
La costituzione di MADE è stata seguita grazie al supporto dello studio legale Enrica Ghia
e dello studio del commercialista Gilberto Ricci.
Per i candidati dell’International Full Time MBA, la scelta del project work è un momento importante. Dopo essere tornati per un anno sui banchi di scuola, è arrivato il momento di riaffacciarsi sul mercato del lavoro forti di nuove esperienze e conoscenze. Non solo quelle apprese sui libri, ma anche quelle imparate dai manager e dai recruiter entrati in aula in questi mesi.
Il forte rapporto che la Scuola ha con il mondo delle imprese, infatti, permette di offrire agli studenti esperienze sul campo, company visit e testimonianze aziendali: tutti elementi che contribuiscono ad arricchire il percorso formativo.
È proprio in virtù di questo rapporto privilegiato con le aziende che gli allievi possono partecipare periodicamente a delle sessioni di recruiting riservate.
Il 18 gennaio è il turno degli International Full Time MBA, per i quali i team del Career Development Center e del Company Engagement & Partners Care hanno organizzato un Recruiting Day ad hoc.
Ventisette aziende di cinque settori diversi – Consulting & Finance, Energy & Industrial, Luxury, Fashion, Lifestyle, Retail & Consumer good e Technology & Digital – saranno al MIP per una mattinata di colloqui e di networking.
I nostri studenti avranno il piacere di incontrare Amplifon, Ariston Thermo Group, Axpo Italia, Azimut Benetti, BTS, Costa Crociere, Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A, Electrolux, Eli Lilly, Epta, Gruppo bancario Crédit Agricole Italia, Hilti Italia, Hyundai motor company Italy, IBM, lastminute.com Group, Leroy Merlin, Lyreco Italia, Marriott International, Marsh, McKinsey & Company, MediaWorld, Moncler, Salini Impregilo, SIA, TeamSystem, Whirlpool e Snam
Una situazione perfetta sia per gli MBA, che sono alla ricerca dell’azienda dove svolgere il proprio project work, che per le aziende, che hanno la possibilità di incontrare in un contesto “riservato” i candidati e di selezionare i migliori talenti.
Inoltre, le aziende hanno potuto studiare in anticipo i profili dei candidati grazie alla innovativa piattaforma digitale dove è possibile accedere alla Talent Bank del MIP, pubblicare il proprio profilo aziendale e promuovere le posizioni aperte.
Al di là della Talent Acquisition – tema portante della giornata – alle aziende viene offerto anche un momento di networking, utile per confrontarsi sulle ultime tendenze del mondo del lavoro e sui servizi messi a disposizione dalla Scuola.
La Scuola sarà chiusa dal 22 dicembre al 6 gennaio inclusi. Continua a seguirci, su Facebook ti aspettano le foto più belle del 2018! Buone vacanze, ci rivediamo il 7 gennaio!
La fine dell’anno coincide con il momento dei buoni propositi. In cima alla lista ci sono formazione e sviluppo professionale? La Management Academy, con il suo portfolio rivolto ai profili executive, vi permetterà di approfondire i temi di attualità necessari alla vostra crescita. La flessibilità che contraddistingue la Management Academy offre agli allievi la possibilità di costruire un percorso su misura, sia per contenuti che per tempi e modalità di erogazione.
Ora non resta che trovare il corso più adatto alle tue esigenze!
Ecco i prossimi corsi in partenza:
Scoprite di più sui programmi partecipando alle presentazioni dedicate oppure contattate il nostro staff per una consulenza personalizzata.
Tra i nostri studenti non ci sono solo neolaureati alla ricerca della specializzazione che farà trovare loro la strada giusta o giovani professionisti in piena crescita professionale. In aula ci sono anche manager e imprenditori con tanti anni di carriera alle spalle e altrettanta voglia di rimettersi in gioco e di affinare le skill sviluppate sul campo con le nozioni imparate in aula.
Come guidare in modo efficace il cambiamento? Che cos’è il personal branding? Come definire nuovi obiettivi di crescita? Anche i profili più executive si pongono queste domande ed è tra gli obiettivi del Career Development Center aiutarli a trovare la risposta.
Proprio per questo, ogni mese, vengono proposte ai profili senior workshop, seminari e tavole rotonde che forniscano loro gli strumenti adatti per continuare a far crescere la loro carriera.
Inoltre, anche se questi profili spesso hanno creato una fitta rete di contatti nel corso degli anni, eventi come questi rappresentano comunque un’ottima occasione di accrescere il proprio network, magari all’esterno della propria comfort zone.