Il progetto BUDD-e vince il Premio per l’Innovazione in Sanità Digitale

Agenas premia il robot guida per ciechi sviluppato dal Politecnico di Milano e Ospedale Niguarda

 

Budd-e, il robot a servizio di chi non vede, ha vinto il premio “Innovazione in sanità digitale”.

Budd-e è uno speciale robot a guida autonoma che ha l’obiettivo di guidare le persone non vedenti all’interno di spazi strutturati come ospedali, centri sportivi e commerciali, musei.

Progettato e messo a punto dai ricercatori del Politecnico di Milano e sperimentato e validato all’Ospedale Niguarda, Budd-e è in grado di apprendere i percorsi interni alla struttura ospedaliera e di accompagnare persone non vedenti dall’ingresso dell’ospedale fino al reparto o ambulatorio di destinazione, e ritorno.

Il progetto ha l’obiettivo di offrirsi come soluzione per migliorare l’accessibilità e la qualità della vita delle persone non vedenti. È stato finanziato da Politecnico di Milano attraverso Polisocial Award 2021, che premia la ricerca ad alto impatto sociale con il 5×1000 devoluto al nostro ateneo.

L’iniziativa “Innovazione in sanità digitale”, è organizzata da Agenas – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in collaborazione con la SICS – Società Italiana di Comunicazione Scientifica e Sanitaria. Budd-e è stato premiato nella categoria “Innovatività del progetto in relazione all’uso dell’ICT – concretezza – sostenibilità e replicabilità”.

 

Per saperne di più
Il sito ufficiale di Budd-e
Su Frontiere: intervista a Marcello Farina, responsabile del progetto

Trasformare le catene di valore agroalimentari: il Modello di Innovazione Sostenibile Ploutos

 

Dopo tre anni di intenso lavoro, nel settembre 2023 si è concluso con successo il progetto Ploutos, finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020.

 

L’iniziativa, pensata per riequilibrare la catena del valore agroalimentare, ha rivolto particolare attenzione a favorire la transizione verso sistemi più sostenibili.

Al cuore del progetto l’obiettivo di sviluppare un Modello di Innovazione Sostenibile (MIS) che adotti un approccio sistemico al settore agroalimentare facendo leva su tre ambiti chiave di innovazione: innovazione dei modelli di business in ottica collaborativa e sostenibile, innovazione tecnologica guidata dai dati e innovazione comportamentale.

Per passare dalla teoria alla pratica, sono stati sviluppati 11 progetti pilota rappresentativi di ecosistemi diversi in 13 Paesi differenti. Adottando un approccio multi-attore, questi progetti hanno coinvolto diversi stakeholder per implementare, testare e valutare nuove soluzioni e metodologie innovative, tra cui il MIS. Grazie alla sperimentazione è stato possibile ricavare una serie di raccomandazioni pratiche e di insegnamenti per favorire una continua trasformazione dei sistemi agroalimentari.

Il MIS Ploutos è stato sviluppato da un team di ricercatori del Food Sustainability Lab della School of Management del Politecnico di Milano, guidato dalla Prof.ssa Raffaella Cagliano. La versione iniziale del Modello è stata ideata nelle prime fasi del progetto sulla base di teorie e studi tratti della letteratura accademica e grigia, che sono stati valutati insieme a un gruppo di esperti (rappresentanti del settore agroalimentare, delle università e dei centri di ricerca e delle organizzazioni governative). Questa versione preliminare è stata poi migliorata attraverso un ciclo iterativo basato su applicazione, valutazione e continuo perfezionamento del modello, condotto in stretta collaborazione con i rappresentanti dei progetti pilota e gli esperti del settore. Inoltre, è stata sviluppata una serie di raccomandazioni e di strumenti pratici che rendono facilmente replicabile l’applicazione del MIS.

Secondo il MIS Ploutos, il processo di innovazione nel settore agroalimentare inizia con la fase di formazione ed è innescato da una combinazione di spinte dal settore (p. es. le politiche agricole e ambientali), di richieste che provengono dal mercato (p. es. i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori) e da una maggiore offerta tecnologica (p. es. l’introduzione di tecnologie agroalimentari più sostenibili).

Il processo vero e proprio inizia quando più attori si riuniscono e convergono su una missione comune. Durante questa fase si sviluppa una comprensione iniziale dei cambiamenti necessari in termini di modelli di business, tecnologie e comportamenti. L’integrazione dei tre ambiti di innovazione assume un’importanza fondamentale, poiché la sostenibilità è un problema sistemico che non può essere affrontato con approcci settoriali.

La seconda fase del processo di innovazione, denominata valutazione delle condizioni iniziali, richiede di definire chiare priorità di sostenibilità, di individuare indicatori di prestazione rilevanti per la loro misura e di valutare le prestazioni iniziali.

Concentrandosi sul fulcro del processo, la fase di innovazione, il MIS suggerisce di seguire una sequenza iterativa di “comprensione – definizione – ideazione – prototipazione – valutazione” delle innovazioni, che deve essere eseguita per ciascun ambito di innovazione. Si dovrebbe partire dal modello di business e sviluppare una versione preliminare che fornisca risposte chiare a domande quali: “Come le risorse contribuiscono a generare valore?”, “In che modo i prodotti o i servizi realizzati soddisfano le esigenze dei clienti e aiutano a rispondere alle sfide della società?”, “Chi sono i partner e i collaboratori chiave per la creazione di valore?”.

Una volta ideato un modello di business promettente, è possibile destinare le risorse all’innovazione tecnologica. Gli aspetti chiave delle innovazioni tecnologiche per il settore agroalimentare includono la condivisione dei dati (assicurandosi che i dati non siano utilizzati contro gli agricoltori), l’interoperabilità (la possibilità di collegare sensori, database e sistemi informativi diversi) e l’utilizzo congiunto di diverse tecnologie, come i sistemi di tracciabilità e le piattaforme per il calcolo dei crediti di carbonio che permettono di avere accesso a fonti di reddito aggiuntive.

Il nuovo modello di business e l’innovazione tecnologica daranno poi il via a interventi comportamentali per garantire un’effettiva diffusione delle soluzioni sviluppate. Le innovazioni comportamentali possono avere obiettivi molto diversi che vanno dal una maggior livello di adozione della tecnologia alla responsabilizzazione dei consumatori, fino alla creazione di ecosistemi resilienti.

Le soluzioni sviluppate in ciascun ambito di innovazione vengono poi migliorate e messe a punto attraverso cicli iterativi fino al completamento del processo di innovazione.

L’ultima fase del MIS consiste nella valutazione finale, che permette di valutare il contributo delle innovazioni proposte al raggiungimento delle priorità di sostenibilità che erano state definite in precedenza.

Il MIS Ploutos è stato seguito da tutti gli 11 progetti pilota e ha permesso di raggiungere o addirittura superare la maggior parte degli obiettivi prefissati, dimostrando di essere un modello efficace e facile da applicare per un ampio spettro di innovazioni per la filiera agroalimentare.

World’s Top 2% Scientist 2023: 13 docenti del Dipartimento di Ingegneria Gestionale nella classifica dei migliori scienziati al mondo

Pubblicato l’aggiornamento 2023 (su dati 2022) della classifica mondiale delle scienziate e degli scienziati con livello più elevato di impatto scientifico.

 

L’aggiornamento di ottobre 2023 della World Top 2% Scientists include 13 nostri colleghi nel novero dei top scientists a livello mondiale.

La World Top 2% Scientists è una classifica elaborata dalla Stanford University in collaborazione con Elsevier e il database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”, e mira a identificare, tra i circa 9 milioni di scienziati che contribuiscono con i loro articoli scientifici, il top 2% per ciascuna disciplina in termini di impatto sulla ricerca scientifica a livello globale nell’ultimo anno.

I docenti che hanno raggiunto questo prestigioso riconoscimento sono stati: Tommaso Agasisti, Enrico Cagno, Massimo Colombo, Antonio Ghezzi, Luca Grilli, Christine Harland, Josip Kotlar, Giorgio Locatelli, Marco Macchi, Elisa Negri, Paolo Rosa, Massimo Tavoni e Sergio Terzi.

 

Per conoscere la lista completa: https://elsevier.digitalcommonsdata.com/datasets/btchxktzyw/6

Dati, tecnologie digitali e robot in campo: benvenuti nell’Agricoltura 4.0

Intervista a Matteo Matteucci (a sinistra nella foto), docente di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni presso il Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano e Filippo Renga (a destra nella foto), docente del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano.

 

Filippo Renga e Matteo Matteucci collaborano da alcuni anni nello studio delle tecnologie digitali impiegate nell’agricoltura. Tengono insieme il corso di Data Analytics for Smart Agriculture del programma PoliMI Ambassador in Green Technologies, che si occupa di applicare le tecniche di intelligenza artificiale all’analisi dei dati in ambito agronomico e di valorizzare il mondo dei dati anche dal punto di vista economico e strategico.

 

Partiamo da alcuni chiarimenti. A cosa ci riferiamo quando parliamo di Agricoltura 4.0? Che cosa la differenzia, ad esempio, dall’AgriTech?

 

FR: L’Agri Tech riguarda tutta la tecnologia applicata al mondo dell’agricoltura: non riguarda solo l’innovazione digitale, ma anche quella meccanica, biochimica, dei processi e molto altro. Ciò su cui io e Matteo ci concentriamo è in particolare l’applicazione dell’innovazione digitale nei processi produttivi dell’agricoltura. In questo caso, si parla di agricoltura 4.0: semplificando, si tratta di un paradigma che segue quello dell’industria 4.0 ed è l’unione dell’agricoltura di precisione (meccanica ed elettronica, ad esempio), che è nel mercato ormai da una trentina d’anni, con le tecnologie più recenti come l’Internet delle cose, l’intelligenza artificiale, la sensoristica, ecc.

Ci tengo subito a chiarire che, sebbene si possa pensare il contrario, l’agricoltura non è un settore arretrato; anzi, la maggior diffusione di robot (questo me l’ha insegnato Matteo) si trova nell’agricoltura, soprattutto nell’allevamento. Per fare un esempio, per tanto tempo i wereable device più diffusi sono stati quelli applicati ai bovini.

La componente che presenta senza dubbio maggiori opportunità è l’interconnettività. I sistemi di monitoraggio delle temperature nei mezzi di trasporto di alimenti, ad esempio, permettono di ritirare un prodotto dalla vendita, nel caso in cui sia decaduto come qualità; la mappatura satellitare permette, d’altro canto, di riconoscere gli stress idrici e di conseguenza intervenire con un’irrigazione mirata e più attenta. L’agricoltura 4.0 è quindi un’agricoltura più interconnessa, soprattutto a livello di filiera.

MM: La connettività e la disponibilità del dato permettono inoltre la sua storicizzazione e l’ottimizzazione dei processi grazie all’applicazione di modelli basati, appunto, sui dati. È importante sottolineare che i dati riguardano tutti i passaggi di filiera: in passato, i dati venivano raccolti principalmente negli ultimi passaggi della filiera, per ragioni logistiche e gestionali, mentre ora, grazie alla connettività, vengono già acquisiti nei campi.

L’agricoltura di precisione, già citata da Filippo, è agire dove serve, quanto serve, quando serve; la connettività del dato estende questo paradigma, perché permette di agire sul futuro attraverso modelli di previsione basati sul dato; oggi infatti i sistemi di intelligenza artificiale possono supportare le decisioni di lungo periodo grazie a questa visione di filiera che l’agricoltura 4.0 permette.

FR: Parafrasando Lord Kelvin, ciò che non si misura non può essere migliorato. È questo il senso del lavoro che stiamo cercando di fare, utilizzando l’intelligenza artificiale e l’elaborazione dei dati nel settore agricolo. I dati possono supportare anche la pubblica amministrazione nell’operare scelte concrete nel settore, come ad esempio gli incentivi, gli interventi nei casi a rischio di epidemia, la gestione di stock superiori rispetto alle quantità necessarie e così via. I dati sono inoltre utili per la certificazione delle caratteristiche di salubrità (un progetto di alcuni studenti del Politecnico ha infatti dimostrato come gli animali in Italia sono meno soggetti ad interventi con antibiotici rispetto a quelli di altri paesi) generando così più valore in tutta la filiera (si pensi ai prodotti DOP).

I dati permettono infine un’agricoltura più sostenibile, sia in senso economico che ambientale e sociale. Ad esempio, la disponibilità e la connessione del dato favoriscono l’intervento tempestivo nel caso in cui ci siano prodotti inutilizzati in una determinata regione, che possono essere impiegati in un’altra. Avendo più informazioni sprechiamo e spendiamo di meno.

 

Per leggere tutta l’intervista visita la pagina di Frontiere: https://www.frontiere.polimi.it/dati-tecnologie-digitali-e-robot-in-campo-benvenuti-nellagricoltura-4-0/

Muspell, il sistema di stoccaggio dell’energia di nuova generazione

Finanziamento UE di 3,5 milioni per una soluzione innovativa di gestione dell’energia e un futuro più sostenibile

 

Il consorzio composto da Swisspod Technologies, EURAC Research, Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, il National Institute of Chemistry (Slovenia), il Politecnico di Milano e l’Universitat Politècnica de Catalunya ha ricevuto un finanziamento Pathfinder di 3,5 milioni di euro dal Consiglio europeo per l’innovazione (EIC): 3,1 milioni di euro della Commissione europea, integrati da un ulteriore contributo di 400.000 euro della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione della Confederazione Svizzera (SEFRI).

Il finanziamento guiderà lo sviluppo del progetto Muspell, un nuovo sistema di accumulo di energia termica (TESS) all’avanguardia, importante componente di un sistema energetico sostenibile e affidabile. Il progetto è iniziato nell’ottobre 2023 e avrà una durata di 4 anni.

Muspell mira a introdurre sul mercato un TESS più efficiente a medio-lungo termine, superando i limiti degli attuali sistemi. Adottando un approccio innovativo basato sulla ricerca sui materiali, il consorzio si propone di progettare un sistema compatto, altamente flessibile e modulare che offra una maggiore densità energetica e una perfetta integrazione delle capacità delle pompe di calore. Il nuovo TESS aprirà la strada a nuove applicazioni in tutte le industrie ad alta intensità energetica, dalla produzione, al tessile, alla trasformazione alimentare e ai materiali da costruzione, ai trasporti, all’energia e ai servizi ambientali.

Un TESS consente lo stoccaggio e l’utilizzo efficiente dell’energia termica, fornendo flessibilità, gestione dell’energia, risparmi di denaro, nonché benefici ambientali in quanto può integrare fonti di energia rinnovabili. Il funzionamento di questo sistema comporta la ricezione di input di energia termica da varie fonti come rifiuti e calore in eccesso, collettori solari termici, elettricità e immagazzinarlo in un mezzo adatto, come un materiale termochimico o a cambiamento di fase. Quando serve l’energia immagazzinata, il TESS la trasferisce all’applicazione desiderata al livello di temperatura richiesto.

Questo progetto innovativo si pone in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, facilitando l’accesso all’energia pulita e mitigando contemporaneamente l’impronta di carbonio associata a vari settori. Ponendo l’accento sullo sviluppo e l’ottimizzazione dei materiali, nonché sull’innovazione a livello di sistema, il progetto si impegna a raggiungere prestazioni elevate riducendo al minimo l’impatto ambientale nella massima misura possibile.

Il nuovo TESS fungerà anche da batteria termica all’avanguardia, consentendo l’acquisizione, lo stoccaggio e l’utilizzo efficienti del calore di scarto generato durante i processi industriali. Pertanto, il sistema non solo riduce lo spreco di energia, ma mitiga anche l’impatto ambientale associato alle emissioni di gas serra.

Il Politecnico di Milano sfrutta la sua esperienza nell’innovazione e nella gestione della tecnologia per dare priorità all’efficienza energetica, alla valutazione tecnologica e alle soluzioni rinnovabili per il settore industriale. In collaborazione con Swisspod e EURAC Research,  condurremo interviste e raccoglieremo approfondimenti di mercato sugli scenari applicativi di TESS, analizzando al contempo la sua integrazione in un ecosistema più ampio.

Polimi ritiene estremamente importante effettuare un’analisi dei potenziali mercati della tecnologia che il Consorzio si accinge a sviluppare. L’attività mira ad analizzare l’idoneità tecnologica ed economica del TESS in diversi settori applicativi nonché a valutarne gli impatti ambientali ed economici.

ha spiegato Simone Franzò, Professore Associato della School of Management del Politecnico di Milano.

Ranking Financial Times 2023 – Masters in Management

Il Master of Science in Management Engineering del Politecnico di Milano sale al 70esimo posto nel Ranking Masters in Management 2023 del Financial Times, migliorando di 7 posizioni rispetto al 2022.

 

Il Master of Science in Management Engineering, erogato dalla Scuola di Ingegneria Industriale e dell’informazione del Politecnico di Milano, conferma anche quest’anno la propria presenza nel Ranking “Masters in Management 2023” ottenendo un nuovo riconoscimento dal Financial Times.
Nonostante l’ingresso di 21 nuove Scuole, il programma migliora di 7 posizioni rispetto al 2022 e sale al 70esimo posto collocandosi tra i primi 9 tra quelli erogati da Università tecniche.

Tra i criteri che hanno consentito questo avanzamento ci sono il Weighted Salary, il Salary increase, il Value for money – rapporto qualità-prezzo del programma – e la International course experience – calcolata sul numero di scambi e internships, della durata di almeno un mese, in locations diverse da quella in cui ha sede la Scuola.

Il corso di laurea magistrale vede ogni anno circa 900 ingressi, di cui circa il 20% è rappresentato da studenti internazionali.

L’offerta didattica erogata in lingua inglese offre inoltre numerose possibilità di svolgere un’esperienza di scambio e mobilità internazionale: dal programma Erasmus, alla Doppie Lauree in collaborazione con prestigiose università straniere, e speciali programmi di durata variabile, da pochi giorni, a scambi annuali.

Oltre 350 studenti ogni anno decidono di provare un’esperienza all’estero, e altrettanti allievi sono accolti in scambio rendendo il nostro Campus sempre più internazionale.

L’insieme di esperienze e competenze fornite e la costante richiesta da parte del mondo del lavoro della figura dell’Ingegnere Gestionale, fanno di questo corso di studi uno dei migliori programmi nel campo della formazione economico-manageriale.

Incontro con l’autore

 

Incontro con l’autore” è la rassegna in cui scrittori e grandi personaggi del modo culturale, politico e imprenditoriale, autori di libri e saggi dialogano direttamente con gli studenti e con i cittadini presentati da un docente del Politecnico che li accompagna nella narrazione della propria storia, delle idee e di racconti che nascono dall’interazione col pubblico.

I prossimi appuntamenti coinvolgono due nostri docenti.

Il 20 settembre alle ore 18:00 Vittorio Bertola, esperto di policy e attivista per i diritti digitali e Stefano Quintarelli, imprenditore informatico, pioniere di Internet e ideatore di SPID, incontrano Lucia Tajoli, Professoressa di Politica Economica.
Il governo di Internet è uno dei punti nodali del futuro assetto del mondo e ci riguarda tutti. Bertola e Quintarelli ne narrano la storia e indicano possibili futuri, alla ricerca di una via che possa tenere insieme le libertà personali e le esigenze di una società pacifica, democratica e sicura.
Per maggiori dettagli e iscrizione: https://www.eventi.polimi.it/events/incontro-con-lautore-vittorio-bertola-e-stefano-quintarelli/

L’11 ottobre sempre alle ore 18:00 Jaime D’Alessandro, giornalista, incontra Mariano Corso, Professore di Leadership e Innovation, e Riccardo Luna, giornalista.
Durante l’emergenza sanitaria molte persone hanno cominciato a immaginare un’esistenza e una società completamente diverse; racconti e storie sono stati raccolti nel libro di D’Alessandro Immaginare l’inimmaginabile. Cronache dell’anno che avrebbe potuto insegnarci tutto”.
Per maggiori dettagli e iscrizione: https://www.eventi.polimi.it/events/incontro-con-lautore-jaime-dalessandro/

Festival dell’Ingegneria – terza edizione

 

Torna per la terza edizione dal 22 al 24 settembre 2023 al Politecnico di Milano nel Campus Bovisa la manifestazione del festival dell’Ingegneria: tre giorni di incontri e spettacoli per raccontare la vita nei laboratori, le ricerche in corso, e il futuro della scienza.

 

Dopo il successo degli anni precedenti, il Politecnico di Milano organizza la terza edizione del Festival dedicato all’Ingegneria in cui docenti e ricercatori raccontano a grandi e piccoli la loro vita nei laboratori e i tanti traguardi raggiunti.

Tre giorni di incontri, lezioni, laboratori aperti, eventi per bambini, film, spettacoli, performance serali e molto altro per offrire l’occasione di vivere un’esperienza nel mondo dell’Ingegneria con uno sguardo puntato verso il futuro delle tecnologie, ponendo l’accento sulla parola INGEGNERA, per sottolineare l’importante contributo delle donne allo sviluppo della scienza.

 

Il Festival si terrà presso il Campus Bovisa e l’ingresso è libero e gratuito; per alcune attività è necessaria la prenotazione.

Anche il Dipartimento di Ingegneria Gestionale della School of Management partecipa a “POLIMIopenLABS“ e apre i suoi laboratori: IoT Lab (Internet of Things) e PHEEL Physiology-Emotion-Experience Lab.

Nella categoria “POLIMIforKIDS” domenica 24 settembre alle ore 10.00 è prevista l’attività “Piccoli Campioni della Sostenibilità: alla scoperta di prevenzione e recupero dello spreco alimentare” a cura di Federica Ciccullo, dove ai più piccoli verranno insegnati i possibili approcci e le strategie di prevenzione, riutilizzo/ridistribuzione, riciclo e recupero contro lo spreco alimentare.
Per maggiori dettagli e iscrizione: https://www.festival-ingegneria.polimi.it/prodotto/piccoli-campioni-della-sostenibilita/

Nella rassegna “VISIONI POLITECNICHE” domenica 24 settembre alle ore 15.40 si terrà l’evento “L’Economia che fa bene – Coniugare innovazione, sostenibilità e profitto attraverso l’Economia Circolare” a cura di Davide Chiaroni, dove si scoprirà cosa vuol dire fare Economia Circolare, partendo dal ri-disegno dei prodotti (dalle auto, ai computer, dalle navi …alle pentole), ai modelli di business e all’impatto positivo che questa può avere sulla nostra società.
Per maggiori dettagli e iscrizione: https://www.festival-ingegneria.polimi.it/prodotto/leconomia-che-fa-bene-coniugare-innovazione-sostenibilita-e-profitto-attraverso-leconomia-circolare/

 

Per ulteriori informazioni sul Festival: https://www.festival-ingegneria.polimi.it/

Insieme per rimodellare i sistemi agroalimentari

Soluzioni per combattere insicurezza alimentare e malnutrizione in un evento di POLIMI, UFSC e local 2030 coalition

 

Il Politecnico di Milano ha organizzato, insieme a Urban Food Systems Coalition (UFSC) e Local 2030 Coalition, l’evento “City, subnational and national governments join actions with multiple actors towards healthy, inclusive, sustainable and resilient food systems”, tenutosi nell’ambito dell’UN Food Systems Summit +2 Stocktaking Moment presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) a Roma.

L’evento ha riunito esperti del settore e leader politici per discutere su come città e governi subnazionali e nazionali possano lavorare insieme per fornire soluzioni interconnesse e innovative che aprano la strada a sistemi alimentari trasformativi, inclusivi, resilienti e sostenibili, che soddisfino le esigenze di tutti.

Tra i relatori anche Giulia Bartezzaghi, Direttrice del Food Sustainability Lab del Politecnico di Milano, che ha evidenziato l’importanza delle partnership multistakeholder e intersettoriali che coinvolgono il mondo accademico, i Comuni, la società civile e le imprese.

Queste collaborazioni possono svolgere un ruolo fondamentale nel recupero e ridistribuzione di prodotti alimentari nelle città, contribuendo a contrastare l’insicurezza alimentare e lo spreco di cibo. In questo contesto le università, in qualità di promotori e facilitatori, possono sia apportare varie competenze che imparare, promuovendo un cambiamento sistematico nel paesaggio alimentare urbano.

QS Executive MBA Ranking 2023: l’Executive Master in Business Administration di POLIMI Graduate School of Management tra i migliori al mondo

 

La business school del Politecnico di Milano si posiziona al 30esimo posto a livello europeo e al 68esimo nel mondo secondo quanto certificato da Quacquarelli Symonds

 

Milano, 14 luglio 2023POLIMI Graduate School of Management, parte della School of Management del Politecnico di Milano, si conferma tra le business school migliori al mondo anche per quest’anno, grazie alla qualità dei percorsi formativi riconosciuti a livello internazionale. Secondo l’edizione 2023 del QS Executive MBA Rankings, pubblicata oggi dalla società di consulenza globale di formazione superiore Quacquarelli Symonds (QS), la business school dell’ateneo milanese si posiziona 30esima su 71 scuole a livello europeo. I ranking di QS sono tra i più autorevoli certificatori dell’eccellenza nei servizi di formazione ed educazione.

A livello mondiale, POLIMI Graduate School of Management si classifica al 68esimo posto per la qualità del suo Executive MBA su un totale di 199 business school in classifica, migliorando di 6 posizioni rispetto al 74esimo posto dello scorso anno. Il ranking si riferisce alla qualità degli MBA in formato Executive, vale a dire rivolti a professionisti con una esperienza lavorativa già avviata.

L’employer reputation e la thought leadership sono le categorie in cui POLIMI Graduate School of Management si posiziona meglio, rispettivamente al 53esimo posto e al 72esimo a livello mondiale. A livello continentale ancora meglio, considerando rispettivamente il 20esimo e il 31esimo piazzamento ottenuto. Si tratta di due categorie che incidono molto sulla classifica finale perché relative a tratti distintivi molto rilevanti per studenti e manager da ogni parte del mondo. L’employer reputation è infatti la qualità del programma formativo riconosciuta da parte delle decine di migliaia di datori di lavoro intervistati da QS a livello globale. La thought leadership attesta il prestigio della faculty secondo il parere (rilevato mediante survey) del mondo accademico nazionale e internazionale.

A livello europeo POLIMI Graduate School of Management migliora in tutti i campi di valutazione: oltre alle già citate categorie, il QS ne riconosce la qualità relativamente ai risultati di carriera post graduation (career outcomes), alla diversity (equilibrio di genere tra gli studenti e varietà di nazionalità) e all’executive profile (anni di esperienza lavorativa ad alti livelli manageriali da parte degli studenti).

“Il miglioramento a livello europeo in tutti gli score presi in esame da QS è un ottimo risultato e motivo di grande soddisfazione per noi – hanno dichiarato Vittorio Chiesa e Federico Frattini, Presidente e Dean di POLIMI Graduate School of Management. Significa infatti che una business school come la nostra viene considerata un punto di riferimento nella formazione manageriale post-laurea per una molteplicità di motivi. Oggi noi offriamo una formazione di eccellenza che viene abilitata dalle connessioni e dal networking, non solo tra gli studenti, ma anche con le aziende, con le istituzioni e con i nostri Alumni; in sintesi un enorme capitale relazionale a disposizione degli studenti”.

POLIMI Graduate School of Management è nel ranking dal 2017 e da allora è sempre rimasta in classifica.

 

Il QS Executive MBA 2023 Ranking è consultabile qui.